Monday, April 16, 2007

Gli uomini non cambiano gli eventi. Sono gli eventi che cambiano gli uomini.

A tempo di record (solo pochi giorni) vedo Infernal Affairs III e completo la trilogia con quello che, nonostante continui e numerosi flashback, può essere considerato a tutti gli effetti un sequel. Il troncone principale della narrazione è ambientato infatti, mesi dopo la conclusione del primo capitolo: l'ispettore Lau esce indenne da un'indagine degli Affari Interni e viene presto reintegrato nella sua sezione. Ossessionato dall'idea di nascondere il suo passato ed essere riconosciuto come "onesto poliziotto", cercherà sistematicamente di eliminare tutti i suoi contatti con la vita precedente. Ad ostacolarlo troverà l'ispettore Yeung della Security Wing, che sembra a sua volta avere qualche legame con Sam. Forse inconsciamente in cerca d'aiuto, inizierà a frequentare la Dott.ssa Lee, psicologa che mesi addietro aveva in cura anche Yan. Il resto del film è composto da diversi frammenti, brevi episodi avvenuti mesi prima degli eventi di Infernal Affairs: Liang, che traffica armi insieme al fratello, arriva ad Hong Kong per iniziare una proficua collaborazione con Sam. Yan finirà invischiato nelle macchinazioni di quest'ultimo. Yeung sembra muovere i fili della vicenda, mettendo i bastoni tra le ruote all' ispettore Wong, che segue il caso grazie alle informazioni di Yan. E' un vero peccato dover constatare che Andrew Lau e Alan Mak. firmano con questo Infernal Affairs III, l'anello debole della trilogia. I motivi sono abbastanza evidenti: il primo Infernal Affairs racconta gli eventi principali, le vite opposte di Yan e Lau. Il secondo fa luce sui retroscena dei personaggi, riuscendo ad integrarsi perfettamente con il primo. E il terzo? Secondo le intenzioni degli sceneggiatori si sarebbe dovuto incentrare sull'ispettore Lau e le sue vicissitudini post-Infernal Affairs di cui, a conti fatti, ne risulta essere una breve (se pur gradevole) appendice. Ed ecco che per "allungare il brodo" si utilizza l'espediente dei flashback: se alcuni sono dedicati alla figura di Yan ed al suo rapporto con la Dott.ssa Lee (mostrandoci un Tony Leung sempre in forma), gli altri sono un'espediente per l'inserimento ed il tentativo di integrazione dei personaggi nuovi. Di conseguenza, figure come quella dell' ispettore Wong, vengono notevolmente sacrificate. Non è un'operazione molto sensata da fare al termine di un racconto, perché si rischia (come in questo caso) di appesantire la narrazione e rendere tutto molto confuso. Ho notato anche alcune piccole incongruenze che mi hanno fatto storcere un po' il naso. Per esempio: nel primo film, Wong e Yan si incontrano in gran segreto esclusivamente sul tetto di un palazzo e con la preoccupazione di non essere scoperti. Qui invece, gli incontri avvengono in una banca o in mini market e i due conversano con tranquillità come se nulla fosse...mi è sembrata una cosa un tantino forzata. Arrivato in Italia direttamente in dvd (un'edizione veramente vomitevole come per il numero II), non mi sento di volerlo bocciare a priori, anche perché in alcuni passaggi risulta veramente apprezzabile. Gli affibbio perciò una sufficienza stiracchiata con un invito, se avete visto il primo ed il secondo, a non perdervi questo: avete fatto 30, fate 31. No?

6 comments:

Anonymous said...

mi chiedo: quando e come troverò il tempo e il modo di recuperare tutte queste interessanti visioni?
però almeno adesso sono consapevole dell'esistenza di tutto un mondo a me ignoto, e socraticamente posso asserire: so di non sapere.
grazie ;-)

nicolacassa said...

Trilogia incredibile cugino!

Anonymous said...

devo dire che quasi una costante la perdita di tono dei film successivi al primo, ed è un vero peccato, e poi perchè?

Weltall said...

@heraclitus: "sapere di non sapere" è un perfetto punto di partenza per cominciare l'apprendimento ^_____*. Ci sono tantissime cose che anch'io vorrei recuperare, conoscere...ma il tempo ci è nemico purtroppo!!!

@Nick: una trilogia che si perde nel finale ma rimane comunque interessante

@Dreca: è molto raro che la "Maledizione del Sequel" non colpisca. Alcuni casi celebri sono Il Padrino, Terminator o il più recente Spider Man. Quando il seguito è una emerita schifezza, la causa è da ricercare nella motivazione principale che porta alla sua realizzazione: gli incassi -__-

Anonymous said...

....in ogni caso bel film!!!
grande trilogia ^______*

Weltall said...

@Miky: lo so che nonostante la confusione ti è piaciuto ^____*