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Monday, June 30, 2008
Amori sfigati in terra giapponese
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Sunday, June 29, 2008
Lyric of the Week + Video / SMASHING PUMPKINS - THIRTY-TREE
Speak to me in a language I can hear
Humor me before I have to go
Deep in thought I forgive everyone
As the cluttered streets greet me once again
I know I can't be late, supper's waiting on the table
Tomorrow's just an excuse away
So I pull my collar up and face the cold, on my own
The earth laughs beneath my heavy feet
At the blasphemy in my old jangly walk
Steeple guide me to my heart and home
The sun is out and up and down again
I know I'll make it, love can last forever
Graceful swans of never topple to the earth
And you can make it last, forever you
Can make it last, forever you
Can make it last
And for a moment I lose myself
Wrapped up in the pleasures of the world
I've journeyed here and there and back again
But in the same old haunts I still find my friends
Mysteries not ready to reveal
Sympathies I'm ready to return
I'll make the effort, love can last forever
Graceful swans of never topple to the earth
Tomorrow's just an excuse
Tommorow's just an excuse
And you can make it last, forever you
Can make it last, forever you
Can make it last, forever you
Forever you
Friday, June 27, 2008
I giochi che facevamo da bambini, al buio, sono tutta un' altra cosa...
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Guillermo Del Toro, regista sempre molto attento alle tematiche che riguardano l'infanzia e l'immaginazione come uscita di sicurezza dalla realtà, si dedica qui al ruolo di produttore per l' esordio cinematografico del regista Juan Antonio Bayona e dello sceneggiatore Sergio G. Sanchez. Quella che può sembrare una classica e neanche troppo originale storia di fantasmi senza pace ed in cerca di vendetta, mi appare invece come una macabra rivisitazione in chiave horror del mito di Peter Pan: gli orfani sono come i "bimbi perduti" che hanno trovato nell' orfanotrofio la loro "Isola Che Non C'è". Laura è una novella Wendy, unica ad essere cresciuta perché ha abbandonato l' orfanotrofio/Isola quando era ancora bambina. Peter Pan trova qui il suo ruolo nei panni della Morte, che i bambini hanno "invocato" in maniera innocente, inconsapevoli a causa della loro giovane età.
La trama, che appare esageratamente caricata di elementi che sembrano solo gonfiare la narrazione in maniera superflua, usa questo "accumulo" come espediente narrativo per distogliere l'attenzione da quello che dovremo realmente vedere, quello che abbiamo avuto davanti agli occhi fin dall' inizio. Tecnicamente ineccepibile (straordinarie le scenografie e la fotografia) il film vanta alcune sequenze veramente ben girate che, pur ricorrendo ad espedienti classici del genere (porte o finestre che si chiudono di scatto, improvvise apparizioni ecc.), riescono veramente a trasmettere una forte tensione e non nascondo di aver rischiato un paio di volte di rimanerci secco. Trattandosi di un horror, genere che rischia costantemente di sfociare nella boiata, potrei parlarne in definitiva con toni entusiastici se non fosse per un finale che si allunga più del dovuto, andando oltre quello che era necessario raccontare in maniera del tutto inutile. Un piccolo neo, nell' insieme comunque perdonabile.
Thursday, June 26, 2008
La volta buona per Hulk
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Wednesday, June 25, 2008
24 - DAY 06 -
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TITOLO ITALIANO: 24
NUMERO EPISODI: 24
-TRAMA-
Una serie di attentati terroristici sta sconvolgendo gli USA. Mentre i consiglieri del presidente vorrebbero optare per misure d'emergenza anti costituzionali, il terrorista Abu Fayed è disposto a rivelare al CTU di Los Angeles, dove si nasconde l'uomo al comando delle cellule responsabili degli attentati. In cambio vuole la vita di Jack Bauer.-COMMENTO-
Dopo una quarta e quinta stagione veramente eccellenti, devo essere sincero, non mi aspettavo molto da questa sesta stagione. Mantenere gli stessi ritmi, la stessa freschezza nella narrazione, era impossibile considerando anche che, da più di 100 puntate ormai, la serie si basa su di uno schema ben collaudato: la narrazione come di consueto si divide tra le gesta di Jack Bauer, le macchinazioni alla Casa Bianca e il CTU. Come già accaduto nelle altre stagioni, ci sono delle parentesi narrative più brevi, funzionali (e a volte del tutto superflue) al racconto (dopotutto ventiquattro episodi sono da riempire). La sesta stagione di 24 è una buona stagione ma non come le precedenti due. L'azione non manca, Jack Bauer anche se leggermente "appannato" dai mesi di prigionia in Cina, è sempre pronto a mettere la sua vita in gioco per il bene comune, ad accollarsi scelte pesantissime che in molti non si sognerebbero mai di prendere. L'inizio della stagione è folgorante (guardare la quarta puntata per credere), una parte centrale un po' altalenante, mentre quella finale (diciamo gli ultimi otto episodi) veramente fantastica. Cosa c'è che non va allora? Il contorno naturalmente: tralasciando la parte della sorella del Presidente con il suo compagno che fortunatamente è piuttosto breve, troppo spazio è stato dato ai mebri del CTU e alle loro scaramucce sentimentali, gelosie represse e quant'altro. Insomma, in questa serie si decide il destino di una nazione, non siamo mica a Beverly Hills o a Melrose Place! Anche in queste 24 puntate ci saranno dipartite eccellenti (non molte a dir la verità) e l'introduzione di personaggi nuovi legati a Jack (di cui non dirò nulla) che forse ritroveremo nelle prossime stagioni. La cosa che ho maggiormente apprezzato è sicuramente la volontà di chiudere tutte le sottotrame aperte fin dal Day 4 in modo che la serie possa trovare nuovi spunti che, a giudicare dal trailer della settima stagione (in onda da Gennaio 2009) porteranno ad una vera rivoluzione. Attesa già insostenibile!-DVD-
Disponibile il cofanetto inglese. Lo potete acquistare qui.
Tuesday, June 24, 2008
TIME WAITS FOR NO ONE
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Monday, June 23, 2008
Basta una foto per...
2) Dimostrare il mio weekend al mare (altre foto non ne ho per il momento e l'inquadratura non dimostra gran che ma...un po' di fiducia me la dovete concedere!)
3) Constatare che l'estate è iniziata (ma vi rendete conto del balzo verso l'alto che hanno fatto le temperature? Come faccio a sopravvivere fino ad agosto???)
4) Intimorirvi con il mio sguardo truce e quel dito puntato in segno d'accusa (tu sai che mi riferisco a te!!!)
5) Mostrare un' ingiustificabile mancanza di voglia (ma in realtà è il tempo a mancare) nel mettere insieme un nuovo post o dare una sistemata a quelli già scritti in attesa di pubblicazione (ma cacchio! Questo è un lunedì che viene subito dopo due giorni e mezzo di solespiaggiamaregelati...è già tanto che questa mattina sono riuscito ad uscire di casa!!!)
Non temete però! Domani si torna alla normalità ^__*
Friday, June 20, 2008
MA - RE! MA - RE! MA -RE!
Ragazzi, vi saluto!
Da questo pomeriggio (incrociando le dita e facendo qualsiasi gesto scaramantico conosciuto) sarò in spiaggia a godermi il primo weekend al mare.
Se mi cercate, sappiate che mi troverete esattamente...
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Probabilmente salterà la Lyric of the Week e ci rileggeremo direttamente lunedì (magari con qualche foto ^__^)
Buon weekend a tutti ^___*.
Da questo pomeriggio (incrociando le dita e facendo qualsiasi gesto scaramantico conosciuto) sarò in spiaggia a godermi il primo weekend al mare.
Se mi cercate, sappiate che mi troverete esattamente...
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Probabilmente salterà la Lyric of the Week e ci rileggeremo direttamente lunedì (magari con qualche foto ^__^)
Buon weekend a tutti ^___*.
Thursday, June 19, 2008
La seconda volta di Kiba
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Questa volta Kiba viene incaricato dal dojo della sua scuola "karate Daito" di scortare una ragazza sana e salva fino a Taiwan dove si incontrerà con il suo amante. La cifra che la donna è disposta a pagare si avvicina ai 20 milioni di Yen e il Dojo non può che inviare il suo uomo migliore. Ma arrivato in quel di Taipei, Kiba comincia a rendersi conto di essersi ficcato in una faccenda molto più complessa, una storia di vendetta rivolta contro la scuola Daito che vede coinvolto anche un uomo d'affari molto potente.
Storia semplice (molto meno articolata e varia rispetto al primo film) che si risolve in fretta, senza intoppi, intervallata da combattimenti senza mordente (coreografico e registico) che assomigliano molto a delle risse da bar. C'è da dire però che qualche scena sembra venire direttamente da Miike (il montaggio nei titoli di testa con alcune sequenze che vedremo durante il film, o la scena della discoteca) e il film dura un totale di 65 minuti, quindi non c'è neanche il tempo di annoiarsi. Distribuito in Italia direttamente in dvd grazie alla Eagle Pictures, ha avuto un ulteriore seguito, "Apocalypse of Carnage 2". Non aggiungo altro.
Wednesday, June 18, 2008
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI - SHIVERS, IL DEMONE SOTTO LA PELLE
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Distributore: Eagle Pictures
Video: 1.33:1 letterbox
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Italiano
Extra: Nessuno
Regione: 2 Italia
Confezione: amaray
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Distributore. Mondo Home Entertainment
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: Nessuno
Extra: Intervista con David Cronenberg, Galleria fotografica, Biografia e filmografia di David Cronenberg, Trailer cinematografico originale
Regione: 2 Italia
Confezione: amaray
Note: nonostante in Italia il mercato dei DVD sia ben più che avviato (il Blu Ray già si fa spazio a gomitate) ancora tanti, troppi film mancano all'appello. Forse grazie all' uscita de La Promessa dell' Assassino, arrivano anche da noi i primi lungometraggi di Cronenberg, Il Demone Sotto la Pelle (Shivers) e Rabid. Come se non bastasse, del primo titolo (quello di cui mi occuperò oggi), ne sono uscite due edizioni, lo stesso giorno, da ben due distributori differenti. La stesa cosa era capitata qualche mese fa con la Notte dei Morti Viventi di Romero e anche in quell' occasione c'era coinvolta la Storm Movie. Forse un giorno qualcuno ci spiegherà come può succedere una cosa del genere ma soprattutto, perché da due edizioni non ne esce una fatta bene.
Innanzi tutto il formato video: la Eagle presenta il film in 1.33:1 mentre la Storm con un rapporto 1.85:1 anamorfico. Ora, su IMDB viene riportato il primo rapporto come quello del negativo, mentre il secondo era quello previsto forse per la proiezione in sala. Entrambi potrebbero essere corretti ma forse quello della Storm è il più vicino alle reali intenzioni di Cronenberg.
Entrambe le edizioni presentano due tracce audio, originale e doppiata in italiano, ma solo la Eagle ha i sottotitoli. Proprio per questo motivo, nonostante il formato video e gli extra, la mia scelta è ricaduta sulla prima edizione. Tra i due mali credo di aver scelto il minore.
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Distributore: Prism Direct / Leisure
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Inglese Dolby Digital mono
Sottotitoli: nessuno
Extra: Video introduzione di David Cronenberg, Film Notes di Kim Newman, Cast and Crew Filmographies, Image Gallery
Regione: 2 UK
Confezione: amaray
Note: non esistono edizioni estere esaltanti, ma per dovere di cronaca riporto l'edizione UK (non sottotitolata) che sembra molto simile a quella della Storm. Rimaniamo in attesa di un' edizione definitiva (Criterion dove sei?)
Tuesday, June 17, 2008
No country for all mankind
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Monday, June 16, 2008
From My Personal Library: L' ANGOLO DEGLI ACQUISTI 2008 - PRIMA PARTE
Primo appuntamento con gli acquisti in libreria per l' anno 2008. Questa volta tutti i libri sono in qualche modo collegati al cinema. In realtà l'ultimo libro non l'ho comprato ma mi è stato regalato (grazie Vale ^__^). Ho ritenuto comunque opportuno inserirlo qui per segnalarlo.
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Il libro da cui i fratelli Coen hanno tratto il loro FILMONE che ha vinto l'Oscar. Anzi, da quel che scrive chi l'ha letto, questo è il libro che i fratelli Coen hanno seguito pagina per pagina per stendere la loro sceneggiatura che ha portato al FILMONE che gli ha fatto finalmente vincere l' Oscar.
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Spero di trovare tra le pagine del libro di Jon Krakauer le stesse (e magari anche maggiori) emozioni che mi ha trasmesso l' ultimo film di Sean Penn.
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Pensieri, aneddoti, riflessioni sulla meditazione trascendentale, sul cinema, sui suoi più famosi film, da uno dei più grandi registi viventi. Da avere.
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Una monografia edita da il Castoro su di un regista che amo molto. Dagli esordi di Violent Cop, fino a Zatoichi, si racconta di come un comico televisivo è diventato uno dei registi più acclamati dalla critica.
Sunday, June 15, 2008
Lyric of the Week + Video / GLEN HANSARD - FALLING SLOWLY
I don't know you
But I want you
All the more for that
Words fall through me
And always fool me
And I can't react
And games that never amount
To more than they're meant
Will play themselves out
Take this sinking boat and point it home
We've still got time
Raise your hopeful voice you have a choice
You've made it now
Falling slowly, eyes that know me
And I can't go back
Moods that take me and erase me
And I'm painted black
You have suffered enough
And warred with yourself
It's time that you won
Take this sinking boat and point it home
We've still got time
Raise your hopeful voice you have a choice
You've made it now
Take this sinking boat and point it home
We've still got time
Raise your hopeful voice you have a choice
You've made it now
Falling slowly sing your melody
I'll sing along
Friday, June 13, 2008
Ma qualcuno si ricorda di: IL MIO AMICO RICKY
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Di seguito due sigle d'apertura prese da due stagioni differenti.
Thursday, June 12, 2008
LIFE - SEASON 01 -
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TITOLO ITALIANO: LIFE
NUMERO EPISODI: 11
-TRAMA-
Arrestato per l'omicidio di una famiglia, l' ufficiale di polizia Charlie Crews è stato imprigionato in un carcere di massima sicurezza. Il suo passato da poliziotto non gli rende certo la vita più facile ma trova la forza per andare avanti, per sopravvivere in quell' inferno, grazie allo zen. Dopo dodici anni di prigione, le prove considerate a suo carico sembrano scagionarlo e Charlie torna ad essere un uomo libero. Adeguatamente risarcito dallo Stato, potrebbe vivere di rendita ma decide di farsi reintegrare nella polizia come detective. Così, nonostante la diffidenza di colleghi e superiori, il Detective Crews torna ad essere un poliziotto ma segretamente conduce indagini personali per scoprire chi l'ha incastrato e perché.-COMMENTO-
Life è una di quelle serie che sono rimaste "coinvolte" dallo sciopero degli sceneggiatori. Pensata inizialmente per essere composta da 22 episodi, la stagione si è effettivamente conclusa (o almeno così pare) dopo 11 puntate. La particolare natura della serie (storie auto conclusive legate da una sottotrama che si dipana nelle varie puntate) non ne ha pregiudicato la riuscita e anche con un numero limitato di episodi un nucleo narrativo solido (che inizia e parzialmente si conclude) è garantito.Il fatto che si tratti sostanzialmente di un serial poliziesco/investigativo, potrebbe far pensare (erroneamente) ad un prodotto poco originale. Life ha degli elementi che lo rendono un prodotto quasi unico nel suo genere: in ogni episodio c'è un caso di omicidio che il detective Crews e la sua collega devono risolvere. In parallelo, Crews svolge delle indagini personali per scoprire per chi e per che cosa ha dovuto scontare dodici anni di prigione. In ogni episodio poi sono inseriti, come se si trattasse di una sorta di documentario sullo stesso Detective Crews, spezzoni di intervista ai personaggi comprimari (il collega, l'ex moglie, l'avvocato ecc.). Effettivamente Charlie Crews non è soltanto il centro da cui si sviluppa la narrazione ma è più che altro il cuore della serie. Il titolo Life si riferisce a ciò che gli è stato portato via con l'ergastolo (la vita appunto) e quel che gli viene restituito. La libertà per lui è una nuova rinascita sia perché affronta la vita con una nuova filosofia (lo zen), sia perché dopo dodici anni chiuso in galera si ritrova in un mondo tutto nuovo ed è divertente notare come si rapporta Crews con gli oggetti che possiede e le nuove tecnologie (cellulari sempre più piccoli che possono fare e ricevere foto, palmari ecc.).
In virtù di quanto scritto fino ad ora posso affermare tranquillamente di essere assolutamente soddisfatto da questa serie che per quanto si poggi su basi già viste centinaia di volte, è riuscita a distinguersi dalla massa soprattutto per l'originalità del personaggio principale e per un' avvincente trama principale. A mio avviso uno dei prodotti TV più interessanti del 2007.
-DVD-
Nessun cofanetto della prima stagione disponibile al momento.
Wednesday, June 11, 2008
"Take this sinking boat and point it home, we've still got time"
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Ti rendi conto subito della sua semplicità quasi disarmante, eppure non smetti di pensarci.
Semplicità che ritrovi in due persone delle quali non è importante neanche conoscere il nome, che passeggiano per le strade di Dublino trainandosi dietro un' aspirapolvere o che suonano insieme una canzone in un negozio di strumenti musicali.
Vorresti capire perché ti ha coinvolto in maniera così profonda, ma ti tieni stretto questo momento che una ricerca forzata di una risposta potrebbe rovinare.
Once parla di un ragazzo ed una ragazza. Lui ha interrotto una storia importante ed è tornato a vivere a Dublino con il padre dopo la morte della madre. Ripara aspirapolvere e canta in strada per racimolare qualche soldo in più, sognando di poter incidere un disco tutto suo un giorno. Ed è qui che in contra lei, giovane ragazza proveniente dalla Repubblica Ceca, sposata con un uomo che è rimasto in patria e madre di una bambina piccola. Anche lei si guadagna da vivere come può, vendendo fiori per strada o pulendo appartamenti. Anche lei ha una grande passione per la musica. La musica è il loro punto di contatto, la musica li fa incontrare, attraverso la musica comunicano sentimenti che a parole non vogliono (possono?) esprimere. Attraverso la musica raccontano la vita che non possono lasciarsi alle spalle e che non gli permetterà di avvicinarsi più di quanto vorrebbero o desiderino. Due perfetti sconosciuti che in poco tempo riescono a compensarsi a vicenda: Lui le permette di esprimere il suo talento. Lei trova le parole per una sua canzone mai completata. E anche quando prenderanno strade diverse, la musica sarà l'unica cosa unirà la distanza che li separa: la voce di Lei incisa su di un demo tape. La musica di Lui tra le note di un pianoforte, suo regalo d' addio.
Musica è semplicità sono le costanti di questo film, a John Carney non sembra servire altro.
Non impone la sua "presenza" registica se non in particolari situazioni o dove è la musica a richiederlo.
Non propone una sceneggiatura articolata anzi, la narrazione sembra poggiare unicamente sul susseguirsi delle bellissime canzoni di Glen Hansard e Markéta Irglova che interpretano anche i due protagonisti.
Ed è in una Dublino sempre bellissima che viene raccontata questa storia di due persone sole, le cui vite si incrociano solo per poco prima di separarsi, un momento che rimarrà scolpito per sempre tra le note e i loro cuori.
Questo è Once: può sembrare una tela vuota, invece è piena di colori. Può sembrare un foglio bianco, invece è scritto su entrambi i lati. Può sembrare che non dice niente, ma in fondo dice tutto.
Tuesday, June 10, 2008
Il "braccio armato" della vendetta!!!
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Monday, June 09, 2008
HULK SPACCA (o almeno ci prova)
PREMESSA: considerata l'imminente uscita del secondo film dedicato alle gesta del Gigante Verde della Casa delle Idee, ho ritenuto opportuno dare una seconda occhiata al primo film a lui dedicato, visto ormai diversi anni fa e del quale avevo un ricordo sbiadito ma non del tutto negativo.
Insieme agli X-Men di Singer e allo Spider-Man di Raimi, Hulk è tra gli eroi che passano dalla carta stampata al cinema per mano di un grande regista: Ang Lee. Dopo La Tigre e il Dragone, il regista di origini taiwanesi si trovò per le mani un nuovo Destino Verde. Perché un grande regista scelga di buttarsi così in un progetto potenzialmente suicida, non è dato saperlo (tanti soldi?) ma è sicuro che tra i personaggi Marvel, con Hulk si corrono maggiormente rischi di questo tipo. La natura stessa del personaggio, la maniera in cui viene rappresentato, le cose che può fare, finché rimangono tra le tavole di un fumetto sono sempre accettabili. Qualora le si porti sul grande schermo nella maniera sbagliata si rischia di trasformare tutto in una pagliacciata. Eppure, nonostante il trand che ha portato a rendere il look cinematografico degli eroi Marvel più serio rispetto a quello dei comics, con Hulk si è optato per una strada diversa e cioè quella di tenere ben in evidenza la natura fumettistica del personaggio: l' Hulk di Ang Lee è realizzato (non poteva essere diversamente) completamente in computer grafica. Il suo colore verde, particolarmente acceso, e i calzoncini viola fanno si che la sua figura, che già di per se esprime una grande potenza, spicchi sempre in maniera forte nel quadro (sia nelle sequenze diurne che in quelle girate in ambienti chiusi). Questa scelta decisamente controcorrente, trova il mio favore quando il personaggio è inquadrato da vicino ma risulta un po' forzata quando lo vediamo saltellare tra i canyon del deserto. La scelta poi di farlo lottare contro creature visibilmente troppo "artificiali" è sicuramente un' altro punto a suo sfavore. Molto meglio le sequenze in cui Hulk interagisce con oggetti e personaggi reali (le battaglie contro i militari per fare un esempio). Curiose e a tratti molto indovinate le scelte registiche e di montaggio che vedono un abbondante uso di split screen che si muovono, si spostano e si susseguono quasi come se stessimo seguendo la lettura di una tavola del fumetto (vedendolo con i proprio occhi si capisce meglio di cosa sto parlando). Peccato che si ecceda in questa maniera di rappresentare e alla fine non ci sono poi tanti virtuosismi registici che vale la pena ricordare (se non appunto le scene di pura distruzione). Discorso diverso invece per il lavoro che è stato fatto sul personaggio e sul rapporto con il padre. "Le colpe dei padri ricadono sui figli" è il messaggio che il film trasmette e così il giovane Bruce si ritrova vittima inconsapevole degli esperimenti del padre, involucro della creatura di rabbia e desiderio di libertà che vive dentro di lui e che un' accidentale esposizione ai raggi gamma risveglia. Potremmo quindi dire che, i difetti del film di Ang Lee risiedono soprattutto nelle coraggiose scelte tecniche piuttosto che nella scrittura che vede invece un personaggio ben delineato. Sicuramente inferiore ai veri X-Men e Spider-Man ma non di certo la peggiore trasposizione di un fumetto Marvel per il cinema: quel trofeo se lo dividono avidamente Daredevil, Fantastici Quattro e Ghost Rider.
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Sunday, June 08, 2008
Lyric of the Week + Video / DRUGSTORE (feat. THOM YORKE) - EL PRESIDENT
Yeah yeah ya...
Came from the skies
Burst through the gates
With no mercy or disguise
With their hearts set out in flames
I know;
I’ve seen the masterplan...
Well I’m just a man
(I am just a man)
I’m not giving in
All the people understand
’Cos they all fell down and prayed
I know;
I’ve seen the masterplan:
“Kill the President”
They killed the President
They killed the President
Came from the skies
(Came from the skies)
In all shades of green
We can always justify
We can measure up your dreams
I know;
I’ve seen the masterplan:
“Kill the President”
They Killed the President
They Killed the President
Yeah yeah ya...
Yeah yeah ya...
Yeah yeah ya...
They killed the President
They’ve killed the President
They killed the President
They killed the President
I’m just a man
Friday, June 06, 2008
CALIFORNICATION - SEASON 01 -
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TITOLO ITALIANO: CALIFORNICATION
NUMERO EPISODI: 12
-TRAMA-
Hank Moody è uno scrittore di successo ma la sua vita cambia radicalmente quando si trasferisce da New York a Los Angeles: il suo libro diventa un film pessimo, entra in crisi creativa e la donna che ama da sempre, e dalla quale ha avuto una figlia, sta per sposarsi con un altro uomo. Bisogna dire però che le donne non gli mancano di certo...-COMMENTO-
David Duchovny è stato Fox Mulder e molti, me compreso, pensavano che lo sarebbe sempre stato. Non è una novità infatti che un particolare personaggio, specie se protagonista di una serie tv di successo, si incolli a vita all' attore che lo ha interpretato e solo per quello venga riconosciuto, pregiudicando magari la futura carriera. David Duchovny è riuscito nell' impresa liberandosi dall'ingombrante e onnipresente ombra di Fox Mulder, grazie al personaggio di Hank Moody, protagonista indiscusso della riuscita serie Californication, 12 episodi di circa mezz'ora ciascuno.Ma come è avvenuto il miracolo? Probabilmente tutto è dipeso dal fatto che i due personaggi sono diametralmente opposti: Fox Mulder è un agente dell FBI, posato, ben vestito, molto legato/ossessionato dal suo lavoro, convinto che la verità fosse la fuori, da qualche parte. Fox Mulder che non avrebbe sfiorato la sua collega Scully neanche con un dito. Hank Moody è uno scrittore in crisi, perennemente "stropicciato", barba incolta che va in giro su di una Porche sporcha e ammaccata, ricordo di quando le cose giravano decisamente meglio per lui. Nonostante questo cerca di riconquistare il suo amore di sempre, Karen, il suo punto di partenza per rimettere la sua vita in carreggiata, o perlomeno impedirle di sposare il suo attuale fidanzato. La sua vita è una bussola che ha perso il nord ma prova comunque ad essere un buon padre per Becca, figlia avuta insieme a Karen, dedicandosi appena può a svariare relazioni sessuali con un numero impressionante di donne. Questo in fondo è il cuore e l'anima di Californication, serie sorpresa dello scorso anno, che vanta un Duchovny in forma smagliante (ma buono anche il resto del cast) e dialoghi fantastici che meriterebbero di essere quotati tutti quanti. Unico neo un finale che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca ma che non pregiudica un giudizio totalmente positivo per la serie nel suo complesso. Spasmodica attesa per una seconda stagione.
-DVD-
Nessuna data per l' uscita italiana. Il cofanetto regione 2 Inglese è possibile prenotarlo qui.
Thursday, June 05, 2008
Bentornato Indiana Jones (e famiglia)!!!
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Wednesday, June 04, 2008
E dopo la Guerra Civile...la Guerra Mondiale!!!
Hanno provato negli anni ad aiutarlo. Invano.
Ne hanno fatto un Vendicatore, un paladino. Ma non si sono mai fidati.
Lo hanno tollerato.
Ma nell' ora più nera per i supereroi le cose stanno per cambiare.
Loro sono gli Illuminati, una casta di influenti supereroi (tra cui Ironman, Namor, Freccia Nera, Dr. Strange, Xavier, Reed richards e Pantera Nera) che da anni prendono, nell' ombra, decisioni fondamentali per la comunità super-umana.
Lui è Hulk, il Dott. Bruce Banner trasformato dall' esposizione ai raggi Gamma, e mai come ora probabile ago della bilancia nella guerra imminente.
Visto che l'opinione pubblica non vede più di buon occhio le attività dei supereroi, gli Illuminati decidono di risolvere il problema Hulk in maniera radicale. Ma la loro principale preoccupazione nei confronti del Golia Verde rimane la possibilità che un suo schieramento da una parte o l 'altra delle fazioni in lotta nella Guerra Civile, possa in qualche modo influenzare le sorti della guerra stessa.
Con un trucco lo imprigionano in un satellite spaziale e lo spediscono anni luce dalla terra.
Il suo satellite prigione si schianta sul pianeta Sakaar governato dal tiranno il Re Rosso. Fatto schiavo, è costretto a combattere come un gladiatore dell' antica Roma. Insieme ai suoi compagni schiavi/gladiatori, I Fratelli di Guerra, Hulk rovesce il regno del Re Rosso e diventa unico regnante di Sakaar insieme alla compagna Caiera, dalla quale aspetta un figlio.
Ma l'ultimo sistema di sicurezza pensato dagli Illuminati entra in funzione ed un potentissimo ordigno nascosto nell'astronave che portò Hulk su Sakaar, esplode coinvolgendo nella detonazione Caiera ed il figlio che portava in grembo.
Ora Hulk è cieco di rabbia è sta tornando sulla Terra per vendicarsi degli Illuminati.
O avrà le loro teste, o sarà GUERRA!
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World War Hulk è l'evento Marvel di quest'anno (in realtà già cominciato ma sono un po' indietro con le letture!), diretta conseguenza degli eventi narrati in Civil War. Naturalmente le mie simpatie sono rivolte tutte verso il Golia Verde nella speranza che le suoni come si deve a tutti quei eroi che hanno barattato arbitrariamente le libertà civili di tutta la comunità dei supereroi Marvel, in cambio del pieno sostegno del Governo.
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Il caso vuole che la settimana prossima, il Nostro, sia protagonista anche al cinema con il secondo lungometraggio a lui dedicato che, da quello che si è potuto vedere nel trailer (lo scontro con Abominio!!!), non sembra affatto male. Non resta che sperare amici, Marvel-fan e non!!!
Ne hanno fatto un Vendicatore, un paladino. Ma non si sono mai fidati.
Lo hanno tollerato.
Ma nell' ora più nera per i supereroi le cose stanno per cambiare.
Loro sono gli Illuminati, una casta di influenti supereroi (tra cui Ironman, Namor, Freccia Nera, Dr. Strange, Xavier, Reed richards e Pantera Nera) che da anni prendono, nell' ombra, decisioni fondamentali per la comunità super-umana.
Lui è Hulk, il Dott. Bruce Banner trasformato dall' esposizione ai raggi Gamma, e mai come ora probabile ago della bilancia nella guerra imminente.
Visto che l'opinione pubblica non vede più di buon occhio le attività dei supereroi, gli Illuminati decidono di risolvere il problema Hulk in maniera radicale. Ma la loro principale preoccupazione nei confronti del Golia Verde rimane la possibilità che un suo schieramento da una parte o l 'altra delle fazioni in lotta nella Guerra Civile, possa in qualche modo influenzare le sorti della guerra stessa.
Con un trucco lo imprigionano in un satellite spaziale e lo spediscono anni luce dalla terra.
Il suo satellite prigione si schianta sul pianeta Sakaar governato dal tiranno il Re Rosso. Fatto schiavo, è costretto a combattere come un gladiatore dell' antica Roma. Insieme ai suoi compagni schiavi/gladiatori, I Fratelli di Guerra, Hulk rovesce il regno del Re Rosso e diventa unico regnante di Sakaar insieme alla compagna Caiera, dalla quale aspetta un figlio.
Ma l'ultimo sistema di sicurezza pensato dagli Illuminati entra in funzione ed un potentissimo ordigno nascosto nell'astronave che portò Hulk su Sakaar, esplode coinvolgendo nella detonazione Caiera ed il figlio che portava in grembo.
Ora Hulk è cieco di rabbia è sta tornando sulla Terra per vendicarsi degli Illuminati.
O avrà le loro teste, o sarà GUERRA!
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World War Hulk è l'evento Marvel di quest'anno (in realtà già cominciato ma sono un po' indietro con le letture!), diretta conseguenza degli eventi narrati in Civil War. Naturalmente le mie simpatie sono rivolte tutte verso il Golia Verde nella speranza che le suoni come si deve a tutti quei eroi che hanno barattato arbitrariamente le libertà civili di tutta la comunità dei supereroi Marvel, in cambio del pieno sostegno del Governo.
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Il caso vuole che la settimana prossima, il Nostro, sia protagonista anche al cinema con il secondo lungometraggio a lui dedicato che, da quello che si è potuto vedere nel trailer (lo scontro con Abominio!!!), non sembra affatto male. Non resta che sperare amici, Marvel-fan e non!!!
Tuesday, June 03, 2008
"Sta arrivando una brutta corrente..."
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Questo breve preambolo per spiegare i naturali dubbi che mi sono sorti all' idea di un film incentrato su una delle figure più importanti e longeve della nostra politica recente (sempre politicamente parlando), una figura tanto ingombrante che un film non potrebbe contenere. Al termine della prima visione de Il Divo di Paolo Sorrentino, questi dubbi svaniscono ed i meriti sono da ricercare in due elementi fondamentali:
1) La sceneggiatura. Scritta dallo stesso Sorrentino, si propone di inquadrare (o meglio "ingabbiare") , non tanto la vita di Giulio Andreotti, quanto un momento preciso del suo percorso umano e politico, quello che va dall' insediamento del suo settimo governo, alla prima udienza per associazione mafiosa. Un percorso che vedrà il suo ultimo Governo avere vita davvero breve ma che gli servirà da slancio per provare a raggiungere la vetta, il Quirinale, un salto corto che lo vedrà precipitare tra le accuse di alcuni pentiti di Mafia. Sorrentino si astiene (giustamente) dall' emettere giudizi sommari, cercando di insinuare sospetti più che lanciarsi in ardite affermazioni (la sequenza ippodromo/omicidio di Salvo Lima e lo splendido monologo/confessione). Ne risulta una figura ambigua, una sagoma inquietante che si muove nella penombra (della sua casa e dei giochi di potere), diviso tra umanità ed una impassibilità imperscrutabile. Un uomo tormentato dall' emicrania (rimorso?) ma che preferisce comunque ignorare (più che nascondere) la verità (emblematico a tal proposito il suo strappare la pagine con il nome dell' assassino nel giallo che sta leggendo).
2) Toni Servillo. Sorrentino sceglie per interpretare il Divo Giulio, IL Divo tra gli attori italiani e scelta non poteva essere più azzeccata. Anche in questo caso c'era il rischio che il personaggio "divorasse" l'attore o viceversa, ma Servillo riesce dare forma concreta e parola (straordinarie le repentine risposte taglienti) al "personaggio" Andreotti senza per questo "scomparire" dietro la sua figura. Straordinario anche il resto del cast tra cui è doveroso citare Anna Bonaiuto (la moglie di Andreotti, Livi Danese) e Carlo Buccirosso (Cirino Pomicino).
Discorso a parte merita la regia di Sorrentino che insieme a Garrone e riuscito a dare nuovo lustro al nostro Cinema che si riappropria con merito (i premi di Cannes ne sono recente testimonianza) di un posto di assoluto rilievo nel panorama internazionale. L'arrivo della "corrente andreottiana" (macchina da presa sempre in movimento, occhiate tra i personaggi e un fischiettio che è quasi un comunicare tra loro, didascalie che assecondano i movimenti di macchina ecc.) o la festa per l'insediamento del settimo governo Andreotti, sono solo alcune delle sequenze che mostrano le straordinarie capacità di Sorrentino (che già avevo avuto modo di apprezzare ne Le Conseguenze dell' Amore), che scaccia via qualsiasi spettro di fiction o bio-pic e ci regala solo grande CINEMA (senza dimenticare che il regista di origine napoletana è abilissimo nell' usare, in maniera così ricercata, musiche non originali all' interno del film).
Il Divo è un film che ha bisogno di più visioni (parere personale di chi scrive) per poter essere esaminato in tutte le sue sfumature e dettagli che, ad un primo sguardo, si riescono solo a percepire. Ma ne basta una per un giudizio totalmente positivo (qualcuno ha detto "capolavoro"?).
Sunday, June 01, 2008
Lyric of the Week + Video / AFTERHOURS - E' SOLO FEBBRE
È solo febbre, non si lamenta
Bambino genio qualcosa inventa
Noi l’ameremo finchè cadrà
Perciò dio voglia ci piacerà
Ci piacerà
Ci piacerà
Ci piacerà
Ci piacerà
Ci piacerà
Ci piacerà
Cambiare stile falciando teste
Cambiare amore, cambiare veste
Tradire tutti per non star solo
Qualsiasi cosa se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Se piacerà
Ti piacerà
Ti piacerà
Ti piacerà
Ti piacerà
Se piacerà
Ti piacerà
Ti piacerà
Ti piacerà
Se piacerà
Ti piacerà
Se piacerà
Ricordo ancora come eri bella
Com'era bello, com'ero anch’io
Mediocri in salvo di tutto il mondo
Ovunque siate ed io vi assolvo
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