Monday, January 08, 2007

KANSAS CITY SHUFFLE

In una scena del film, Mr. Good Kat (interpretato da un'ispiratissimo Bruce Willis) spiega ad uno sventurato giovine, il significato della Mossa Kansas City. In queste tre parole, in questo concetto è riassunto il cuore della nuova pellicola di Paul McGuigan, Slevin Patto Criminale (Lucky Number Slevin il titolo originale). In pratica: guardare a sinistra e muoversi a destra. Una "finta" direte voi. Ed effettivamente è di questo che si tratta. Una finta su larga scala, perfettamente studiata e meticolosamente rappresentata nel film grazia ad una scrittura accurata e senza intoppi. Infatti alla confusione iniziale che potrebbe cogliervi guardando il film, seguirà una piacevole soddisfazione nel vedere tutti i pezzi andare al loro posto e la consapevolezza di essere stati vittima della famosa "Mossa" di poco sopra. Volendo riassumere brevemente la trama (espediente essenziale per non rovinare al visione a chi non ha ancora avuto modo di vederlo), abbiamo il giovane Slevin che, dopo essere stato sfrattato ed aver scoperto che la sua ragazza lo tradisce, decide di trasferisi per qualche tempo a New York dal suo amico Nick. Il suo soggiorno nella Grande Mela comincia nel peggiore dei modi visto che viene rapinato e il suo amico Nick sembra scomparso. Come se non bastasse due potenti malavitosi, Il Boss (Morgan Freeman) e Il Rabbino (Sir Ben Kingsley), credendolo Nick pretendono da lui il pagamento di due pesanti debiti. Insomma, come lo stesso Slevin si definirà: l'uomo sbagliato al momento sbagliatissimo. Onde evitare di incappare in qualche pesante "spoiler" mi fermo qui. Tra i primi titoli arrivati in Italia ad apertura della nuova stagione cinematografica 06/07 (ed anche il primo che ho visto) il film di McGuigan si distingue positivamente dalla massa di ciarpame cinematografico che siamo costretti a sorbirci tra agosto e settembre, in quanto brillante mix tra noir e black commedy riconducibile allo stile del primo Guy Ritchie, piuttosto che a Tarantino. Il film trova il suoi punti di forza, in una sceneggiatura articolata e priva di buchi, in una regia che si sposa perfettamente con questo genere di pellicola e nelle splendide interpretazioni del cast che, oltre alle magnifiche interpretazioni dei già citati Willis, Freeman e Kingsley, ci regala una "frizzante" Lucy Liu e un Josh Hartnett in parte come mai prima d'ora nella sua carriera.

2 comments:

Evan Wu said...

Yeah! i love it!

Weltall said...

Ah! I love it too ^_____^
I've wrote a lot of words but the meaning is that ^_______^