Monday, September 07, 2009

I ragazzi "cinematografici" del 20° secolo: Capitolo 2

Per quanto tenda a non essere troppo severo con progetti "delicati" come la trasposizione filmica del capolavoro di Naoki Urasawa "20th Century Boys", non posso che constatare con questo The Last Hope, secondo capitolo della trilogia, quanto un progetto così ambizioso si vada a scontrare con un regista e una sceneggiatura non all' altezza. Il discorso regia è quello che si può affrontare per primo e accantonare rapidamente senza dilungarsi troppo essendo The Last Hope (come anche il precedente) film non certo brillante dal punto di vista registico e rientrando nella media delle produzioni commerciali giapponesi. Yukihiko Tsutsumi non riesce insomma ad uscire dall' anonimato e ad imprimere personalità ad un film che come minimo l'avrebbe meritata, anzi riesce anche a fare cose orripilanti (complice anche il montaggio) durante le brevi sequenze d'azione. E questo e quanto. Passiamo ora alla sceneggiatura, elemento che salvava il film precedente ma che qui invece contribuisce a farlo affondare. The Last Hope affronta quello che è forse il segmento più delicato e allo stesso tempo importante della storia imbastita da Urasawa: l' Amico è diventato Primo Ministro giapponese dopo aver "salvato" Tokyo dal Capodanno di Sangue. Kenji forse è morto e il resto della sua "setta" si nasconde, tranne Occhio che è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. Siamo nel 2015, Kana è un'adolescente ribelle che lotta contro il regime dell' Amico, intenzionata a svelarne l'identità e a fermare l'avverarsi di quanto scritto nel Nuovo Libro delle Profezie. Tanta carne al fuoco questa volta, tanti personaggi ed eventi da incastrare tra di loro che avrebbero necessitato di una scrittura più accorta e fedele al testo originale, cosa che in poco più di due ore era veramente difficile da fare. Se da un lato si può premiare il fatto di aver inserito quanti più elementi possibile, dall' altro non si può perdonare l'aver privato il film di quelle emozioni che scaturiscono con forza dalle pagine del manga. Si possono citare tanti piccoli episodi (l'assasinio di Britney o il Bonus Stage di Amicoland per fare degli esempi) ma è soprattutto nel finale che si nota, non soltanto un lavoro di adattamento quantomeno approsimativo, ma soprattutto un inspiegabile annullamento del climax anticipando con un dialogo insulso quanto sarebbe accaduto da li a poco. Alla luce di ciò non stupisce che Urasawa non compaia questa volta nella rosa degli seneggiatori perché se avesse potuto avrebbe evitato un errore così madornale. In attesa (non spasmodica) del terzo ed ultimo capitolo è d'obbligo correre a leggersi il manga per l'ennesima volta.

2 comments:

Testadicinema said...

Ciao, rieccomi. Io sono un fumettomane, e tutte le volte che entro in fumetteria sto 20century mi attira troppo, ma non l'ho mai preso... ma la tentazione è sempre lì, ogni volta che entro.
Poi ora ho visto che c'è anche 21century! che devo fare? E' bello? me lo prendo?

Weltall said...

@Testadicinema: allora, a scanso di equivoci ti dico che considero Naoki Urasawa uno dei migliori mangaka di sempre e 20th Century Boys è un capolavoro!!!
Comprare tutta la serie è una spesa non indifferente ma si vale ogni singolo centesimo (21st Century Boys è il capitolo conclusivo in soli due volumi).
Tra l'altro ti consiglio di recuperare anche Monster e il suo ultimo lavoro Pluto di cui è appena uscito il terzo volume ^__^