Sunday, October 31, 2010

Lyric of the Week + Video / ARCADE FIRE - WE USED TO WAIT

Questa notte i morti cammineranno...


I used to write,
I used to write letters I used to sign my name
I used to sleep at night
Before the flashing lights settled deep in my brain

But by the time we met
By the time we met the times had already changed

So I never wrote a letter
I never took my true heart I never wrote it down
So when the lights cut out
I was left standing in the wilderness downtown

Now our lives are changing fast
Now our lives are changing fast
Hope that something pure can last
Hope that something pure can last

It seems strange
How we used to wait for letters to arrive
But what's stranger still
Is how something so small can keep you alive

We used to wait
We used to waste hours just walking around
We used to wait
All those wasted lives in the wilderness downtown

We used to wait
We used to wait
We used to wait
Sometimes it never came
(We used to wait)
Sometimes it never came
(We used to wait)
Still moving through the pain

I'm gonna write a letter to my true love
I'm gonna sign my name
Like a patient on a table
I wanna walk again gonna move through the pain

Now our lives are changing fast
Now our lives are changing fast
Hope that something pure can last
Hope that something pure can last

We used to wait
We used to wait
We used to wait
Sometimes it never came
(We used to wait)
Sometimes it never came
(We used to wait)
Still moving through the pain

We used to wait
We used to wait
We used to wait

We used to wait for it
We used to wait for it
Now we're screaming sing the chorus again
We used to wait for it
We used to wait for it
Now we're screaming sing the chorus again

I used to wait for it
I used to wait for it
Hear my voice screaming sing the chorus again

Wait for it
Wait for it
Wait for it


P.S.: potete anche farvi il vostro video personalizzato a questo link

Thursday, October 28, 2010

CINEQUIZ - ST.02 - EP.08 "Green bones"


Secondo frame...rivelatore?


Soluzione: PITCH BLACK
Vincitore: kusanagi

Classifica:
Grace - pt. 7
Beld - pt. 3
Moka - pt. 3
Tob - pt. 3
kusanagi - pt. 2
Michele - pt. 1

Terzo frame, facile facile:

Wednesday, October 27, 2010

Il Circo dei Freak salverà i teen horror?

Darren è un teenager come tanti, popolare bravo a scuola e adorato dai suoi genitori. Il suo migliore amico, Steve, è anche il suo esatto contrario e forse per questo i due sono molto legati. La loro amicizia è talmente profonda che Darren, per salvare la vita a Steve è disposto a sacrificare la propria e a diventare un vampiro in un freak show itinerante. E' un discorso un po' da vecchi dire "non si fanno più i film per teenager di una volta", anche se questo non lo rende certo meno vero. Voglio dire, i ragazzini di oggi hanno Twilight e seguiti, e per quanto sia un prodotto costruito in maniera pressoché perfetta per quel preciso target d'età lo trovo francamente imbarazzante da qualsiasi punto di vista si provi a guardarlo. E qui entrano in scena i fratelli Weis (quelli che ci hanno "regalato" American Pie) che, prendendo ognuno la propria strada si sono trovati a dirigere, Chris il seguito di Twilight, New Moon, mentre Paul l' adattamento dei libri di Darren Shan Cirque du Freak : The Vampire Assistant. Entrambi sono teen movie ma mentre il primo punta ad un pubblico prettamente femminile o "emo oriented", l' altro potrebbe piacere ad un bacino d' utenza più ampio, o meglio, sarebbe potuto piacere se fosse stato distribuito e promosso nella giusta maniera. Cirque du Freak tra l'altro restituisce un po' di dignità alla figura del vampiro ma soprattutto da largo spazio ad un cast di comprimari davvero notevole (John C. Reilly, Salma Hayek, Willem Dafoe, giusto per citare i più noti) piuttosto che lasciare tutto sulle spalle di protagonisti bellocci ma alquanto insignificanti. I protagonisti del film di Paul Weis infatti, sono si due giovani attori ma che non aspirano certo ha riempire i sogni romantici delle ragazzine di mezzo mondo, e questo rende questa pellicola già più simpatica. C' è poi tutto un discorso sul diverso, sulla tolleranza, sull' amicizia, sulla perdita dell' innocenza, sul scegliere la propria strada, prendere decisioni ed affrontarne le conseguenze. Non che sia tutto molto profondo, anzi, certi aspetti sono trattati in maniera superficiale (o "un po' di corsa"), ma tutto in maniera molto onesta senza patinatura ma con una vena horror/comica davvero azzeccata. Certo, da qui a definirlo un bel film ce ne passa, anche perchè, almeno per il sottoscritto, Cirque du Freak arriva decisamente fuori tempo massimo.

Tuesday, October 26, 2010

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - SURVIVAL OF THE DEAD / ZOMBI 2 / ZOMBI 3

Per questo "Consigli per gli Acquisti", una serie di uscite tutte italiane dedicate ai morti viventi e da aggiungere, senza esitazione, alla propria videoteca:

Produttore: Minerva
Distributore: Terminal Video
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese
Sottotitoli: italiano
Extra: commento audio del regista
Regione: 2 Italia
Confezione: Amaray





Note: l' ultimo film sui morti viventi di Romero arriva in Italia direttamente in DVD ed è già qualcosa visto come vanno le cose generalmente. Edizione nella norma con tutte le caratteristiche basilari che un DVD dovrebbe avere. Rispetto alle edizioni estere abbiamo anche una traccia di sottotitoli e un solo extra ma parecchio gustoso. Il film è stato pubblicato anche in Bluray ma se pensate di farvi l'edizione in alta definizione io vi indirizzerei verso questa qua (gli unici sottotitoli presenti sono in spagnolo) che, lasciatemelo dire, risveglia i morti da sotto terra.

Produttore: CineKult
Distributore: Cecchi Gori Home Video
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Dolby Digital 2.0 Italiano
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Disco1 - Interviste "La Leggenda degli Zombi", interviste "Quando i morti camminarono sulla terra", Trailer, Galleria foto; Disco2 - Intervista "La notte americana del Dr Fulci", Zombie at Cinema Wasteland, 30 anni di Zombi 2
Regione: 2 Italia
Confezione: Amaray

Note: Zombi 2, Zombie, Zombie Flesh Eaters, chiamatelo come volete! La cosa importante è che finalmente, grazie a CineKult questo importante film di Fulci abbia finalmente una edizione italiana che dovrebbe accontentare quasi tutti. Certo, i perfezionisti avrebbero gradito anche la traccia audio inglese e proprio per loro consiglio di completare l' acquisto con queste due edizioni americane: una più economica e l' altra un po' più dispendiosa.

Produttore: CineKult
Distributore: Cecchi Gori Home Video
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Dolby Digital 2.0 Italiano
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Extra: Interviste "Zombi 3 Revisited", Trailer, Galleria fotografica.
Regione: 2 Italia
Confezione: Amaray

Note: idem come sopra. Un cult finalmente riemerso dall' oblio con caratteristiche analoghe a Zombi 2 (se escludiamo che questa è un' edizione a disco singolo) e anche qui manca la traccia inglese. Per dovere di cronaca si segnala l' uscita, per la stessa collana CineKult, di After Death - Zombi 4 e Killing Birds - Zombi 5.

Monday, October 25, 2010

LOST - SEASON 06 -

TITOLO ORIGINALE: LOST
TITOLO ITALIANO: LOST
NUMERO EPISODI: 18

-TRAMA-
Mentre negli anni '70 i sopravvissuti del volo Oceanic fanno esplodere un ordigno nucleare nel sito dove nel ventunesimo secolo sorgerà la stazione Cigno della Dharma, nel presente Ben uccide Jacob spinto da un redivivo e malvagio Locke.

-COMMENTO-
La sesta ed ultima stagione di Lost ci costringe, a malincuore, a parlare di questa serie al passato ma soprattutto a parlarne a mente fredda, freddissima, unico modo per far placare le emozioni, fortissime, per un finale atteso e temuto come pochi altri, per far sedimentare le sensazioni e poterne discutere nella maniera più obiettiva possibile. Ora, obiettività e Lost sono due cose che non vanno certo a braccetto, basti pensare a come, nell' arco degli ultimi sei anni, la serie ideata da J.J. Abrams abbia messo l'uno contro l'altro sostenitori e detrattori senza che si potesse trovare un punto d'incontro, arrivando addirittura a creare fazioni all' interno del nocciolo duro dei fan, vere e proprie correnti di pensiero che sostengono la deriva fantastico/mistica/religiosa l'una, e quella più razionale/scientifica l'altra. La cosa curiosa è che, opinioni personali a parte, la dicotomia fede/raziocinio, bene/male, bianco/nero rappresentano fin dal principio la struttura sulla quale la serie è stata costruita, un sentiero seguito scrupolosamente per sviluppare la narrazione e con essa definire i personaggi e la parte (o il ruolo) che avrebbero preso nella vicenda, creando schieramenti e conflitti. Elementi comunque complementari, inscindibili che non possono essere giudicati singolarmente in quanto hanno senso, trovano significato, solo se considerati nel complesso. Non si scontrano ma convivono fino all' ultimo, fino a quel discusso e (forse giustamente) discutibile finale, doppio, terreno ed extra terreno, che tira le fila su tutto, spezza le catene del destino e nella luce chiude un ciclo con una palpebra che si abbassa. E non ho paura di definirlo bello, intenso e commovente. Un finale giusto e perfetto per questa ultima stagione ma che rende giustizia ad una serie intera che, piaccia oppure no, ha segnato la storia della televisione moderna. Le discussioni ormai non contano più e non ho più interesse ad affrontarle.
E' finito Lost, evviva Lost.

-DVD-
Produttore: Buena Vista
Distributore: Walt Disney Home Entertainment
Video: 1.78:1 anamorfico
Audio: Dolby Digital 5.1 Italiano, Inglese, Spagnolo
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Inglese non udenti, Spagnolo, Svedese, Norvegese, Danese, Finlandese, Islandese, Portoghese, Olandese
Extra: commenti audio agli episodi, featurette "Un nuovo uomo in carica", featurette "Creare la serie finale", featurette "Il viaggio dell' eroe", featurette "Ci vediamo in un' altra vita, fratello", featurette "Lost nei luoghi delle riprese", Gli errori di Lost
Regione: 2 Italia
Confezione: cofanetto contenente confezioni slipcase

NOTE: niente di particolare da segnalare. Il cofanetto si va ad affiancare agli altri ottimi prodotti della Buena Vista per quel che riguarda Lost. Naturalmente è uscito anche in versione Bluray.

Sunday, October 24, 2010

Lyric of the Week + Video / LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA - CARA CATASTROFE


Sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci
Ci disegneremo addosso dei giubotti antiproiettile
Costruiremo dei monumenti assurdi per i nostri amici scomparsi
E vieni a vedere l'avanzata dei deserti, tutte le sere a bere
Per struccarti useranno delle nuvole cariche di piogge
Vedrai che scopriremo delle altre americhe io e te
Che licenzieranno altra gente dal call center
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre

Cara catastrofe le impronte digitali
E di notte le pattuglie che inseguono le falene
Le comete come te..
Per le lettere d'amore scritte a computer
Che poi ci metteremo a tremare come la California amore
Nelle nostre camere separate,a inchiodare le stelle
A dichiarare guerre, a scrivere sui muri che mi pensi raramente
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre
Che ci fregano sempre

E per struccarti useranno delle nuvole cariche di piogge
Adesso che sei forte,che se piangi ti si arruginiscono le guance
E per struccarti useranno delle nuvole cariche di piogge
Adesso che sei forte,che se piangi ti si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono le guance
Si arruginiscono
Si arruginiscono

Thursday, October 21, 2010

CINEQUIZ - ST.02 - EP.07 "That's my ride"


Soluzione: TROPIC THUNDER
Vincitore: Moka

Classifica:
Grace - pt. 7
Beld - pt. 3
Moka - pt. 3
Tob - pt. 3
Michele - pt. 1

Ecco gli altri frame, davvero superflui ^__^:


Wednesday, October 20, 2010

McDULL, dalla Cina con furore

Il piccolo maialino McDull nasce dalla mente e dalle matite di Alice Mak e Brian Tse come personaggio spalla nei fumetti di McMug (anche lui un porcello), ma non impiega molto tempo a catturare il cuore dei lettori e a diventare protagonista in diverse pellicole cinematografiche. Il segreto di questo successo sta probabilmente nella natura stessa del personaggio, non particolarmente acuto ma dal cuore grande, che compensa la sua scarsa intelligenza con l' impegno che infonde nel rincorrere i suoi sogni spesso ben oltre le sue capacità. Nel primo film "My Life as a McDull", facciamo la conoscenza di questo simpatico porcellino nato, almeno nelle speranza della madre, sotto quelli che sembravano ottimi auspici. Ma nonostante il giovane McDull non possa aspirare ad essere il nuovo Chun Yun Fat o un nuovo Tony Leung, la madre lo ama con tutta se stessa spingendolo ad ottenere sempre il meglio e a non arrendersi mai. La loro ordinaria ma coloratissima vita è tratteggiata sullo sfondo di una Hong Kong caotica come non mai, con un tono nostalgico che lascia un retrogusto un po' triste alla fine e che porta a considerare il film qualcosa di più che un semplice prodotto per i più piccoli. A questo seguono "McDull Prince de la Bun", "McDull The Alumni" ed il più recente "McDull Kung Fu Ding Ding Dong" che si ricollega per tematiche proprio al primo film. Ritroviamo la solita Hong Kong eppure profondamente cambiata per l' onda di rinnovamento nata dai giochi Olimpici di Beijin 2008. Il vecchio cede il posto al nuovo e anche il palazzo dove il piccolo McDull è nato e cresciuto, è l' ultimo rimasto in piedi del vecchio quartiere ormai diventato un gigantesco cantiere. La vita non è facile nella grande città ed alcune occasioni di lavoro mancate costringono McDull e la madre a cercare nuove opportunità lontani da Hong Kong, nella regione di Wuhan, dove il piccolo viene iscritto in una isolata scuola di kung fu tra le montagne. Quello che colpisce profondamente nei film di McDull è che, sotto l'apparenza di un film per bambini, si muovono tematiche adulte e profonde: si prenda ad esempio la madre di McDull, una donna che deve crescere da sola un figlio arrangiandosi come può tra diversi lavori. Una mamma che si fa carico di un figlio più "lento" rispetto agli altri bambini (e in questo film scopriamo che è un problema generazionale provato anche dal test dell' "effetto Mozart") ma che lei sprona a dare sempre il meglio. Ed il suo impegno ad ottenere quel passo in più che per gli altri bambini è una cosa naturale, soprattutto seguendo imperterrito la propria strada rapisce e conquista nella sua semplicità. Semplicità che ritroviamo nel comparto tecnico, lontano dalle più recenti produzioni americane o giapponesi, dove semplici disegni a due dimensioni di fondono con animazioni in computer grafica abbastanza rudimentali. Eppure questo maialino non fatica (e non faticherà , se avrete voglia e tempo di "scoprirlo") a trovare un posto nel cuore degli spettatori.

Tuesday, October 19, 2010

Cattivissimo chi?

Il fascino del villain è innegabile. Dai fumetti fino al cinema, il fattore "attrazione" verso questi personaggi schierati nella barricata opposta al bene, è direttamente proporzionale al fattore "repulsione" che generano. Se da un lato quindi appare tutt'altro che scontata la scelta di un cattivo come protagonista di una pellicola, dall' altro è comunque sempre molto apprezzata. Appare subito chiaro però che Gru non è un "cattivo" nella piana accezione del termine. Il protagonista di Cattivissimo Me, film animato targato Universal ma nel quale batte forte un cuore europeo, è si un cattivo ma soprattutto un bambino troppo cresciuto e un po' dispettoso che spera di compensare e recuperare il mancato affetto da parte della madre compiendo furti sempre più clamorosi. Anche il suo rivale in malvagità, Vector, ricorda più un nerd viziato piuttosto che un villain. Nel film della coppia Pierre Coffin/Chris Renaud, i cattivi stanno da un' altra parte: sono madri poco attente, padri scellerati o tutrici crudeli. Ma questo è qualcosa che si agita senza tanto impeto sotto la spessa superficie del film che comunque punta ad un approccio più easy, proprio come il suo protagonista, raccontando questa storia di un uomo diviso tra il compiere il sogno di una vita e il riscoperto desiderio di redenzione attraverso la paternità. Cattivissimo Me è un film che all' approfondimento preferisce un approccio più diretto, sia come messaggi rivolti allo spettatore che come storytelling, prevedibile ma comunque funzionale nella sua semplicità. Anche la comicità è piuttosto diretta (anche se ci sono un paio di chicche che faranno piacere alla parte adulta del pubblico) ed è anche il fiore all' occhiello del film forse perchè affidata quasi interamente ai simpaticissimi Minions, piccole creature verde acido vestite con occhialoni e salopette, un vero colpo di genio soprattutto a livello di marketing (la promozione del film è stata costruita praticamente interamente su di loro). Nel complesso Cattivissimo Me è un film divertente ma che preferisce volare basso senza dare quel qualcosa in più che avrebbe conferito alla pellicola una spinta maggiore. In un anno in cui ti confronti con film come Toy Story 3 o Dragon Trainer, se non stai al passo stai almeno due passi indietro.

Monday, October 18, 2010

Ai confini della chirurgia: Il "millepiedi" umano!!!

Delle volte tra genio e follia esiste un confine sottilissimo e ci sono delle volte in cui personaggi come Tom Six si muovono abilmente da una parte all' altra di quel confine. Considerazioni queste che nascono dopo la visione del film da lui scritto e diretto, The Human Centipede, un horror, genere inflazionatissimo soprattutto da giovani registi emergenti, che non avendo sottotesti ai quali aggrapparsi per qualsiasi tipo di riflessione, rischia di essere accorpato alla montagna di titoli insulsi e senza valore che invadono il mercato. Il buon Tom però parte da un idea piccola piccola pescando qua e la elementi e cliché di tanti altri film (lo scienziato che imprigiona le sue vittime per esperimenti, le protagoniste che riescono a ficcarsi nei casini grazie alla totale assenza di attività cerebrale), e li concretizza in qualcosa di deviato, disturbante e unico: un millepiedi umano. Tre individui, uniti chirurgicamente secondo la sequenza culo-bocca-culo-bocca, un unico apparato digerente. Il che in soldoni significa che se il capo fila si nutre in maniera normale, chi segue funge da passaggio e da evacuazione. Per quanto questo possa sembrare disgustoso e affascinante allo stesso tempo, è un po' poco per costruirci intorno un film ma senza indugio il regista di origini olandesi tira fuori i suoi assi migliori dalla manica: il protagonista assoluto innanzitutto, chirurgo tedesco di fama mondiale e "scultore" della carne a tempo perso. Faccia squadrata, parlata inglese con inflessione tedesca, memorabile la sequenza dove spiega, con tanto di lavagna luminosa, l' intervento al quale sottoporrà le sue sventurate cavie. Poi c'è Akihiro Kitamura. "E chi è?" direte voi. E' un giovane attore giapponese che interpreta lo sfortunato eletto a diventare il primo segmento del millepiedi. Una chicca il suo sbraitare e lagnarsi in lingua madre, semplicemente impagabile. Curiosamente anche le figure femminili, stupide e sfigate come da copione, trovano il loro giusto spazio, anzi, il loro giusto posto, quando finiscono con la bocca cucita nel sedere di chi hanno di fronte. Che si può chiedere di più? Un po' di violenza? Effettivamente non è molta, ma quello non mostrato basta e avanza per regalare qualche contrazione allo stomaco. Come ciliegina sulla torta già si parla di un seguito, con molte più bocche e molti più culi e nasce il sospetto che, sotto sotto, Tom Six stia suggerendo una soluzione per la sovrappopolazione e la fame nel mondo.

Sunday, October 17, 2010

Lyric of the Week + Video / KULA SHAKER - PETER PAN R.I.P.


Gather round
This is the thumbstone of Peter Pan R.I.P.
Say a prair for all the children
Everyone that still believes
Peter Pan R.I.P

Clear leaves
From his resting place chase the crows cross the street
Let the sun warm his bleeding heart
Boy, you meant so much to me
Peter Pan R.I.P

Peter Pan he wont come back
They chained his feet and broke his back
I’m crying….
Remember the days
Crying sweet tears of joy
Remember the days
The games that we played

Now you know this is no fairytale
His grave is there for all to see
Gather round all good children
Gather round in memories
Peter Pan R.I.P

Peter Pan
Don’t look back
They clipped your wings and chained you back
I’m crying….
Remember the days
Crying sweet tears of joy
Remember the days
The games that we played


Peter P R.I.P
Peter P R.I.P
Peter P R.I.P
Peter P R.I.P
Peter P Rest in peace

Friday, October 15, 2010

MERANTAU: il vagabondo che sfida Tony Jaa

Se escludiamo Cina, Hong Kong, Corea e Giappone, che rappresentano quasi dei colossi, tra le minori industrie cinematografiche asiatiche che stanno mostrando i maggiori margini di sviluppo, ma soprattutto di crescita artistica, c'è senza dubbio quella indonesiana, come dimostra anche l' interesse dimostrato dal Far East negli ultimi anni che ha permesso di dare un' occhiata privilegiata ad un cinema che sperimenta in tante direzioni, dalla commedia al thriller, dal film politico e surreale fino all' horror. Considerato che in Indonesia si pratica il "silat", stile di lotta che nulla ha da invidiare al muai thai, perchè non provare ad inserirsi nel ricco panorama asiatico dei film d' arti marziali? E succede che alla fine ci provano per davvero e ne viene fuori un film davvero niente male dal titolo Merantau. Il protagonista è un ragazzo che si appresta ad intraprendere un tradizionale viaggio preparatorio all' età adulta (chiamato appunto "merantau") durane il quale spera di potersi trasferire a Jakarta e li insegnare il silat. Ma il destino vuole che nel difendere una ragazza finisca invischiato in un traffico di giovani donne destinate a diventare prostitute di lusso. Gareth Evans scrive, dirige e monta il film, dimostrando di avere una piena padronanza del progetto: la storia, che tratta tematiche come la crescita, il sacrificio e la redenzione, è bilanciata veramente bene tanto da non essere solo un mero riempitivo tra un combattimento ed il successivo, non che sia importante in film così ma se c'è ed ha senso compiuto, meglio ancora. Ma è nel reparto regia che si hanno le sorprese migliori perchè Evans mostra, non soltanto una piacevole inventiva, ma di aver capito come girare una sequenza di lotta senza soffocare l'azione o perdere l'effetto delle coreografie che, considerata la complessità di un' arte come il silat, non è una cosa di poco conto. La macchina da presa non sta addosso agli attori ma li segue sempre ad una certa distanza, li gira intorno, li segue (anche nelle cadute) e procede in brevi ma piacevoli piani sequenza. Il risultato finale è notevole, basti vedere la sequenza nel locale o quella finale. In definitiva, se questo di Merantau non dovesse essere un caso isolato, la Tailandia potrebbe aver trovato degli agguerritissimi rivali.

Thursday, October 14, 2010

CINEQUIZ - ST.02 - EP.06 "Decontamination area"


Soluzione: STILL LIFE
Vincitore: Tob

Classifica:
Grace - pt. 7
Beld - pt. 3
Tob - pt. 3
Michele - pt. 1

Gli altri due frame:



Wednesday, October 13, 2010

TRUE BLOOD - SEASON 03 -

TITOLO ORIGINALE: TRUE BLOOD
TITOLO ITALIANO: TRUE BLOOD
NUMERO EPISODI: 12

-TRAMA-
Negatole qualsiasi aiuto da parte della polizia, Sookie si mette per conto suo alla ricerca di Bill, dietro il cui rapimento si cela un piano di espansione territoriale di un antico vampiro.

-COMMENTO-
Dopo due stagioni straordinarie True Blood si prende delle libertà, tante, forse troppe, e con esse anche tanti rischi. Mesa da parte la struttura auto conclusiva dei precedenti ventiquattro episodi, la serie di Alan Ball guarda al futuro aprendo, durante la stagione, un' infinita di sottotrame (almeno una per ogni personaggio principale e non) chiudendone pochissime, trasformando Bon Temps in un freak show popolato da vampiri, licantropi, mutaforma, fate, streghe, stregoni e quant'altro. Certo, la stagione nasce come diretto proseguimento della precedente, con l'introduzione del vampiro pluri millenario Russel (personaggio che si spera venga recuperato) a fare da ossatura principale, ma l'attenzione si sposta spesso e volentieri sui comprimari tra i quali io continuo a preferire Jason perchè, nonostante sia un ragazzo del sud un po' ottuso, riesce a spiccare con la sua normalità in mezzo a tutto il sovrannaturale che lo circonda. Alcuni personaggi cominciano ad attraversare fasi di stanca, cosa che accade anche con Sookie e Bill ed il loro continuo prendersi e lasciarsi, nel quale si sperava che il licantropo Alcide potesse metterci letteralmente lo zampino ma per ora nulla di fatto. Per il resto la serie continua a rimanere su alti livelli e devo dire di essermi letteralmente divorato questi dodici episodi con gran piacere anche se una sfoltitina al cast male non farebbe, soprattutto per dare spazio a personaggi potenzialmente sviluppabili ed interessanti. Alla luce di questo, mi preparo fiducioso per la quarta stagione!

-DVD-
Si aspetta in Italia il cofanetto della seconda mentre non è naturalmente previsto quello della terza.

Tuesday, October 12, 2010

Recuperi Post FEFF 12 : GALLANTS

Cheung è un giovane impiegato di una società immobiliare, la cui patetica esistenza è segnata dalla totale mancanza di personalità e carattere che lo portano a subire continue vessazioni. Dopo aver fatto infuriare il proprio capo per l'ennesima volta, viene spedito in un remoto villaggio dove deve risolvere una controversia immobiliare che vede coinvolta una piccola sala da the una volta prestigiosa scuola di arti marziali. Quello di Derek Kwok e Clement Cheng è un film fuori dal tempo ma soprattutto fuori tempo massimo. La sceneggiatura infatti, stesa ormai dieci anni fa, è diventata film solo nel 2010 ma non sarebbe cambiato poi molto visto che il cinema che omaggia ha fatto il suo tempo, perlomeno nell' ottica odierna dell' industria hongkonghese sui film di Kung Fu. Sei poi guardiamo i titoli di testa così particolari e retrò, le invadenti didascalie che introducono attore e personaggio interpretato, le sequenze flashback con tanto di effetto "pellicola rovinata" viene da pensare ad un operazione simil-grindhouse. Eppure, rispetto al divertente e divertito rievocare un certo tipo di cinema fatto da Tarantino e Rodriguez, quello di Kwok e Cheng appare un guardarsi indietro nostalgico e allo stesso tempo necessario per non far scivolare nell' oblio un modo di fare film di genere ancora oggi molto apprezzato dagli appassionati. La coppia di registi gira per Gallants delle sequenze di combattimento molto "fisiche", dove l' effetto non è dato dal montaggio o dalla tecnologia, ma dalla straordinaria abilità degli attori tra i cui nomi spiccano vecchie glorie mai dimenticate del cinema anni' 70 dell' ex-colonia britannica, Chen Kuan-tai, Leung Siu-lung e Teddy Robin. Questi arzilli "vecchietti" hanno ancora le capacità di insegnare una lezione (non solo di kung fu) alle nuove generazioni e a difendere la loro scuola dal feroce mercato immobiliare, così come Kwok e Cheng difendono un cinema la cui importanza non può essere sottovalutata.

Monday, October 11, 2010

Speriamo che sia proprio L' ULTIMO DOMINATORE DELL' ARIA

Se c'è una cosa che ai film di Shyamalan non è mai mancata è l' identità. Sia nel modo di scrivere che nel modo di girare, tutti i suoi film sono "fratelli" nei quali è riconoscibile il tratto "genetico" di uno stesso genitore. Eppure L' Ultimo Dominatore dell' Aria non è così, è un film che, tra le altre cose, manca d' identità. Sulla carta è un film di Shyamalan (scritto, diretto e prodotto, recitano i titoli di coda) ma allo stesso tempo non somiglia neanche lontanamente a qualcosa girato da lui, quasi una svolta a "U" in un percorso artistico ben definito che rende questa pellicola impossibile da accorpare alla sua produzione precedente (e si spera anche in quella futura). Forse il film a cui si può avvicinare, ma sempre tenendo una debita distanza, è Lady In the Water in quanto, proprio come L' Ultimo Dominatore dell' Aria, il film con Bryce Dallas Howard è un progetto nato da e per i suoi figli. Se il primo è infatti una favola della buonanotte scritta dallo stesso Shyamalan, il secondo nasce come trasposizione cinematografica di una serie animata americana molto amata dalla prole del regista. Guerra, equilibrio tra gli elementi, un eletto in grado riportare a mantenere la pace, sono alcune delle tematiche che tratta questo film che nasce con l' intenzione di ritagliarsi il suo spazio tra le saghe fantasy per adolescenti fallendo miseramente. L' Ultimo Dominatore dell' Aria è un film piatto che avrebbe potuto girare un qualsiasi mestierante e che mostra il fianco sia nel comparto effetti visivi che in un cast composto da giovani attori le cui interpretazioni sono rese ancora più deludenti se si pensa ai piccoli talenti che hanno lavorato nelle precedenti pellicola di Shyamalan. Ma il progetto si sarebbe potuto salvare dal disastro completo se il regista avesse fatto scrivere la sceneggiatura a qualcuno in grado di gestire la materia anche in previsione di una probabile trilogia: la storia è un concentrato di avvenimenti che si susseguono con una fretta tale da far saltare agli occhi la necessità di farci entrare tutto il possibile in poco più di novanta minuti, togliendo al film la fluidità e trasformando ogni sequenza in piccoli scompartimenti a se stanti. Ora, quali fossero le intenzioni del regista non ci è dato saperlo: un regalo ai figli? Meglio una Playstation. Un tentativo di provare un genere a lui estraneo? Mai lasciare la via vecchia per la nuova. Cercare di ricucire la spaccatura creata nel pubblico dai suoi film? Oh bé, adesso sono di certo tutti concordi nel ritenere L' Ultimo Dominatore dell' Aria un clamoroso autogol.

Sunday, October 10, 2010

Lyric of the Week + Video / AC / DC - SHOOT TO THRILL

Sono usciti il DVD ed il Bluray di IRON MAN 2 ^__^


All you women who want a man of the street
But you don't know which way you wanna turn
Just keep a coming and put your hand out to me
'Cause I'm the one who's gonna make you burn

I'm gonna take you down - down, down, down
So don't you fool around
I'm gonna pull it, pull it, pull the trigger

Shoot to thrill, play to kill
Too many women with too many pills
Shoot to thrill, play to kill
I got my gun at the ready, gonna fire at will
Yeah

I'm like evil, I get under your skin
Just like a bomb that's ready to blow
'Cause I'm illegal, I got everything
That all you women might need to know
I'm gonna take you down - yeah, down, down, down
So don't you fool around
I'm gonna pull it, pull it, pull the trigger

Shoot to thrill, play to kill
Too many women with too many pills
Shoot to thrill, play to kill
I got my gun at the ready, gonna fire at will
'Cause I shoot to thrill, and I'm ready to kill
I can't get enough, I can't get MY THRILL
I shoot to thrill, play to kill
Yeah, pull the trigger
Pull it, pull it, pull it, pull the trigger
Oh

Shoot to thrill, play to kill
Too many women, with too many pills
I said, shoot to thrill, play to kill
I got my gun at the ready, gonna fire at will
'Cause I shoot to thrill, and I'm ready to kill
And I can't get enough, and I can't get my thrill
'Cause I shoot to thrill, play it again
Yeah
Shoot you down
Yeah
I'm gonna get you to the bottom and shoot you
I'm gonna shoot you
Oh hoo yeah yeah yeah
I'm gonna shoot you down yeah yeah
I'm gonna get you down
Yeah yeah yeah yeah
Shoot you, shoot you, shoot you, shoot you down
Shoot you, shoot you, shoot you down
Oh, oh, oh, oh, oh, oh, ooooooh
I'm gonna shoot to thrill
Play to kill
Shoot to thrill
Yeah, ooh yeah

Thursday, October 07, 2010

CINEQUIZ - ST.02 - EP.05 "It seems like your brain is off"


Secondo frame!!!


Soluzione: ...E TU VIVRAI NEL TERRORE - L' ALDILA'
Vincitore: Grace

Classifica:
Grace - pt. 7
Beld - pt. 3
Michele - pt. 1

Terzo frame:

Wednesday, October 06, 2010

Something got LOST


Probabilmente l' immagine di qui sopra non vi è nuova visto che, sin dalle sue prima apparizioni sulla rete, il cofanetto definitivo contenente tutta la serie di Lost (comprese alcune memorabilia da infarto) ha fatto subito gola a tantissimi appassionati e collezionisti, soprattutto quelli che nel corso degli anni avevano aspettato, evitando di comprare i singoli cofanetti delle stagioni.
Ecco, nonostante l' ottimo successo di vendite della limited edition della quinta stagione (maggiori dettagli
qui) al momento questo cofanetto non è disponibile ne previsto per l' Italia perciò se vi interessa dovrete rivolgervi al mercato d' importazione o a eBay.
Se volete comunque acquistare il cofanetto con la serie completa qui da noi, dovrete accontentarvi di
questo.
So sad...

Tuesday, October 05, 2010

L' "orda" che arriva dalla Francia

Dopo aver seppellito un loro collega torturato e ucciso, un gruppo di poliziotti decide di organizzare una spedizione punitiva contro i responsabili. L' incursione in un palazzone nella periferia parigina però non va proprio secondo i piani ed i poliziotti si trovano presto in balia di un gruppo di trafficanti. Ma quando si dice che non ce limite al peggio, per le strade di Parigi, ma anche all' interno del palazzo, sembra cominciata la fine del mondo: i morti tornano in vita, violenti e affamati. La necessità ti porta a stringere strane alleanze e così poliziotti e criminali, loro malgrado, uniscono le forze per cercare di uscire vivi dal palazzo. Al loro esordio la coppia di registi francesi Yannick Dahan e Benjamin Rocher puntano su di una pellicola che sulle prime sembra un classico poliziesco alla francese ma che si rivela pian piano largamente (e senza nasconderlo) ispirato ai classici di Carpenter e Romero inserendosi a pieno diritto, sia da un punto di vista visivo, tematico e di violenza mostrata (anche se meno esplicita rispeto a quella dei colleghi Gens e Aja), tra gli horror d'oltralpe da tenere in considerazione. Trattandosi a tutti gli effetti di uno zombie movie, di quelli dove i morti sono tutt'altro che lenti e claudicanti, non è difficile trovare similitudini anche con 28 Giorni Dopo di Danny Boyle o ancora di più con Dawn of the Dead di Zack Snyder, nonchè un certo senso claustrofobico che arriva direttamente da Rec dei colleghi spagnoli Plaza e Balaguerò. Pur non spiccando per originalità quindi, e praticamente privo di chiavi di lettura politiche o sociali (seppur il contesto della periferia abitata da immigrati e poveri lo suggerisca) La Horde è un film compatto che non ti molla un solo attimo, che ti trascina, insieme ad un caratteristico e male assortito gruppo di protagonisti, in una sanguinolenta e feroce discesa negli inferi, letterale e figurata. Dahan e Rocher sfruttano i rodatissimi meccanismi del sottogenere "morti viventi" e allo stesso tempo li ribaltano (generalmente i protagonisti cercano di barricarsi ma in questo caso cercano una via per fuggire all' esterno), regalandoci alcune gustosissime scene di massa impressionanti (quella nel garage) e inseguimenti in stretti e soffocanti corridoi. Gli appassionati del genere dovrebbero concedergli una visione mentre per gli altri, soprattutto per chi cerca approfondite letture politiche o di critica sociale, è probabilmente tempo perso.

Monday, October 04, 2010

AMALFI: il cinema giapponese in gita in Italia

Kuroda, diplomatico giapponese arrivato in Italia per coordinare la sicurezza del Ministro degli Esteri in visita per il G8, si trova coinvolto in un caso di rapimento di una bambina nel quale suo malgrado svolge il ruolo di intermediario tra la madre e i rapitori. L' uomo si trova così diviso tra i suoi impegni con l' ambasciata e una donna disperata che può contare solo sul suo aiuto, e forse le due cose non sono così separate come può sembrare in apparenza. Amalfi : Reward of the Goddess di Hiroshi Nishitani si apre con un rapimento configurandosi da subito come un film drammatico diventando poi verso la fine un thriller a sfondo politico con tanto di colpi di scena, a dir la verità neanche tanto sconvolgenti. Se si dovesse valutare il film solo per questo non si riuscirebbe ad arrivare alla fine delle due ore di durata senza imprecare in qualsiasi lingua conosciuta e non. Amalfi sembra avere infatti ben altri scopi: se infatti noi italiani siamo affascinati dal Giappone, è vero anche l'esatto contrario ed il film di Nishitani ne è la conferma. Per nulla celata dietro una storia che si dipana tra Roma ed Amalfi, c'è tutta l'intenzione di fare un ritratto piuttosto lusinghiero della nostra Italia. Ci fa piacere certo l' interesse del popolo del Sol Levante per la nostra bella Penisola se non fosse che l' Italia da cartolina rappresentata in questo film è una raccolta piuttosto scontata di stereotipi: c'è il caffè al bar, la pizza e pure un suonatore di mandolino (senza contare gli zingari borseggiatori di Roma e i vari riferimenti alla mafia). Sicuramente il regista si sarà trovato bene a girare nelle nostre città visto che qui non ci si fa problemi a bloccare il traffico come accade in una città come Tokyo. Da segnalare il grande sforzo degli attori giapponesi di recitare in italiano mentre la parte di cast nostrano fa sinceramente pietà ed anche Rocco Papaleo, che qui interpreta un commissario di polizia, non sembra particolarmente ispirato se non proprio svogliato. Un filmetto curioso ma decisamente mediocre.

Sunday, October 03, 2010

Lyric of the Week + Video / FIRST AID KIT - GHOST TOWN


All of these ghost towns I keep travelling through
All of these traffic signs and lonesome bars blind the view
I swear I can be better
I could be more to you
But there are things that line my path
That I just had to do

If you've got visions of the past
Let them follow you down
They'll come back to you some day
And I found myself attached to this railroad track
But I'll come back to you some day
To you
To you
To you
Some day

And I remember how you told me all that you wanted to do
That dream of Paris in the morning or a New York window view
I can see it now you're married and your wife is with a child
And you're all laughing in the garden and I'm lost somewhere in your mind

If you've got visions of the past
Let them follow you down
They'll come back to you some day
And I found myself attached to this railroad track
But I'll come back to you some day
To you
To you
To you
Some day

Maybe I should just turn around and walk away
For no matter how much I really do want to stay
You know I can when it's too late

Oh I've found myself attached to this railroad track
I'll come back to you some day
To you
To you
To you
Some day