Wednesday, February 28, 2007

" 'Cos This Is Fucked Up, Fucked Up"

Fred è un'agente della narcotici che agisce in incognito. Il suo compito consiste, principalmente, nell' infiltrarsi e spiare un piccolo gruppo di tossici che potrebbero essere in qualche modo collegati agli spacciatori di una nuova e devastante droga che si sta diffondendo: la sostanza M(orte). Il tutto potrebbe essere collegato ad una misteriosa comunità di recupero per tossicodipendenti, conosciuta come Nuovo Sentiero. Neanche alla polizia è dato conoscere il vero volto di Fred così come la sua identità da infiltrato. Attraverso gli scanner (una sorta di telecamere spia) Fred osserva la vita di quei poveri sbandati e di se stesso che, con il nome di Bob Arctor, si sta lentamente abbandonando all' uso della sostanza M. Diviso e confuso tra le sue identità, Fred perde lentamente ma inesorabilmente il contatto con la realtà, a causa dei danni cerebrali che M gli sta causando. Ad aggravare ancora di più la situazione si aggiungono le rivelazioni di un informatore che indicano Bob Arctor come il principale sospetto nella caccia ai vertici della distribuzione di M. Ecco quello che vorremo vedere più spesso: trasposizioni romanzo - film che rispettano i contenuti e le intenzioni del testo originale, senza che questo incida in qualche modo sul prodotto cinematografico. In parole povere, è bello vedere un romanzo di Philip K. Dick "tradotto" fedelmente per il grande schermo. Tralasciato il discorso "droga", (per il quale comunque è presente un richiamo a fine film, attraverso le parole dello stesso Dick), il regista e sceneggiatore Richard Linklater concentra l'attenzione dello spettatore sul concetto di "identità" e cosa comporta la sua perdita. Emblematiche le differenze fra le due vite di Fred: il Fred poliziotto, protegge la sua identità celandola anche ai suoi colleghi, indossando una speciale tuta che riproduce in continuazione immagini frammentarie di milioni di individui diversi, senza mai assumere nessuna forma precisa ("Che cosa terribile" dirà lo stesso Fred sentendosi descrivere). Nei panni di Bob, mentre conduce un' esistenza fittizia mescolato alla feccia del mondo, è se stesso almeno nel volto ed ossessionato da ricordi di una vita precedente che forse non è mai esistita. Una visione altamente pessimistica della nostra società dove, non riuscendo ad identificarci come individui, riusciamo a stento a riconoscerci nella massa (lo stesso Fred, osserva se stesso/Bob come se fosse un estraneo). Non mi addentro oltre nel discorso anche per evitare di rovinare la visione a chi volesse recuperarlo. Il film, prodotto dalla costola "indipendente" della Warner, è stato girato riprendendo gli attori in carne e ossa, ridisegnati/animati in un secondo momento. Il risultato da quel tocco di sperimentazione che ben si adatta al racconto di Dick e mette ancora di più l'accento sulla tematica dell' identità con la quale vi ho ammorbato poco sopra. Ultima nota, prima di chiudere, la merita la colonna sonora composta unicamente da brani dei Radiohead, pescati tra le numerose b-sides scritte dal gruppo inglese (Fog, Scatterbrain ecc.). Ciliegina sulla torta: la bellissima Balck Swan, canzone solista di Thom Yorke, accompanga i titoli di coda con il suo rassegnato " 'Cos this is fucked up, fucked up".

Tuesday, February 27, 2007

"Mi chiamo Nausicaa, e sono la figlia di Jhil della Valle del Vento!"

La Terra è ferita, ma resiste, non vuole morire. Su tutta la sua superficie, i segni di una guerra, La Guerra, quella conosciuta come dei "Sette Giorni di Fuoco", che l'ha devastata, mutata. Tanti uomini hanno perso la vita così come tante specie animali si sono estinte. Della tecnologia di una prospera epoca precedente nulla è rimasto, tutto ciò che l'uomo ha creato è stato usato per uccidere ed il pianeta ha pagato il prezzo più alto. L' inquinamento generato dalla guerra ha dato i suoi frutti: gran parte delle terre emerse sono ora ricoperte da una foresta funghifera i quali miasmi sono letali per l'uomo. E adesso è l'uomo a doversi adattare in un'ambiente ostile, e dove prima occupava con arroganza, ora è costretto alla fuga, mentre la foresta si espande sempre più velocemente. In mezzo ad essa si possono scorgere ancora i resti degli Dei Guerrieri usati anni prima in battaglia, quasi a monito di ciò che è stato e di ciò che non dovrà più essere. Ma l'uomo si sa, non fa tesoro dei proprio sbagli, li dimentica e perciò è destinato a ripeterli. Ed infatti, nonostante l'umanità cerchi di sopravvivere, l' Impero di Tolmekia e il Principato di Dorok sono coinvolti in una nuova e sanguinosa guerra. In un ampia vallata, protetta dai miasmi grazie ad alte pareti rocciose e da forti correnti, sorge la piccola e pacifica comunità della Valle del Vento, i cui abitanti vivono grazie d'allevamento e agricoltura. La giovane principessa Nausicaa vive qui, amata dal suo popolo e ancor di più dal suo vecchio e stanco padre che presto lascerà nelle sue mani il destino della Valle. Ultima della stirpe dei Cavalieri del Vento, a bordo del suo aliante, Nausicaa si reca ogni giorno nel cuore della foresta per raccogliere campioni di spore, per studiare e capire la natura di questa vera e propria forma di vita. La particolare "sensibilità" della giovane, la porta ad essere un tutt'uno con la natura che la circonda: piante, animali, vento, tutto sembra comunicare con lei in una lingua che nessun' altro può comprendere. E' la prima infatti, ad accorgersi dello strano comportamento dei giganteschi insetti che abitano la foresta, le migrazioni di massa che potrebbero generare l' "ondata di marea" e di conseguenza l'espansione a dismisura delle spore funghifere. In un momento così delicato, anche la Valle del Vento è costretta ad entrare in guerra: per salvare il suo popolo e preservare la sua terra, la giovane principessa ed un manipolo di uomini fidati, partono per la battaglia a fianco dell' esercito di Tolmekia. La guerra, agli occhi della giovane Nausicaa, appare crudele e inutile, inchiodata in uno stallo dove sono le donne ed i bambini a pagare il prezzo più alto. Il ritrovamento di un Dio Guerriero vivo, in uno stato embrionale, potrebbe decidere le sorti dello scontro e dell'umanità tutta. Da qualunque parte la si guardi, quest' opera è un capolavoro: si potrebbe parlare dei magnifici disegni, curati nei minimi dettagli. Dall'utensile al filo d'erba, niente è trascurato. E' difficile, credetemi, non rimanere incantati su ogni singola tavola. La storia, d'altro canto non è da meno, vero è proprio concentrato di caratteristiche e tematiche care al maestro Miyazaki: per cominciare c'è la figura femminile forte, determinata, solo all'apparenza fragile, presente in tutta l'opera del maestro da Laputa a Conan, da Princess Mononoke al Castello Errante di Howl. Alla sua eroina "classica", Miyazaki aggiunge un'elemento fondamentale: la capacità di volare. L'aliante di Nausicaa e le splendide aeronavi da guerra, sono solo un'esempio della passione smisurata per tutto ciò che riguarda il volo. La capacità di librarsi agile nei cieli fa di questo personaggio (così come di Porco Rosso, anche se in maniera un po' differente) un chiaro simbolo di libertà. Forte, qui più che in altre sue opere, il messaggio ecologista e pacifista: la guerra è una triste realtà che si ripete, nel nostro mondo come nei racconti del Maestro, ed è sempre il nostro pianeta a farne le spese. Questa bellissima opera è stata pubblicata parzialmente, in Italia, più di dieci anni fa dalla defunta Granata Press. Nel 2000, la Planet Manga l'ha raccolta il sette volumi di grande formato, con sovra coperta a colori, stampando le tavole con il particolare colore di china voluto da Miyazaki. Purtroppo alcuni volumi sono esauriti ma non dovrebbe essere difficile trovarli affidandosi al mercato dell' usato. Non posso dirvi di più per convincervi a recuperare l'unico grande racconto a fumetti scritto e interamente disegnato da uno dei più grandi registi che l'animazione giapponese ricordi. Ho fatto la mia parte e vi saluto, ora sta a voi.

Monday, February 26, 2007

L' Infiltrato: Dove? Come? Quando? ma soprattutto Perchè?

La rapina perfetta: entrare, uscire, senza vittime, senza perdite, giocando d'anticipo per evitare qualsiasi ostacolo o imprevisto. Oggetto della rapine, in questo caso, è la Manhattan Trust Bank di Wall Street. Quattro uomini vestiti da imbianchini entrano come se nulla fosse e prima che le guardie stesse possano rendersene conto, si barricano all'interno, mettono fuori uso le telecamere e prendono la cinquantina di persone all'interno come ostaggi. Ad occuparsi della faccenda vengono chiamati i detective Frazier ed il collega Mitchell, esperti nella negoziazione ostaggi. Questa è un'ottima occasione per il detective Frazier per scrollarsi di dosso il peso di un'inchiesta della disciplinare (140.000 dollari di uno spacciatore misteriosamente "spariti") e puntare ad una promozione che aspetta da tanto tempo. Frazier non è uno alle prime armi e subito si accorge che dietro le richieste "classiche" fatte dai rapinatori, si nasconde la volontà di sviare l'attenzione delle forze dell'ordine e di portare a compimento un piano perfettamente studiato. A questo si aggiunge una spregiudicata agente immobiliare intenzionata a recuperare il contenuto di una cassetta di sicurezza per conto del presidente, nonché fondatore, della banca. Inside Man è in giro già da diverso tempo ed io, per svariati motivi che non starò qui ad elencarvi, riesco a vederlo solamente ora. Considerate le tiepide emozioni che mi ha suscitato, non credo di essermi perso molto. Innanzitutto questo è un film che può con tutta tranquillità essere inserito nella categoria thriller/poliziesco. Alla regia trovi uno che non ti aspetti in un film del genere: Spike Lee. Abituato a vederlo in ben altre situazioni, sono rimasto comunque colpito dall'abilità dimostrata nel gestire un film di questo tipo. Magari è la sua amata New York ad ispirarlo e se pur sotto una luce differente, è la stessa città ferita che ci raccontò nel 2002 con La 25^ Ora (cartelloni con scritte a caratteri cubitali "WE WILL NEVER FORGET", la diffidenza ormai radicata contro i medio orientali). La vera sorpresa arriva dallo sceneggiatore Russel Gerwitz, qui al suo esordio, che scrive l'intricata vicenda alla perfezione: l' intreccio si dipana lentamente, lanciando brevi ma significativi indizi attraverso dei falshforward (gli interrogatori post-rapina), mostrando come la soluzione si nasconda anche nelle sequenze più insignificanti e come anche il titolo stesso nasconda un duplice significato. Insomma, potete capire come io sia combattuto nel giudicare una pellicola che mostra dei lati veramente pregevoli (come quelli poco sopra esposti), ma che non riescono, almeno per quanto mi riguarda, ad elevare Inside Man al di sopra di altri film dello stesso tipo o dalla stessa struttura. Il mio consiglio infine, cosi chiudo e vi lascio in pace, è di dedicargli perlomeno una visione. Di sicuro, male non vi farà.

OSCAR 2007 - And the winners are...

Si è svolta questa notte, la pomposa cerimonia per assegnare gli ambiti OSCAR dell' anno 2007. Ecco nel link seguente tutti i vincitori e, naturalmente, gli sconfitti:

http://www.imdb.com/features/rto/2007/oscars

The Departed esce assolutamente vincente portandosi a casa la maggior parte dei premi più ambiti: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Montaggio. Non ho ancora visto The Queen e Letters from Iwo Jima, ma forse Babel avrebbe meritato il premio come Miglior Film. Fatto sta che finalmente Scorsese si è aggiudicato la statuetta per la migliore Regia che attendeva ormai da troppo tempo. Fa piacere vedere un piccolo gioiello come Little Miss Sunshine aggiudicarsi l' Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale e all' Attore Non Protagonista (un fantastico Alan Arkin). Quasi scontati i premi assegnati agli Attori Protagonisti maschili e femminili (Forest Whitaker e Helen Mirren), mentre un' occasione mancata per la Miglior Attrice Non Protagonista: io speravo in Abigail Breslin (la piccola Olive in Little Miss Sunshine) o Rinko Kikuchi (Babel). Sono assolutamente scontento per il premio al Miglior Film d' Animazione assegnato a quella mezza porcheria di Happy Feet, mentre mi rende assolutamente orgoglioso l' Oscar alla carriera al NOSTRO Ennio Morricone.

Sunday, February 25, 2007

Lyric of the Week / TOTO - AFRICA

I hear the drums echoing tonight
But she hears only whispers of some quiet conversation
She's coming in twelve-thirty flight
Her moonlit wings reflect the stars that guide me towards salvation
I stopped an old man along the way
Hoping to find some old forgotten words or ancient melodies
He turned to me as if to say: "Hurry boy, it's waiting there for you"

It's gonna take a lot to drag me away from you
There's nothing that a hundred men or more could ever do
I bless the rains down in Africa
Gonna take some time to do the things we never had

The wild dogs cry out in the night
As they grow restless longing for some solitary company
I know that I must do what's right
Sure as Kilimanjaro rises like Olympus above the Serengeti
I seek to cure what's deep inside, frightened of this thing that I've become

It's gonna take a lot to drag me away from you
There's nothing that a hundred men or more could ever do
I bless the rains down in Africa
Gonna take some time to do the things we never had

Hurry boy, she's waiting there for you

It's gonna take a lot to drag me away from you
There's nothing that a hundred men or more could ever do
I bless the rains down in Africa
Gonna take some time to do the things we never had

Friday, February 23, 2007

"Non ho mai creduto che fossi morto"

ATTENZIONE: IL SEGUENTE POST CONTIENE SPOILER

15:00 - 16:00
Ivan Erwich, dopo essere sfuggito alla cattura portando con se i contenitori del gas, si presenta a Vladimir Bierko il vero artefice del furto dell'arma chimica. Bierko non è affatto contento che un contenitore sia andato sprecato e pertanto uccide Erwich. La sua mossa successiva è uccidere Nathanson (l'uomo dietro il senatore Cummings) e tutti i suoi collaboratori. Lynn, nel frattempo, messo sotto pressione dal Presidente Logan e dal fatto di essersi fatto rubare il tesserino, decide di mettere, a suo modo, un po' di ordine al CTU facendo arrestare Jack per insubordinazione. Jack riceve una chiamata da Nathanson, che chiede la protezione di Jack in cambio di informazioni sull'origine del gas nervino Sentex. Jack fugge alla cattura e si reca all'appuntamento con Nathanson ma anche un commando è sul luogo per uccidere l'uomo. Jack riesce ad uccidere alcuni assalitori ma Nathanson rimane ferito mortalmente. Prima di spirare l'uomo da ha Jack un chip con le informazioni che gli servono. Jack passa le informazioni a Chloe che le esamina con Audrey di nascosto da un sempre più sospettoso Lynn. Bierko contatta il presidente Logan e lo minaccia di rilasciare il Sentox negli Stati Uniti se non gli verranno fornite le informazioni sul percorso in direzione dell'aeroporto del presidente russo. Logan accetta il compromesso ma la moglie Martha si oppone e, per ostacolare il marito sale in auto con il premier russo e la moglie.

16:00 - 17:00
Lynn si fa sempre più pressante e sospettoso. Non potendo rivalersi su Audrey, fa sospendere Bauchanan accusandoli di avergli tenuto nascoste delle informazioni su Jack. Audrey e Chloe, nel frattempo, continuano ad esaminare le informazioni sul chip di Nathanson e risalgono ad una società coinvolta nella produzione del gas il cui vice presidente è Christophen Henderson, l'uomo che reclutò Jack per entrare nel CTU e che lo stesso Jack denunciò per alcune attività illecite. Mentre i terroristi si preparano ad attaccare la macchina dove viaggia il Presidente Russo Suvarov, al CTU la situazione si fa sempre più insostenibile. Lynn perde completamente il controllo della situazione, evitando perfino di prendere in considerazione una comunicazione dell' NSA su un probabile attentato al Presidente Russo. In un momento di collera ordina alla sicurezza di rimuovere dai loro posti Edgar, Chloe e di far scortare Audrey fuori dall'edificio. Ed è allora che Curtis, l'agente più alto in grado, si appella ad un articolo del regolamento del CTU e rimuove Lynn dal suo incarico per una "sopraggiunta incapacità mentale". Jack raggiunge il suo "mentore" nell'ufficio dove lavora e tra i due l'attrito non è diminuito con gli anni. Henderson si professa innocente e decide di collaborare con Jack per scoprire chi ha fornito il Sentex ai terroristi. Si dirigono insieme in un bunker dell'azienda. Mentre verificano dei dati in un computer, Henderson si allontana con una scusa e chiude Jack nel bunker con una bomba armata e pronta ad esplodere. Prima dell'esplosione Jack si nasconde in una sezione sotto il pavimento. Nel frattempo al CTU, Bauchanan viene reintegrato e la comunicazione di un possibile attacco a Suvarov viene passata ai servizi segreti che deviano il percorso del Presidente. I terroristi, sorpresi da questa mossa improvvisa, attaccano ma vengono sbaragliati. Bierko, furioso, chiama Logan e lo avverte che gli Americani pagheranno al posto di Suvarov.

There are two kinds of people in this world, winners and losers.

Le immagini dell' incoronazione di Miss America si riflettono nei grandi occhiali della piccola Olive. Lei, con i suoi occhi celesti fissi sullo schermo, imita le movenze e le espressioni della neo eletta Miss, coltivando nel suo cuore il sogno di poter diventare una reginetta di bellezza. L'occasione le si presenta quando, il ritiro di una candidata, le permette di partecipare al concorso di Little Miss Sunshine (perché cambiarlo nell' edizione italiana in Piccola Miss California?). Ed ecco che la sgangherata famiglia Hoover (padre, madre, fratello, nonno e zio) si imbarca su di un vecchio pulmino giallo e bianco della Volkswagen, alla volta dell'assolata California. Il viaggio sarà più lungo e difficile di quel che si aspettavano. I registi Jonathan Dayton e Valerie Faris, uniti alla perfetta sceneggiatura di Michael Arndt, raccontano la storia tragico/comica di una famiglia di "losers", perdenti. Quello che li rende tali è una società che porta l'individuo a "standardizzarsi". Nella Famiglia Hoover ognuno prende con coraggio in mano in propri sogni, non si fonde con la massa e affronta la vita con tutti gli ostacoli che ti pone di fronte: Richard, il padre di Olive, si è messo in proprio e conduce dei seminari su come "essere dei vincenti in semplici 9 fasi". Ha impegnato quasi tutti i fondi finanziari della famiglia in questa operazione ed un eventuale fallimento li manderebbe in bancarotta. Dwayne, il figlio maggiore, è un ragazzo molto introverso che ha fatto voto di silenzio. Non parla da svariati mesi, comunicando con la sua famiglia tramite un block notes. Dimenticavo che odia tutti indistintamente. Frank, lo zio di Olive, si considera il più grande studioso Proust e a causa di una delusione amorosa (si era invaghito di uno studente), ha perso il lavoro, un ingente finanziamento e ha tentato di uccidersi. Il nonno è riuscito a farsi cacciare da una bellissima casa di riposo a causa del suo vizio di sniffare eroina. La madre, Sheryl, riesce a malapena a tenere insieme tutti i pezzi della sua disastrata famiglia. Olive infine, con il suo sogno (probabilmente irrealizzabile), è il vero fulcro della vicenda. Intorno a lei la sua disincantata famiglia si stringerà nel tentativo di farle vivere questo momento speciale convincendola che, per realizzare i propri sogni, bisogna innanzitutto crederci. Veramente sorprendente questa commedia dolce/amara, produzione indipendente arrivata fino alle nomination degli Oscar 2007 e con buone possibilità di portarsi a casa l'ambita statuetta. Il merito è da ricercare nell'autenticità dei personaggi, con i quali non è difficile identificarsi, provare un' immediata simpatia, commuoversi e ridere con loro. A volte non serve molto altro per fare dell'ottimo cinema e film come Il Calamaro e la Balena o Thumbsucker sono li a ricordarcelo. Wes Anderson sta facendo scuola. Promosso.

Thursday, February 22, 2007

Windows in the past

Il deja vu è quella particolarissima sensazione che si prova quando crediamo di aver già vissuto un determinato momento o una determinata situazione. Il mio bel deja vu l'ho provato guardando quest' ultima "fatica" di Tony Scott, ma ne parlerò dopo. Ora concentriamoci sul film: E' martedì grasso a New Orleans e un battello carico di soldati della Marina con famiglie al seguito, salta in aria a causa di una bomba presente in uno dei veicolo trasportati. Più di 500 persone, tra cui donne e bambini, perdono tragicamente la vita. E' ancora forte il ricordo del disastro causato pochi mesi prima dall' uragano Kathrina (il film è dedicato al coraggio dimostrato della gente di New Orleans in quel tragico evento) e adesso i la popolazione deve affrontare quest' altro terribile disastro. Il detective dell' ATF Doug Carlin, dotato di un infallibile spirito d'osservazione, chiamato per indagare sul posto, trova presto la chiave di svolta delle indagini ed attira l'interesse di un gruppo di federali che ne richiedono la collaborazione. Loro necessitano dell'aiuto di Doug, nell'utilizzo di un macchinario a dir poco rivoluzionario, in grado di aprire delle "finestre" nel passato e di poterlo esplorare, con un raggio d'azione limitato, a 360°. Le immagini proposte da questa straordinaria invenzione, sono proiezioni risalenti a quattro giorni prima ed è possibile visionarle una volta soltanto. Ed è qui che entra in scena l'abilità dell'agente Carlin. Ma, e se fosse possibile interagire con quel passato e modificarlo? Prendete un regista medio(cre) come Tony Scott, aggiungete la verve produttiva di Jerry Bruckheimer, una trama in bilico fra il poliziesco e il fantascientifico, un po' del "solito" Denzel Washington e circa 200 chili di Val Kilmer (ma cosa gli è successo?) ed otterrete questo Deja Vu. Ed il titolo calza a pennello ad un film che sa di già visto, sia per la regia di Scott (anche se questa volta è meno pirotecnica che in Domino, e quindi più sopportabile), sia per una storia che vuole fare perno sul fascino del "paradosso temporale" senza portare niente di nuovo all'argomento. Se mi si concede una piccola nota aggiuntiva sulla regia: è possibile che nessuno si accorga di come lo stile di Scott (moderno? Videoclipparo? Casinaro?) così male si adatti a due ore di proiezione? Dopo aver visto Domino ero devastato, con Deja Vu è andata un po' meglio ma ero comunque al limite della sopportazione...e meno male che Man on Fire me lo sono risparmiato. In conclusione, riallacciandomi alla prima parte di questo mio sproloquio, se volete vedere un film che parli in maniera intelligente (ed interessante) di viaggi nel tempo e paradossi, vi consiglio di recuperarvi Primer, produzione indipendente ancora inedito in Italia.

Wednesday, February 21, 2007

"...Lived in a bubble days were never ending..."

Steven Soderbergh è un regista capace di passare con disinvoltura da progetti commerciali e di grande richiamo (come l'insufficiente Ocean's Twelve) ad altri diametralmente opposti come questo Bubble. Il film in questione nasce principalmente come un tentativo di sperimentazione produttiva ma, soprattuto distributiva. Cominciamo ad esaminare quest'ultima: secondo Soderbergh la distribuzione cinematografica, con la diffusione di massa di tv satellitare/via cavo e dei nuovi supporti per l' home video (DVD in primis), ha subito radicali cambiamenti direttamente proporzionali a quelli imposti dal bacino d'utenza verso il quale il cinema si rivolge. La diminuzione di affluenza di pubblico nelle sale, unito al successo planetario del Digital Versatile Disc, ha portato il regista americano ad una scelta quanto mai originale: annullare il lasso di tempo che intercorre tra l'uscita in sala di una pellicola, la sua pubblicazione in DVD o trasmissione in TV. Ed ecco che Bubble esce (almeno in America) contemporaneamente nei cinema, nelle videoteche e nei canali televisivi a pagamento. Probabilmente un' approccio di questo tipo, per un grande blockbuster Hollywoodiano, sarebbe più nocivo che altro ma, per una pellicola "minore" forse la cosa può anche giovare. Ma parliamo del film in se ora: Soderbergh prende le distanze dalle major e produce, rigorosamente a basso costo, girando il film in digitale in location reali, affidandosi ad attori non professionisti reclutati in loco. La vicenda si svolge in una anonima provincia americana, tra fabbriche, mura domestiche e qualche bar. Non c'è molto altro nella vita di chi abita da queste parti o meglio, non può esserci altro: parliamo di zone non particolarmente floride dal punto di vista economico, dove per coprire tutte le spese e mettere qualcosina da parte, devi fare almeno due lavori. In questo contesto si inseriscono i personaggi di Martha e Kyle, entrambi operai nella locale fabbrica di bambole. I due vanno a lavoro insieme e passano insieme la pausa pranzo. Usciti dalla fabbrica, Martha accompagna Kyle al suo secondo lavoro in una fabbrica di pale, mentre lei torna a casa per accudire l'anziano padre e per cucire vestiti per le bambole, sua attività extra lavorativa. Nonostante l'evidente differenza di età, i due sono molto amici e questo è un sentimento importante e prezioso quando conduci una vita ripetitiva che poco lascia alle libertà individuali. In questa routine si inserisce Rose, giovane ragazza madre che rompe irrimediabilmente il fragile equilibrio nelle vite di Martha e Kyle. Se dovessi dire così, a bruciapelo, quello che mi ha colpito (positivamente) del film di Soderbergh, citerei sicuramente la precisione chirurgica con la quale, rapide e precise inquadrature raccontano e descrivono perfettamente i luoghi e la vita dei protagonisti. Anche gli attori, con i loro visi anonimi e così comuni, ci aiutano ad immergerci completamente nelle loro vite, apatiche e fragili. Viviamo con loro la difficoltà di essere intrappolati in una vita che non lascia tante scappatoie, accontentarsi delle piccole cose che la vita ci da (anche un' amicizia, perché no?), sorprenderci e spaventarci quando la tragedia si affaccia improvvisa ed implacabile. Un cinema crudo e diretto che rispecchia la realtà e la racconta così com'è, senza fronzoli e moralismi. Non credo si possa chiedere di meglio da una pellicola di questo tipo.

Tuesday, February 20, 2007

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO...E ANCORA PRIMAVERA

Produttore: Dolmen
Distributore: Cecchi Gori HV
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 - Coreano Dolby Digital 2.0 con sottotitoli
Extra: schede biografiche, photogallery, making of, trailer
Regione: 2 Italia
Confezione: amaray






Note: nonostante sia distribuita da Cecchi Gori, la Dolmen si impegna costantemente per produrre edizioni sempre al di sopra della sufficienza e questa presa in esame non è da meno sia a livello video che audio. Come tutte le edizioni pubblicate in Europa però, nel master distribuito, manca una piccola (ma non meno importante) sequenza del film. Pertanto se volete l'edizione completa, dovrete cercare la versione che segue.


Produzione: Bit Win
Distribuzione: Bit Win
Video: 1.78:1 anamorfico (NTSC)
Audio: coreano Dolby Digital 5.1 e DTS
Sottotitoli: inglese e coreano
Extra: pressconference, production notes, storyline, photogallery, trailer
Regione: 3 Corea
Confezione: slipcase




Note: innanzi tutto voglio precisare che ho acquistato questa edizione su
Yesasia.com e mi è arrivata qualche giorno fa. Ho avuto modo perciò, nei giorni scorsi, di testare adeguatamente il disco prima di scrivere quello che segue: come detto sopra, in questa edizione il master è completo e comprendente la breve sequenza poco prima dei titoli di coda. Per quanto riguarda il formato video, in fascetta è indicato 1.85:1 anche se il formato effettivo è 1.78:1 (fonte DVDBeaver). Non mi è dato sapere quale sia quello corretto ma, le differenze tra i due sono veramente minime. Prendendo in esame la qualità video, l'edizione Bit Win è superiore alla Dolmen. Veramente ben fatti anche i sottotitoli in inglese. Vere limitazioni di questa edizione sono principalmente i sottotitoli in inglese e la codifica regionale: se infatti non siete in possesso di un lettore multiregione vi sarà impossibile riprodurre il disco. Sul sito www.videohelp.com, alla voce "video hacks", potrete trovare diversi sistemi per sbloccare il suddetto codice dal vostro lettore: vi basterà inserire marca, sigla del modello e, se siete fortunati, troverete il modo per evitare l'ostacolo "regione". Se invece guardate i dvd con il pc, vi basterà usare il software DVDGenie che si adatta perfettamente ai lettori multimediali più comuni supportati da Windows.

Monday, February 19, 2007

"Ferma questa macchina del CAZZO!!!"

Ben è un adolescente ormai ad un passo dall'età adulta. Sicuramente un traguardo importante, se non fosse che lo sta raggiungendo senza avere un minimo di controllo sulla propria vita: le cause sono da ricercare in un padre, pastore nella chiesa di quartiere, completamente assente e in una madre dispotica, fervente attivista religiosa e bigotta. La donna controlla ogni aspetto della vita del figlio dalle lezioni di guida, alle attività religiose e benefiche. Proprio per finanziare una di queste, la madre lo "invita" a trovarsi un lavoretto estivo. Apatico dall'animo del poeta, innamorato e non corrisposto, Ben trova lavoro presso Evie, un'anziana attrice solitaria e dal linguaggio particolarmente scurrile, da troppo tempo lontana dal palcoscenico. Tra i due, in viaggio da Londra ad Edimburgo per una rappresentazione letteraria, nascerà una particolare quanto forte amicizia che li aiuterà entrambi a colmare le lacune delle loro vite: Ben troverà la sua identità riacquistando il controllo sulla sua esistenza, mentre Evie rimedierà alla solitudine ed all'isolamento nel quale da troppo tempo si è confinata. Veramente interessante questo esordio alla regia cinematografica di Jeremy Brock (già sceneggiatore e regista teatrale) che scrive anche la sceneggiatura. Con estrema semplicità, Brock mette in scena un racconto di crescita a metà strada con il road movie dove, tra campeggi all'aperto e recite di Shakespeare, Ben riuscirà ad emergere dalla cappa di ipocrisia in cui la madre lo costringe a vivere ( la donna ostenta un profondo sentimento Cristiano e allo stesso tempo intrattiene in maniera anche abbastanza evidente una relazione extraconiugale). Girato con budget ridotto, musicato con cura, il film gioca le sue carte migliori nella solidità e freschezza del racconto e nelle interpretazioni di Laura Linney e Julie Walters. Nota a parte per il giovane Rupert Grint, al suo primo vero ruolo al di fuori della saga di Harry Potter: il ragazzo sembra un tantino mono espressivo ma forse, visto anche il personaggio che interpreta, la cosa non guasta più di tanto.

Sunday, February 18, 2007

From My Personal Library: RAY BRADBURY - FAHRENHEIT 451

Fahrenheit 451 è la temperatura alla quale brucia la carta. In un mondo governato da un regime totalitario e fascista, diventa la temperatura alla quale bruciano le libertà individuali e la libertà di pensiero. In questo mondo, che vive in una pace fittizia, giornali e libri sono banditi: a vigilare affinchè non si diffonda la carta stampata sono preposti i "pompieri", specializzati nell'appiccare incendi invece che a spegnerli. Montag è uno di loro: la sua vite si fonda sulla routine casa/lavoro/casa. Tra le mura domestiche lo attenda una moglie fredda e completamente assuefatta da programmi televisivi studiati per fare costantemente il lavaggio del cervello ai cittadini. Un giorno capita che Montag fa conoscenza la conoscenza di Clarisse, una giovane donna dal contagioso spirito libero, da poco trasferitasi vicino a casa sua. L'incontro con la ragazza, unito al nascere di un sentimento sconosciuto per Montag, cambierà radicalmente la sua vita e lo porterà a vedere con occhi diversi il mondo che lo circonda. Nel mondo in cui viviamo, dove "democrazia" è una parola di cui tutti si riempono la bocca senza comprenderne il vero significato, dove la televisione rigurgita "spazzatura" che l'utente medio non può fare a meno di guardare, un romanzo con più di cinquant' anni sulle spalle, caposaldo della narrativa di fantasciena o fantapolitica, risulta ancora oggi terribilmente attuale: non solo ha ispirato registi come Truffaut ( che ne ha anche tratto un film) ma anche, in tempi più recenti, autori come Alan Moore che dall' idea del romanzo di Bradbury (e anche da 1984 di Orwell) ha scritto la bellissima graphic novel V per Vendetta.



"Copertina dell' edizione italiana edita da Mondadori nella collana Oscar Mondadori"

Saturday, February 17, 2007

Lyric of the Week / LOU REED - PERFECT DAY

Just a perfect day,
Drink Sangria in the park,
And then later, when it gets dark,
We go home.
Just a perfect day,
Feed animals in the zoo
Then later, a movie, too,
And then home.

Oh it's such a perfect day,
I'm glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

Just a perfect day,
Problems all left alone,
Weekenders on our own.
It's such fun.
Just a perfect day,
You made me forget myself.
I thought I was someone else,
Someone good.

Oh it's such a perfect day,
I'm glad I spent it with you.
Oh such a perfect day,
You just keep me hanging on,
You just keep me hanging on.

You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow,
You're going to reap just what you sow...

Friday, February 16, 2007

"E' all'inferno che ti manderò se non mi dici quello che voglio sapere"

ATTENZIONE: IL SEGUENTE POST CONTIENE SPOILER

13:00 - 14:00
Il capo dei separatisti, Ivan Erwich è ad un punto morto in quanto incapace di far detonare i contenitori. Riceve una telefonata da un uomo misterioso che afferma di aver sentito della vicenda dei separatisti da un amico russo e di poterli aiutare con l'innesco dei contenitori. Il CTU rintraccia la chiamata e scopre identità ed ubicazione del misterioso interlocutore, tale Jacob Rossler, condannato per la violazione della sicurezza di alcuni software. Curtis e Jack si dirigono da lui. Nel frattempo il Presidente si trova a dover prendere un'importante decisione: rivelare o meno alla nazione che un membro del suo staff è responsabile del furto di un gas nervino letale. La decisione ricade su un approccio sincero ai suoi connazionali. Mentre redige il discorso insieme alla moglie, riceve una telefonata da Mike che gli chiede di avvicinarsi nei locali dove era detenuto Cummings: l'uomo si è tolto la vita impiccandosi. Anche McGill ha i suoi problemi personali: sua sorella tossicodipendente lo chiama per avere dei soldi. McGill decide di incontrarla ma nel luogo dell'appuntamento, il giovane viene aggredito da un uomo che stava insieme alla sorella e derubato dei soldi e del tesserino del CTU. Jack e Curtis raggiungono il palazzo dove vive Rossler e dopo aver sistemato le guardie lo sorprendono nel suo appartamento. Con gran sorpresa di Jack, l'uomo teneva segregata in una stanza una giovane ragazza russa di soli 15 anni. Rossler chiede l'immunità e la possibilità di fuggire in un paese straniero con la ragazza. In cambio fornirà al CTU il chip per il controllo dei detonatori e la posizione dei terroristi che da li a poco lo chiameranno per indicargli un punto d'incontro. La ragazza, terrorizzata all'idea di stare ancora vicino al suo aguzzino, tira fuori una pistola che teneva nella giacca e lo uccide.

14:00 - 15:00
Morto Rossler, Jack decide di prendere il suo posto e ricevuta la telefonata dai terroristi si prepara per recarsi nel luogo dell' appunta- mento. Qui, con l'aiuto di Chloe, ricodifica il congegno dei detonatori. Per essere sicuri che il lavoro svolto da Jack/Rossler funzioni, hanno bisogno di una prova: rapiscono Jack e si dirigono verso un centro commeciale con uno dei contenitori di gas. La cimice presente nel chip di Rossler permette al CTU di rintracciare facilmente la posizione di Jack, così come l'obiettivo dei terroristi. McGill propone di non intervenire e di sacrificare le persone all'interno del centro commerciale per non far insospettire i terroristi e fare in modo che li conducano al loro covo dove si trovano anche gli altri 19 contenitori. La decisione viene avallata dal Presidente che nel frattempo decide con Mike di sfruttare la morte di Cummings per insabbiare quanto successo (il che eviterebbe qualsiasi problema all' Amministrazione) e farlo addirittura passare per un patriota. Martha Logan non è d'accordo ma, di fronte alla disperata vedova Cummings, non ha il coraggio di rivelarle la verità. Fingendosi tecnici per l'aria condizionata i due terroristi e Jack si infiltrano in una stanza di servizio e si preparano a diffondere il gas in un condotto d'aerazione. Nonostante gli ordini ricevuti dal CTU, Jack non comunica ai terroristi il codice di detonazione corretto. Divenutro inutile ai terroristi viene ammanettato nella stanza affinaco. Erwich comunica ai due uomini di aver trovato un metodo alternativo per far detonare il contenitore e, il sistema viene messo subito in pratica. Proprio mentre il gas comincia a diffondersi, Jack si libera, uccide un terrorista e gli prende la maschera. Disattivato il contenitore, avvisa una guardia di sicurezza di far evacuare il centro commerciale mentre lui disattiva l'impianto di condizionamento. Messo in sicurezza l'edificio con un esiguo numero di vittime, comincia l'inseguimento al terrorista fuggitivo. Seguendolo con la cimice inserita nel chip di Rossler, lo raggiungono in una officina dove però lo trovano già morto e del gas nervino nessuna traccia. Erwich, intuito che il suo uomo sarebbe stato seguito, ha organizzato la sua fuga per tempo.

Un piccolo assaggio...

...di quello che vi aspetta nelle prossime settimane, qui su WELTALL'S WOR(L)D:

La JOHNNIE TO DVD COLLECTION...



...Special Edition made in Hong Kong...

...CONSIGLI PER GLI ACQUISTI dedicato Kim Ki-duk.

Thursday, February 15, 2007

Chi cerca trova

I soldi fanno la felicità? Bella domanda. Probabilmente no, ma quando hai una moglie, un figlio da mandare a scuola, affitto, tasse, multe da pagare, forse è un po' più difficile trovare una risposta. Lo sa bene Chris Gardner che si ammazza di lavoro tutto il giorno per vendere apparecchiature mediche, scanner per misurare la densità ossea, attività sulla quale ha investito gran parte delle sue risorse finanziarie. Gli affari, per Chris, ultimamente vanno molto a rilento e in famiglia la situazione pesa moltissimo: passano settimane senza che riesca a vendere uno dei suoi scanner, la macchina sequestrata a causa di montagne di multe non pagate accumulate sul parabrezza, le tasse da pagare che incombono, mesi di affitto arretrato ed un figlio che si vuole proteggere da tutto questo senza fargli mancare mai niente. Forse sarà per i doppi turni che fa a lavoro da quattro mesi o forse semplicemente per la mancanza di quella forza necessaria a lottare uniti nonostante le difficoltà, la moglie di Chris decide di andarsene abbandonando la famiglia. Chris accusa il colpo ma non si arrende: pur non avendo completato gli studi è sempre stato uno in gamba, molto sveglio e vede in un corso di stagista in una compagnia di broker, la sua possibilità di riscatto. Ho visto questo film con un leggero ritardo, ma devo dire che mi è andata bene visto che mi sono scampato (almeno per il momento) Notte Prima Degli Esami Oggi. Visto il suo successo in America ed il perdurare della programmazione nelle sale italiane, mi sono chiesto da dove nasce il successo di questo film. Sicuramente la presenza di Will Smith ha rappresentato un ( se non "il") fattore principale seguito, almeno qui in Italia, dalla presenza di uno dei registi più apprezzati (anche se non sono proprio d'accordo) della nostra Bella Penisola: Gabriele Muccino. Il film in se non è certo un capolavoro, ma di sicuro un opera onesta scritta in maniera diligente, che riesce a raggiungere i sentimenti degli spettatori grazie anche ad un Will Smith veramente in forma. Un film di un regista italiano che parla sottovoce del sogno americano, quello che hai sempre davanti agli occhi (uomini d'affari in abiti firmati, con il sorriso bello stampato in faccia e autovetture extra-lusso in bella mostra), che rappresenta una speranza per il futuro seppur così difficile da raggiungere. Che poi "il sogno americano" esista davvero o sia possibile al giorno d'oggi realizzarlo, questo è un'altro paio di maniche. Forse è semplicemente uno di quei simboli forti e indelebili del patriottismo tutto americano, un valore importante da tramandare generazione per generazione: non credo sia un caso se il piccolo Christopher non si separa mai dal suo Capitan America.

Wednesday, February 14, 2007

"C'è un omicidio in questo film?"

La visione del nuovo film di David Lynch mi porta forzatamente a riflettere sul perché mi piace il cinema. Il cinema non è soltanto una forma d'arte ma più che altro un'amalgama di tutte le forma d'arte: pittura, scultura, fotografia, musica, scrittura, tutto converge nel plasmare quella che è "arte cinematografica". Come qualsiasi manifestazione artistica, anche quella filmica è soggetta ad intuizioni, ispirazioni e sensazioni talmente personali che è impossibile trasmetterle al proprio pubblico se non nella forma pura e semplice generata dala mente dell'artista. Non è un caso che Lynch nasca in principio come pittore e successivamente, mosso dall' esigenza di imprimere il movimento alle sue opere, si sia dedicato alla regia. La filmografia del regista americano è fin dagli esordi la prova di quanto scritto sopra: Lynch compone le sue opere seguendo le sue personali ispirazioni, spesso e volentieri in maniera criptica, pretendendo dal suo pubblico una partecipazione piena, invitandoli a non chiedere e/o a non cercare a tutti i costi una soluzione, ma lasciare che sia il film a guidarci e che la mente sia pronta a percepire emozioni e suggestioni sequenza per sequenza. Un po' come trovarsi di fronte ad un quadro astratto e rimanere colpiti da i segni sulla tela o da come due colori si intrecciano. Insomma un cinema personale, viscerale, che cerca un pubblico capace di accoglierlo alla stessa maniera. Conscio di ciò, mi sono preparato ad accogliere INLAND EMPIRE nella giusta maniera, tenendo il più possibile a bada sia le alte aspettative (che piano, piano sono cresciute nel tempo intercorso dal suo ultimo Mulholland Drive), che l'emozione di poter assistere al cinema (per la prima volta) ad un film di Lynch. A voler raccontare la storia rischierei di pasticciare un po': non basta una visione ad avere un quadro completo anche perché Lynch, al "normale" storytelling (inizio - svolgimento - fine), predilige una narrazione più articolata, tendente al riavvolgersi su se stessa per poi ricominciare da capo (o dalla fine?). Tutto comincia con il titolo del film che riempie lo schermo, una donna piange (sembra spaventata) e guarda un televisore. Dall'immagine disturbata dello schermo emergono delle immagini, una inquietante sit-com (ma si può definire così?) con protagonisti una famiglia di uomini-coniglio, due uomini che si scambiano frasi in polacco e poi, in una soleggiata mattina, facciamo la conoscenza di Nikki, attrice in lizza per un ruolo in un film importantissimo, remake di una pellicola mai terminata a causa della morte degli attori protagonisti. Nikki ottiene la parte e durante le riprese, finzione scenica e realtà diventeranno un tutt'uno. Continuare a scrivere sullo svolgimento mi sarebbe impossibile e non renderebbe giustizia ad un film che va visto, non di certo raccontato. Prima di continuare, voglio segnalare l'unico piccolissimo neo del film: la durata. Tre ore sono tante e seppur motivato, ne sono uscito leggermente sfiancato (di sicuro Lynch ha voluto dare, per una volta, un motivo ai suoi detrattori per sparlare un po'). Nonostante questo, il film è per tutto il suo lungo minutaggio Lynch a 360°, pregno della sua visione cinematografica al 100%: c'è Strade Perdute (i concetti di spazio e tempo annullati, così come l' identità del protagonisti, incerta, mutevole e i corridoi bui che ingoiano le persone e rigurgitano orrori), Mulholland Drive (sogno e realtà si confondono e si scambiano, come le vite delle due attrici), c'è la sua Los Angeles, la visione da incubo (e forse un tantino critica) del mondo di Hollywood, ci sono le tende rosse, i suoi Rabbits e la sua adorata Laura Dern (suprema!!!). La novità sostanziale risiede nell'utilizzo unicamente di camere digitali per le riprese: questo permette a Lynch di portarci direttamente dentro il film, a stretto contatto con i suoi attori e i loro volti che riempiono la scena. Con il digitale Lynch sfrutta il contrasto tra esterni assolati, costantemente sovraesposti, e gli interni che diventano sempre più scuri e inquietanti...peccato non aver potuto assistere ad una proiezione digitale che in dettaglio avrebbe sicuramente guadagnato. Vorrei rivederlo per provare a trovare il bandolo di questa intricata matassa o semplicemente per perdermi nuovamente nei suoi meandri. Non credo mi sarà possibile farlo al cinema perciò aspetterò paziente la sua uscita in DVD. Nel frattempo, se potete, fatevi un favore e guardatelo.

P.S.: non ho neanche voluto provare a dare una qualche interpretazione (anche se una qualche idea me la sono fatta). Se è quella che cercate, il web ne è pieno.

Tuesday, February 13, 2007

Dagli al pinguino!!!

Dura la vita se sei un pinguino reale e non sei minimamente portato per il canto. Lo sa bene il piccolo Mambo, nato con capacità canore pari a zero ma con il ritmo nel sangue. Il pinguino in questione ha infatti un' innata propensione per il ballo che lo porta a muovere le sue zampette con un eccezzionale senso del ritmo. Ma la comunità dei pinguini reali è molto chiusa e legata fortemente alle vecchie tradizioni, pertanto il povero Mambo viene additato come diverso. Il tempo passa e il pinguino ballerino non riesce ad integrarsi e, come se non bastasse, viene ritenuto, dagli anziani del villaggio la principale causa della malasorte che ha colpito la comunità, facendola precipitare in un periodo di carestia. Allontanato dai suoi stessi simili Manbo parte, con uno strampalato gruppo di pinguino dall'accento spagnolo, alla ricerca delle vere cause della carestia e poter così rientrare nella sua comunità a testa alta. Sarebbe proprio il caso che qualcuno dicesse a registi come George Miller, che non basta fare un film d'animazione in computer grafica per produrre una pellicola artisticamente valida, specialmente se alle spalle non ha importanti aziende come Pixar o Dreamworks. Rischi che il risultato finale sia sufficiente solo tecnicamente, ed il resto rimanga scialbo e insulso. Ok, d' accordo, questo è un film per bambini ma vi prego di prendere tutti i pargoli per deficienti. Personalmente mi piacciono i film d'animazione: ho apprezzato tantissimo i due Shrek, L'era Glaciale e Gli Incredibili anche se, i miei punti di riferimento sono i Maestri Miyazaki e Otomo (quelli che non disdegnano il caro e vecchio disegno a mano per intenderci). Essendo un pochettino di parte verso un certo tipo di "cartoni animati" ho fatto la verifica definitiva usando come cartina tornasole la mia ragazza che va matta per questi film. Alla mia domanda: "Bé contenta di aver visto Happy Feet?" la sua risposta è stata: "Non è che mi sia piaciuto molto". Bisogna comunque dare atto a questo film di voler trattare, almeno per tre quarti, il diverso e la difficoltà di integrazione quando anche piccole comunità sono rette da consuetudini e tradizioni (qualcuno ha detto religioni?) molto radicate e antiche. L'ultimo quarto del film, il discorso cambia e finisce a bomba sull' ecologico, su come l'uomo abbia privato i poveri pinguini della loro risorsa naturale, condendo il tutto con un finale tanto "buono" e tanto "dolce" che mi si sono cariate le otturazioni.

Monday, February 12, 2007

In MISSIONE per Mr. To

Il boss Mr. Lung corre un grave pericolo: caduto in un' imboscata mentre si trovava all'interno di un locale notturno, viene abbandonato dai suoi stessi uomini mentre i due sicari gli hanno precluso qualsiasi via di fuga. Il provvidenziale intervento del fratello Frank, mette in fuga i due uomini. Il pericolo è scapato per il momento ma il problema rimane. Qualcuno vuole morto Lung ed è necessario che venga protetto continuamente sia a casa che nei suoi continui spostamenti per affari. Frank si occupa di tutto ed ingaggia un gruppo di cinque uomini, in assoluto i migliori. I cinque non faticano a trovare la giusta "sincronia" sul lavoro e si crea presto tra loro un forte legame d'amicizia. Un errore, una leggerezza dovuta probabilmente all'immaturità o all'inesperienza di uno di loro, rischia di mettere in crisi quell'amicizia e in grave pericolo le loro stesse vite. Questo è l'ultimo (almeno per il momento) film di To a mia disposizione e un po' mi dispiace. Il talentoso regista di Hong Kong mi ha catturato, devo ammetterlo, e la voglia di addentrarmi nella sua vasta filmografia è tanta. To, nel corso degli anni, ha spaziato in diversi generi ma la mia esperienza nella di lui filmografia, si è concentrata principalmente nei film di genere thriller/noir (sempre che sia corretto farli rientrare in queste categorie). L'approccio di To alla materia è geniale: cattura abilmente lo spettatore con sequenze adrenaliniche, perfettamente "costruite", per poi prendersi tutto il tempo necessario per sviluppare i personaggi, i rapporti che li legano, attraverso sequenze al limite della commedia o semplicemente da gesti, scambi di sguardi ammiccamenti. Anche The Mission segue fedelmente questi binari ponendo l'attenzione, più che sulla "missione" in se, sulle cinque guardie del corpo e su come il loro rapporto matura in una amicizia profonda (emblematica la scena dove i cinque giocano con una pallina di carta mentre aspettano Mr. Lung), un legame che si riflette sulle loro prestazioni come gruppo scelto (la perfezione nella sequenza del centro commerciale), che come esseri umani (l'abile messa in scena finale). Bello visivamente, interpretato magistralmente (To usa quasi sempre gli stessi attori e non sbaglia mai), accompagnato da una colonna sonora che ti entra subito in testa ( un po' come quella di PTU)...di che altro avete bisogno per procurarvene subito una copia?

Sunday, February 11, 2007

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - INFERNAL AFFAIRS II e III

INFERNAL AFFAIRS II

Produttore: Keyfilms
Distributore: Medusa
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano e Cantonese con sottotitoli - Dolby Digital 5.1
Extra: Traliler
Regione: 2 Italia







Note: edizione da evitare assolutamente! Il formato video proposto è sbagliato. Ecco qui di seguito l'edizione consigliata.

Produttore: Tartan
Distributore: Tartan
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Cantonese - Dolby Digital 5.1 e DTS
Sottotitoli: Inglese
Extra: Scene eliminate, Dietro le quinte, "Confidential File" featurette, Trailer
Regione: 2 UK




Note: questa edizione inglese targata Tartan, è la migliore che si può trovare sul mercato europeo visto che quella di Hong Kong è ormai fuori catalogo. Il prezzo, assolutamente contenuto, lo rende un acquisto obbligato se non avete problemi con i sottotitoli in inglese. Acquistabile al sito
www.play.com


INFERNAL AFFAIRS III

Produttore: Keyfilms
Distributore: Medusa
Video: 1.85:1
Audio: Italiano e Cantonese con sottotitoli - Dolby Digital 5.1
Extra: Trailer
Regione: 2 Italia







Note: come per Infernal Affairs II, anche qui il formato video è proposto nel formato 1.85:1 completamente sbagliato. Meglio ripiegare sull' edizione inglese.


Produttore: Tartan
Distributore: Tartan
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Cantonese - Dolby Digital 5.1 e DTS
Sottotitoli: Inglese
Extra: Dietro le quinte, Trailer, Booklet di 4 pagine all'interno
Regione: 2 UK




Note: sono valide le note riportate per Infernal Affairs II della Tartan, così come il sito sul quale acquistare:
www.play.com

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - UNA DOVUTA INTRODUZIONE

Il DVD è un formato ormai totalmente inserito nel mercato dell'Home Video mondiale. Sul finire degli anni novanta, il disco argentato sostituiva lentamente l'obsoleta Vhs, restituendo all'appassionato di cinema e non, un supporto che non si deteriora rapidamente come la videocassetta ma anzi, se utilizzato nella dovuta maniera, può essere considerato virtualmente eterno. Le novità offerte dal DVD (qualità video superiore, audio digitale multicanale, gli extra) hanno agevolato il boom del prodotto, portando anche chi di cinema non aveva gran interesse, a diventare collezionista occasionale, disposto ad acquistare qualsiasi film, incurante della qualità della pellicola o della supporto digitale. Il segnale arrivato ai produttori ed ai distributori era perciò ben chiaro: ci sono tantissimi polli disposti ad acquistare ogni cosa rechi il marchio "DVD Video", perciò pubblichiamo il maggior numero di titoli di catalogo che possiamo! Mentre però le major, Fox, Warner, Columbia si impegnarono da subito in prodotti di elevata qualità, i distributori nostrani immetterono sul mercato tantissimi titoli importanti ma assolutamente scadenti. Non è un segreto che i maggiori "danni" gli ha causati la Cecchi Gori Home Video e ancora oggi c'è qualcuno che si morde le mani (io in primis). Adesso come adesso il mercato ha raggiunto la sua saturazione, i collezionisti "compro tutto" si sono ridotti drasticamente, lasciando spazio agli appassionati che ancora combattono per avere delle edizioni perlomeno decenti, che rispettino i requisiti minimi che ogni buon amante del cinema richiede:

FORMATO VIDEO CORRETTO (quello espressamente voluto dal regista)

LINGUA ORIGINALE (qualora il film sia straniero)

SOTTOTITOLI (almeno Italiano e Inglese)

In questa nuova rubrica di WELTALL'S WOR(L)D vorrei indirizzare gli eventuali acquirenti di film nel formato Digital Versatile Disc, verso le edizioni migliori e ad evitare le fregature che sul mercato italiano cercano ancora di rifilarci. L' idea nasce dopo svariate delusioni subite in prima persona (vedi Burton Fink, Heat, Mr. Vendetta ecc.) e di quelle di altri appassionati come me ( si vedano i post del
15/01/07 e del 09/02/07 nel blog Altrocinema). Non è mia intenzione affossare il mercato italiano, intendiamoci, ma anzi valorizzare i prodotti meritevoli e mettere a disposizione di coloro che avranno la pazienza di leggere, la mia esperienza maturata nel mercato d'importazione dove, 9 volte su 10, è possibile trovare edizioni se non superiori, che almeno compensano le carenze di quelle nostrane.

Saturday, February 10, 2007

Lyric of the Week / QUEEN - BOHEMIAN RAPSODY

Is this the real life?
Is this just fantasy?
Caught in a landslide
No escape from reality
Open your eyes
Look up to the skies and see
I'm just a poor boy,
I need no sympathy
Because I'm easy come, easy go
A little high, little low
Anyway the wind blows, doesn't really matter to me, to me

Mama, just killed a man
Put a gun against his head
Pulled my trigger, now he's dead
Mama, life had just begun
But now I've gone and thrown it all away
Mama, ooo
Didn't mean to make you cry
If I'm not back again this time tomorrow
Carry on, carry on, as if nothing really matters
Too late, my time has come
Sends shivers down my spine
Body's aching all the time
Goodbye everybody - I've got to go
Gotta leave you all behind and face the truth
Mama, ooo - (anyway the wind blows)
I don't want to die
I sometimes wish I'd never been born at all

I see a little silhouetto of a man
Scaramouch, scaramouch will you do the fandango
Thunderbolt and lightning - very very frightening me
Gallileo, Gallileo,
Gallileo, Gallileo,
Gallileo Figaro - magnifico
But I'm just a poor boy and nobody loves me
He's just a poor boy from a poor family
Spare him his life from this monstrosity
Easy come easy go - will you let me go
Bismillah! No - we will not let you go - let him go
Bismillah! We will not let you go - let him go
Bismillah! We will not let you go - let me go
Will not let you go - let me go (never)
Never let you go - let me go
Never let me go - ooo
No, no, no, no, no, no, no -
Oh mama mia, mama mia, mama mia let me go
Beelzebub has a devil put aside for me for me for me

So you think you can stone me and spit in my eye
So you think you can love me and leave me to die
Oh baby - can't do this to me baby
Just gotta get out - just gotta get right outta here
Ooh yeah, ooh yeah
Nothing really matters
Anyone can see
Nothing really matters - nothing really matters to me
Anyway the wind blows...

Friday, February 09, 2007

"Non negozio con i miei nemici. Io li elimino"

ATTENZIONE: IL SEGUENTE POST CONTIENE SPOILER

11:00 - 12:00
Mentre Jack viene scortato al CTU, Curtis utilizza le telecamere di sorveglianza dell' aeroporto per trovare il falso ostaggio. Le ricerche li conducono in un hangar isolato al cui interno trovano tracce di quello che sembra essere un potentissimo gas nervino. Gli uomini che hanno trafugato il gas, fanno parte di un gruppo separatista che ha intenzione di usare il veleno per una rappresaglia contro Mosca. Usciti senza intoppi dall' aeroporto grazie ad un finto furgone della SWAT, si incontrano poco dopo con un camionista che carica i contenitori nel rimorchio e si dirige con loro al porto. Il presidente Logan nel frattempo, su consiglio di Cummings, decide di far internare la moglie nel Vermont. La first lady, scoperte le intenzioni del marito, fugge da una finestra. Jack, giunto al CTU, viene interrogato da McGill e ha anche il tempo di ricongiungersi con i suoi vecchi colleghi ma soprattutto con Audrey la quale prova ancora un sentimento molto forte. Il misterioso uomo con cui Cummings è in combutta, vede in Jack una pericolosa minaccia ed intima al senatore di porre rimedio a questa situazione. Cummings contatta la sua talpa al CTU, Spencer Wolf (che tra l' altro è anche l'amante di Chloe), ordinandogli di procurare un accesso ad un tecnico informatico esterno che piazzerà delle cimici nei terminali dell'unità. Chloe scopre che Spencer sta violando la sicurezza del sistema informatico e pertanto lo fa arrestare. L'uomo inviato da Cummings è in realtà un killer che cercherà di uccidere Jack. Eliminato l'assassino non senza qualche difficoltà, Jack fa confessare a Spencer il nome del mandante: Walt Cummings.

12:00 - 13:00
Jack riesce a convincere McGill e Buchanan di essere l'uomo più adatto per prendere Cummings. Decide così di concordare un incontro con Mike Novik. Cummings riesce ad intercettare la chiamata tra Jack e Mike e messo alle strette, decide di confessare tutte le sue macchinazioni al presidente Logan. Il senatore spiega che le sue intenzioni erano quelle di consegnare il gas nervino ai separatisti ma di far detonare i contenitori prima che raggiungessero Mosca. In questo caso gli Stati Uniti sarebbero intervenuti militarmente assicurandosi scorte virtualmente infinite di petrolio. Dopo un'accesa discussione, Cummings sembra convincere Logan, rassicurandolo che è troppo tardi per fermatre il carico e suggerendoli di far arrestare Mike e Jack. E così accade: sul luogo dell'incontro i due vengono tratti in arresto. Pochi minuti dopo anche Martha Logan viene ritrovata dalle guardie del corpo del presidente, nascosta in una stalla. Nel frattempo i contenitori col gas vengono caricati dal complice di Cummings e dai separatisti in un container che verrà poi imbarcato in un mercantile. Jack riesce a convincere Aaron Pierce, guardia del corpo di Palmer ancora molto legato all'ex presidente, della mala fede di Cummings e lo convince a liberarlo. Il faccia a faccia con il senatore non tarda ad arrivare e Jack riesce a suo modo ad avere le informazioni che gli servono (prima lo picchia, poi gli fa le domande). Scoperto dove si trova il gas, il CTU organizza il recupero ma nel container i contenitori sono spariti e il contatto di Cummings è morto. Il senatore riceve una chiamata sul suo cellulare dal capo dei separatisti: l'inganno è stato scoperto ed ora i terroristi hanno tutta l'intenzione di farla pagare cara agli Stati Uniti.

Arriva INLAND EMPIRE...anche a Cagliari!!!

Arriva oggi nelle sale italiane il nuovissimo e attesissimo film di David Lynch, INLAND EMPIRE. La notizia pubblicata su Mulhollandblog, la quale riportava che le copie della pellicola distribuite dalla BiM in tutta Italia sarebbero state solo 25, mi ha fatto temere che qui a Cagliari non saremo stati tra i fortunati ad averne una. Così non è stato e, per tutti quelli che fossero interessati, ecco luogo e orari di programmazione:

Cinema Spazio Odissea
V.le Trieste, 84
Tel. 070271709
Sala Kubrick
Spettacoli:
Venerdì 9 febbraio spettacolo unico ore 21:00
Sabato 10 e Domenica 11 febbraio ore 17:30 e 21:00
Lunedì 12, Martedì 13, Mercoledì 14 e Giovedì 15 febbraio spettacolo unico ore 21:00

Thursday, February 08, 2007

Boys Be Ambitious - Sangue innocente

Per Riichi, la sua ragazza Ryoko, il migliore amico Yuji e Kotetsu, il periodo scolastico sta per finire. Giunti all'ultimo anno di liceo, a differenza di altri loro coetanei, dovranno abbandonare il protettivo mondo scolastico e tuffarsi a capofitto nella vita, con tutte le difficoltà e gli ostacoli che questo comporta. Ryoko troverà presto un lavoro in un salone di una parrucchiera mentre i ragazzi, tra una rissa e l'altra faranno fatica a sistemarsi. Tra lavoretti saltuari, servizi di "protezione", Kotetsu trova lavoro come cuoco e nello stesso locale Riichi incontra una giovane prostituta sua compagna di classe ai tempi delle medie. Tra i due nasce subito qualcosa e incominciano a frequentarsi assiduamente. Il rapporto con Ryoko, già logorato dagli anni, finirà definitivamente e questa situazione influirà in negativo anche sul rapporto con Yuji e Kotetsu. Per il secondo romanzo autobiografico di Riichi Nakaba a trovare trasposizione cinematografica, la regia viene affidata a Takashi Miike. Chi, meglio di un ragazzo di Osaka, può raccontare le vicende dei teppisti di Kishiwada (o Kishiwada Shonen Gurentai se preferite)? Nessuno credo, o meglio, nessuno può raccontarle come farebbe il buon Miike. Attingendo probabilmente da esperienze personali, Miike porta sullo schermo un racconto a tratti divertente (e divertito), a tratti triste e toccante sul diventare adulti, sul lasciarsi alle spalle l'adolescenza ed entrare definitivamente in quell'età dove le scelte personali pesano sulla propria vita e su quella degli altri. Miike si dimostra per l'ennesima volta regista eclettico, capace di adattarsi a sceneggiature a lui meno congeniali, dosanto sapientemente l'uso della violenza e stemperando anche i momenti più drammatici con un sapiente uso dell'ironia. Nel 1998, Miike dirigerà anche il terzo film dedicato ai "ragazzi di Kishiwada", a mio avviso uno dei suoi film più belli e personali. Ma questo, come si dice, è un'altra storia.

Wednesday, February 07, 2007

Samurai del Crepuscolo

Seibei Iguchi è un samurai di basso rango. Dopo la prematura scomparsa della moglie per una tubercolosi polmonare, si vede costretto a prendersi cura delle sue figlie ancora piccole e della madre anziana. Diviso tra il suo dovere di samurai e quello di padre di famiglia, Seibei lavora anche di notte per pagare i suoi debiti e sfamare la famiglia. Nonostante uno zio cerchi di organizzargli un nuovo matrimonio, l'uomo sembra preferire la solitudine, rifuggendo divertimenti e svaghi, guadagnandosi il soprannome di Seibei del Crepuscolo, nomignolo affibbiatoli dai colleghi che lo vedono sempre tornare a casa alle prime luci della sera. In realtà Seibei è attratto da Tomoe, sorella di un suo amico d'infanzia, appena divorziata da un samurai ubriacone e violento. Ed è proprio per difendere Tomoe da quest'ultimo che viene sfidato a duello. Seibei sconfigge lo spadaccino utilizzando soltanto un bastone e la notizia non tarda a diffondersi, restituendo lustro alla sua abilità di spadaccino. Le voci arrivano anche alle alte sfere del feudo e Seibei sarà presto costretto ad impugnare nuovamente la katana per adempiere al suo dovere di samurai. Cosa fa di questo film di Yoji Yamada un piccolo capolavoro? Potrebbe essere la perfetta ricostruzione storica, ambientale, la cura riposta nei piccoli dettagli del quotidiano, sia che si tratti di piccoli oggetti o abiti, che della semplice routine della vita a quei tempi. Il segreto potrebbe risiedere nel fascino che la figura del samurai è in grado di generare soprattutto negli occidentali: in particolar modo il personaggio di Seibei incarna sia tutti i valori che impone il bushido, che quelli di padre di famiglia, amorevole e disposto a rinunciare al suo ruolo nella società per il bene dei suoi cari. O magari nel racconto di un tempo che sta volgendo velocemente al termine, dove i fucili sostituirano la spada e i samurai spariranno per sempre (forse "tramonto" si riferisce anche a questo aspetto). Probabilmente il segreto sta nel perfetto amalgama tra questi due elementi uniti ad una regia semplice, ad una narrazione lenta ma mai pesante, composta da tante piccole sequenze complementari tra loro nel raccontare uno spaccato meraviglioso di un tempo passato. Visione consigliata senza riserve.

Il genio di Gondry al servizio della musica

Come riportato nel precedente post, Michel Gondry non è soltanto regista cinematografico ma anche artefice di numerosi spot pubblicitari e videoclip musicali. In due di quest'ultimi ho trovato alcuni elementi in comune con L'Arte del Sogno. Andiamo a cominciare:

RADIOHEAD - KNIVES OUT

In una scena del film Stephane sogna di sprofondare nella neve e quando si sveglia si accorge di avere i piedi infilati nel freezer. Allo stesso modo, nel video in questione, il buon Thom Yorke si sveglia in una barella con i piedi infilati in un forno. Inoltre anche questo in questo video si racconta la storia di un amore travagliato.


CHEMICAL BROTHERS - LET FOREVER BE

Il confine tra realtà e sogno è così sottile, che Stephane non è in grado di distinguere o percepire la differenza. Allo stesso modo, la protagonista del video, è intrappolata in un loop infinito nel quale si sveglia e riaddormenta nel suo letto o nel posto di lavoro...assolutamente affascinante e geniale e totalmente disorientante. Tra l'altro anche qui è presente la curiosa figura del barbone.


Infine, ci tengo a segnalare uno speciale molto interessante su Gondry che potete trovare qui.

Tuesday, February 06, 2007

L' arte ( o la scienza? ) di GONDRY

Nel novembre del 2004 vidi al cinema Eternal Sunshine of the Spotless Mind (mi rifiuto categoricamente di riportare l'adattamento italiano del titolo) e rimasi letteralmente fulminato. Aspettavo pertanto con ansia, che uscisse anche da noi il lavoro successivo di Michel Gondry, L'Arte del Sogno (The Science of Sleep o La Science des Reves se preferite). Niente amori che finiscono questa volta, ma un'amore destinato a non iniziare mai, almeno non nella realtà. Ma andiamo con ordine: il protagonista della vicenda è Stephan, ragazzo messicano che si trasferisce dalla madre in Francia, dopo la morte del padre. La decisione di un cambiamento così radicale nasce dalla possibilità di un lavoro come illustratore di calendari che gli permetterebbe di mettere all'opera la sua sfrenata creatività. Ma il lavoro promesso risulta essere molto meno gratificante del previsto, almeno artisticamente parlando. Con in mente già l'idea di tornare in Messico, Stephane incontra Stephanie ed è, almeno per lui, amore a prima vista. Infatti il sentimento di Stephane non è corrisposto anche se lui sente di essere legato a Stephanie e non solo per via del nome che li accomuna. Anche Stephanie, infatti, ha una forte vena creativa che la porta a creare oggetti con la stoffa ed altri materiali. Nei sogni di Stephane le cose vanno molto meglio sia in ambito lavorativo che sentimentale. Dimenticavo infatti di riportare la cosa più importante: Stephane, fin da bambino, vive costantemente tra sogno e veglia, agendo in maniera diretta nei suoi sogni, controllandoli a tal punto da non poter più distinguere la parte onirica da quella reale. Detto questo, la prima considerazione che mi sovviene è relativa all'adattamento del titolo italiano che, pur non essendo l'esatta traduzione di quello originale, ben si sposa (almeno per una volta) al film: se infatti la scienza si basa su leggi precise e razionali, (all'inizio del film Stephane spiega, nello studio televisivo costruito dentro la sua testa, come si creano i sogni) e perciò The Science of Sleep risulta essere appropriato, anche "arte" definisce perfettamente le creazioni oniriche che genera Stephane cogliendo elementi sparsi dalla sua vita reale. Ed è probabilmente così che funziona la mente dello stesso Gondry quando partorisce le sue creazioni, sia che si tratti di videoclip, spot pubblicitari o lungometraggi. In questo caso specifico, è meraviglioso perdersi insieme a Stephane nei suoi sogni ad occhi aperti e non, tra cavalli di stoffa, macchine del tempo, nuvole di cotone e oceani di celophane. Azzardare un paragone con Eternal Sunshine of the Spotless Mind sarebbe riduttivo e indubbiamente, L'arte del Sogno, ne uscirebbe sconfitto: a differenza delle sue opere precedenti, il film è scritto e diretto dallo stesso Gondry e la mancanza di uno sceneggiatore del livello di Charlie Kauffman si sente soprattutto a livello di profondità di tematiche e personaggi. Pertanto credo sarebbe giusto considerare questa, una sorta di opera prima di un Gondry regista e autore e va vista e assimilata con una mentalità ricettiva alle meraviglie che i sogni sanno regalare.

Monday, February 05, 2007

Ma qualcuno si ricorda di: PIZZETTE CATARI'

Eccoci finalmente giunti al secondo attesissimo (?!?) appuntamento con la rubrica che vi invita a frugare nelle parti più recondite della vostra memoria alla ricerca di quelle piccole cose che avevate rimosso o che pensavate di aver dimenticato. Dopo aver trattato un telefilm assolutamente cult, per il secondo appuntamento con la rubrica ho deciso di parlare di un prodotto "mangereccio" più che da merenda, da aperitivo, ormai fuori produzione da quasi 20 anni ma che, quelli della mia generazione e anche quelli più anzianotti, sicuramente ricorderanno: le Pizzette Catarì. Trattasi di snack che dalla forma ricordano i Ritz (vorrei sapere se c'è qualcuno che non conosce questi) ma conditi come una pizza. Ho provato a cercare, nell' immensita della rete qualche immagine, se non proprio delle pizzette, almeno della confezione ma sfortunatamente non sono riuscito a trovare nulla. E' stata invece fruttuosa la ricerca fatta su Youtube dove o trovato lo spot televisivo dell'epoca, interpretato dal mitico Bracardi!!! Prima di lasciarvi al video, ci tengo a segnalare un sito dove troverete tantissimi spot degli anni 80: http://www.spot80.it/site/
Alla prossima!

PUBBLICITA' PIZZETTE CATARI'

Sunday, February 04, 2007

Lyric of the Week / NICO - THESE DAYS

I've been out walking
I don't do too much talking
These days, these days.
These days I seem to think a lot
About the things that I forgot to do
And all the times I had the chance to.

I've stopped my rambling,
I don't do too much gambling
These days, these days.
These days I seem to think about
How all the changes came about my ways
And I wonder if I'll see another highway.

I had a lover,
I don't think I'll risk another
These days, these days.
And if I seem to be afraid
To live the life that I have made in song
It's just that I've been losing so long.
La la la la la, la la.

I've stopped my dreaming,
I won't do too much scheming
These days, these days.
These days I sit on corner stones
And count the time in quarter tones to ten.
Please don't confront me with my failures,
I had not forgotten them.

Saturday, February 03, 2007

"Cerca di capire questo Bill: non lavoro per te"

ATTENZIONE: IL SEGUENTE POST CONTIENE SPOILER

9:00 - 10:00
Il terminal dell' aeroporto di Los Angeles è ormai nelle mani dei terroristi, insieme ad una sessantina di ostaggi. Anche Jack è all'interno del terminal, nascosto a studiare la situazione. Per prima cosa si mette in contatto con il CTU ed insieme a loro coordina le operazioni che porterano la squadra di Curtis a fare irruzione. Le richieste dei terroristi non tardano ad arrivare: se il presidente Logan ed il presidente russo, firmeranno il trattato di una collaborazione contro il terrorismo, il commando si fara saltare in aria insieme agli ostaggi. Per far capire che le loro intenzioni sono serie il capo dei terroristi, Beresh, comincia ad ammazzare gli ostaggi. La moglie del presidente Logan riesce ad accedere all'archivio comunicazioni dove recupera la trascrizione cartacea della sua telefonata con Palmer. La notizia che Jack Bauer è coinvolto nell'operazione di recupero degli ostaggi non tarda ad arrivare nell'ufficio di Logan ma soprattutto alle orecchie di Cummings. L'uomo, in combutta con i terroristi, fa in modo di comunicare a Beresh la presenza di Jack. Il terrorista, minacciando il giovane Derek di morte, costringe Jack ad uscire allo scoperto

10:00 - 11:00
Nelle mani dei terroristi, Jack viene costretto a collaborare con loro sotto la minaccia di vedere Derek giustiziato nel caso qualcosa vada storto. Cortis coordina le operazioni seguendo le indicazioni di Jack, bipassate da Beresh. I terroristi si preparano infatti ad un agguato contro la squadra del CTU. I terroristi recuperano una chiave magnetica dal corpo dell'addetto al deposito che Beresh consegna di nascosto ad uno degli ostaggi. Il movimento furtivo non sfugge a Jack. Nel frattempo al CTU arriva Lynn McGill (Sean Austin) inviato dalla Divisione per sovraintendere sull'operato del direttore dell'agenzia Buchanan. Il ragazzo pretende di vedere tutte le trascrizioni delle comunicazioni tra Jack e Curtis, prima che questi dia inizio all'operazione di recupero degli ostaggi. McGill si accorge che nel comunicare le posizioni dei terroristi a Curtis, Jack ha usato un codice per indicare di essere sotto coercizione. La squadra di Curtis si riposiziona e proprio mentre il presidente Logan firma il trattato con il presidente russo, l'operazione comincia. I terroristi vengono presi alle spalle e sbaragliati Jack non riesce a prendere vivo Beresh che si fa saltare in aria. Accertato che il misterioso ostaggio è scomparso insieme alla chiave magnetica, Jack si consegna al CTU per un interrogatorio. Il misterioso uomo si è dileguato ed ha raggiunto, in un magazzino all'interno del quale, in un buco nel pavimento, si trova un grosso contenitore. Aperto il coperchio con la chiave magnetica, il contenitore rivela al suo interno del materiale molto pericoloso. La First Lady non riesce a comunicare al presidente le sue scoperte circa la telefonata con Palmer e Cummings ne approfitta per narcotizzare la donna e rubarle il foglio con la trascrizione.