Howard Spence lascia tutto, in piena notte: il set dove stava girando il suo ultimo film, la sua carriera in caduta libera, la sua vita da star tutta eccessi e sregolatezza. Fugge per riavvicinarsi con il suo passato scoprendo di aver lasciato indietro più cose di quel che credeva, una madre, un amore dimenticato e un figlio che non sapeva neanche di avere. Mentre un incaricato della produzione del film si mette sulle sue tracce, il suo destino si incrocia con quello di una giovane ragazza che affronta un viaggio personale per spargere le ceneri della madre da poco scomparsa. "Don't Come Knocking" film di Wim Wenders datato 2005, è la storia di un uomo che volta le spalle alla sua vita presente, la persona che è diventato, sperando di potersi riconciliare con la persona che era, riallacciando rapporti da tempo interrotti. Un road-movie il cui titolo, "Don't Come Knocking", suona quasi come l' avvertimento che intima chi ha paura di quello che potrebbe trovare dall' altra parte se aprisse la porta, gli errori che sarebbe costretto ad accettare, i rimorsi con cui dovrebbe convivere. Howard non riesce a tenere fuori ciò che preme per entrare, e fugge a cavallo dal set portandosi dietro la sua vita fittizia, il personaggio che interpreta incollatosi addosso insieme agli abiti di scena e liberandosene strada facendo, come se vestirsi di nuovo possa in qualche modo nascondere agli occhi di tutti chi sia in realtà.
Sam Sheparh, che firma la sceneggiatura e interpreta il personaggio di Howard Spence, delinea la figura di un uomo capace di confrontarsi con se stesso e con il prossimo solo scegliendo la strada più semplice: la fuga, la menzogna, la vigliaccheria. Un gioco a nascondersi fallito in partenza (nonostante neghi i suoi trascorsi, la madre conserva tutti i ritagli di giornale con gli alti e i tanti bassi della carriera e vita personale del figlio) perché la vita, sia negli affetti (la riconciliazione non facile con il figlio) che nel lavoro (la necessità di rispettare gli impegni contrattuali) pretende che ci si assuma le proprie responsabilità.
Una storia molto umana raccontata con grande umanità.
5 comments:
Molto interessante, me lo procuro e ti faccio sapere!
Come al solito vado OT: ne sai niente del primo film della trilogia di 20th Century Boys? L'hai visto? Lo vedrai?
@tob: attendo un tuo parere allora ^__^
@Heike: carissimo, gli OT sono sempre bene accetti qui ^__^
Allore il primo film di 20th Century Boys mi attira assai soprattutto perchè Urasawa ha contribuito alla stesura della sceneggiatura (il rischio delusione c'è sempre però!)
Lo vedrò sicuramente quindi, appena sarà disponibile una versione con dei sottotitoli comprensibili. Ti terrò informato comunque ^__*
Un signor film, wendersiano fino al midollo.
Un saluto
@chimy: ammetto di non essere un profondo conoscitore del cinema di Wenders perciò io ti credo sulla parola (anche perchè tempo fa ho molto apprezzato le vostre recensioni sul regista ^___*).
Questo film è bello, signorsì ^__^
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