Friday, January 11, 2008

"Tu vuoi essere come me? O vuoi essere me?"

Per quante recensioni o interventi critici si possano leggere, è veramente impossibile cogliere la magnificenza di un film come L' assassinio di Jesse James, se non lo si vede con i propri occhi. Un film grande, grandissimo con un titolo lungo non a caso (L' assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford) perché proprio li c'è il "cuore" del film, i suoi protagonisti e il destino di morte che li lega. Jesse James è un bandito la cui fama sfiora la leggenda. Le sue storie riempono i giornali e i libri di racconti per ragazzi. Robert Ford legge sempre quei racconti e si nutre di quel mito sognando di poter essere come lui. L'occasione per trovarsi faccia a faccia con lo stesso Jesse, arriva quando viene reclutato da quest'ultimo per l' assalto ad un treno (assolutamente una delle sequenze più belle e visivamente suggestive del film). Ottenuta la simpatia di Jesse, il giovane Ford ha modo di scoprire l'uomo dietro la leggenda, quello che in realtà Jesse James è: un uomo. Un uomo che porta sulle spalle il fardello del proprio nome, della propria fama, braccato costantemente dalle autorità, costretto a continue peregrinazioni con la sua famiglia. Vive guardandosi le spalle, diffidando dei suoi nemici e ancora di più degli "amici". Giunto a 34 anni d'eta, Jesse James è un uomo stanco incapace di cambiare vita come il fratello Frank, ma anche incapace di togliersela la vita. Forse per questo arma lui stesso la mano del giovane Robert Ford quando il ragazzo, consapevole di non poter mai assomigliare al suo eroe, inizia a provare un forte rancore verso di lui. Alla luce di questo, l' "assassinio" del titolo assume un significato del tutto diverso, un gesto che consacra un uomo alla leggenda ed un altro alla codardia. Dopo l'onesto Chopper, Andrew Dominik confezione un film stupendo al quale mi è veramente difficile muovere delle critiche. Un film indubbiamente lungo e dai tempi lenti, caratteristiche che scoraggiano il grande pubblico ma che nell'insieme (regia, sceneggiatura, fotografia, musiche ecc.) rappresentano tasselli fondamentali nel completamento di quest'opera. Il film si compone per tutta la sua durata di immagini magnifiche (Jesse che guarda l'orizzonte in campo di grano, paesaggi innevati, il faro di un treno che irrompe tra l'oscurità e il fumo) che rimangono impresse negli occhi e nella mente anche dopo la visione. Il "resto" è lasciato a due ottimi attori: Casey Affleck, che tutti hanno definito come "sorpresa" del film ed in effetti non esiste parola migliore per descrivere la sua interpretazione. Quello di Brad Pitt invece è probabilmente il suo migliore ruolo degli ultimi anni. Riesce solo con lo sguardo a trasmettere tutti i sentimenti del suo personaggio, tutta la sua instabilità emotiva. Straordinario nel passare da una risata affabile ad uno sguardo che terrorizza, in ogni dialogo lascia lo spettatore con il cuore in gola in attesa di una reazione improvvisa, certi che da un momento all'altro possa mettere mano alla fondina e fare una strage. Detto questo mi rimane un solo dubbio: siamo di fronte a quello che si può definire un capolavoro? E' un termine importante che non si dovrebbe mai usare troppo spesso. Eppure la sensazione che il film di Dominik se lo meriti è molto forte.

NOTE A MARGINE: è stato per puro caso che ho visto L'Assassinio di Jesse James il giorno stesso che ho postato Quel Treno Per Yuma. Non è mia intenzione fare paragoni perchè il film di Mangold ne uscirebbe decisamente male, ma anche perchè la pellicola di Dominik va ben oltre il western classico.
Una menzione particolare per il gigantesco idiota dietro di me in sala che, alla comparsa dei titoli di coda, ha applaudito non per il film, ma per esprimere il suo sollievo per la fine della proiezione...se ti cascassero quelle mani non sarebbe cosa malvagia.

13 comments:

Deneil said...

a parte l'idiota al cinema che c'è sempre recensione ottima questa e completamente diversa dalla precedente!enfatica e entusiasta per una pellicola che voglio assolutamente vedere!la tua descrizione mi mette di buon umore e con ancora più voglia di vederla!

Mr.Segnalatore said...

Anche io mi associo al commento precedente e guarderò sicuramente questo film!

Unknown said...

wow ho letto la tue recensione tutta d'un fiato *_* e ne sembri davvero entusiasta cioè si sente :)
quasi quasi...

Anna Maria said...

Pensi sempre male tu... l' idiota aveva un leggero formicolìo alle dita, nel cinema c' era freddo e se le stava schiaffeggiando, ne sono certa o_O

E, comunque, io questo me lo vedo.

P.S.= si tu no entiendes no es un problema, lo necesario es que no pienses que estoy loca... estoy superloca ;)

chimy said...

Concordo e quoto due frasi in particolare: l'ultima, idioti così ci sono dappertutto purtroppo, e la prima (inteso come titolo), quella frase domanda è davvero il simbolo di tutto il film.

Un saluto

nicolacassa said...

Bellissimo film, fotografia straordinaria, lentezza costruttiva, un Brad Pitt insuperabile. Il tipo che ha battuto le mani e il suo corollario erano da terminare immediatamente...

Edo said...

Weltall complimenti,hai fatto una recensione bellissima! un gesto che consacra un uomo alla leggenda ed un altro alla codardia. Esatto è questo che mi è piaciuto,il cammino speculare ma opposto dei due: da una parte la "scalata per il successo" attraverso l'emulazione, dall'altra il declino...però con risultati che non erano quelli che nessuno dei due personaggi si aspettava. Non so se siamo di fronte al capolvaoro,me lo sono chiesto anche io. è una parola che mi viene da associare a questo film perchè è meraviglioso soto ogni suo aspetto,è inattaccabile.(Ha incasinato tutte le mie cinquine Ioma:sta lottando per il primo posto con 4 mesi 3 settimane e 2 giorni ma se l'entusiasmo mi rimane ancora per un po' mi sa che sale sul gradino più alto!)

Anonymous said...

avevo già letto una recensione molto positiva, ma dopo la tua non posso che sperare di riuscire prima o poi a vedere questo film... ;-)

Weltall said...

@deneil: mi fa piacere! Allora aspetto di leggere da te cosa ne pensi ^__^
Non c'è niente da fare: quando un film ti ispira è anche più facile e piacevole parlarne ^___*

@Mr. Segnalatore: allora ringrazio anche te e ti invito a farmi sapere che ne pensi di questo film ^__^

@Miky: sono contento se son riuscito a trasmettere con il post le sensazioni che il film mi ha trasmesso. TI ringrazio ^___^

@inenarrabile: è vero! Penso sempre male! Magari c'erano solo mosche in sala! Sono sempre il solito!

E questo, superloca o no, lo DEVI vedere ^__*

@Chimy: bene ^__^. Mi fa piacere che concordi con l'idiozia diffusa e con il titolo del post: mi è sembrato il più appropriato ^__^

@Nick: mi fa piacere che ti sia piaciuto cugino e mi dispiace se ti ho fatto fare tardissimo ^___^
Forse avremmo dovuto terminarli prima dell'inizio del film!!!

@edo: ti ringrazio ^___^
"il cammino speculare ma opposto" è perfetto per descrivere il percorso di questi straordinari personaggi. Se potessi vederlo un'altra volta saprei dire se si tratta di capolavoro o meno (sempre a livello personale, naturalmente) e riuscirei sicuramente a mettere un po' di ordine nella mia cinquina Ioma...e devo ancora recuperare diversi titoli!!!

@heraclitus: devi assolutamente vederlo!!! Se no l'avessi visto al cinema so per certo che me ne sarei pentito ^___^

Mark said...

un saluto veloce e con tanto affetto..grazie per aver visitato il mio blog durante la lunga assenza ;)

Weltall said...

@mark: figurati è stato un piacere! Ciao ^___*

Anonymous said...

Grande Weltall! Concordo su tutta la linea e trovo la recensione puntuale e incisiva. a cominciare dal sottotilo: quella frase del film è il nodo di questro claustrofobico e geniale dramma psicologico.

Weltall said...

@marimar: ti ringrazio ^__^.
devo dire che il film mi ha ispirato parecchio. Ritengo quella frase importantissima perchè in quel preciso momento si decide il destino dei protagonisti.
Dici bene: più che un western, u, dramma psicologico!
Lo vorrei tanto rivedere ^__^