Tuesday, September 22, 2009

Uomini e fucili di precisione

Dopo il piacevolissimo Beast Stalker, visto durante il FEFF 11, Dante Lam continua a dare il suo personale contributo al cinema action di Hong Kong con il suo nuovo film, The Sniper, questa volta incentrato sulle vicissitudini del team di tiratori scelti della polizia di Honk Kong. A voler essere più precisi, la storia si concentra su tre personaggi: c'è Lincoln, il miglior tiratore della squadra appena uscito di prigione dopo aver scontato una pena di quattro anni per aver disubbidito agli ordini durante un' operazione, finendo per uccidere un' ostaggio. La sua riacquistata libertà la usa per vendicarsi dei suoi compagni che non l'hanno sostenuto in fase di giudizio, ma soprattutto di Hartman, suo amico e collega ed indiscutibilmente il suo più acceso rivale. Infine c'è OJ, la recluta più giovane entrata a far parte della squadra dopo che Hartman gli salvò la vita in una operazione, diviso tra il seguire le orme di Hartman o quelle della "leggenda" Lincoln. Senza voler sembrare eccessivamente pignoli, è proprio la sceneggiatura la principale pecca di questo film che ne abbassa di diversi punti il giudizio complessivo. Appare infatti eccessivamente superficiale la maniera in cui il triangolo di personaggi e le loro relazioni vengono sviluppate (ok, è un film d'azione ma un minimo di approfondimento non fa certo dei danni) concentrandosi maggiormente sulla definizione del personaggio di Lincoln e lasciando Hartman, ma soprattutto OJ, sullo sfondo. Non sarebbe stato male neanche dare maggiore risalto alla profonda rivalità e competitività dei due veterani che avrebbe sicuramente reso più chiare le loro azioni e non ci sarebbe stato bisogno di usare tanti piccoli flashback per spiegare le motivazioni dietro l'arresto di Lincoln e le motivazioni di Hartman. deto questo c'è da dire però che Lam svolge il suo mestiere in maniera dignitosa e se il film non affonda del tutto gran parte del merito è proprio suo che riesce a dare un' ottimo ritmo alle sequenze d'azione sia in ampi spazi (trattandosi di un film sui cecchini non sarebbe potuto essere diversamente) come durante l'evasione del detenuto, che in quelli più ristretti come la sequenza dell' ascensore. Un film quasi sufficiente insomma, consigliabile quindi recuperarsi prima The Brest Stalker, pellicola decisamente più riuscita di The Sniper.

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