Saturday, January 20, 2007

Whould You Like To Meet A Ghost?

Strane morti, suicidi apparentemente inspiegabili, strane sparizioni aumentano a dismisura. Qualcosa di strano e incomprensibile si sta lentamente diffondendo per le strade tra la gente, qualcosa che non è più possibile celare, qualcosa che non si può più arginare in una stanza sigillata con del nastro adesivo. Negli stessi giorni un programma, forse una sorta di virus informatico, si inserisce nel sistema operativo dei computers, collegandoli ad uno strano sito internet. Il sito mostra immagini di stanze anonime, alcune deserte mentre in alcune si possono scorgere figure umane. Una frase compare sullo schermo con una domanda: "Vorresti incontrare un fantasma?". Michi, impiegata in un vivaio, indaga sulla scomparsa di alcuni suoi colleghi, entrati in una delle stanze sigillate dove alcune inquietanti presenze sembrano averli spaventai a morte. Kawashima, giovane studente di economia, si rivolge ad una studentessa di informatica per chiedere spiegazioni, dopo che il suo pc si è connesso da solo a quello strano sito. La ragazza, di nome Harue, sembra molto interessata a questo sito, così come il suo collega di laboratorio che espone a Kawashima una sua teoria oggetto di studio: lo spazio in cui i fantasmi "vivono" da quando esiste la vita, è limitato ed ha raggiunto la saturazione. Pertanto le anime dei morti stanno trovando un modo, magari proprio attraverso le linee telefoniche e informatiche, per riversarsi sul nostro mondo. Questa la teoria, che ricorda quella romeriana di Dawn of the Dead, su cui si basa il film di Kiyoshi Kurosawa ultimo esponente dell'horror made in Japan ad essere giunto da noi. A differenza degli illustri predecessori (Ringu e Ju-On) qui non ci sono spiriti vendicativi o macabre catene di Sant'Antonio. Ci sono i fantasmi, è vero, ma non sono loro il vero pericolo. La minaccia questa volta è più subdola ed è in grado di raggiungerci ovunque: la solitudine. Nella visione pessimistica e critica verso la società giapponese (ma non solo quella a mio avviso), le tecnologie che avrebbero dovuto collegare ogni essere vivente sul pianeta in realtà ci stanno isolando ancora di più, creando dei "fantasmi viventi" la cui unica finestra sul mondo è rappresentata dallo schermo di un pc. Inquietante ed apocalittico (altro riferimento al cinema di Romero) ho apprezzato molto il tentativo di inserire una chiave di lettura così profonda, in un contesto commerciale come il genere J-Horror e pertanto lo consiglio.

2 comments:

davide said...

Grande cugino, approvo in pieno!

Weltall said...

Ah! Grazie Deiv!
Mi raccomando...non aprire porte chuise con il nastro adesivo!!!