L' importanza sociale del cinema risulta spesso evidente quando questo vuole essere specchio della realtà che ci circonda. Il cinema indipendente riesce, in questo senso, a dare un riflesso molto più immediato del presente, raccontandolo attraverso piccole storie che avvengono quasi ai margini della società in cui viviamo. Quella di Mosse Vincenti di Thomas McCarthy ad esempio è una piccola storia di una famiglia qualsiasi che vive in una cittadina dello Stato del New Jersey. Il capofamiglia, avvocato a tempo pieno ed allenatore della squadra scolastica di wrestling per hobby, fa fatica ad arrivare a fine mese e decide perciò di diventare tutore legale di un anziano affetto da demenza senile e di ricevere così l' assegno di mantenimento dello Stato. Quello che non aveva messo in conto però è l' improvviso arrivo del nipote di quest' ultimo, in fuga da una situazione familiare tutt' altro che rosea. Insomma, la recente a tutt' ora insuperata crisi economica scoppiata proprio negli Stati Uniti neanche due anni fa, si insinua nella quotidianità di un nucleo familiare consumandone le basi (finanziarie) e, nello specifico, portando un uomo onesto a mettere da parte i propri valori e la propria integrità. Mosse Vincenti è un film che trova il suo equilibrio tra dramma e commedia, che da sempre la giusta importanza ai ritratti umani che vuole rappresentare anche durante le parentesi sportive, che può contare su di una bella colonna sonora indie e sull' apporto di un cast all' altezza, dal giovane esordiente Alex Shaffer al veterano Paul Giamatti, la cui presenza è già di per se una garanzia per il film di McCarthy.
Recensione già pubblicata su CINE20.
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