Thursday, January 29, 2009

CAMERA IS THE WHOLE THING

Alla fine degli anni '60 Night of the Living Dead di George Romero arrivava a scuotere il genere horror dalle fondamenta insieme a The Texas Chainsaw Massacre di Tob Hopper, altro film a suo modo rivoluzionario. Nel 2007, a distanza di quasi quarant' anni, Romero dirige la quinta pellicola dedicata alla sue creature "non morte" e di cose da dire sull' argomento sembra averne ancora molte. Con Diary of the Dead, questo il titolo del film, Romero riparte dal principio e racconta "l' inizio della fine" ambientandolo nei nostri giorni. In Night of the Living Dead i protagonisti erano isolati nel mezzo del nulla e come unico contatto con il mondo, una vecchia radio. Oggi i mezzi di comunicazione si sono moltiplicati, così come sono molteplici le vie per ottenere informazioni. Quello che un tempo era solo il pubblico, grazie a telefonini, videocamere, Youtube e quant'altro, ora è protagonista diretto, regista della realtà mentre avviene. Conscio di questa "responsabilità" Jason, studente di cinema dell' università di Pittsburg, decide di documentare con la sua videocamera gli avvenimenti di quei giorni e di uploadare direttamente sul web le sue immagini, bypassando la censura accomodante dei media tradizionali, dando alla gente il senso di ciò che sta succedendo. In Diary of The Dead assistiamo alle immagini del finto documentario di Jason, The Dead of the Dead, introdotti dalla voice-over di Deb, la sua fidanzata, che si è occupata di montare e musicare il filmato per renderlo, a suo dire, ancora più pauroso. Quel che emerge dalle immagini, quello che Romero vuole portare alla nostra attenzione, è che per quanto si provi ad immortalare la realtà si finisce per distaccarsi inevitabilmente da essa: Jason sparisce lentamente dietro la telecamera, non riuscendo più a separarsene e diventando un osservatore esterno e super partes di quanto accade intorno a lui e a i suoi amici. Solo quello che finisce all' interno dell' occhio/obiettivo è reale, quello che avviene fuoricampo semplicemente non esiste. Romero attacca i mezzi di informazione, tanto quelli più classici che quelli più moderni, sottolineando la necessità di una maggiore responsabilizzazione nel loro utilizzo per evitare la "disumanizzazione" di chi l'informazione la fa e di chi la riceve ("quando incrociamo un incidente non ci fermiamo ad aiutare ma ad osservare"). Riflessioni e forma coincidono parzialmente con Cloverfield anche se in Diary of the Dead, forse per l'espediente del filmato arrangiato in post produzione, il risultato è meno d'impatto rispetto alle riprese finto-amatoriali del film di Matt Reeves, forse perchè Romero non riesce a rendersi "invisibile" e la regia appare fin troppo pilotata. Indubbiamente il film meno "zombi" della saga, anche se alcune sequenze ci ricordano chi c'è dietro la macchina da presa (l' assedio nel granaio o la breve sequenza nella piscina), dove l' equilibrio fra critica e horror forse risulta un po più sbilanciato verso la prima, senza pregiudicare per questo la riuscita della pellicola.

8 comments:

sommobuta said...

Io ero rimasto a "La terra dei morti viventi"... O__O

Non sapevo ne fosse uscito un'altro!!

Lo devo recuperare!

Weltall said...

@sommobuta: sfortunatamente la distribuzione italiana l' ha snobbato completamente. Infatti l'ho visto in lingua originale sottotitolato ^__^

Anonymous said...

E pensare che ero in inghilterra quest'estate e avevo trovato un bellissimo cofanetto in laminato con doppio cd, e non l'ho preso perchè mi son detto: "mancano i sub in ita, aspettiamo esca in italia"... che stupido... :(

Vabbè. parliamo d'altro. Bella recensione mi piace. E concordo in tutto. non ho altro da aggiungere :)

Per la scena in piscina ne ho trovata un'altra che usano la piscina come "gabbia" per gli zombi. In dead set, l'ho recensito proprio ieri nel mio blog. E' un telefilm di zombi che ti consiglio, stracondito di citazioni di Romero, ed è molto ben fatto. merita. Leggiti la recensione, poi guardalo, e mi racconti.

Weltall said...

@Testavuota: eh eh eh io non ho nessuna intenzione di aspettare la distribuzione italiana perciò, quel bel cofanetto laminato sarà presto mio: si trova ad un prezzo abbordabile su Play.com ^__^

Ora passo da te! Questo Dead Set già mi ha convinto ^__*

Cineserialteam said...

Chissà se lo vedremo mai nelle nostre sale...

Weltall said...

@cineserialteam: ho i miei dubbi ma meglio non abbandonare la speranza ^__*

Pupottina said...

questa è la migliore recensione che ho mai letto.
è veramente ben fatta!
ed un po' la logica romeriana richiama un'opera di Pirandello, Quaderni di Serafino Gubbio operatore, vero?

ciao e buon weekend

Weltall said...

@Pupottina: ti ringrazio tantissimo ^__^!!!
Ammetto di non conoscere quell' opera Pirandello (le mie conoscenze sull' autore sono di livello scolastico ^__^") ma che recupererò con piacere!
Thanx!

Buon weekend anche a te ^__*