Thursday, May 03, 2007

"Alla fine tutto dipende da come ognuno si raffronta con questo universo crudele"

Prima c'erano le terre emerse. L' uomo le ha esplorate tutte: attraverso praterie, deserti, boschi, foreste è giunto al mare, all' oceano. Coraggioso, curioso e avido di conoscenza lo ha solcato giungendo su altre terre. Continuando ad andare avanti su terre e mari sempre nuovi, è giunto al punto di partenza. Ed allora che ha volto gli occhi al cielo e ha trovato il suo nuovo limite, il nuovo obiettivo per placare la sua sete di conoscenza e di conquista. E l'uomo con la sua perseveranza ha violato anche quel confine, ha visto la terra da sopra l'atmosfera ed ha poggiato i piedi sulla superficie lunare. Tanti anni sono passati da quel giorno. In un futuro non troppo lontano la terra avrà esaurito la sua principale fonte energetica: il petrolio. Lo spazio rappresenta la nuova frontiera per il progresso e la prosperità della razza umana: l' Elio3, trovato sulla luna, sottoposto a fusione nucleare diventa una fonte d'energia inestimabile. Comincia così, con la colonizzazione della Luna, l' avventurarsi dell'uomo nello spazio infinito. Nel giro di pochi anni Marte è stato raggiunto e già si parla di raggiungere Giove. Ma si sa, l'uomo lascia sempre segno del suo passaggio: tantissimi satelliti in disuso, detriti delle più svariate misure, ruotano intorno all'orbita terrestre diventando un pericolo per gli ormai frequenti viaggi spaziali. Ed è qui che entra in scena la nave spaziale DS-12 adibita alla raccolta di questi rifiuti spaziali denominati "debris", e del suo equipaggio: i giapponesi Hachimaky e la giovane Tanabe, il russo Yuri e l' americana Fee. Ognuno di loro si trova ad affrontare le immensità cosmiche per i più disparati motivi: Hachimaki vorrebbe mettere da parte un po di soldi ed acquistare una navetta spaziale tutta per lui, mentre Yuri è alla folle ricerca di un oggetto perduto dalla moglie anni prima. Questo è quello che si presenta ad una prima lettura di Planetes, manga d'esordio di Makoto Yukimura pubblicato dalla Planet Manga nella collana, sempre attenta alle novità, Manga 2000 (tra gli altri titoli ci tengo a ricordare Blame! Di Tsutomu Nihei e Eden di Hiroki Endo, dei quali presto o tardi parlerò). La serie è composta di soli quattro numeri anche se, alcuni "rumors" dal Giappone, danno Yukimura nuovamente al lavoro sulla sua creatura. In definitiva, Planetes è un manga all' "esterno" fantascientifico (aspetto, tra l'altro, curato nei minimi dettagli) ma con un' "anima" profonda e introspettiva: Yukimura mette tutti i suoi personaggi a confronto con lo spazio, con la sua spiazzante immensità, mostrando l'impossibilità di comprenderne i segreti almeno finché, l'uomo non sarà in gradi di comprendere se stesso (un po' come in Solaris di Tarkovsky). Di questo piccolo capolavoro ne esiste anche un'anime pubblicato in DVD dalla Panini Video. Non l'ho ancora visto ma recupererò presto.

4 comments:

nicolacassa said...

La copertina è splendida! :)

Weltall said...

Se è bella la cover...immagina i contenuti ^____________^

Anonymous said...

questo non lo conosco...io invece ho problemi con la Planet, gli arretrati me li fa sparire in tempi troppo rapidi per le mie tasche e dire che di cose bele ne pubblica...

Weltall said...

@dreca: capisco bene cosa vuoi dire...è per questo che do priorità alla Planet, specialmente quando escono i primi numeri...sono quelli che vanno esauriti in un attimo! E c'è sempre il rischio che invece di ristamparli, ti fanno una riedizione deluxe (vedi Bastard!!, Akira, Vagabond, Naruto ecc.)