Monday, June 15, 2009

How they made a martyr

Il nome Pascal Laugier non mi diceva nulla fino a quando non sono andato a leggere la filmografia trovandoci il suo ultimo film risalente a quattro anni fa, Saint Ange, horror piuttosto innocuo che ho parzialmente rimosso con il tempo, a parte forse il finale che ricordo ancora oggi con un po' di inquietudine. Laugier torna alla ribalta con un altro horror, presentato nel 2008 alla Festa del Cinema di Roma e arrivato solo ora nelle sale italiane, con il quale cerca di cavalcare la nuova ondata horror francese seguendo l'esempio dei suoi colleghi Alexander Aja e Xavier Gens (neanche a farlo apposta anche lui, come i succitati, è stato già reclutato da Hollywood). Martyrs, questo il titolo della pellicola, rispetto ad Alta Tensione o a Frontiers dimostra una marcia in più in fase di scrittura. Dove infatti le pellicole di Aja e Gens si potevano considerare anche piuttosto prevedibili nel mettere in scena gli orrori di questa succulenta cinematografia gore d'oltralpe, Martyrs è un film la cui struttura narrativa risulta, per i primi quarantacinque minuti abbondanti, assolutamente inafferrabile visti i ripetuti salti temporali e ribaltamenti, elementi che non fanno altro che rendere più angoscianti e criptiche le violenze di cui diventiamo spettatori. Il film si apre con una bambina che scappa claudicante da un abbandonato complesso industriale. Le ferite sul corpo e gli abiti logori sporchi di sangue fanno pensare che abbia subito ripetuti abusi fisici. La bambina si chiama Lucie ed i medici faticano a curare le ferite psicologiche inferte dai suoi carcerieri, cosa che invece risulta più facile ad una bambina, Anna, che diventa sua amica. La scena si sposta quindici anni più tardi in una bella casa in campagna dove una famiglia è riunita intorno al tavolo per la colazione domenicale. Il felice quadretto viene infranto dall' irruzione di una ragazza che armata di fucile stermina padre, madre e i due figli senza pietà e senza motivo apparente. Scopriamo presto che quella ragazza senza nome è in realtà una cresciuta Lucie in cerca di vendetta. Da qui in avanti inizia il terzo segmento del film quello, per intenderci, dove gli orrori fino a quel momento relegati a livello di ricordo o di sogno, assumono dimensione reale e si sprofonda, non solo a livello figurativo, in un incubo dove giovani donne vengono segregate e torturate, fisicamente e psicologicamente, da una misteriosa organizzazione che cerca in via "sperimentale" di scoprire cosa si nasconde dopo la morte trasformando le loro "cavie" in martiri. Le atrocità, come giustamente il genere richiede, sono in bella mostra sempre pronte a mettere a dura prova lo stomaco degli spettatori, anche se in quantità minore rispetto ad altre pellicole: ci viene risparmiata, ad esempio, l' impressionante "scuoiatura" preferendogli un finale quasi mistico. Laugier centra il primario obiettivo di inserirsi in corsa in questa "bloody" new wave horror francese con un prodotto ambizioso che gioca su sviluppi imprevedibili (il già citato e frammentario racconto a segmenti) e su tematiche "religiose" interessanti ma relegate ad un ruolo marginale all'interno del film. Non mi sarebbe dispiaciuto infatti un maggiore approfondimento su questa ricerca "scientifica" sul martirio, inquietante ed affascinante al tempo stesso.

9 comments:

Riccardo said...

mhh in questi giorni ho bisogno di film del genere.. spero di liberarmi dagli esami il prima possibile per godermi un sano Splatter/Horror come questo..

Killo said...

Uno Splatter...?


Ogni tanto ci sta...

Weltall said...

@Riccardo: forse intendevi dire "insano" ^___*

@Killo: ci sta eccome!!! ^__^

Anonymous said...

Non è poi così splatter questo film. Comunque a me è piaciuto veramente molto.
Ale55andra

Weltall said...

@Ale55andra: sicuramente. Laugier si "accoda" a quel filone cinematografico ma il suo film è molto meno splatter di Frontiers o Alta Tensione...anche se quel poco che si vede ti rimane bene impresso ^__*

Pupottina said...

visto!

O_O

Weltall said...

@Pupottina: un pugno nello stomaco, vero? ^__^"

-Killo- said...

L' HO VISTO...

E' a dir poco un capolavoro di film...

finale da panico e sconcertante...

il tipo li che pesta come un assassino avrebbe un futuro in macelleria o nel banco "affettati" del supermercato...

Weltall said...

@Killo: è bello tosto vero? Ti ringrazio, tra l'altro, perchè riporti in vita questi vecchi post ^__*