Tuesday, January 27, 2009

"Once upon a time, I wanted to know what love was."

Quella tra Ben e Suzy è una storia d'amore come tante, finita male come tante. Convinto di non poterla rendere felice, di non poterle dare tutto il meglio a cui lei aspira, Ben decide di troncare la relazione. Da quel momento però non riesce più a dormire e più ci prova, più l'insonnia diventa forte così come le sue giornate diventano più lunghe. Come impegnare le otto ore di veglia in più senza che la sua mente conduca tutti i suoi pensieri verso Suzy? Leggere pare una soluzione solo temporanea perciò Ben decide di dedicare il suo tempo extra ad un lavoro e si fa assumere per il turno di notte in un supermercato. Proprio quando il tempo e il suo trascorrere assumono per lui nuovi significati, si accorge di possedere la straordinaria abilità di rallentarne il movimento fino a fermarlo del tutto a suo piacimento. "Che cos'è l'amore?" tra le pieghe del tempo Ben cerca la sua risposta. Mentre per le altre persone, per i suoi nuovi colleghi, lo scoccare dei secondi rappresenta soltanto l'infinito stillicidio che li separa dalla fine del loro turno lavorativo, Ben scopre l'importanza che riveste ogni attimo, perché ogni momento presente è diverso da quello precedente e da quello successivo. In questa assoluta immobilità ritrova l'amore per la pittura, una passione nata da bambino di fronte alle linee femminili di una studentessa svedese ospite a casa sua. Ben spoglia le ignare clienti del supermarket e cattura la bellezza delle curve dei loro corpi con carboncino e carta. L' amore si nasconde in questi attimi rubati alla frenesia della vita moderna, dove hai tutto il tempo di immortalare l'immagine della persona amata ma dove non puoi tenerla imprigionata per sempre perché il secondo seguente arriva prima o poi, è inevitabile. Sean Ellis trova nella dilatazione temporale anche la sua fortuna, trasformando il suo corto "Cashback" del 2004 in un lungometraggio che non perde in freschezza e originalità. Una commedia divertente (da lacrime la sequenza della partita di calcetto) che Ellis dirige con un piglio registico molto personale e ricercato (imperdibili i carrelli dove si "passa" dai ricordi al presente e viceversa), dove il "carpe diem" de L' Attimo Fuggente qui diventa un' invito a trattenerlo quell' attimo e a viverlo intensamente in ogni minima sfumatura. In quello dopo potresti già aver perso tutto.

6 comments:

Tob Waylan said...
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Tob Waylan said...

Concordo su tutto, davvero un bel film e una bella recensione! Adoro il tuo modo di cogliere i particolari ^^

Killo said...

questo l' ho visto, e ti dirò di più, lo ho sia in lingua originale che in italiano...

molto bello...

Spino said...

mi manca

Weltall said...

@Tob: ti ringrazio ma è soprattutto merito dei film che mi ispirano ^__^
Naturalmente, anche se non l'ho fatto in rece, ti ringrazio per aver segnalato questo film sul tuo blog ^__*

@killo: mi fa piacere ^__^ E' un bel film che è stato trisptemente ignorato dalla distribuzione italiana...

@Spino: questo lo metterei tra i recuperi fossi in te ^__*

Giovanni Lembo said...

Questo mi manca e mi sa proprio che lo recupererò!