Tutto quello che ho in testa...e quello che purtroppo ogni tanto ne fuoriesce
Tuesday, March 13, 2007
Paris, mon amour...
Dura la vita nella capitale francese quando sei un bugiardo, basso e pure un po' bruttino con la capacità di ficcarti nei guai ogni due minuti. Lo sa bene Andrè, che da quando si è trasferito a Parigi non fa altro che accumulare debiti su debiti con i peggiori criminali della città, millantando di poter restituire il dovuto, grazie ai proventi di una non meglio identificata attività di produzione d'olio d'oliva in Argentina. E adesso tutti i suoi pericolosi creditori vogliono quanto gli è dovuto senza dover aspettare un solo giorno in più e il nostro non sa come recuperare i soldi. Vaga senza meta per tutta la città sentendosi solo e abbandonato da tutti, perfino da Dio, odiando con tutto il cuore Parigi. Decide allora di farla finita. Raggiunto un ponte, scavalca il parapetto e si prepara all' ultimo balzo. Proprio nel momento cruciale si accorge che, di fianco a lui, una donna bellissima sta per compiere il suo stesso insano gesto. La donna si lascia cadere nel fiume sottostante e Andrè si tuffa per salvarla. A gran fatica riesce a tirarla fuori dall' acqua e da quel momento la donna, che afferma di chiamarsi AngelA, diventerà l'ombra di Andrè e lo aiuterà non soltanto a tirarsi fuori dai guai, ma a guardare se stesso e la vita che lo circonda con occhi diversi. Luc Besson è tornato e, a dir la verità, lo stavo aspettando. Non si è tratato di un' attesa trepidante, sia bene inteso, ma piuttosto di una contenuta euforia maturata negli anni che separano questo suo Angel-A da Giovanna D'Arco. Questa volta Besson ci parla della possibilità che ha ognuno di noi di riafferrare la propria vita anche ad un passo dal tracollo, a cercare la bellezza dietro l'apparenza, ad amare ciò (e chi) che ci circonda cominciando ad amare noi stessi. Ma quello di Besson è soprattutto un invito alla libertà, a liberare la vita dai vincoli che la legano. Lo fa attraverso due personaggi opposti: Andrè, basso, bruttino dalla menzogna facile. AngelA, bella, slanciata, dai modi disinibiti e diretti. Una Parigi più bella che mai fa da sfondo alle loro vicende, impressa su pellicola in un bianco e nero magnifico e fotografata ancora meglio. Ed è questo "spudorato" omaggio alla sua Parigi il pregio migliore di un film che con fatica mostra altri motivi d'interesse ai quali appigliarsi: Besson ci regala l'ennesimo personaggio femminile forte che nulla ha da invidiare a quelli dei suoi film precedenti. Ed anche l' accoppiata Andrè/AngelA funziona bene: diverte e commuove, almeno finché la natura "celestiale" della donna (cosa tra l'altro abbondantemente telefonata) non viene sbandierata senza mezzi termini. Insomma quell' alone di mistero che avvolgeva la figura di AngelA, riusciva a tenere la storia sospesa in un delizioso equilibrio tra magico e reale. Sciolto il mistero, svelato il trucco, tutto si risolve in un finale tanto, troppo dolce (qualcuno ha detto "stucchevole"). Peccato, speravo meglio.
2 comments:
Anonymous
said...
il finale del tuo post mi ha ghiacciata "peccato, speravo meglio"... mi sembrava che il film ti fosse piaciuto, ma forse le aspettative erano più alte. A proposito di Besson, cosa pensi del suo film di animazione?
Effettivamente le aspettative erano alte...adoro Nikita e Leon, così come l'incursione fantascientifica de Il Quinto Elemento. Il mio commento rispecchia un po' quello che ho provato guardando il film: inizio fiducioso, piacevole svolgimento, stanchezza sul finale e leggero amaro in bocca a tv spenta. Comunque se ti piace Besson, ti consiglio di dedicargli almeno una visione. Per quanto riguarda Arthur e il Popolo dei Minimei, non l'ho ancora visto e non so quando riuscirò a recuperarlo...certo le critiche lette in giro per la rete non sono state certo entusiastiche...
2 comments:
il finale del tuo post mi ha ghiacciata "peccato, speravo meglio"... mi sembrava che il film ti fosse piaciuto, ma forse le aspettative erano più alte.
A proposito di Besson, cosa pensi del suo film di animazione?
Effettivamente le aspettative erano alte...adoro Nikita e Leon, così come l'incursione fantascientifica de Il Quinto Elemento. Il mio commento rispecchia un po' quello che ho provato guardando il film: inizio fiducioso, piacevole svolgimento, stanchezza sul finale e leggero amaro in bocca a tv spenta. Comunque se ti piace Besson, ti consiglio di dedicargli almeno una visione. Per quanto riguarda Arthur e il Popolo dei Minimei, non l'ho ancora visto e non so quando riuscirò a recuperarlo...certo le critiche lette in giro per la rete non sono state certo entusiastiche...
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