Ho rivisto Memories of Murder è non posso che confermare quanto di buono ci sia nel lavoro svolto da Bong Joon-ho. Scrivo queste righe senza andare a rileggere quel che scrissi tempo fa perché, per quanto sono certo di aver elogiato questa bellissima pellicola, sicuramente avrei la tentazione di cancellare quel vecchio post.
Memories of Murder è un film girato in maniera sublime e sorretto da una sceneggiatura solidissima basata su di un vero fatto di cronaca, una serie di stupri e omicidi per i quali non fu mai trovato il colpevole. Il tutto è inserito in un preciso contesto storico (la Corea del Sud sotto dittatura) dove accadimenti così macabri che avvengono in una piccola realtà di provincia, non destano la dovuta attenzione della gente che guarda alla polizia come al nemico dal quale difendersi.
Ma naturalmente sono i personaggi a svolgere il ruolo chiave, due poliziotti dai metodi e dalle intenzioni fondamentalmente differenti che subiscono, durante il film, una trasformazione che li porterà ad un punto d'incontro, quando credono di avere per le mani il vero assassino, per poi divergere in maniera definitiva per "strade" diametralmente opposte da quelle da cui avevano cominciato.
Al talentuoso regista coreano bastano dei primissimi piani sui volti dei protagonisti per renderci partecipi di tutto il dolore, la frustrazione, la paura e la rabbia che parole ed azioni non potrebbero descrivere meglio.
Memories of Murder è un film girato in maniera sublime e sorretto da una sceneggiatura solidissima basata su di un vero fatto di cronaca, una serie di stupri e omicidi per i quali non fu mai trovato il colpevole. Il tutto è inserito in un preciso contesto storico (la Corea del Sud sotto dittatura) dove accadimenti così macabri che avvengono in una piccola realtà di provincia, non destano la dovuta attenzione della gente che guarda alla polizia come al nemico dal quale difendersi.
Ma naturalmente sono i personaggi a svolgere il ruolo chiave, due poliziotti dai metodi e dalle intenzioni fondamentalmente differenti che subiscono, durante il film, una trasformazione che li porterà ad un punto d'incontro, quando credono di avere per le mani il vero assassino, per poi divergere in maniera definitiva per "strade" diametralmente opposte da quelle da cui avevano cominciato.
Al talentuoso regista coreano bastano dei primissimi piani sui volti dei protagonisti per renderci partecipi di tutto il dolore, la frustrazione, la paura e la rabbia che parole ed azioni non potrebbero descrivere meglio.
8 comments:
Bellissimo post e bellissime immagini :)
è vero!
questi volti trasmettono qualcosa!
@Chimy: ti ringrazio ma gran parte del merito è da attribuira a questo grande film ^__^
@Pupottina: mi fa piacere che le immaghini che ho scelto siano piaciute ^_^
Un film sorprendente. Bellissimo. La sequenza del ristorante e quella del "maniaco" sono di una disperazione spaventosa.
Bello anche the host. Ma questo credo che tu gia' lo sappia.
@Cinefilo incolto: oh si, anche The Host da queste parti è molto apprezzato!!! E sto aspettando la serata giusta per gustarmi Mother...ma ci sarà tempo per riparlarne più in la ^__*
Il cinema con gli occhi a mandorla è una cosa che ho conosciuto tramite i blog. Host me lo sono comprato e lo considero un capolavoro del cinema mondiale.
Attendo tue altre segnalazioni, tanto ho capito dove li compri.,
@Cinefilo Incolto: per The Host sono soldi ben spesi fino all' ultimo centesimo.
Per quanto riguarda i miei acquisti, cerco di affidarmi ai siti più affidabili e dopo diverse transazioni ormai ho dei punti di riferimento fissi, sia come disponibilità di titoli che come prezzi ^__^
Ah l'ho rivisto anche io pochi giorni fa per caso! Rivedendolo è ancora più bello, cioè è proprio un gran film anche più tragico di quanto lo ricordassi ed il regista è davvero bravo. Subito dopo mi son rivisto The Host.
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