Thursday, June 16, 2011

BRONSON : I'm not living, I'm existing

C'è chi insegue la celebrità tutta la vita senza mai raggiungerla. C'è chi è destinato alla celebrità. C'è chi vive solo per i "warholiani" quindici minuti e chi, come il protagonista del film di Nicolas Winding Refn, ne gode da più di trent'anni ininterrotti. Perchè a suo modo Michael Peterson, meglio conosciuto come Charles Bronson (alias scelto proprio in onore dell' attore), è una celebrità, molto particolare, ma pur sempre una celebrità. Quella raccontata in questo particolare biopic infatti è la vita del carcerato più famoso d' Inghilterra, un uomo spinto dall' unico desiderio di realizzare qualcosa nel corso della sua esistenza, qualcosa che lo rendesse famoso. Solo che, fin da ragazzo, appare chiaro che non ci fosse posto nel mondo per uno come lui e solo in carcere trova, nella violenza e nella devastazione, la sua vera e unica vocazione. Winding Refn lascia che sia Bronson a raccontare la sua storia (un Tom Hardy in stato di grazia) intervallando frammenti di vita con un monologo su se stesso recitato in un teatro ad un pubblico perennemente in penombra. Un approccio narrativo certamente simbolico per uomo che ha fatto della vita carceraria il palco su cui esprimersi, del sangue e della cicatrici il suo perenne trucco di scena. E su quel palco replica il delirante spettacolo della sua vita ininterrottamente da trentaquattro anni, anche adesso, anche domani.

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