Tuesday, January 30, 2007
L' "OSPITE" inatteso
Il vecchio Park Hie-bong gestisce un chiosco sulla riva del fiume Han a Seul, insieme al figlio Kang-du che sofre di narcolessia a causa delle poche proteine assimilate nel periodo della crescita. Hie-bong ha altri due figli: Nam-li, un laureato senza occupazione dedito all'alcol e Nam-ju, campionessa olimpionica di tiro con l'arco. La vita della famiglia Park procede tra alti e bassi fino a quando nelle acque del fiume Han non fa la sua comparsa una misteriosa creatura mutante che attacca tutti i presenti sulla riva. Cercando di fuggire dal mostro, Kang-du lascia accidentalmente la mano della figlia Hyun-seo. La ragazzina viene acchiappata dalla coda tentacolare della creatura e trascinata nelle acque del fiume. Trasportato in un ospedale per degli esami sull' infezione virale di cui il misterioso mutante sarebbe l'ospite (da qui il titolo del film), Kang-du riceve una telefonata da Hyun-seo la quale afferma di trovarsi in un profondo canale di scolo. Nonostante le autorià sanitarie e militari cerchino di fermarli, tutta la famiglia Park riunita si metterà alla ricerca di Hyun-seo per trarla in salvo. Arriva direttamente dalla Corea quello che in patria è già stato definito il più grande blockbuster di tutti i tempi e, a giudicare dallo sfarzo produttivo, la cosa è anche comprensibile. Un grande dispendio di mezzi, collaborazioni con lo studio Orphanage e la Weta Workshop per gli effetti speciali, un' ottimo cast, danno vita a questo "The Host", un film difficilmente classificabile che si rifà ad i classici film sui mostri americani e (l'uomo contamina indiscriminatamente l'ambiente e la natura si vendica partorendo creature innominabili), mostrando però quanto il genere possa essere abilmente rimaneggiato e reinterpretato in terra asiatica, a partire dal tono del film che oscilla in maniera repentina e per tutta la sua durata, tra l'ironico ed il drammatico. Gli effetti speciali, ma sopratutto il design e l'animazione della funambola creatura sono veramente ben realizzati e non sono il fulcro del film ma uno dei complementi. Immagini ed inquadrature sono curatissime e misurate (cosa alla quale registi coreani come Kim Je-woon e Chan-wook ci hanno abituato) e sono contento di poter confermare il giudizio positivo sul regista Joon-ho Bong, che già con il suo precedente Memories Of Murder mi aveva favorevolmente colpito. Tra gli attori voglio citare assolutamente Kang-ho Song (Mr Vendetta, Memories of Murder ecc.) e Du-na Bae (Mr Vendetta, Linda Linda Linda ecc.). Prendendo per certo il fatto che questo film non verrà mai distribuito in Italia (ma sarei più che contento di rimangiarmi quanto appena scritto), consiglierei di recuperarlo specialmente a chi ha poca dimestichezza con il cinema asiatico. Potrebbe essere una buona occasione per avvicinarsi a questo vastissimo universo cinematografico.
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