Thursday, June 25, 2009

THREE IN TOKYO!

Tre talentosi registi sono chiamati a raccontare Tokyo o semplicemente raccontare storie che si dipanano tra le sue strade, in un film ad episodi intitolato proprio Tokyo!, presentato nel 2008 al festival di Cannes.
Ad aprire le danze spetta a Michel Gondry con il suo Interior Design, racconto incentrato su di una coppia che si trasferisce a Tokyo ospite a casa di un'amica di entrambi, nell' attesa di trovare un appartamento tutto per loro. Lui è un aspirante regista in cerca della giusta rampa di lancio e lei semplicemente priva di aspirazioni in cerca della propria strada. Racchiusi nella magnifica cornice della capitale giapponese Gondry prende il Cinema mano nella mano e racconta i suoi personaggi riuscendo, nel giro di poche sequenze, a renderli incredibilmente profondi e definiti. La sua regia, così come i due protagonisti, si adatta sia agli spazi angusti di un piccolo appartamento che a quelli più ampi delle strade affollate. Il suo talento visionario è quasi frenato in principio per poi esplodere in un finale "gondriano" tanto folle quanto ottimista. La presenza di Ajako Fujitani (
Ritual) nel ruolo di Hiroko non è soltanto un valore aggiunto ma l'elemento che completa questo splendido spaccato di vita metropolitana.
Il secondo mediometraggio è ad opera di Leos Carax si intitola Merde ed è anche il nome del protagonista, un uomo che vive nelle fogne di Tokyo e che ogni tanto sale in superficie terrorizzando i passanti per strada con il suo aspetto e i suoi modi ben poco civili, arrivando addirittura a compiere una strage a colpi di granate. Arrestato dalla polizia viene difeso in tribunale da un avvocato francese che, non solo gli somiglia ma riesce anche a comunicare con lui utilizzando il suo incomprensibile linguaggio. Quello di Carax non è certo un attacco alla società giapponese, più che altro sembra l'umanità intera ad essere presa di mira. Il suo personaggio, Merde, è di per se una contraddizione vivente (uccide ma è contrario alla pena di morte) irrispettoso verso le istituzioni e verso ciò che regola i rapporti tra persone "civili" (per nutrirsi mangia i fiori simbolo dell' impero giapponese e i soldi). Odiato e temuto non perché diverso o perché pericoloso ma perché con il suo aspetto orribile Merde è lo specchio della società. Anarchy in Japan.
L' ultimo segmento che chiude questo trittico è diretto da quello che considero uno dei migliori registi coreani, secondo solo a Kim Ki-duk e a Park Chan-wook, quel Bong Joon-ho artefice di splendide pellicole come Memories of Murder e The Host. Con una premessa del genere potrei anche apparire poco obiettivo nell'affermare che, sin dalle prima immagini o dai continui movimenti di macchina all'interno dell' appartamento del protagonista, avevo già decretato questo Shaking Tokyo, come il migliore dei tre mediometraggi. Il protagonista di questa storia è un hikikomori, termine giapponese che indica una persona che vive chiusa in casa isolata dalla società o dal mondo esterno in generale. Il suo distacco decennale dal mondo si interrompe quando una scossa di terremoto lo costringe ad un contatto visivo e verbale con una ragazza che consegna pizze a domicilio (interpretata dalla bella Yu Aoi). Il segmento di Joon-ho non è soltanto bello da un punto di vista puramente visivo ma anche da quello narrativo: la sua storia è un invito a liberarsi dalle catene auto imposte che ci stanno isolando gli uni dagli altri rendendoci come fantasmi dietro porte e finestre. Il terremoto, elemento che in altre circostanze incuterebbe terrore, qui è la "scossa" che porta le persone a ripristinare i contatti e l'amore non è un espediente retorico ma il veicolo unico per riacquistare la propria libertà.

13 comments:

Vision said...

sembra davvero interessante, proverò a cercarlo...
...di Gondry ho visto solo qualche videoclip diretto per Bjork...

ciao ciao!!!

Killo said...

Vision concordo con quello che hai scritto...anche io ho visto i viedo che ha fatto per Bjork...assurdi

Pupottina said...

i tuoi post, come smepre, mi incuriosiscono e mi fanno venire voglia di vederli questi film.... eheheh

Pupottina said...

Trasformers, invece, non mi entusiama molto, sarà perché con il primo mi sono addormentata... con Pupottina, Megan Fox non funziona ...
^_______________^

Weltall said...

@Vision: i suoi videoclip sono bellissimi!!! Ti consiglio anche quello dei Chemical Brothers "Let Forever Be" e quello dei Foo Fighters "Everlong" ^__^

@Killo: naturalmente rigiro anche a te il consiglio dato a Vision ^__*

@Pupottina: già smuovere le molle della curiosità è per me un gran risultato e ne sono felice. Recupera questo film e poi fammi sapere ^__^

Con Transformers spero, se non altro, di divertirmi un bel po' ^__*

nicolacassa said...

Era bellissimo! Mi è piaciuto l'ultimo, c'era la mia amata Yu Aoi!! hehe

Weltall said...

@Nick: più bella che mai, se mi è permesso aggiungere ^__*

panapp said...

Non ANCORA visto, ma quando lessi il nome di Gondry su una news di qualche tempo fa che annunciava il film già sapevo che si sarebbe trattato di un progetto di valore.

Weltall said...

@panapp: recuperalo assolutamente! Il segmento di Gondry e veramente bello anche se a mio giudizio l'ultimo gli è un tantino superiore. Ma è una questione di gusti alla fine ^__*

Para said...

Visto, finalmente!
Devo dire che, comunque, Bong è di almeno un metro sopra gli altri due. Tra l'altro è l'unico che ha fatto davvero un corto su Tokyo e sul Giappone, secondo me.
Comunque tutto sommato niente male nemmeno Gondry e Carax.
E visto che gli inenditori hanno notato Ajako Fujitani, ti dirò di più. Quando lei e il suo tipo (geniale il fumo al cinema) arrivano dalla loro amica, quest'ultima ha un ombrello rosso e Hiroko le dice di farlo girare. Come quando, in Ritual, Iwai incontra la Fujitano sui binari mentre sta facendo roteare un ombrello rosso. Fine citazione di Gondry a Ritual? Mah!
Comunque, secondo me, a parte Bong, gli altri due potevano impegnarsi di più. :)
Saluti.
Para

Weltall said...

@Para: bene, ottimo recupero (e Ip Man? ^__*)!
Siamo d'accordo sul fatto che Shaking Tokyo sia una spanna sopra gli altri due: volendo fare una classifica, io metto assolutamente Bong al primo posto seguito poi da Gondry e Carax.
Trattando il fenomeno "hikikomori" sicuramente il corto di Bong è quello che appare più legato al Giappone.
Però anche gli altri due hanno fatto la loro parte in maniera forse più sottile: in "Merde", per esempio, Carax sottolinea costantemente la chiusura della società giapponese verso gli stranieri.
Gondry poi ha fatto la sua ennesima dichiarazione d'amore per il cinema e visto che ha inserito Ayako Fujitani io non smetterò mai più di volergli bene...e qui arriviamo dritti al discorso citazione: la prima volta che ho visto il film e l'amica dice "ho un ombrello rosso" (o qualcosa del genere) l'idea che Gondry volesse omaggiare il film di Anno mi è balenata nella mente. Negli extra del DVD c'è un bel Making Of ma purtroppo nessuna conferma se il riferimento fosse voluto o meno...possiamo solo fare supposizioni ^__*

Para said...

Ip Man arriverà presto. :)
Direi che, anche velatamente, anche Gondry e Carax hanno fatto qualcosa sul Giappone, ma se ci pensi potevano essere girati ovunque, forse. Almeno a me han dato questa impressione.
Comunque condivido la tua classifica.
Quindi non sapremo mai se Gondry abbia voluto citare Anno. Mah.
Se lo ha voluto citare davvero io non mi stupirei, perchè Anno è il migliore e quindi va citato e omaggiato. :)
Saluti.
Para

Weltall said...

@Para: sul fatto che potessero essere girati ovunque è vero. Il segmento di Gondry è basato su di un comics ambientato a New York (se non sbaglio) e quello di Carax è quantomeno universale.
Su di Anno poi non posso che essere al 100% d'accordo con te e anche io lo omaggerò a mio modo, facendomi portare, da mio cugino che va in Giappone il prossimo settembre, il dvd di Love & Pop ^__*