Friday, February 22, 2008

Lascia che l'immaginazione ti renda libero...

Lo scafandro. Il corpo che diventa immobile prigione dello spirito e di una mente vigile. L'occhio è l'unica finestra che da all'esterno, che permette di guardare e di comunicare al mondo che c'è ancora vita all' interno del guscio. Tutto appare diversamente: i volti di donne e amici sembrano bellissimi, la luce che illumina le cose è calda e avvolgente.
La farfalla. Una scoperta dopo la disperazione e l'accettazione. La mente può viaggiare. I ricordi e le fantasie possono portarti ovunque oltre il tempo e lo spazio. Il corpo non è una barriera insormontabile ma solo una fragile crisalide al cui interno una farfalla è pronta a librarsi in volo, il battito delle palpebre come quello delle ali.
Jean-Dominique Bauby, caporedattore della rivista Elle, viene colto da un ictus a neanche cinquant'anni d'età rimanendo completamente paralizzato dalla testa in giu. Solo l'occhio e la palpebra sinistra si salvano diventando a tutti gli effetti l'unico suo "mezzo" per raggiungere il mondo. Attraverso una dura riabilitazione, Jean-Do impara una nuova forma di comunicazione che si basa sui movimenti della sua palpebra che gli permette non solo di dare forma ai suoi pensieri ma di dettare il libro dove racconta la sua storia, "Lo Scafandro e La Farfalla", da cui il regista Julian Schnabel ha tratto il film omonimo.
La pellicola si apre con il risveglio di Jean- Do dal coma. Appare subito evidente che lo scopo della regia di Schnabel è quello di costringere lo spettatore ad immedesimarsi con la tragica condizione di Jean-Do attraverso l'uso della soggettiva (forzata e limitata al campo visivo dell'occhio sinistro) del protagonista per gran parte del film. Viviamo insieme a lui la tragica scoperta della sua paralisi, la disperazione nel vedere il proprio occhio destro cucito perchè ormai immobile come il resto del corpo, la frustrazione nell'avere i propri pensieri prigionieri, la difficoltà nell'imparare a comunicare di nuovo. Una scelta registica claustrofobica ma efficace nel catturare ed immobilizzare lo spettatore, rendendogli impossibile muoversi o distogliere lo sguardo dallo schermo. Straordinario l'apporto che luci e colori danno alle immagini merito dell' esperta fotografia di Janusz Kaminski che abbiamo già imparato a conoscere ed apprezzare nei film di Steven Spielberg.
Ma al di la del suo innegabile valore tecnico ed estetico, Lo Scafandro e La Farfalla ha il grandissimo pregio di non rientrare in quella categoria di film che, pur mostrando apertamente il dolore e la sofferenza di chi si trova affetto da gravi handicap fisici, vogliono suscitare emozioni in modo furbo e poco onoesto. E' sorprendente come il film di Schnabel raggiunga il cuore di chi guarda con scene dalla disarmante semplicità come quella dell'anziano padre che in lacrime parla con il figlio sapendo che non avrà nessuna risposta. Commovente e bellissimo, non serve aggiungere altro.

14 comments:

chimy said...

Ottima recensione. Concordo pienamente... hai fatto benissimo a sottolineare l'unicità di questo grande film.

Un saluto

Anna Maria said...

"Ottima recensione. Concordo pienamente... hai fatto benissimo a sottolineare l'unicità di questo grande film.

Un saluto"

(non sapevo cosa scrivere e ho copiato, è un problema? Se sì cito la fonte: "chimy" :P)

Anonymous said...

"costringere lo spettatore"

'Costringere' esatto! Gli spettatori sono paralizzati davanti alle immagini, sono costretti e vedere come Bauby.

Bella recensione, anche io ho amato questo film!

Lorenzo

nicolacassa said...

Bello! Hai mai visto "Parla con lei" di Almodovar? L'argomento è simile...

Anonymous said...

bella recensione! questo lo devo vedere...anche se mi ricorda un pò "Mare Dentro"
buon week end
bacio

davide said...

Aargh l'hai guardato!!!

Weltall said...

@chimy: grazie ^__^. Ho dovuto sottolinearlo perchè questo film è veramente unico! Bello, bello e bello!

@inenarrabile: nooooooo che copionaaaaa ^___*
Comunque questo film lo devi recuperare! Fidati ^__^

@t3nshi: è proprio come mi sono sentito, paralizzato davanti allo schermo. Veramente bellissimo ^__^

@Nick: No, non l'ho visto. Però ho visto Mare Dentro di Amenabar ^__^

@Miky: devi vederlo assolutamente!!! Ci sono sostanziali differenze tra questo e Mare Dentro. Vedrai che su Lo Scafandro e La Farfalla saremo d'accordo ^__*

@Deiv: Eh si! Non ce l'ho fatta ad aspettare ^__*

Deneil said...

recensione ottima per un film che ormai devo vedere assolutamente!non c'è bisogno di dire altro!

Anonymous said...

a volte è difficile non scadere nella pesantezza o nella banalità trattando certi temi, se qui si concilia la corposità dello scafandro e la leggerezza della farfalla allora una visione (e una letta?) è decisamente meritata.

Weltall said...

@deneil: assolutamente! Da vedere ^__*

@heralcitus: visione meritatissima!!! E a breve mi procuro anche il libro che mi incuriosisce moltissimo ^__*

Anonymous said...

Commovente e bellissimo, non serve aggiungere altro...
le tue ultime righe sono sufficienti!

Cineserialteam said...

Ma che bella recensione!

Purtroppo i titoli da vedere sono molti, e non so se dare la priorità a questo qui.

Fammi sapere per No Country For Old Men. ;-)

Weltall said...

@claudio: vero! Sarebbe bastato quello e invece mi sono dilungato ^___*
Grazie per la visita ^__*

@cineserialteam: grazie ^__^
Effettivamente queste settimane sono pienissime...difficile conciliare il tempo libero con tutte queste uscite!
Se ci riesco domani stesso posto qualcosa sul film dei Coen ^__*

-Killo- said...

Soporifero...giuro...