Wednesday, March 18, 2009

"Although not born together, we must die together"

La Cina, non paga di essere diventata una delle grandi potenze mondiali, non ci sta a rimanere indietro a nessuno neanche per quel che riguarda il cinema. L'industria cinematografica cinese (e mi riferisco propriamente alla Cina continentale più che a quella honkonghese su cui si avvertono sempre strascichi della colonizzazione inglese) ha dimostrato infatti negli ultimi anni un particolare interesse per un cinema sfarzoso, in grado di muovere ingenti capitali nazionali (senza l'intervento di produttori esteri) e nomi di richiamo, un cinema accattivante in grado di raggiungere in maniera capillare l' enorme potenziale di pubblico cinese. Nel 2007, diretto da Peter Chan, esce nelle sale cinesi questo The Warlords (Tau ming chong), film ad ambientazione storica, che risponde esattamente a queste caratteristiche. Ambientato nel diciannovesimo secolo, periodo di lotte intestine e guerre civili, la pellicola vede come protagonisti tre uomini: un generale, disertore dopo aver visto morire tutti i suoi soldati, e due banditi. Pur di raggiungere uno scopo comune, proteggere la loro gente dalla fame e dalla guerra, i tre diventano fratelli stringendo un patto di sangue e unendosi con un manipolo di uomini all' esercito imperiale. Un patto che li unirà nella battaglia ma anche ad un destino fin troppo tragico. Ad interpretare i tre fratelli sono stati tirati in ballo nomi di tutto rispetto a partire da Jet Li, che comincia ad avere i suoi annetti sulle spalle ma non sembra aver perso agilità o presenza scenica, e a seguire i bravi Andy Lau e Takeshi Kaneshiro. A loro si aggiunge la bella Xu Jinglei che interpreta Lian, unico personaggio femminile nel film, donna divisa tra due dei tre fratelli e di conseguenza fulcro degli sviluppi melodrammatici della vicenda. Sembra infatti che il nuovo grande cinema cinese (come visto anche nel recente An Empress and the Warriors) non possa stare senza quel pizzico di melò che probabilmente tanto piace al pubblico pagante (de gustibus...). Al di la di questo, la messa in scena pomposa, la ricostruzione storica degli ambienti, delle armi e armature, le scene di guerra gigantesche, crude e violente, con lo schermo che si riempie di centinaia e centinaia di comparse (che, sia ben chiaro,  non si muovono certo a caso ma seguono precise ed ordinate coreografie),  non potranno che fare la gioia degli appassionati del genere e non. Insomma, pregi e limiti si bilanciano e se non si pretende troppo da un film dagli intenti soprattutto commerciali, le due ore di visione possono risultare parecchio piacevoli e appaganti.

4 comments:

nicolacassa said...

A mio parere assolutamente inferiore ad An Empress And The Warriors, che mi tolse il fiato ad Udine l'anno scorso, ma comunque un bel film! Notevole la signora Xu!! :D flip flip

Weltall said...

@Nick: io invece li ho preferito questo perchè, proprio l'eccesso melò mi aveva un po' disturbato in An Empress ecc ecc. Ho preferito sicuramente la rappresentazione cruda della guerra in questo Warlords (ma è solo una questione di gusti ^__*)

Giovanni Lembo said...

Io adoro questo film!! Scene di lotta crude e violente, bell'intreccio, attori in parte... che si può volere di più! Mi è piaciuto talmente che ho comprato il doppio dvd con libretto fotografico allegato! (qua è scattato il mio feticismo!!) :)

Weltall said...

@Vagabong: grandissimo!!! Anche io ho comprato quell' edizione ^__*