Monday, March 17, 2008

Un diamante è per sempre...Blood Diamond non proprio...

Penso che siamo tutti d'accordo nell' affermare che, se il continente Africano avesse i piedi, probabilmente ci prenderebbe tutti a calci nel culo. Una terra vergine, un intero continente che poteva essere uno dei paradisi incontaminati di questo pianeta, è stato invece violentato nella maniera più brutale dai Paesi che chiamiamo "civilizzati", che sono stati così arroganti da voler portale la "civiltà" la dove non ce n'era. Hanno sfruttato e sfruttano tutt'ora questo territorio così ricco di risorse naturali, lasciando alle popolazioni africane le briciole e un' eredita di sangue e violenza che difficilmente sarà possibile estinguere. Diamanti. I diamanti sono una di queste "risorse". Una pietra all' apparenza grezza ma dal grande valore, per la quale tanto sangue innocente è stato versato. I blood diamonds (diamanti di sangue) sono stati soprannominati e Blood Diamond è il titolo del film di Edward Zwick che racconta questa storia ambientata sul finire degli anni '90. In una Sierra Leone sconvolta da una guerra civile, il Governo lotta contro un gruppo armato indipendentista che compie stragi nei villaggi, recluta bambini soldato e schiavi per le miniere di diamanti. Ed è proprio con queste pietre che i soldati comprano le armi per la rivoluzione. Qui entrano in gioco i contrabbandieri che acquistano i diamanti in cambio di armi e li fanno passare oltre il confine della Sierra Leone verso la Liberia dove possono essere esportati legalmente e senza problemi. Danny Archer, ex soldato sudafricano, è appunto un contrabbandiere che si trova casualmente tra le mani la possibilità di fare un bel po' di soldi e andare via per sempre dall 'Africa: Solomon, un nativo della Sierra Leone, ha trovato un diamante grezzo di inestimabile valore e l'ha nascosto. E' disposto a dire a Danny dove si trova se lui lo aiuterà a ricongiungersi con la sua famiglia. Quello che viene da chiedersi subito dopo la visione del film è: "ma questo vuole essere un film di denuncia?". Le didascalie all' inizio e alla fine del film e i dialoghi piuttosto espliciti sull' argomento, lascerebbero intendere di si. Ma come il "manuale del buon film di Hollywood" insegna, non c'è argomento, per quanto serio e impegnato, che non si possa trasformare in spettacolo. Se penso ad un film che parli dell' Africa e ce la mostri in tutte le sue sfaccettature senza rinunciare a fare del buon cinema, mi viene in mente (pescando dal passato recente) The Constant Gardener di Meirelles. Gli intenti di denuncia del film di Zwick si perdono purtroppo tra roboanti esplosioni, scene di guerriglia urbana, una sceneggiatura scontata che proprio non convince, nella quale si muovono dei personaggi il cui sviluppo appare scontato anch' esso se non proprio superfluo (adoro Jennifer Connely ma il suo ruolo qui è quasi inutile). Si è fatto un gran parlare di questo film e come al solito si è gonfiato all' eccesso (cinque candidature all' Oscar...ma per cosa?) un prodotto valido negli intenti (d'altronde si parla di una situazione del passato recentissimo) ma insufficiente in tutto il resto.

13 comments:

Anonymous said...

una stroncatura in piena regola...

Gianmario said...

A me non e' dispiaciuto anche se e' difficile vederlo come qualcosa di piu' di un buon film, c'e' da dire pero' che e' difficile per Hollywood parlare dell'Africa senza cadere o nel banale o politicamente corretto. Anche The Constant Gardener non era un film del tutto solido anche se l'attore di quel film e' uno dei miei preferiti.

Anonymous said...

allora questo mi sa che me lo salto... ;-)

Mary said...

non lo conosco ma mi fido del tuo giudizio :)
ciao un salutone!!!

Anonymous said...

Non mi convinceva prima e non mi convince certo dopo aver letto la tua recensione. Credo che passerò ^^
O si fanno film di denuncia seri o si fa un baraccone di intrattenimento. Secondo me la via di mezzo è pericolosa.

Ciao,
Lorenzo

Killo said...

Io non lo ho ancora visto...mi manca devo ammetterlo, appena lo vedo (cioè a breve) ti faccio sapere la mia opinione

Anonymous said...

Invece a me è piaciuto molto! Certo non è un film da candidare all'oscar nè da elogiare per chissà quali meriti, ma tutto sommato l'ho trovato bello!

Weltall said...

@dreca: ummm si...credo la si possa chiamare così ^___*

@gianamrio: E' vero. The Constant Gardener non è privo di difetti anzi. Però ho trovato i personaggi molto più solidi e credibili e soprattutto ho adorato il modo in cui Meirelles ha fatto risaltare l' Africa con i suoi colori. Tutte cose che nel film di Zwick purtroppo mancano. E un po' mi dispiace a dire la verità.

@heraclitus: e fai bene ^__^

@arte: grazie per la fiducia! Ciao ^___^

@t3nshi: perfettamente d'accordo! Ed infatti Zwich non bilancia a dovere denuncia e spettacolo rovinando il film.

@killo: aspetto la tua opinione allora ^__*

@francy: se non l'hai già visto ti consiglio The Constant Gardener, film che mi ha convinto decisamente di più di questo Blood Diamond ^__^

Anonymous said...

Mi manca, ma è già nella lista "arretrati da vedere assolutamente"!!

Deneil said...

qui purtroppo non siam d'accordo..dovrei rivederlo ma quella prima volta mi colpì davvero molto...secondo me è proprio la giusta commistione tra spettacolo holliwoodiano e impegno che lo rende un gran film...ma ripeto..lo riguarderò!

Weltall said...

@francy: quando l'hai visto fami sapere ^__^

@deneil: è una rarità non essere d'accordo ma ogni tanto ci stà ^__*
Purtroppo secondo me questo film non bilancia bene gli aspetti di denuncia (troppo limitati) e di spettacolo (che prende decisamente il sopravvento). Anche i personaggi sono decisamente deboli (Di Caprio cinico fino agli ultimi cinque minuti...decisamente prevedibile, Jennifer connely sostanzialmente inutile).
Con tutto quello che ho da vedere non so se gli dedichero altre due ore e venti ^__^

Anonymous said...

azz, questo lo devo vedere da quando è uscito, ma più per gli intenti che per altro...
Simone

Weltall said...

@Simone: infatti anche io l'ho guardato proprio per quelli...solo che rimane ben poco alla fine