Mitsuo e Fujio sono due operai in una fabbrica di estintori a Tokyo. Durante le loro pause pranzo, ma non solo, Mitsuo cerca di insegnare a Fujio il Jujitsu, nel tentativo di farlo diventare sempre più forte. Gli allenamenti portano via tantissimo tempo e il loro supervisore non è proprio contento di questa situazione. Durante una sfuriata, Fujio prende un estintore e lo ammazza colpendolo alla testa. Per risolvere questo spiacevole "inconveniente", decidono di seppellire il corpo al Black Fuji, una gigantesca discarica dove gli abitanti di Tokyo sotterrano di tutto, dalle parabole ai frigoriferi, ma soprattutto una grande quantità cadaveri. Forse per via del forte inquinamento (ma poi il motivo è davvero così importante?) i morti seppelliti sul Black Fuji ritornano in vita. I morti cominciano ad aggredire i vivi che morsicati diventano zombi anch'essi. In poco più di cinque anni la città di Tokyo è condannata. E così, grazie a Sakichi Sato (sceneggiatore di capolavori come Ichi The Killer e Gozu) che dirige e adatta il manga di Yusaku Hanakuma, anche in Giappone hanno il loro film di zombi. Contrariamente a quanto vuole una recente moda diffusasi all' interno del genere, in Tokyo Zombi i morti non corrono come dei disperati. Il film di Sato si rifà ai classici del genere pescando a piene mani dalla quadrilogia di George Romero. A volerla dire proprio tutta, la pellicola sembra più una parodia dei classici film sui morti viventi ma, diversamente dall' omaggio/dichiarazione d'amore che rappresenta quel piccolo grande cult di Shawn of the Dead, Tokyo Zombi si affida ad un umorismo tutto giapponese e decisamente demenziale. Per quanto sia un estimatore di tutto ciò che riguarda zombi e affini, non posso che guardare a questo Tokyo Zombi con una certa perplessità: non punto certo il dito verso la trama, inconsistente e simpaticamente assurda come deve essere, ma più che altro verso una comicità che non riesce a farsi colonna portante del film. C'è qualche bel "guizzo", qualche originale sperimentazione visiva (contaminazione di generi però gia vista in film come Kamikaze Girls) e piacevoli e riusciti omaggi (la fortezza dove i sopravvissuti ricostruiscono la società proprio come in Land of the Dead), ma sinceramente non basta. Consigliata comunque almeno una visione, se non altro per gustarsi i sempre bravi Tadanobu Asano e Sho Aikawa, o per scoprire come uccidere gli zombi utilizzando alcune semplici tecniche di jujitsu.
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15 comments:
beh, anche solo una visione può essere piacevole... ;-)
Questo lo cerco ma non lo trovo.
Sono curioso di vederlo
Splendida la frase portante del film: ばかじゃないの(Ma sei per caso idiota?)!! Anche io ho avuto qualche perplessità effettivamente. Tadanobu Asano e Sho Aikawa sono bravissimi. Cugino controlla VobSub!!
eh eh eh
Ma come fai a vedere tutti 'sti film?
Ciao amico e buona giornata!
Questo non lo conoscevo, grazie per la segnalazione...
Certo, Shawn of the dead è inarrivabile, nel genere (assieme al sempre classico L'armata delle Tenebre, anche se non riguarda strettamente l'argomento zombie).
Visto che hai citato Ichi the killer, ti segnalo qualcosa che sicuramente ti farà piacere: Takashi Miike Collection ;-)
voglio vederlo!
@heraclitus: una di sicuro si! Due...non saprei ^__^
@roberto: si trova con i sottotitoli in inglese. Io l'ho visto con i sottotitoli italiani che a breve saranno disponibili su Asianworld ^__*
@Nick: "ma sei per caso idiota?" è quasi il manifesto di questo film ^___*
@killo: questo è simpatico amico mio ^__^
@gino: per passione credo ^__^ Ciao a te ^___*
@alessio: simpatica alternativa orientale a Shawn of the Dead ma non irrinunciabile ^__^
La Takashi Miike Collection è il regalo più bello che la Dynit potesse farmi! Il fatto è che sono un superfan di Miike e alcuni dei titoli in uscita gli ho già acquistati d' importazione (ichi The killer e Dead or Alive per esempio) ma tutti gli altri me li prendo subito ^____^
@claudio: una visione la merita di sicuro e te la consiglio ^__^
Che film, l'ho visto al FEFF 2006.
La prima parte decisamente migliore. Dopo cade miseramente.
Certo che Asano e Sho sono pur sempre Asano e Sho. :)
Saluti.
Para
@para: Perfettamente d'accordo! Sono stato invogliato alla visione dal tema principale (zombi!!!) e da una coppia d'attori che adoro! Mancava solo Riki Takeuchi e sarei andato in paradiso ^___*
Weltall: ti capisco benissimo. Io mi sto ri-gustando proprio in questi giorni quella irrinunciabile follia che è MPD Psycho. E ogni volta mi accorgo di qualcosa di nuovo.
Mi piace riportare le parole di Kim Ki-duk (altro mio regista-feticcio: guarderei anche gli spot dei detersivi, se diretti da lui) su Takashi Miike: "Lui mi fa sentire meno solo: come me, non ha paura di essere estremo".
@Sai che MPD Psycho ancora mi manca? Cavolo devo correre ai ripari!!!
Le parole di Ki-Duk nei confronti di Miike non le conoscevo...BELLISSIME!!!
hAI RAGIONE.
Non proprio il massimno...
Weltall, devi ASSOLUTAMENTE prendere MPD Psycho: non può mancare negli scaffali di un vero Miike fan! :-D
Le parole di Kim Ki-duk (belle davvero) sono prese da un'intervista pubblicata nel bel libro allegato al film Time, nell'edizione Le Nuvole di Feltrinelli (che, tra parentesi, fino al 31 marzo son scontate del 25%).
OFF TOPIC: Il film, tra l'altro, è splendido. Nonostante io adori Ki-duk quasi religiosamente, ammetto che L'arco sembrava un po' "di maniera", come hanno scritto molti critici. Penso comunque che, finora, il punto più alto da lui raggiunto sia con La Samaritana [fine off topic ;-)]
@torakiki: si, in effetti mi aspetavo anche qualcosina di più...eh va be' ^__^
@Alessio: infatti credo che lo recupererò insieme agli acquisti che farò nei prossimi mesi ^__*
Per quel che riguarda Time, ero indeciso se prendere l'edizione Feltrinelli o quella "regolare" della Dolmen...ma credo che opterò per quella con il libro ^__^.
Di Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera ti consiglio l'edizione coreana. Per maggiori dettagli consulta la sezione "Consigli per gli Acquisti" nella colonna a destra ^__*
Off topic: anche a me è piaciuto Time anche se in molti l'hanno giudicato un po' troppo severamente. Credo che tutto dipenda dal fatto che essendo diventato un regista molto "in vista" che sforna un bel film all' anno, si cerchi di attaccarlo in tutti i modi appena mostra leggermente il fianco...pratica che, a dirla tutta, proprio non capisco.
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