Amato dai fans ma quasi invisibile al resto del mondo, I Sospiri del Mio Cuore è l' opera prima di Yoshifumi Kondo e sfortunatamente anche la sua ultima. Scelto da Miyazaki come suo successore, Kondo è prematuramente scomparso tre anni dopo l' uscita del film, lasciando un vuoto nello Studio Ghibli e in tutta l' animazione giapponese che ha certamente contribuito a far crescere e diffondere, prima come character designer e animatore che come regista. Come la giovane protagonista Shizuku, I Sospiri del Mio Cuore è una gemma grezza la cui bellezza nascosta emerge nella misura in cui, chi guarda, è capace di illuminarla con la giusta luce: non è difficile infatti percepire, nell' ordinaria Tokyo che fa da sfondo alla storia, una magia che gli occhi innocenti della protagonista sono ancora in grado di percepire, in un negozio pieno di oggetti meravigliosi e carichi di nostalgia, in una via mai attraversata prima, in un gatto sovrappeso da seguire come il Bianconiglio nel Paese delle Meraviglie. Tratto da un manga di Aoi Hiiragi e adattato per lo schermo dall' instancabile Miyazaki, il film di Kondo affronta con tocco leggero e sensibile tante tematiche care alla Ghibli che ruotano questa volta intorno ad una giovane adolescente che si trova di fronte al primo importante bivio della sua vita, della sua carriera scolastica e del suo percorso di vita futuro. Se non fosse già difficile farsi carico di scelte così gravose, anche l' amore ci mette lo zampino e tutto si complica. Ma in realtà il sentimento che nasce tra Shizuku ed il coetaneo Seiji diventa la molla che spinge entrambi a stare al passo con i loro sogni, a correre il rischio di uscire dai binari imposti dal sistema scolastico e dalla società contravvenendo a regole non scritte e trovando negli adulti il sostegno di chi, come loro, ha sognato non riuscendo però a realizzare fino in fondo i propri desideri.
Recensione già pubblicata su CINE20.
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