Sostanzialmente credo che, quando ci si trovi di fronte un film storico o che racconti su percorsi biografici la vita di un determinato personaggio, il pubblico si divida fra quelli che prediligono ricostruzioni fedeli e quelli disposti a chiudere un occhio sulla fedeltà ma aprirne anche un terzo a favore della pura spettacolarità. Il cinema hoolywoodiano si è soprattutto rivolto alla seconda tipologia di pubblico con film riusciti (vedi Il Gladiatore) e altri decisamente inguardabili (ad esempio Troy).
Questo tipo di pellicole non suscitano in me particolare interesse perciò mi sono avvicinato con diffidenza a questo Mongol, di Sergei Bodrov, che racconta la storia del grande Gengis Khan.
La cosa che mi ha favorevolmente colpito di questa grossa produzione russa, è sicuramente l'avere le potenzialità per rivaleggiare con i cugini americani ma preferire all' epicità delle battaglie che resero famoso il re dei Mongoli (qui presenti ma con il contagocce), raccontare il percorso umano del Khan, dall' infanzia fino al momento in cui riunisce sotto il suo comando tutte le popolazioni della Mongolia.
Il proverbio mongolo "Non schernire il cucciolo indifeso. Può divenire la tigre feroce" apre il film e un po' riassume la vita non proprio fortunata di Temudjin, futuro Gengis Khan, segnata dalla morte del padre, che l'ha costretto dall'età di 10 anni a lottare per sopravvivere contro gli usurpatori che vedevano in lui una minaccia in quanto erede legittimo, ma soprattutto dal sacrificio, dalla schiavitù, dalla lotta contro il suo stesso fratello di sangue, dall'amore eterno per la sua sposa. Una vita che l'ha forgiato facendolo diventare un uomo fiero delle sue origini ma in un certo senso un rivoluzionario, non legato a vecchie tradizioni, pronto a comandare in maniera implacabile pur di riportare l'ordine in una terra governata dal caos.
Su quella stessa terra la macchina da presa di Bodrov si sofferma, riempendo l'inquadratura di paesaggi splendidi che si estendono a perdita d'occhio, ridimensionando la grandezza dell' uomo che ci impose la sua legge. Ma il regista russo dimostra di saperci fare anche quando si tratta di girare scene di battaglia che, a conti fatti, sono solo due ma davvero molto, molto belle. Ad interpretare il ruolo di Temudjin/Gengis Khan è stato scelto l' attore giapponese Tadanobu Asano del quale non smetterei mai di spendere parole d'elogio e, per inciso, è anche il motivo principale che mi ha spinto verso questo film. Diffidenza mal riposta questa volta, ed è un piacere ricredersi in casi del genere.
17 comments:
Visto che non e' male? Sicuramente superiore a quelle cose orribili degli ultimi anni sullo steso genere (Troy appunto, osceno). Non e' il classico film di scuola russa, sa molto di americano, ma non e' male. Anche io l'ho visto principalmente per la presenza di Tadanobu Asano.
Peccato per il finale poco sviluppato, non si sa come da solo che era abbia formato un esercito, e l'ascesa a "grande kan" si è ridotta ad una battaglia e alle parole della sua voce fuori campo.
ciao ciao ciao.... grazie del consiglio... avevo perso il tuo link perché ho troppi blog inseriti nei fantastici 25 e se non becco l'orario giusto sono la prima a non trovare le cose nel mio ordine disordine....
ora leggo un po' quello che mi sono persa
nel frattempo buon weekend
Anch'io l'ho isto, anch'io l'ho visto, e mi è piaiuto da morire!!!!!!!!
@Gianmario: esatto, segue le impronte dei film americani ma riesce comunque a prendere una via molto personale. Veramente piacevole!
Purtroppo però non ci sono buone notizie per quel che riguarda il dvd. L' ho noleggiato e ho notato che il video è in 4:3 letterbox e non anamorfico...che palle!!!
@Deiv: si bé, una scelta sicuramente originale e rischiosa, ma che si sposa perfettamente con il modo in cui il personaggio è raccontato durante tutto il film ^__^
@pupottina: io per non perdere il tuo ti leggo direttamente da Google Reader ^__^
@francy: bene! Sono contento che sia piaciuto anche a te! Sicuramente un film che merita di essere riscoperto ^__^
4:3 letterbox? Son matti?
@Gianmario: scusa, mi correggo perchè ho scritto di getto: l'aspect ratio è corretto ma il video è letterbox e non anamorfico...comunque una gran schifezza! Ora cerco un' edizione estera...
Tadanobu Asano è un grande, giù il cappello! Un film molto bello, anche se io al posto di gengis-khan non avrei sopportato le corna sulla testa!!
@Nick: "anche se io al posto di gengis-khan non avrei sopportato le corna sulla testa" effettivamente ^___*
Grande Tadanobu Asano ^___^
A me è piaciuto abbastanza. Però non ho ben capito dove è voluto andare a parare.
@Garnant: semplicemente credo abbia voluto narrare la storia di un uomo prima che il suo nome venisse marchiato a fuoco nella storia. Una scelta coraggiosa e secondo me vincente ^__^
Si, ma i fili conduttori della narrazione sono rimasti penzolanti. Insomma, la sposa l'ha scelta bene o no? E poi, meglio le tradizioni, oppure l'obbedienza assoluta al Khan?
Ok, ho capito che vuoi dire (credo ^__*)
Allora ti dirò come io ho interpretato le cose: la scelta della sposa appare non azzeccata, ma perfetta. Altrimenti non avrebbe accettato i figli, avuti da lei con altri uomini, come i suoi. Insomma, un' amore che va ben oltre il semplice "possesso" fisico.
Per quel che riguarda le tradizioni, appare chiaro che per il Khan queste hanno un' importanza sopravvalutata e per riportare l'ordine ci vuole altro. Inoltre, è proprio a causa delle tradizioni che il padre è rimasto ucciso.
Mi è sembrato insomma che il film ci spingesse a seguire quei fili conduttori attraverso il personaggio di Temudjin.
Che ne pensi? ^__^
Sono sostanzialmente d'accordo. Probabilmente sono io che non sono riuscita a trovare una sintonia con il protagonista. Mentre invece mi sono trovata più a mio agio con il suo amico pelato.
@Garnant: ok, allora era una questione di prospettive e sintonia ^__*
Ne approfitto per ringraziarti per la piacevole discussione ^__^
Grazie a te e auguri :)
@Garnant: anche se in ritarto, Auguri!!! E torna pure da queste parti quando vuoi ^__^
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