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Friday, October 31, 2008
Una favola con i maiali ma non è "I Tre Porcellini"
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Thursday, October 30, 2008
"Io esisto nel modo migliore che posso"
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Ma l'obiettività è messa a rischio anche quando si prova a raccontarem, in un film, la vita e la storia di un personaggio che in qualche modo la storia l' ha fatta. Si può rimanere eccessivamente distaccati o eccessivamente coinvolti, mitizzarne o demonizzarne la figura. Insomma, affrontare un impegno del genere significa sapere bene di maneggiare materiale instabile che rischia di scoppiarti tra le mani.
Avendo in qualche modo immortalato nelle sue celebri foto e nei suoi videoclip, la MUSICA e i suoi interpreti dalla fine degli anni '70 a oggi, nel raccontare la vita di Ian Curtis, il fotografo olandese Anton Corbijn correva questo grosso rischio, forse in parte bilanciato dal trattare una sceneggiatura adattata dall' autobiografia "Touching from a distance" di Deborah Curtis, vedova del cantante.
Il film di Corbijn, uscito adesso qui da noi ma datato 2007, ripercorre gli anni della vita del leader dei Joy Division dall' incontro con Deborah, al prematuro matrimonio, la nascita della figlia Natalie e la formazione della band. Ma la sua vita raggiunge presto il suo punto più alto per iniziare una rapida discesa: la scoperta di soffrire d'epilessia, la conseguente depressione, la relazione extraconiugale con Annik Honoré e il divorzio dalla moglie, lo conducono inevitabilmente al suicidio a soli 23 anni, alla vigilia dell' inizio della prima tournee americana del gruppo.
Il bianco e nero utilizzato dal regista, non solo sembra perfetto per raccontare questo personaggio e quegli anni, ma aumenta, fino a farlo diventare oppressivo, il grigiore del sobborgo di Manchester dal quale Ian ha sempre voluto fuggire ma nel quale si è trovato sempre imprigionato. Nonostante l'avventura musicale con i Joy Division e l'amore per Annik potessero in qualche modo prospettargli un futuro lontano dai quei luoghi, il matrimonio, la famiglia e l'epilessia lo tenevano legato ad una vita che non voleva. La libertà arriva nel modo più drastico possibile in un finale molto bello e intenso dove si contrappongono le lacrime d'accettazione di Annik e il rifiuto di Deborah in un disperato tentativo di trovare un aiuto che non potrà comunque cambiare le cose.
Control è un film che, nonostante non sia perfetto (ma potrebbe tutto dipendere dai limiti di giudizio di cui parlavo in apertura o da ltroppo contrasto tra i sentimenti del regista è i ltesto dal quale il film è tratto), mi ha convinto, arrivando addirittura a conquistarmi in particolari momenti che Corbijn e la straordinaria interpretazione di Sam Riley sono riusciti a catturare. E la musica è li, non per ricordarci che quello che guardiamo è un film su Ian Curtis, ma per raccontare, senza essere invasiva ma perfettamente "narrativa", le tappe che hanno consegnato una vita breve e infelice all' immortalità.
Wednesday, October 29, 2008
This isn't a movie anymore
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Tuesday, October 28, 2008
Ma qualcuno si ricorda di: IL PRANZO E' SERVITO
L' avversione che provo verso il mezzo televisivo è cosa di cui non faccio certo segreto.
Non mi riconosco nei programmi di oggi, in questi reality (che poi di reale hanno poco e niente), e anche i programmi comici da qualche tempo mi stanno pesantemente sulle scatole.
Ed ecco perché dalla televisione mi sono allontanato.
Eppure c'era un periodo in cui non la disprezzavo così tanto, un periodo che credo quelli della mia generazione ricorderanno sicuramente.
Quando c'erano tanti film sia in prima che in seconda serata invece di insulsi format comprati da tutto il mondo.
Quando i programmi televisi mi piacevano.
"Il Pranzo è Servito" è uno di questi e sentire la sigla mi fa un certo effetto ancora oggi.
Vi lascio un paio di video (grazie YouTube!!!) nel caso aveste dimenticato:
Non mi riconosco nei programmi di oggi, in questi reality (che poi di reale hanno poco e niente), e anche i programmi comici da qualche tempo mi stanno pesantemente sulle scatole.
Ed ecco perché dalla televisione mi sono allontanato.
Eppure c'era un periodo in cui non la disprezzavo così tanto, un periodo che credo quelli della mia generazione ricorderanno sicuramente.
Quando c'erano tanti film sia in prima che in seconda serata invece di insulsi format comprati da tutto il mondo.
Quando i programmi televisi mi piacevano.
"Il Pranzo è Servito" è uno di questi e sentire la sigla mi fa un certo effetto ancora oggi.
Vi lascio un paio di video (grazie YouTube!!!) nel caso aveste dimenticato:
Monday, October 27, 2008
Dal Belgio al Giappone
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Sunday, October 26, 2008
Lyric of the Week + Video / PETER GABRIEL - DOWN TO EARTH
**Non guardate il video se non avete visto Wall-E. Guardatelo se l'avete visto o se non avete intenzione di andarlo a vedere...magari cambiate idea ^__^**
Did you think that your feet had been bound
By what gravity brings to the ground?
Did you feel you were tricked
By the future you picked?
Well come on down
All these rules don't apply
When you're high in the sky
So come on down
Come on down
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
To hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
We send the seeds out in the breeze
Did you think you'd escaped from routine
By changing the script and the scene?
Despite all you made of it
you're always afraid of the change
You've got a lot on your chest
Well you can come as my guest
So come on down
Come on down
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
We send the seeds out in the breeze
Like the fish in the ocean
We felt at home in the sea
We learned to live off the good land
We learned to climb up a tree
Then we got up on two legs
But we wanted to fly
When we messed up our homeland
and set sail for the sky
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
We send the seeds out in the breeze
We're coming down
Comin' down to earth
Like babies at birth
Comin' down to earth
Redefine your priorities
These are extraordinary qualities
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
We send the seeds out in the breeze
We're coming down to the ground
There's no better place to go
We've got snow upon the mountains
We've got rivers down below
We're coming down to the ground
We'll hear the birds sing in the trees
And the land will be looked after
We send the seeds out in the breeze
Redefine your priorities
These are extraordinary qualities
Friday, October 24, 2008
"Nothing's yours when you invite a teenager into your home"
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Thursday, October 23, 2008
Mai...mai...scorderai...l' attimo...la terra che tremò...
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Wednesday, October 22, 2008
Time for something serious
Oggi si mette da parte cinema, dvd, musica ed altre frivolezze.
E lo faccio con estremo piacere, credetemi amici, perchè vi parlerò di una bellissima iniziativa portata alla mia attenzione dall' amico Heike del Blog Ottuso.
E' bene chiarire subito che si tratta di un 'iniziativa a scopo di beneficenza, organizzata dalla UNIVOC (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) e che vanta la collaborazione di alcuni grandissimi artisti sia italiani che internazionali.
Riporto qui di seguito l' anima del progetto attraverso le parole di uno dei suoi organizzatori, Alessio consigliere Univoc:
I Visionauti sono 32 artisti italiani e stranieri che hanno realizzato, a scopo benefico, un calendario in 2 versioni per conto della sezione di Prato dell'Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi. Fra di loro ricordiamo: Scott Morse, Ivo Milazzo, Miguel Angel Martin, Leo Ortolani, Paolo Bacilieri, Aleksandar Zograf, Werther Dell'Edera, Massimo Bonfatti, Stefano Misesti, Massimo Giacon e Dave Taylor. Le 2 versioni differiscono completamente l'una dall'altra e contengono
ciascuna 15 disegni ed un racconto di Lorenzo Bartoli (tutto materiale inedito). I proventi della vendita serviranno interamente per continuare a garantire servizi utili ai portatori di handicap della vista.
Si può acquistare, al costo di 10 euro, nei seguenti modi:
- alla prossima Lucca Comics (30 ottobre-2 novembre, presso gli stand Double Shot, Leopoldo Bloom, Passenger Press, ReNoir, Tespi/Nicola Pesce e Tunuè)
- attraverso il catalogo Anteprima che presenterà il calendario nel numero di novembre;
- presso la fumetteria "Mondi Paralleli" di Prato (v. Ser Lapo Mazzei n° 26, tel. 0574-41903, e-mail mondi_paralleli@inwind.it);
- scrivendo all'indirizzo: visionauti@gmail.com.
Testo inglese
The Visionauti are 32 italian and foreign artists who realized, for a charitable aim, a calendar in two versions, for the account of the Prato section of the "Unione
Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi". Between them we remember: Scott Morse, Ivo Milazzo, Miguel Angel Martin, Leo Ortolani, Paolo Bacilieri, Aleksandar
Zograf, Werther Dell'Edera, Massimo Bonfatti, Stefano Misesti, Massimo Giacon and Dave Taylor. The two versions are completely different one to the other and each one contains 15 drawings and a short story by Lorenzo Bartoli (everything is unpublished). The income deriving from the sales will be entirely used to
continue to guarantee useful services for sight disabled people.
You can buy the calendars for 10 E. each during the next Lucca Comics (30th october-2nd november at the stands Double Shot, Leopoldo Bloom, Passenger
Press, ReNoir, Tespi/Nicola Pesce and Tunuè) or writing to: visionauti@gmail.com.
Ecco le due versioni dei calendari:
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E due immagini promozionali da inserire nei blog per promuovere l'iniziativa:
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Detto questo amici, lo so che dieci euro di questi tempi non sono pochi, ma se si ha la possibilità è sempre meglio non perdere l'opportunità di fare del bene. Inoltre, non vi portate a casa solo un calendario ma un vero e proprio gioiellino che non vi dispiacerà tenere sul muro anche una volta esaurita la sua annuale utilità.
Perciò, dimostrate a tutti che non indossate solo T-Shirt perchè avete le braccina corte, smentite chi vi accusa di avere le vipere nelle tasche e mettete mano al portafoglio ^__*.
O perlomeno diffondete e pubblicizzate questa importante iniziativa.
Un grazie di cuore a tutti quanti ^__^
E lo faccio con estremo piacere, credetemi amici, perchè vi parlerò di una bellissima iniziativa portata alla mia attenzione dall' amico Heike del Blog Ottuso.
E' bene chiarire subito che si tratta di un 'iniziativa a scopo di beneficenza, organizzata dalla UNIVOC (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) e che vanta la collaborazione di alcuni grandissimi artisti sia italiani che internazionali.
Riporto qui di seguito l' anima del progetto attraverso le parole di uno dei suoi organizzatori, Alessio consigliere Univoc:
I Visionauti sono 32 artisti italiani e stranieri che hanno realizzato, a scopo benefico, un calendario in 2 versioni per conto della sezione di Prato dell'Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi. Fra di loro ricordiamo: Scott Morse, Ivo Milazzo, Miguel Angel Martin, Leo Ortolani, Paolo Bacilieri, Aleksandar Zograf, Werther Dell'Edera, Massimo Bonfatti, Stefano Misesti, Massimo Giacon e Dave Taylor. Le 2 versioni differiscono completamente l'una dall'altra e contengono
ciascuna 15 disegni ed un racconto di Lorenzo Bartoli (tutto materiale inedito). I proventi della vendita serviranno interamente per continuare a garantire servizi utili ai portatori di handicap della vista.
Si può acquistare, al costo di 10 euro, nei seguenti modi:
- alla prossima Lucca Comics (30 ottobre-2 novembre, presso gli stand Double Shot, Leopoldo Bloom, Passenger Press, ReNoir, Tespi/Nicola Pesce e Tunuè)
- attraverso il catalogo Anteprima che presenterà il calendario nel numero di novembre;
- presso la fumetteria "Mondi Paralleli" di Prato (v. Ser Lapo Mazzei n° 26, tel. 0574-41903, e-mail mondi_paralleli@inwind.it);
- scrivendo all'indirizzo: visionauti@gmail.com.
Testo inglese
The Visionauti are 32 italian and foreign artists who realized, for a charitable aim, a calendar in two versions, for the account of the Prato section of the "Unione
Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi". Between them we remember: Scott Morse, Ivo Milazzo, Miguel Angel Martin, Leo Ortolani, Paolo Bacilieri, Aleksandar
Zograf, Werther Dell'Edera, Massimo Bonfatti, Stefano Misesti, Massimo Giacon and Dave Taylor. The two versions are completely different one to the other and each one contains 15 drawings and a short story by Lorenzo Bartoli (everything is unpublished). The income deriving from the sales will be entirely used to
continue to guarantee useful services for sight disabled people.
You can buy the calendars for 10 E. each during the next Lucca Comics (30th october-2nd november at the stands Double Shot, Leopoldo Bloom, Passenger
Press, ReNoir, Tespi/Nicola Pesce and Tunuè) or writing to: visionauti@gmail.com.
Ecco le due versioni dei calendari:
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E due immagini promozionali da inserire nei blog per promuovere l'iniziativa:
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Perciò, dimostrate a tutti che non indossate solo T-Shirt perchè avete le braccina corte, smentite chi vi accusa di avere le vipere nelle tasche e mettete mano al portafoglio ^__*.
O perlomeno diffondete e pubblicizzate questa importante iniziativa.
Un grazie di cuore a tutti quanti ^__^
Tuesday, October 21, 2008
La meravigliosa storia del robot dagli occhi tristi
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Non solo, anno dopo anno, riesce a dare nuovi significati al termine "meraviglia" ma riesce sempre più a raggiungere tutte le generazioni, a stupire ed incantare con storie che comunicano su più livelli sia ai bambini che agli adulti. Così, mentre i più piccoli ridono beati, a noi adulti risulta impossibile non percepire la critica feroce verso la nostra società, quel dito puntato che Andrew Stanton ed il suo team rivolgono verso di noi che lasceremo ai più giovani questo mondo in eredità. La prima parte di WALL-E non fa che confermare questi pensieri:
Il film inizia con la telecamera che precipita verso il nostro pianeta attraversando una marea di satelliti artificiali che ne ricoprono l'atmosfera. Le note solari del musical Hello Dolly contrastano con lo scenario che ci troviamo di fronte, una Terra morta, abbandonata, dove i cumuli di rifiuti superano in altezza i grattacieli, dove gigantesche banche, immensi centri commerciali sono l' emblema di un capitalismo e di un consumismo che ha letteralmente esaurito il nostro mondo. In questo deserto di rottami e polvere, un piccolo robottino svolge incessantemente il lavoro per cui è stato creato: il suo nome è WALL-E (acronimo di Waste Allocation Load Lifter Earth-class) ed il suo compito è raccogliere rifiuti, trasformarli in piccoli cubi ed accumularli, compito che svolge da settecento anni in compagnia di un piccolo insetto suo unico amico. La sua routine quotidiana si interrompe bruscamente con l'arrivo sulla terra di EVE (Extraterrestrial Vegetative Evaluator) robot-sonda inviato per trovare tracce di vita vegetale per un eventuale ritorno sulla terra degli esseri umani.
Da qui comincia una storia d'amore che rapisce il cuore degli spettatori, un sentimento platonico (che non mi sembra esagerato paragonare a quelli raccontati da Miyazaki nei suoi film) esternato dal desiderio di WALL-E di tenere per mano la sua amata, dal desiderio di proteggerla, di tuffarsi nello spazio pur di non perderla, coronato da una danza tra le stelle di una bellezza commovente. A questi due robot, artificiali ma incredibilmente "umani" (nelle movenze o nelle splendide espressioni), Stanton affida un messaggio di speranza per la razza umana che, all' apice dello sviluppo si è involuta in una civiltà di obesi che passa il suo tempo sdraiata, che ha dimenticato cosa significa guardare il mondo oltre uno schermo, o il piacere del contatto. A due opere dell' uomo l' arduo compito di rieducare l'uomo stesso, ponendo le basi per una nuova evoluzione: EVE è la speranza per il futuro, WALL-E è l'importanza della memoria storica. Il suo collezionare "memorabilie" dal passato serve a tenere vivo il ricordo di ciò che era, un monito per impedire che tutto ciò si ripeta.
Un messaggio questo, la convivenza armonica tra passato e futuro, che in WALL-E è sempre ben presente, a partire dall' estetica dei due personaggi principali (squadrato e arrugginito lui, moderna e avveniristica lei) passando ad un uso della musica e di importanti citazioni cinefile tutt'altro che fuori contesto e perfettamente funzionali al racconto, fino ad arrivare a dei titoli di coda dove assistiamo ad una rappresentazione grafica della "nuova" storia dell' uomo, partendo dai disegni sui muri fino ad arrivare alla grafica dei computer a 8 bit.
WALL-E è un capolavoro, l' ennesimo, che la Pixar ci regala. Come si diceva all' inizio, un "miracolo" che rapisce dall' inizio alla fine, che fa emozionare con una semplicità disarmante, che ci fa immedesimare nel suo piccolo protagonista mentre scopre le meraviglie dell'universo.
E noi siamo sempre li con lui mentre le galassie si riflettono nelle sue lenti binoculari o mentre allunga la "mano" a toccare le stelle.
Pubblicato anche su
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Monday, October 20, 2008
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità?
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Sunday, October 19, 2008
Lyric of the Week + Video / JOAN OSBOURNE - ONE OF US
If God had a name, what would it be
And would you call it to his face
If you were faced with him in all his glory
What would you ask if you had just one question
And yeah yeah God is great yeah yeah God is good
Yeah yeah yeah yeah yeah
What if God was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home
If God had a face what would it look like
And would you want to see
If seeing meant that you would have to believe
In things like heaven and in Jesus and the saints and all the prophets
And yeah yeah God is great yeah yeah God is good
Yeah yeah yeah yeah yeah
What if God was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home
He's trying to make his way home
Back up to heaven all alone
Nobody calling on the phone
Except for the Pope maybe in Rome
And yeah yeah God is great yeah yeah God is good
Yeah yeah yeah yeah yeah
What if god was one of us
Just a slob like one of us
Just a stranger on the bus
Trying to make his way home
Just trying to make his way home
Like a holy rolling stone
Back up to heaven all alone
Just trying to make his way home
Nobody calling on the phone
Except for the Pope maybe in Rome
Friday, October 17, 2008
"You know, the dreams have just begun"
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FORTH (2008)
1) Sit and Wonder
2) Love is Noise
3) Rather Be
4) Judas
5) Numbness
6) I See Houses
7) Noise Epic
8) Valium Skies
9) Columbo
10) Appalachian Springs
Ok, ok, mi son dovuto ricredere, lo ammetto. Neanche tanto tempo fa parlavo del nuovo singolo dei Verve e di come non mi avesse proprio convinto, risultando al di sotto delle aspettative che avevo per questo gradito ritorno della band inglese. Eppure sono settimane che ascolto il loro nuovo album, Forth, e mi sono completamente lasciato conquistare dai suoni di Richard Ashcroft e soci.
Dieci canzoni, dieci piccoli passi per riavvicinarsi ad un gruppo rimasto lontano dalle scene musicali (se si escludono i lavori solisti del loro leader) per tanto, troppo tempo. Un percorso che va dalla bellissima Sit and Wonder, passando per Love is Noise (tutta un' altra cosa ascoltata nel contesto del disco), le atmosfere pacate di Judas, le ballate I See Houses e Valium Skies (bellissima!!!), il crescendo di Noise Epic e la chiusura con Appalachian Spring.
I loro suoni ci sono tutti e rimandano indietro al bellissimo Urban Hyms, disco che li spinse ad un successo mondiale ma anche nel baratro di un improvviso scioglimento (non il primo a dir la verità).
Ma ora sono tornati (si spera per restare) e dopo dieci anni, cazzo, questo disco è una vera manna.
Thursday, October 16, 2008
Un' Utopia in terra giapponese
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Wednesday, October 15, 2008
AD UN PRIMO SGUARDO: PRISON BREAK - SEASON 04, HEROES - VOLUME 03 E BORIS 2
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Tuesday, October 14, 2008
"Don't go out there! There's something in the mist!"
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Monday, October 13, 2008
...prima che il diavolo sappia che sei morto
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Nasce così Onora il Padre e La Madre (in originale Before the Devil Knows Your Dead) storia che vede come protagonisti due fratelli: Andy, il maggiore, è un drogato che ruba i soldi alla propria compagnia nutrendo il desiderio di abbandonare tutto, trasferirsi a Rio ed iniziare li una nuova vita nella speranza di ricostruire il rapporto con la moglie Gina. Lei intrattiene una relazione extraconiugale con il fratello minore di Andy, Hank, che tra alimenti da pagare alla ex-moglie e l'affitto, si trova sempre in grosse difficoltà economiche. Andy pensa di coinvolgere il fratello in un piano criminale che potrebbe fruttare parecchi soldi e risolvere i problemi di entrambi: una rapina ad una gioielleria gestita da un' anziana signora e coperta da un' assicurazione. Un colpo senza vittime insomma, se non fosse che quella è la gioielleria dei loro genitori e che le cose non vanno mai come dovrebbero.
Su questi presupposti Lumet imbastisce un film lucido, compatto e nerissimo:
Lucido perché, nel raccontare le vicende dei due fratelli Handsome, Lumet intraprende un discorso più ampio rivolto ad una società (americana ma non solo) che ha perso di vista qualsiasi valore etico e morale.
Compatto grazie all' ottima sceneggiatura di Kelly Masterson ma anche grazie ad una struttura che, per quanto frammentaria (la storia è raccontata dal punto di vista dei vari personaggi attraverso flashback e flashforward) permette allo spettatore di non perdersi e di rimanere perfettamente "attaccato" al flusso narrativo.
Ma Onora il Padre e la Madre è anche un film nero, nerissimo (particolare evidenziato dalla livida fotografia) dove i legami di sangue sono avvelenati da rancori mai sanati, da ferite che il denaro non fa altro che infettare. Ed in un mondo governato dai soldi i protagonisti si agitano come nelle sabbie mobili cercando di tenere fuori la testa per respirare. Ma a nulla vale lo sforzo perché tutto ciò che fai non fa altro che accelerare la discesa.
Non si esagera definendolo uno dei migliori film del 2008.
Sunday, October 12, 2008
Lyric of the Week + Video / PROPELLERHEADS - HISTORY REPEATING (feat. SHIRLEY BASSEY)
The word is about, there's something evolving,
Whatever may come, the world keeps revolving
They say the next big thing is here,
That the revolution's near,
But to me it seems quite clear
That it's all just a little bit of history repeating
The newspapers shout a new style is growing,
But it don't know if it's coming or going,
There is fashion, there is fad
Some is good, some is bad
And the joke is rather sad,
That its all just a little bit of history repeating
.. and I've seen it before
.. and I'll see it again
.. yes I've seen it before
.. just little bits of history repeating
Some people don't dance, if they don't know who's singing,
Why ask your head, it's your hips that are swinging
Life's for us to enjoy
Woman, man, girl and boy,
Feel the pain, feel the joy
Aside set the little bits of history repeating
.. just little bits of history repeating
.. and I've seen it before
.. and I'll see it again
.. yes I've seen it before
.. just little bits of history repeating
Friday, October 10, 2008
Il Western secondo Miike
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Thursday, October 09, 2008
CINEBLOGGERS CONNECTION
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Con mia grande sorpresa gli amici di CINEROOM, Para e Chimy, mi hanno invitato ad entrare a far parte della Cinebloggers Connection, sito dove i cineblog della rete convergono per esprimere il loro giudizio (con un chiaro e semplice sistema di votazione) sui film che escono in sala. Sito, tra l'altro, che ho il piacere di frequentare già da qualche tempo perché mostra in maniera piuttosto chiara il valore delle pellicole (ogni giudizio è soggettivo naturalmente, ma per lo meno ci si fa un' idea).
E' già un onore per me veder definito WELTALL'S WOR(L)D un cineblog, immaginate quindi quanto mi riempia d'orgoglio entrare nella Connection ^___^.
Ringrazio perciò ancora una volta (già fatto nella sede opportuna) Para e Chimy e i cineblogger che hanno approvato l'invito, Luciano, Ale55andra e Iggy.
Grazie a tutti ^__*
Wednesday, October 08, 2008
BORIS
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NUMERO EPISODI: 14
-TRAMA-
La creazione della fiction TV "Gli Occhi del Cuore 2" tra gli scazzi personali e lavorativi di registi, direttori di produzione, della fotografia, tecnici, assistenti, attori e stagisti.-COMMENTO-
Boris è una serie geniale!Considerata la scarsissima stima che provo nei confronti delle produzioni nostrane, trovarmi a definirla in questo modo significa che questa serie se lo merita al 100%. I nostri palinsesti sono affollati da prodotti seriali italiani brutti, ridicoli, che pescano a piene mani delle ben più riuscite serie americane senza riuscire a tirar fuori qualcosa di buono o una benché minima idea originale. Serie che comunque vengono seguite dall' assuefatto pubblico televisivo e perciò si riciclano anno dopo anno. Mentre Rai e Mediaset continuano a propinarci serial sulle forze dell'ordine o mini serie di scarso interesse, è la Fox Italia (canale a pagamento del pacchetto Sky) a produrre questo piccolo gioiello televisivo. Quando ci si trova di fronte ad una serie come Boris è giusto quindi darle tutti i meriti che si è guadagnata, soprattutto se il serial in questione è ambientata proprio "dietro le quinte" di una fittizia fiction/trash italiana.
Nonostante si tratti di una serie comica che "attacca" con una satira feroce il mondo, davanti e dietro la telecamera, delle produzioni televisive a basso costo, è impossibile non immaginare come vere alcune delle situazioni paradossali che si vengono a creare sul set di Occhi del Cuore e che vedono coinvolti la moltitudine di persone che ci lavorano: c'è il regista (l' ormai mitico René Ferretti) costretto a soffocare i suoi virtuosismi registici per adeguarsi al profilo low-budget delle produzioni televisive, facendo le cose alla "cazzo di cane" pur di girare il più possibile e portare a casa la giornata. C'è un direttore della fotografia cocainomane e un direttore di produzione votato al risparmio di ogni singolo centesimo. C'è un' algida assistente alla regia (la grande Caterina Guzzanti) e stagisti ridotti in schiavitù. C'è un attore vanesio ed un' attrice cagna. Poi naturalmente c'è Boris, pesciolino rosso portafortuna del regista, che muto da dentro la sua boccia di vetro assiste a tutto ciò che capita nel set di Occhi del Cuore 2.
E in queste quattordici puntate da mezz'ora (circa) ciascuna, Boris riflette ciò che la televisione è diventata: si punta alla quantità più che alla qualità e se il pubblico premia queste scelte con gli ascolti, perché cambiare questa politica? Insomma, tra una risata e l'altra (e vi assicuro che si ride) si riflette su come il mezzo mass mediatico più diffuso sia diventato un ricettacolo di format da comprare e da vendere all'estero.
Da recuperare e vedere senza pensarci un secondo di più.
Produttore: Mondo Home Entertainment
Distributore: Mondo Home entertainment
Video: 1.66:1 letterbox
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: n.d.
Extra: Backstage
Regione: 2 Italia
Confezione: digipack
Da recuperare e vedere senza pensarci un secondo di più.
-DVD-
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Distributore: Mondo Home entertainment
Video: 1.66:1 letterbox
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: n.d.
Extra: Backstage
Regione: 2 Italia
Confezione: digipack
Tuesday, October 07, 2008
Quando oltre alle Regole manca anche tutto il resto del film...
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Monday, October 06, 2008
"Semplicemente, ti amo" e 'sti cazzi!
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Sunday, October 05, 2008
Lyric of the Week + Video / RADIOHEAD - RECKONER
**Video di Clement Picon vincitore del contest per selezionare il nuovo video ufficiale dei Radiohead**
Reckoner
Can you take it with you
Disavow the pleasure
You were not to blame for
Bittersweet distractors
Dare not speak his name
Did I cater to all you
All your needs?
Because we separate
it ripples our reflections
Because we separate
it ripples our reflections
Reckoner
Did I cater to all you
All your needs?
Friday, October 03, 2008
A closer look to these japanese stuff - 02 -
Se non leggete il blog Nicola in Giappone (che state aspettando?) allora non saprete neanche che il buon Nick, per ampliare la sua conoscenza nipponica, si è recato durante la seconda metà dell' agosto scorso, per la seconda volta nella sua vita nella Terra del Sol Levante. Come per il primo viaggio, in tasca aveva anche una simpatica lista da me redatta contenente alcuna cose sfiziose che mi avrebbe fatto immenso piacere se le avesse cercate per me. Bé, punto per punto gli oggetti in lista sono stati smarcati e in aggiunta ho avuto anche due graditissimi regali.
Ora vi mostro il tutto:
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Ora vi mostro il tutto:
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Ecco gli oggetti del desiderio fotografati tutti insieme. Vediamo nel dettaglio:
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Il singolo giapponese di Let There Be Love. Potrà sembrare poco interessante ma...è un pezzo per collezionisti, fidatevi ^__*
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Pensavate forse che non mi sarei fatto cercare qualche bel dvd da aggiungere alla mia videoteca? Ecco il primo, Water Boys, simpatica commedia che vede alcuni studenti sfigati trovare il giusto riscatto mettendo insieme una squadra di nuoto sincronizzato.
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Glory to the Filmmaker, discusso film di Kitano e da me ancora non digerito. Preso per dovere di collezione.
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Veniamo ora ai regali: durante la sua permanenza in Giappone, Nick ha avuto la fortuna di visitare una mostra dello Studio Ghibli e quello che vedete è il libro(ne) stampato per l'occasione, dedicato ai layout dei film dello studio fondato da Miyazaki. Bellissimo!!!
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All'interno della mostra c'era anche uno store nel quale Nick ha trovato l'artbook di uno dei film più belli del MAESTRO: Totoro (con tanto di fascetta dedicata a Ponyo)!!!
Thursday, October 02, 2008
Una famiglia tranquilla e lo Yakuza indemoniato
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