Monday, May 16, 2011

Far East Film Festival 13 - Day 2

VILLAIN
Regia di Lee Sang-il

Villain soffre sfortunatamente degli stessi difetti di tante pellicole giapponesi tra i quali: 1) un dilatarsi all' apparenza infinito nella sua parte finale 2) un ribadire gli stessi concetti con insistenza come se non fosse nelle capacità degli spettatori l' abilità di coglierli al primo colpo. Irritante. Villain ne ha di cose da dire e da raccontare (non ultimo un efficace ritratto sociale), ma il tutto ad un certo punto si esaurisce e negli ultimi venti minuti sembra quasi di girare in tondo senza una meta precisa, cosa che va a discapito dei personaggi secondari che avrebbero magari meritato più spazio o approfondimenti maggiori. D'altro canto però, il film di Lee Sang-li gioca tutte le sue carte migliori con il personaggio principale, i giovane Yuichi accusato di aver ucciso una ragazza con la quale usciva da qualche tempo, figura tratteggiata con ambiguità, la stessa ambiguità che fa chiedere agli spettatori quale sia il confine e quanto sia labile, tra buono e cattivo, giusto e sbagliato, innocente e criminale. Ma non basta.

MY DEAR DESPERADO
Regia di Kim Kwang-sik

La commedia romantica coreana fa centro con il film di Kim Kwang-sik, incentrato sullo strano legame che si crea tra una lavoratrice precaria trasferitasi dalla campagna a Seul, ed un gangster suo vicino di casa, a suo modo anche lui precario. Pur elaborato intorno ai rodatissimi meccanismi del genere, My Dear Desperado non ne rimane imbrigliato e sfrutta con sapienza le differenze tra i due protagonisti, i due mondi opposti dai quali provengono (anche se lo spietato mondo del lavoro non sembra tanto diverso dall' altrettanto spietato mondo della malavita) per spaziare fino al film gangster con le inevitabili declinazioni violente e drammatiche. Certo, poi vine da se che gli inevitabili attriti tra i due diventino la spinta per farli avvicinare, ma in fondo va bene così. E tanto per cambiare, e forse proprio perchè si gioca tutto sugli sguardi ed un sorriso, il lieto fine non ci sta neanche male.

THE MAN FROM NOWHERE
Regia di Lee Jeon-beom

Teso, solido, violento, cattivo. Sono solo alcuni degli aggettivi con i quali descrivere l'action thriller di Lee Jeon-Beom, campione d' incassi in Corea nel 2010 e, a visione ultimata, non è difficile capire perchè. Il tutto si basa su di un plot abbastanza semplice: una bambina viene rapita a causa di una madre scellerata. Il suo vicino di casa, gestore di un banco dei pegni con il quale la piccola si sentiva particolarmente legata, finisce per esserne coinvolto. Il film ruota tutto su questa misteriosa figura e sul suo passato “classificato” che comincia ad emergere quando, con violenza e instancabile determinazione, l' uomo si mette sulle tracce dei rapitori e della bambina. La semplicità estrema del racconto, che in fondo può rappresentare sia il punto debole che di forza della pellicola, è comunque impreziosita da delle ottime sequenze d'azione che trasformano la disperata e violenta caccia del protagonista in un puro spettacolo d' intrattenimento.

THE STOOL PIGEON
Regia di Dante Lam

Ormai da tre anni protagonista con i suoi film al Festival di Udine, Dante Lam continua il suo percorso cinematografico nel raccontare poliziotti tormentati, spesso da radicati sensi di colpa, alla ricerca di una redenzione che pretende però un altissimo prezzo da pagare. Don Lee (Nick Cheung) rientra alla perfezione tra i personaggi che Lam ama raccontare, e quando un suo informatore paga caro il prezzo di una sua decisione, la sua carriera decolla ma il peso delle sue azioni rimane come una brutta cicatrice. Che dire, pur rimando sempre su tematiche a lui congeniali che potrebbero suonare anche ripetitive (e forse lo sono), Lam sa come portare a casa un compiuto action, che in quanto ad azione e violenza non ha niente da invidiare a nessuno, capace di alternare adrenaliniche corse in auto e cruente aggressioni all 'arma bianca. Non si può chiedere davvero di più.

2 comments:

Rosuen said...

giornata interessante! ^_^

Weltall said...

@Rosuen: decisamente ^^