Tuesday, November 07, 2006

Good, Evil...Which is the difference?

Quello che sta succedendo è ormai chiaro. Il cinema asiatico, lentamente ma inesorabilmente si sta facendo strada con prodotti di elevatissima qualità. Se quelli ad avere maggiore visibilità sono indubbiamente pellicole appartenenti al genere horror, le quali sono soggette a pevedibili remake, basta cercare con un po' di pazienza per trovare dei veri e propri piccoli capolavori. Infernal Affairs rientra indubbiamente fra quest'ultimi: vero e proprio blockbuster Honkonghese del 2002, è giunto in Itlaia solo attraverso il fervido mercato dell' home video, grazie al quale è stato possibile recuperare alcuni noti "invisibili". La solidità registica e narrativa del film cinese non poteva passare inosservata agli sceneggiatori e registi occidentali, specialmente al grande Martin Scorsese. La storia è rimasta pressochè invariata, anche se le vicende si svolgono a Boston e le minonoranze irlandesi e italiane che la popolano. In quest'ambiente si formano i giovani protagonisti: Billy ha alle spalle una famiglia con tante pecore nere e nonostante sia uno dei migliori cadetti della scuola di polizia, il suo passato lo rende un candidato perfetto per il ruolo da infiltrato. Colin è un ragazzino di buona famiglia, un bravo studente e per questo il boss Frank Costello ne fa uno dei suoi migliori pupilli infiltrandolo nella polizia di Stato. Come in Infernal Affairs il contrasto tra bene e male, così come quel sottilissimo confine che li separa, è messo perfettamente in evidenza dalle storie personali dei protagonisti e dal background dal quale provengono che condizionerà irrimediabilmente le loro vite. Le differenze con l'originale sono evidenti, e considerato il calibro di Scorsese, necessarie e dovute: il personaggio di Colin, per esempio, non ammazza il suo boss per un desiderio di redenzione, ma unicamente perchè si sente tradito; la figura del boss stesso è molto più rilevante e avolte mette in ombra i due protagonisti. Anche il finale è differente e a mio avviso troppo accomodante, molto più debole che incisivo. Per il regista americano, The Departed rappresenta il ritorno a tematiche a lui più congeniali, atmosfere molto più vicine a Mean Street che a Good Fellas, che riavvinerà coloro che non anno gradito il claudicante Gangs of New York e il notevole The Aviator. Ottimi tutti gli attori: Leonardo di Caprio(nuovo attore feticcio per Scorsese) e Matt Damon nei ruoli di Billy e Colin, Jack Nicholson nel ruolo di Frank Costello (irresistibile la sua interpretazione), Mark Wahlberg e in ruoli minori Martin Sheen e Alec Baldwin. Un grande Scorsese insomma, un ottimo film inferiore, anche se di poco, all'originale.

2 comments:

nicolacassa said...

Ottimo pezzo cugino!

Weltall said...

Grassssssssie cugino
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