And I'm also hesitating by temptation lest it runs
Which it don't follow me
But I'm not there, I'm gone
Sono fermamente convinto che cercare di racchiudere la vita di un artista in un film, cantante o attore non importa, sia cosa impossibile. Impossibile catturare l'essenza della persona, molto più facile sfiorare il personaggio, i momenti di gloria e le cadute. Todd Haynes non ha la presunzione di fare un film sulla vita di Bob Dylan ma ha il coraggio di prendere la struttura classica di un biopic e di reinventarla. Crea qualcosa di nuovo di inafferrabile, di inclassificabile.
Così la storia di Bob Dylan diventa la storia di sei personaggi:
Jude Quinn
Arthur Rimbaud
Jack Rollins
Billy The Kid
Woody Guthrie
Robbie Clark
Sei storie, sei volti, sei momenti di vita, sei aspetti della vita di Dylan. Perchè lui è in ognuno di loro e allo stesso tempo non c'è. Inutile soffermarsi a raccontare la trama, descrivere singolarmente le sei storie. Inutile perché, non è conoscendo le loro vicende che riuscirete a "catturare" questo film, a percepirne i confini, le strade intraprese, i vicoli ciechi. Haynes non ci sta ad una narrazione lineare, frammenta le storie, le mischia insieme senza perdere di vista un filo conduttore coerente per quanto impercettibile. L'alternarsi delle storie procede con un cambio continuo di stili registici, dai più classici a quelli quasi documentaristici, dal bianco e nero al colore. Insomma da qualsiasi parte lo si voglia prendere, questo film è "come le nuvole mosse dal vento" e questo lo rende ancora più affascinante se si pensa alla figura che l'ha ispirato, mutevole, ingombrante, ma che in questo caso occupa solo un piccolo spazio propri prima dei titoli di coda.
Non si spaventi chi non conosce Dylan oltre le sue canzoni. Io stesso so ben poco della sua vita e degli aneddoti che hanno ispirato i sei racconti che costituiscono il cuore del film (a parte forse quello con Richard Gere in qualche modo collegato al ruolo recitato da Dylan nel film di Peckinpah "Pat Garret & Billy The Kid"). Non è necessario conoscere un pittore per apprezzarne i dipinti dopotutto. Le immagini sono universali così come i temi trattati, ognuno è in grado di afferrarli e tradurli in base alla propria sensibilità. La musica poi ( e che musica)...bè, quella arriva direttamente al cuore.