Wednesday, June 27, 2007

In nome dell' America

Qualcosa è andato storto alla Baia dei Porci. L' operazione organizzata dalla CIA è fallita sul nascere il che, di conseguenza, porta a pensare che ci sia una talpa all' interno dell' Intelligence Americana, qualcuno in contatto diretto con Castro. Il Presidente degli Stati Uniti esige che sia fatta chiarezza e molte teste nell' Agenzia potrebbero saltare. Edward Wilson, a capo dell' operazione alla Baia dei Porci, è costretto ora a trovare l'infiltrato e a smascherarlo. Unico indizio: una foto in bianco e nero scattata chissà dove, e una registrazione audio. Mentre gli uffici preposti alle indagini esaminano il materiale, Edward ripensa al suo passato: studente universitario eccellente, entra a far parte ben presto di una associazione segreta ed elitaria, denominata Bones. Per le sue particolari doti viene avvicinato, durante la Seconda Guerra Mondiale, dal Governo che lo vorrebbe in prima linea nella nuova agenzia d' Intelligence denominata O.S.S.. Sconfitta la Germania, con la Russia in continua espansione e una "guerra fredda" ormai alle porte, l' O.S.S. diventa la C.I.A.. Completamente assorbito dal lavoro, Edward lascia dietro di se un matrimonio che non desiderava e un figlio che quasi non conosce. Una vita fatta di segreti e bugie che potrebbe costargli molto cara. Diciamola tutta. Da quanti anni è che Robert De Niro non azzecca più un ruolo decente nei film che interpreta? L' ultimo che mi ricordo con piacere è in Ronin del 1998. Da allora più nulla. Forse è anche per questo che ho accolto con grande piacere il ritorno alla regia del buon Robert, a quattordici anni di distanza dal suo esordio dietro la macchina da presa con Bronx. A differenza del primo film, dove si respiravano atmosfere da "Mean Streets" scorsesiane, qui siamo di fronte a qualcosa di completamente diverso. Nel suo ultimo film, scritto da Eric Roth (The Insider per citarne uno), De Niro racconta la lunga genesi di una delle più grandi agenzie di Intelligence mondiali, attraverso i ricordi del protagonista Edward Wilson, interpretato da un Matt Damon sorprendentemente in parte. Ma oltre al semplice resoconto storico degli avvenimenti che hanno portato alla creazione della CIA, miscelato diligentemente con una sotto trama "mistery" (in un film che tratta di spionaggio non poteva essere altrimenti), la storia vuole raccontare la vicenda umana di chi a dedicato (o venduto?) anima e corpo al proprio Paese, rinunciando ad essere amante, marito, padre, senza poter stringere nessun tipo d' amicizia perché "il nemico è dietro ogni angolo" e bisogna guardarsi le spalle continuamente. La regia di De Niro è molto semplice e contenuta, senza "fronzoli", che ben si sposa con una storia incentrata per il 90% sui dialoghi. Il suo difetto principale sta probabilmente nell' eccessiva durata che si fa sentire in maniera prepotente nell' ultima mezzora del film. Bravi gli attori (tanti nomi noti in ruoli relativamente piccoli, incluso lo stesso De Niro), ad eccezione di Angelina Jolie assolutamente dimenticabile. Un film consigliato quando avete tempo e voglia, da vedere almeno una volta.

5 comments:

nicce said...
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Anonymous said...

non è decisamente il mio genere, mi sa che passo. ;-)

Anonymous said...

trovare tempo e voglia nello stesso momento per me è un'impresa quasi impossibile, ma non solo per vedere i film...è uno dei miei più grandi difetti

Anonymous said...

Mi sa che passo pure io... mi fido dei tuoi commenti :P

Weltall said...

@heraclitus: si, credo si possa passare senza sentirsi troppo in colpa ^___*

@dreca: anche per me...è un difetto molto diffuso mi sa ^___*

@Miky: grazie per la fiduciaaaa!!! ^__________^