Wednesday, April 07, 2010

Le colpe dei padri

Ad Haneke piace giocare con lo spettatore, lo sappiamo bene. Gli piace provocarlo in maniera sfacciata, privarlo di qualsiasi certezza negandogli il ruolo passivo di chi sta dall'altra parte dello schermo, aspettando che gli venga raccontata/mostrata una storia che si muova seguendo punti fermi quali inizio, svolgimento e conclusione. Il regista di origini austriache non vuole questo tipo di spettatore ma preferisce mettere il pubblico in una posizione il meno confortevole possibile, renderlo partecipe quasi come se si trattasse di uno dei protagonisti: lo rende complice come in Funny Games. Lo trasforma in voyeur come in Caché. O ancora lo rende un testimone come nel suo ultimo e bellissimo Il Nastro Bianco. Ma testimone di cosa? Testimone di una verità innominabile, troppo agghiacciante per poter essere anche solo presa in considerazione e che perfino i personaggi del film fanno finta che non esista. Lo stesso Haneke, dopo aver condotto la pellicola lasciandoci intendere la precisa intenzione di svelare il mistero dietro gli inquietanti accadimenti che lentamente sconvolgono la vita di una piccola comunità tedesca, ci lascia senza una risposta che forse non c'è bisogno di esplicitare perchè è sotto i nostri occhi, scritta col sangue sulle pagine della nostra storia recente. La regia di Haneke e la splendida fotografia in bianco e nero (mai troppo celebrata) di Christian Berger catturano con precisione la gelida austerità che aleggia sulla bucolica comunità nel nord della Germania a pochi mesi dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Una serie di "incidenti" sempre più gravi e violenti ne sconvolge l'apparente tranquillità portando a galla tutto il marcio che nessun perbenismo di facciata potrebbe contenere. Haneke ci mostra, a suo modo, una violenza (fisica, psicologica, morale) che si consuma dietro porte chiuse, nel buio delle case, o sotto gli occhi dei più innocenti. E così, una rigida educazione religiosa, punizioni corporali, incesti, nastri bianchi come marchi d' infamia, ingravidano una nuova generazione che da li a pochi anni partorirà uno dei più grandi orrori che l'umanità abbia mai conosciuto.

5 comments:

Anonymous said...

Carissimo isolano, non ci crederai: hai un gemello a Roma. I tuoi gusti e le tue passioni sono identiche alle mie. Identiche, pur meno profonde (per ora). Non riesco a comprare "hana bi" e "dolls". Inoltre non so come comprare "Ladysnow Blood" e tutti i film di kim kiduck (si lo so che non si scrive così :-)). per ringraziarti del tuo aiuto ti consiglio di vedere "Lust for life" (brama di vivere), vecchio film su van Gogh, unico caso di film riuscito su un artista. Ti aspetto su armoniadelleforme@gmail.com
Hugs da Corrado

Weltall said...

@Corrado: è sempre bello trovare i propri "gemelli" ^__*
Per quel che riguarda Hana bi e Dolls ti ho già risposto via mail. Per quel che riguarda Lady Snowblood, la Collector's Edition con i due film si trova ancora senza problemi e così anche i film di Ki-duk (comunque se vuoi informazioni più dettagliate fammelo sapere che ti scrivo via mail).
Mi segno il film che mi consigli, of course ^__*

kusanagi said...

Proprio un simpaticone, Haneke !!! *_*

Pupottina said...

sono curiosa di trovarlo questo film. lo voglio proprio vedere!!!

Weltall said...

@kusanagi: mi piace molto anche per questo ^__*

@Pupottina: non so se è già disponibile per il noleggio ma a breve si dovrebbe trovare in vendita ^__^