Wednesday, February 28, 2007

" 'Cos This Is Fucked Up, Fucked Up"

Fred è un'agente della narcotici che agisce in incognito. Il suo compito consiste, principalmente, nell' infiltrarsi e spiare un piccolo gruppo di tossici che potrebbero essere in qualche modo collegati agli spacciatori di una nuova e devastante droga che si sta diffondendo: la sostanza M(orte). Il tutto potrebbe essere collegato ad una misteriosa comunità di recupero per tossicodipendenti, conosciuta come Nuovo Sentiero. Neanche alla polizia è dato conoscere il vero volto di Fred così come la sua identità da infiltrato. Attraverso gli scanner (una sorta di telecamere spia) Fred osserva la vita di quei poveri sbandati e di se stesso che, con il nome di Bob Arctor, si sta lentamente abbandonando all' uso della sostanza M. Diviso e confuso tra le sue identità, Fred perde lentamente ma inesorabilmente il contatto con la realtà, a causa dei danni cerebrali che M gli sta causando. Ad aggravare ancora di più la situazione si aggiungono le rivelazioni di un informatore che indicano Bob Arctor come il principale sospetto nella caccia ai vertici della distribuzione di M. Ecco quello che vorremo vedere più spesso: trasposizioni romanzo - film che rispettano i contenuti e le intenzioni del testo originale, senza che questo incida in qualche modo sul prodotto cinematografico. In parole povere, è bello vedere un romanzo di Philip K. Dick "tradotto" fedelmente per il grande schermo. Tralasciato il discorso "droga", (per il quale comunque è presente un richiamo a fine film, attraverso le parole dello stesso Dick), il regista e sceneggiatore Richard Linklater concentra l'attenzione dello spettatore sul concetto di "identità" e cosa comporta la sua perdita. Emblematiche le differenze fra le due vite di Fred: il Fred poliziotto, protegge la sua identità celandola anche ai suoi colleghi, indossando una speciale tuta che riproduce in continuazione immagini frammentarie di milioni di individui diversi, senza mai assumere nessuna forma precisa ("Che cosa terribile" dirà lo stesso Fred sentendosi descrivere). Nei panni di Bob, mentre conduce un' esistenza fittizia mescolato alla feccia del mondo, è se stesso almeno nel volto ed ossessionato da ricordi di una vita precedente che forse non è mai esistita. Una visione altamente pessimistica della nostra società dove, non riuscendo ad identificarci come individui, riusciamo a stento a riconoscerci nella massa (lo stesso Fred, osserva se stesso/Bob come se fosse un estraneo). Non mi addentro oltre nel discorso anche per evitare di rovinare la visione a chi volesse recuperarlo. Il film, prodotto dalla costola "indipendente" della Warner, è stato girato riprendendo gli attori in carne e ossa, ridisegnati/animati in un secondo momento. Il risultato da quel tocco di sperimentazione che ben si adatta al racconto di Dick e mette ancora di più l'accento sulla tematica dell' identità con la quale vi ho ammorbato poco sopra. Ultima nota, prima di chiudere, la merita la colonna sonora composta unicamente da brani dei Radiohead, pescati tra le numerose b-sides scritte dal gruppo inglese (Fog, Scatterbrain ecc.). Ciliegina sulla torta: la bellissima Balck Swan, canzone solista di Thom Yorke, accompanga i titoli di coda con il suo rassegnato " 'Cos this is fucked up, fucked up".

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