Thursday, February 15, 2007
Chi cerca trova
I soldi fanno la felicità? Bella domanda. Probabilmente no, ma quando hai una moglie, un figlio da mandare a scuola, affitto, tasse, multe da pagare, forse è un po' più difficile trovare una risposta. Lo sa bene Chris Gardner che si ammazza di lavoro tutto il giorno per vendere apparecchiature mediche, scanner per misurare la densità ossea, attività sulla quale ha investito gran parte delle sue risorse finanziarie. Gli affari, per Chris, ultimamente vanno molto a rilento e in famiglia la situazione pesa moltissimo: passano settimane senza che riesca a vendere uno dei suoi scanner, la macchina sequestrata a causa di montagne di multe non pagate accumulate sul parabrezza, le tasse da pagare che incombono, mesi di affitto arretrato ed un figlio che si vuole proteggere da tutto questo senza fargli mancare mai niente. Forse sarà per i doppi turni che fa a lavoro da quattro mesi o forse semplicemente per la mancanza di quella forza necessaria a lottare uniti nonostante le difficoltà, la moglie di Chris decide di andarsene abbandonando la famiglia. Chris accusa il colpo ma non si arrende: pur non avendo completato gli studi è sempre stato uno in gamba, molto sveglio e vede in un corso di stagista in una compagnia di broker, la sua possibilità di riscatto. Ho visto questo film con un leggero ritardo, ma devo dire che mi è andata bene visto che mi sono scampato (almeno per il momento) Notte Prima Degli Esami Oggi. Visto il suo successo in America ed il perdurare della programmazione nelle sale italiane, mi sono chiesto da dove nasce il successo di questo film. Sicuramente la presenza di Will Smith ha rappresentato un ( se non "il") fattore principale seguito, almeno qui in Italia, dalla presenza di uno dei registi più apprezzati (anche se non sono proprio d'accordo) della nostra Bella Penisola: Gabriele Muccino. Il film in se non è certo un capolavoro, ma di sicuro un opera onesta scritta in maniera diligente, che riesce a raggiungere i sentimenti degli spettatori grazie anche ad un Will Smith veramente in forma. Un film di un regista italiano che parla sottovoce del sogno americano, quello che hai sempre davanti agli occhi (uomini d'affari in abiti firmati, con il sorriso bello stampato in faccia e autovetture extra-lusso in bella mostra), che rappresenta una speranza per il futuro seppur così difficile da raggiungere. Che poi "il sogno americano" esista davvero o sia possibile al giorno d'oggi realizzarlo, questo è un'altro paio di maniche. Forse è semplicemente uno di quei simboli forti e indelebili del patriottismo tutto americano, un valore importante da tramandare generazione per generazione: non credo sia un caso se il piccolo Christopher non si separa mai dal suo Capitan America.
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