Wednesday, October 29, 2008

This isn't a movie anymore

Se cercate da queste parti estimatori del Ben Stiller "attore", bé non mi troverete certo in prima fila tra i suoi fans urlanti. Non ho mai gradito ne trovato particolarmente brillante la carriera attoriale del giovane newyorkese fatta eccezione forse per la sua interpretazione di Chas Tenenbaum ne I Royal Tenenbaum di Wes Anderson. Non potevo invece esprimere giudizi (almeno fino ad oggi) sui suoi trascorsi registici considerato che ancora non ho avuto modo di recuperare il suo precedente Zoolander da molti acclamato come cult assoluto. A sette anni da quell' esordio, ecco nuovamente il buon Ben impegnato in un nuovo progetto dietro la macchina da presa che lo vede anche sceneggiatore insieme a Justin Teroux (lo ricorderete sia in Mulholland Drive che in INLAND EMPIRE) ed Etan Cohen (da non confondere con Ethan Coen fratello di Joel), Tropic Thunder. Così a caldo, viene da pesare che, se i risultati sono così soddisfacenti, sarebbe meglio per lui (così come Ben Affleck) limitare le presenze recitative e dedicarsi a ciò che gli riesce decisamente meglio. In questo suo nuovo film, una troupe cinematografica è impegnata ha girare quello che ambisce ad essere uno dei migliori film di guerra di sempre. Ma il giovane regista esordiente Damien Cockburn non riesce a tenere sotto controllo il cast di stelle di cui si è circondato e la produzione minaccia di fargli chiudere baracca. Deciso a tentare il tutto per tutto e convinto dall' autore del libro dal quale il film è tratto, parte con gli attori e con un tecnico per le esplosioni con l'intenzione di girare direttamente nel mezzo di una foresta vietnamita in mezzo al nulla, esperienza che dovrebbe giovare sia agli interpreti che al film. Quello che non sa e non si aspetta, è che quel territorio è battuto da un gruppo di trafficanti di droga che scambiano la ridotta troupe per un nucleo operativo della D.E.A.. Quello che colpisce immediatamente di Tropic Thunder è la sua capacità di richiamare alla memoria quanto di meglio la cinematografia americana a sfondo bellico, ha saputo fare negli anni per raccontare il conflitto nel Vietnam. Ma le sequenze che rimandano a capolavori come Apocalypse Now e Platoon, non vogliono essere mero citazionismo, così come la comicità che pervade la pellicola (sboccata e becera finalmente nella giusta misura) non deve far pensare ad intenti parodistici del genere. Stiller si concentra soprattutto nello scavare a fondo dei meccanismi che muovono tutto il mondo di Hollywood, dalla produzione di un film, agli attori, alle regole dell' Academy. Niente si salva dallo sguardo impietoso di Stiller che si diverte a mettere alla berlina il luccicante mondo del cinema americano: c'è il regista europeo che prova a sfondare negli Stati Uniti tenuto al guinzaglio da un produttore spietato e volgare (un irresistibile e irriconoscibile Tom Cruise, vera sorpresa del film). C'è l'autore del libro autobiografico che in realtà non ha mai messo la testa fuori dagli Stati Uniti e un agente pronto a combattere affinché il suo cliente abbia un "Tivo" e a venderlo subito dopo per un jet privato. Non pago di tutto ciò, Stiller dileggia compiaciuto anche il ruolo dell' attore con un parco personaggi davvero completo: si va dall'attore di action sul viale del tramonto, che tenta l'ultima carta dopo aver fallito anche con il ruolo da ritardato, all' immancabile ed onnipresente rapper. Dal comico petomane che si ricicla come attore drammatico, al maniaco dell' immedesimazione (il Kirk Lazarus di Downey Jr che da solo si vale il prezzo del biglietto) che arriva a modificarsi la pigmentazione per entrare a fondo nel personaggio senza essere quasi più in grado di "uscirne". In Tropic Thunder c'è tutto questo e benché il film potesse essere anche più cattivo, non si può non applaudire ad un umorismo che si spinge fino al politicamente scorretto (panda trucidati e bambini scagliati con violenza) e al coraggio (o strafottenza) di Stiller nello sputare beato nel piatto dove mangia. E lo fa con gusto.

14 comments:

Anna Maria said...

Nemmeno io vado pazza per Ben Stiller, in compenso è un fenomeno il suo sosia mio concittadino, io lo guardo come se fosse un' attrazione da circo, prima o poi mi sa che le prendo ^^

Anonymous said...

Io invece sono un fan dell'espressione da beota che solo Stiller sa fare.
Il suo genere è "Stiller". Non si ride mai a crepapelle, si sorride. Zoolander secondo me non ti piacerà: non fa particolarmente ridere, ma in effetti è divenuto un cult per la sua totale assurdità.
A me Tropic Thunder è piaciuto. Qualche risata bastarda (nel caso del panda, quasi da storia del cinema) e qualche sorriso di compiacimento alle strizzate d'occhio alle celebri regie di guerra.

nicolacassa said...

Un film fighissimo, e la storia della sabbia, solo quella vale il prezzo del biglietto!!! :)

Killo said...

Ciao bello..mi sei mancato...il mio blog, internet, le conoscenze...parecchie cose mi sono mancate...

Ascolta, sono andato a vedere "Vichy, Cristina Barcelona..."

Ti dirò...Woody allen non mi ha mai entusiasmato più di tanto, e il film gli darei un 6 e mezzo pieno...

Anonymous said...

caro Weltall, io devo dire invece che la comicità demenziale di Ben Stiller mi fa impazzire, e soprattutto il citato Zoolander, che ti invito a vedere. Dietro la sua comicità c'è sempre una critica sociale che acquista una risonanza ancora maggiore grazie alla risata e riesce a far riflettere. Vedrò presto anche Tropic thunder!ciao!

Weltall said...

@inenarrabile: bè se lo fissi sempre qualche rischi lo corri ^__*

@quadrilatero: Tropic Thunder mi è piaciuto veramente tanto e proprio per questo spero che mi piaccia anche Zoolander. Spero che il mio post non abbia lasciato intendere che la comicità voglia dire solo farsi grasse risate, perchè per me non è così.
Detto questo però, non voglio dire che Ben Stiller non faccia ridere ma i progetti in cui ha partecipato negli anni (cito ad esempio ...E alla fine arriva polly, Starsky & Hutch, Una Notte al museo) sono abbastanza mediocri e anche la sua comicità (ripetuta e copiata all' infinito) ne risente e non poco.
Ripeto, il top recitativo secondo me l'ha raggiunto con Wes Anderson ^___^

@Nick: verissimo!!! Grande Tom Cruise ^___^

@killo: carissimo, lo devo ancora vedere l'ultimo Allen ^__^

@violavic: infatti Zoolander lo vedrò sicuramente proprio in virtù di quanto mi è piaciuto Tropic Thunder. Credo che trattandosi di un suo progetto si sia ritagliato un ruolo migliore di quelli che mediamente si trova ad interpretare. Ne parleremo presto comunque ^__*

Anonymous said...

No no... ho capito quel che intendi e lo condivido. Ma ho come il sentore che Zoolander sia troppo oltre il limite.
Io, pur essendo fan, e pur apprezzandolo, non lo considero il top.
Oh, a 'sto punto scaricatelo e guardalo! :D

Weltall said...

@quadrilatero: ehm...già fatto ^__^ ne parlerò presto ^__*

Anonymous said...

Un film davvero divertente e molto critico, come già detto, ma la vera sorpresa per me è stato Tom Cruise :-) non mi sarei mai aspettata di vederlo in quelle vesti, ma mi è davvero piaciuto. Molto barvi tutti comunque.
GUARDATELO :-)

ciao

Rosuen

nicolacassa said...

Riguardo Ben Stiller, per me il suo apice è rimane sempre "Tutti pazzi per Mary"!! :)

Weltall said...

@rosuen: si, una critica divertita e molto intelligente. Grande Cruise ^__^

@nick: non ci crederai ma io Tutti Pazzi per Mary ancora non l' ho visto ^__^

Cineserialteam said...

Questo film è stato un'autentica sorpresa per me. I falsi trailers sono soltanto il culmine di una serie di gag divertenti e, soprattutto, intelligenti.

Promosso.

Cineserialteam said...

Questo film è stato un'autentica sorpresa per me. I falsi trailers sono soltanto il culmine di una serie di gag divertenti e, soprattutto, intelligenti.

Promosso.

Weltall said...

@Cineserialteam: e mi sa che ci troviamo proprio d'accordo ^__^