Tuesday, September 20, 2011
Attività Paranormali - parte seconda
Ok, Paranormal Activity 2. Il primo dubbio da sciogliere è se questo diventerà davvero il nuovo "brand" da serializzare e proporre anno dopo anno visto il vuoto lasciato da Saw, considerato che la panzana dei filmati recuperati ed utilizzati per gentile concessione delle famiglie dei defunti non la puoi riciclare ogni dodici mesi. E' vero però che, oltre all' esilarante spin-off giapponese, un terzo capitolo è già pronto ad arrivare in sala, ma ci sarà tempo per vedere gli sviluppi. Fatto sta che questo secondo capitolo è a tutti gli effetti un prequel dove si fa luce sul come e sul perchè la protagonista di Paranormal Activity fosse perseguitata da un demone. Cambia il regista al timone, Oren Peli cede il posto a Tod Williams, non si nota la differenza ed il film è strutturato esattamente come il precedente solo con qualche inquadratura in più perchè questa volta vengono utilizzate riprese anche di telecamere di sorveglianza. Notte dopo notte assistiamo al manifestarsi della presenza "estranea" con intrusioni sempre più pesanti mentre i protagonisti passano dallo scetticismo alla realizzazione che la stanno per prendere in quel posto. Tutto come da manuale, niente di particolarmente significativo eppure, prima di archiviare la pratica, è giusto sottolineare che, anche se di poco, questo Paranormal Activity 2 risulta più gradevole e godibile del precedente. Quello che si vede su schermo sono niente di più che banali giochi di prestigio eppure, forse per la presenza di un bambino piccolo, il tutto risulta più inquietante ed il meccanismo di paura e tensione procede senza quasi mai incepparsi. Ma non è solo questo. Quello che ha maggiormente rovinato il primo film è stato l'assurdo ed asfissiante battage pubblicitario ed il fatto che la produzione abbia voluto a tutti i costi cambiare il finale buttandosi sugli effetti speciali, perdendo in qualche modo l' "artigianalità" alla base del progetto. Anche qui purtroppo il finale va in quella direzione ma il film, passato decisamente più in sordina, appare molto meno presuntuoso. Sicuramente debole ma è già qualcosa.
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