Monday, October 08, 2007

"Now that Dr. King is gone, nobody left but Bobby. Nobody"

Hotel Ambassador. Il vecchio portiere dell'albergo ormai in pensione e senza una vita al di la del suo lavoro. Una giovane in procinto di sposarsi con coetaneo per impedirgli di partire per il Vietman. Camerieri messicani che convivono con i problemi razziali. Il direttore dell'albergo che ha una relazione extra coniugale con una centralinista. Una cantante ubriacona ormai sul viale del tramonto. Giovani stagisti della campagna per le primarie presidenziali californiane, alla prese con un trip da lsd. Questi e altri personaggi, si trovano in quell' hotel lo stesso giorno, il 4 giugno 1968. Poche ora più tardi, nella sala conferenze, il senatore Robert Kennedy terrà un discorso a seguito del quale subirà un attentato in cui rimarranno coinvolte anche altre cinque persone. Kennedy morirà il giorno seguente in ospedale. E' un piacere trovare Emilio Estevez (ex "ragazzo della 56^ strada" di Coppola), che qui scrive dirige e recita, alla prese con un film su un momento cruciale della storia americana. Un momento in cui le cose sarebbero potute cambiare e che tristemente rimasero le stesse. Uguaglianza, pari diritti e opportunità per tutti a prescindere da razza o estrazione sociale, la fine di una guerra inutile costata la vita a tanti, troppi americani, sono parole che portano gli americani a credere, anche dopo la morte di Martin Luther King, che ci sia ancora qualcuno o qualcosa in cui credere che "Bobby" Kennedy sia l'uomo che può fare la differenza. Sentiamo i suoi discorsi, vediamo immagini di repertorio, ma non è sua la storia che Estevez vuole raccontare. Preferisce concentrarsi su 22 storie di altrettante persone, che si trovavano all' Ambassador quel giorno: messicani e afroamericani; camerieri e direttori; giovani e anziani; benestanti e chi invece è costretto a rubare il cibo dal tavolo di un buffet; un campionario quasi completo di una società, quella americana, probabilmente non molto diverso da quello odierno. In questa "coralità" risiede la forza del film ma anche il suo punto debole: 22 personaggi sono veramente tanti e Estevez non riesce a gestirli tutti alla stessa maniera, sacrificandone alcuni a favore di altri. Molte figure rimangono sullo sfondo, appena abbozzate, e mi chiedo se non sarebbe stato opportuno eliminarle per dare maggior rilievo ad altri personaggi. Nonostante questo, Bobby è un film emozionante, commovente anche quando spinge un po' troppo sulla retorica, che racconta una storia di quasi quarant'anni fa le cui tematiche portanti sono incredibilmente attuali. Operazione riuscita a metà insomma, ma bisogna dare merito ad Estevez per l'impegno, questo non glielo si può negare.

15 comments:

Anonymous said...

madonna come sono indietro con la visione dvd rip XD
questo lo avevo già messo in lista però :P

Mary said...

anche questo mi manca!
ciao un saluto!!!

Edo said...

Ecco in effetti come dici ci ha messo dentro troppi personaggi e li ha gestiti male (a me è venuto il paragone con Anderson di Magnolia, e Estevez perde senza dubbio). Poi veramente troppa retorica,il finale è davvero lungo e ho avuto l'impressione che servisse solo a estorcere lacrime!

nicolacassa said...

Film incredibili!

Anonymous said...

quindi lo prendo in considerazione per una visione.

Anonymous said...

ne avevo già letto la trama da qualche parte...!

Anna Maria said...

Hola, ma quanti film hai visto che non ho ancora visto???
Come Andrea ne avevo già letto la trama, ma solo quella...
Sei proprio un cinefilo! ;-)

Mark said...

deve essere molto bello,lo devo vedere...

Weltall said...

@Miky: anche io ce l'avevo fermo già da un bel po ^__*

@arte: ciao ^___^ Sei semprein tempo per recuperare ^___*

@edo: anche se non l'ho menzionato nel post, effettivamente il finale ha disturbato un pochino anche me. Avrebbe potuto benissimo tagliare tutto il discorsone finale, tanto le parole di Kennedy sono distribuite per tutto il film.

@Nick: lo puoi ben dire ^___^

@heraclitus: una almeno la merita ^__^

@andrea: è probabile. Molti siti ne hanno parlato ^___^

@inenarrabile: hola a te ^___^ non so! Tu quanti ne hai visto che io non ho visto ^___*?

@mark: film piacevole, con qualche difetto...ma comunque piacevole ^___^

Anonymous said...

emilio dimostra ancora una volta di essere il figlio meglio riuscito, dal punto di vista artistico. (*)
il tema è difficile, ma secondo me se la cava molto bene.

(*) anche se charlie, in hot shot, e in wild thing è eccezionalmente comico

Weltall said...

@el niño: sono d'accordo! Probabilmente è il figlio più talentuoso!
Il buon Charlie non è male nemmeno nella nuova sit-com che stanno trasmettendo da qualche mese su Fox, Due Uomini e Mezzo

Dimenticavo: grazie per la visita ^___^

Anonymous said...

A me è piaciuto proprio per le tematiche attuali che tratta, l'unico problema è che oggi manca qualcuno come Robert Kennedy che possa dare una speranza alla gente comune per un futuro migliore.
(Scusate la tristezza :-))

Weltall said...

@rosuen: il problema è che proprio la speranza a mancare!!!
Comunque...quando andiamo a vedere Planet Terror ^___*?

Anonymous said...

Recuperato al cinema d'estate ^____^
Lo avevo già visto in inglese senza sottotitoli.
Concordo con la recensione.
Molto alto il livello delle interpretazioni e volevo sottolineare quella di Demi Moore ch non vedevo così in forma dai tempi di Ghost e Proposta Indecente :)

Weltall said...

@cassandra: eh eh eh anche per me è un recupero ^___^
Concordo sulla qualità delle interpretazioni. Peccato che la troppa frammentarietà abbia dato poco spazio allo sviluppo dei personaggi.