Tuesday, July 15, 2008

"Everyone has something to hide"

Tom Stall conduce una vita tranquilla: durante il giorno gestisce un piccolo locale e la sera torna nelle sua casa in campagna dove lo aspetta la bella moglie e i suoi due figli. Tutto questo cambia quando Tom è costretto ad uccidere con freddezza due serial killer che minacciavano di morte la cameriera e i clienti nel suo bar. Che il nuovo Cronenberg abbia esaltato la critica e diviso il pubblico è cosa certa (ma anche quello vecchio mica scherzava). Che si definisca il nuovo Cronenberg staccato dalla produzione precedente e in cerca di un nuovo registro è invece un analisi forse troppo superficiale. Se da un lato è vero che, dopo eXistenZ le riflessioni sul "corpo" e la "mutazione" non sono più fisicamente percettibili, è vero altresì che queste, in Spider e A History of Violence, non sono assenti ma mostrate ad un livello diverso, più psicologico che "epidermico". Dopo un intro quasi disturbante, Cronenberg ci mostra la vita perfetta di Tom, tanto perfetta da risultare artefatta e irritante. Quando Tom uccide con freddezza i due rapinatori, questa perfezione di facciata si infrange e qualcosa che si era cercato di rimuovere ritorna con forza in superficie. Il riemergere di questo "lato oscuro" lo porterà a confrontarsi con il suo passato e con l'altro se stesso che aveva cercato di "uccidere". Costretto ad affrontare i suoi demoni, si tuffa perfino nell'inferno dal quale era fuggito per liberarsi dai suoi peccati. La sua famiglia da un lato è riluttante ad accettare la verità sul passato di Tom, ma dall'altro è affascinata e attirata da questa violenza: il figlio, dopo l'eroico atto del padre, picchierà con violenza due teppisti dai quali aveva sempre passivamente subito e non avrà remore a sparare nella schiena al killer che sta per uccidere Tom. La moglie, furiosa nel trovarsi di fronte un uomo che quasi stenta a riconoscere, prima lo respingerà con forza, ma poi si concederà a lui in un violento rapporto sessuale. Questo è il quadro dipinto da Cronenberg: una società che si nasconde dietro paraventi di normalità (o in questo caso in un fittizio sogno americano) e rinnega una violenza che è insita nella società stessa, ma rimane nascosta, celata in attesa di qualcosa che accenda la miccia e la faccia deflagrare. Una visione pessimistica quella di Cronenberg che il finale leggermente consolatorio non riesce certo a smorzare: il ritorno al focolare domestico di Tom è un confronto silenzioso con la sua famiglia dalla quale vuole essere accettato. Moglie e figlio rimangono ad occhi bassi, forse più per la vergogna che per altro. Solo la figlia piccola, la cui innocenza le ha permesso di tenere inalterata l'immagine del genitore, lo accoglie preparandogli il posto a tavola per la cena. Una delle scene simbolo di questa pellicola è sicuramente quella che vede coinvolta proprio la figlia piccola di Tom, che si sveglia in piena notte urlando, credendo di aver visto dei mostri nell'armadio. La sua famiglia si stringe attorno a lei cercando di rassicurarla e convincendola che i mostri non esistono. Ma è una bugia, perché i mostri esistono e sono più vicini di quello che si possa pensare.

20 comments:

Mary said...

interessante!
ah! grazie per l'add su myspace!

nicolacassa said...

Bellissimo, da vedere!!!

Ale55andra said...

Cronenberg è sempre Cronenebrg e questo suo film è davvero spettacolare.

Killo said...

Mai sentito...mi sento ignorante...

:)

Ale55andra said...

Eh, addirittura. Mai sentito Cronenebrg! Eppure è celeberrimo!! Oppure scherzavi? ^^

Spino said...

film stupendo... e poi vabbè... Maria Bello!!

Weltall said...

@arte: figurati! Aggiunta volentieri ^___^

@Nick: vero cugino, verissimo ^__^

@Ale55andra: "Cronenberg è sempre Cronenberg" felicissimo di leggere che lap ensi così ^__*

@killo: allora devi recuperare ^__^

@Ale55andra: rispondo al posto di killo perchè credo che si riferisse al film e non a Cronenberg. Puoi confermare carissimo ^___*?

@Spino: Siiiiiii! Maria Bello! Non l'ho citata nel post e non ho messo la locandina che la ritrae...aspettavo che qualcuno la tirasse in ballo ^_____*

Gianmario said...

Se ricordi sai gia' che non mi ha entusiasmato, per essere un Cronenberg ovviamente. Mi piace quando e' piu' "fisico", e in questo film lo e' solo a tratti, pur ammettendo che ci sono delle sequenze davvero belle.

Weltall said...

@gianmario: si mi ricordo! Ne parlavamo sul tuo blog circa un anno fa ^___^
Sicuramente è un Cronenberg diverso, che non si spinge oltre certi limiti come nei suoi film precedenti. Eppure questo film è "potente". Come per La Promessa dell' Assassino sono certo che, in mano a qualcun' altro, un soggetto così non sarebbe stato altro che banale. Invece Cronenberg riesce a farne del grande cinema ^__^

Gianmario said...

Si si ma infatti per me Cronenberg gode gia' di una semi-immunita' preventiva :) Probabilmente altri avrebbero fatto un film ridicolo, semmai con un paese devastato da criminali o cose simili, situazione che Cronenberg risolve in pochi minuti. Poi la scena in cui vanno a prenderlo a casa sua con tutta la famiglia coinvolta e' splendida e a me piace molto Viggo Mortensen. Pero' la sensazione a pelle e' che gli manchi qualcosa. Non che lo consideri un brutto film.

Comunque con La promessa dell'assassino si e' piu' che rifatto anche come sensazioni :)

Weltall said...

@gianmario: bellissima quella scena soprattutto quando inquadra il giardino dalla finestra al primo piano, con le mosche che ronzano sul vetro. Un immagine "sporca" in pieno stile Cronenberg ^__^

Anonymous said...

Premesso che Cronenberg generalmente non mi piace, l'altro giorno ho finalmente visto in TV questo film di cui s'è molto parlato, e molto bene. Giuro che l'ho visto con occhi puliti da qualunque pregiudizio sui precedenti film del regista, anzi ero onestamente desideroso di rivalutarlo. Purtroppo il miracolo non è avvenuto, la storia mi sembra di un insipido insanabile, la narrazione assopente e la recitazione infinitamente piatta. Gli spunti di riflessione che molti critici hanno ricavato dal film mi sembrano ovvissimi e niente affatto sviluppati; non sono riuscito a leggere nessuna sottotrama, significato, moralità, amoralità ed in generale nulla che me lo facesse piacere. Mi dispiace, ce l'ho messa davvero tutta, ma non ce l'ho fatta a godermelo... é_è Sarà per il prossimo film.

Weltall said...

@panapp: sono perfettamente d'accordo con l'inizio del tuo commento: è sempre bene infatti affrontatre la visione dei film (specie quelli di registi che non ci piacciono particolarmente) senza pregiudizi. Non è facile ma è quello che bisognerebbe fare sempre.
Per il resto siamo su due posizioni diametralmente opposte: A History of Violence è un grande film. Probabilmente, affidato a qualche altro regista, anche io avrei riscontrato tutte le mancanze che hai trovato tu. Ma Cronenberg fa un ottimo lavoro sulla storia (con tutte le sue riflessioni sulla violenza e l'ipocrisia con cui la si condanna pur essendone affascinati) e sui personaggi (Tom/Joey è un grandissimo personaggio "cronenberghiano"), regalandoci alcune sequenze meravigliose (la scena d'apertura o lo scontro rivelatore davanti a casa, per esempio).
Non so se potrà piacerti ma ti consiglio il suo ultimo film, uno dei migliori della stagione secondo me, La Promessa dell' Assassino.
Attendo un tuo parere a proposito ^__^

Anonymous said...

Io amo Cronenberg e amo Viggo Mertensen. E dato che 1+1 fa 2 amo questo film. ^^

Anonymous said...
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Weltall said...

@matteo: benissimo ^___^ Sono ben lieto di trovare un fan di Cronenberg ed un estimatore di questo film ^___*

Anonymous said...

Forse Viggo è addirittura meglio in LA PROMESSA DELL'ASSASSINO....

Weltall said...

@matteo: ne La Promessa dell' Assassino è GIGANTESCO!!!
Sono perfettamente d'accordo ^___^

Anonymous said...

Beh io cmq non sono attendibile...a me è piaciuto persino Hidalgo...^^
Non ho ancora trovato qualcun altro a cui sia piaciuto.

Weltall said...

@matteo: io non l'ho visto però una buona interpretazione può andare oltre la qualità gnerale di un film. Conoscendo Viggo avrà sicuramente dato del suo meglio ^__^