Tuesday, April 13, 2010

Aspettando "Dream Home" : EXODUS

Un gruppo di uomini unicamente vestiti con slip da bagno, maschera, boccaglio e pinne, picchiano selvaggiamente un malcapitato sconosciuto. Fin da questa prima inquietante sequenza, Exodus si candida come il film più surreale di Pang Ho-Cheung e quello che segue non fa che confermare questa prima impressione: il poliziotto Tsim Kin-Yip (Simon Yam) si trova a dover sostituire un collega nel raccogliere la deposizione di un uomo (un dimesso e occhialuto Nick Cheung) arrestato per essersi intrufolato in una toilette per donne con tanto di videocamera. L'uomo in un primo momento afferma che la sua unica intenzione era di raccogliere prove circa un "sindacato di donne assassine" intenzionate ad uccidere tutti gli uomini, ma cambia la sua versione dei fatti dopo aver ricevuto la misteriosa visita di un ufficiale donna (una inquietante Meggie Sue). Insospettito da questa particolare intromissione, Yip comincia ad indagare per scoprire fino a che punto le storie raccontate dall' uomo sono pure e semplice farneticazioni. Il regista di Hong Kong ci conduce insieme al suo protagonista in un lento ma inesorabile sprofondare nel sospetto e nella paranoia, all' ombra di un possibile complotto di proporzioni inimagginabili "troppo assurdo per essere vero, ma non per questo necessariamente falso". Ma proseguendo su percorsi tematici già seguiti con Beyond Our Ken, Pang Ho-Chenung racconta le dinamiche di coppia, il rapporto/battaglia tra uomo e donna, insinuando il sospetto che l' ossessione per le indagini di Yip altro non sia che una via di fuga dal logorio della vita di coppia. Il tutto è diretto con la mano sicura di chi ha raggiunto una sorta di maturazione nel proprio percorso registico, arrivando ad una forma sempre più essenziale ben distante da quella vista nei primi film dell' eclettico regista hongkonghese.

2 comments:

Adele said...

Voglio vedere questo!! - adele

Weltall said...

@Adele: è molto bello ^__^