Thursday, June 24, 2010
"Ladies and gentlemen, welcome to The Tournament."
Ogni sette anni, in una località scelta casualmente, si svolge un tornea particolarissimo che vede trenta tra i migliori killer sfidarsi in una gara al massacro dove solo uno di loro ne uscirà vivo. Patrocinato da una organizzazione tanto potente da poter mascherare agli occhi del mondo la morte e la distruzione che coinvolge spesso e volentieri soprattutto civili innocenti, il gioco permette a multimiliardari in vena di sperperare i loro soldi, di scommettere su quale assassino riuscirà a portare a casa la pelle ed il premio in denaro messo in palio. Ci si sono messi in tre per scrivere la sceneggiatura di The Tournament che dice quel che aveva da dire nei primi quindici minuti lasciando il resto del film alla "gara" tra assassini permettendosi, in questo percorso lineare, qualche cambio di percorso per piazzare un paio di colpi di scena piuttosto telefonati. Così il regista Scott Mann si trova a lavorare con un plot striminzito e con un gruppo di attori che di recitare non ne hanno proprio voglia, tra i quali uno "stitico" Ving Rhames (vedere la sua performance per capire), la bella Kelly Hu e Ian Somerhalder (il Boone di Lost) che dovrebbe interpretare il killer più cazzuto di tutti. C'è anche Robert Carlyle, che qui interpreta un prete ubriacone e sboccato in piena crisi di Fede che finisce per diventare un concorrente del torneo per pura sfiga, che solleva un po' la media. Insomma, il buon Scott si ritrova con una brutta mano ma sorprendentemente se la gioca bene con un "bluff" che salva la partita. Se infatti, come si è detto prima, il plot esaurisce subito le sue potenzialità e i personaggi sono semplice carne da cannone senza alcuna profondità, il resto è un concentrato di esplosioni, inseguimenti, sparatorie, combattimenti ed uccisioni dalle più classiche alle più truculente. Un concentrato di pura azione che non da tregua, chiede allo spettatore il minimo indispensabile d'attenzione e restituisce intrattenimento senza sconti. Magari il giorno dopo già ve lo siete dimenticato ma perlomeno non ci si annoia mai.
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