Credo si possa essere, senza risultare troppo buoni o accomodanti, un po' più indulgenti con i registi emergenti, soprattutto con quelli che si cimentano in un genere come l' horror, dove le buone idee scarseggiano e di conseguenza anche i buoni risultati. Al giovane Bryan Bertino, che fino ad allora si era trovato su di un set cinematografico come tecnico elettricista, per un caso fortuito gli viene affidata la regia del film da lui stesso scritto, The Strangers.
La base su cui il regista texano costruisce le fondamenta del suo film sono piuttosto semplici: una giovane coppia, di rientro da una cerimonia di nozze, decide di passare la notte in una isolata casa per le vacanze. Gli evidenti problemi tra i due cedono presto il posto al romanticismo, ma un bussare insistente alla porta interrompe bruscamente le loro effusioni. Sarà solo la prima avvisaglia dell' assedio che la coppia subirà da parte di tre sconosciuti mascherati in maniera inquietante.
L' elemento principale che incontra subito il mio favore, è l'idea di horror che Bertino vuole sviluppare: il Male non è identificabile, non riconoscibile ne riconducibile in un volto (non vedremo mai, per tutto il film, le facce degli assalitori). La violenza non trova giustificazione ne esiste motivo di cercarla ("Perché ci fate questo?" "Perché eravate in casa"), concetto che rimanda al cinema di Haneke. Non esistono spazi sicuri e inviolabili. L'intimità delle quattro mura è nulla, la casa da protezione diventa prigione (espediente già usato sia da Romero che dallo stesso Haneke).
Poco importa poi, ai fini della godibilità del film, gli avvisi iniziali che ci avvertono che gli eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. E neanche snocciolare i dati dell' FBI che riferiscono di un impressionante numero di morti violente ogni anno negli USA. Quello che realmente ci interessa è immergerci nell' atmosfera creata da Bertino che dimostra subito un' ottima padronanza del mezzo e un' incredibile abilità nel trasmettere tensione e paura: suoni improvvisi e violenti fuoricampo, oggetti che si spostano o si infrangono, ombre nelle quali si palesano figure silenziose e minacciose, sono solo alcuni degli elementi che rendono lo spettatore totalmente partecipe della violenza psicologica subita dai protagonisti. Forse, per una sopraggiunta mancanza di ispirazione, Bertino cede alla tentazione e, nella seconda parte del film, si abbandona tristemente ad alcuni classici cliché del genere (comportamenti di una stupidità intollerabile e apparizioni improvvise per spaventare a comando) e ad un finale tristemente inutile.
Considerato però che ci troviamo di fronte a quella che è, a tutti gli effetti, un' opera prima, il risultato finale ottenuto da Bertino non è da sottovalutare e The Strangers si può tranquillamente considerare come un prodotto di genere riuscito nonostante gli evidenti ed evitabili difetti.
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7 comments:
Caro Matteo, mi hai convinto.
Ora non mi resta che rintracciare una sala che lo abbia in programmazione e, se non dovesse piacermi, venire a chiederti il rimborso del biglietto! :-)
Scherzi a parte, la tua analisi mi ha intrigato per davvero (oltre al fatto che il film già mi incuriosiva), cercherò di rintracciarlo!
A parte i riferimenti alla storia vera, il film mi dicono abbia una somiglianza impressionante con il francese Them! del 2006, anche perche´ a legger la trama sembra proprio uguale uguale ...
E guarda caso anche quello era ispirato ad una storia vera ...
Non e´ che e´ un remake non dichiarato, magari ?
@Mr. Hamlin: cavolo allora spero proprio che ti piaccia perchè altrimenti mi tocca sborsare non meno di 7 euro (tanto penso lo troverai sicuramente in qualche multisala) ^___*
@Kusanagi: allora io avevo letto che era un remake di Them. Poi ho letto la smentita. Poi nuovamente voci che accostavano i due film. Ho in programmazione la visione del film francese tra qualche giorno quindi se ne riparlerà sicuramente ^__*
Poi ho letto anch´io che non e´ un remake.
Peraltro il mio ¨remake non dichiarato stava per ¨scopiazzatura¨ , e in genere quando copi un compito poi cambi qualcosa perche´ non se ne accorgano ...
ah, vecchi ricordi dei banchi di scuola ;)
D´altronde sto ancora aspettando che Woody Allen ammetta che il suo Matchpoint altri nn era che il remake non dichiarato di Un Posto al sole di George Stevens ...
D'accordissimo davvero su tutto!!
Ale55andra
voglio vederlo anche io..... fammi leggere un po' meglio questa recensione....
ciaooooooooooo
@kusanagi: non credo che quando si tratti di "scopiazzatura" nessuno, dall' esordiente Bertino al veterano Allen, potrebbero mai ammetterla ^__*
Comunque un po' ovunque si legge che Them è molto meglio di questo quindi le mie aspettative vasnno alle stelle ^___^
@Ale55andra: benone ^__^ E' sempre un piacere trovarsi d'accordo ^__*
@pupottina: fammi sapere ^__^
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