La gilda di assassini nota come "La Pietra Nera" è alla caccia del corpo di un monaco buddista i cui resti ormai mummificati sono depositari di importantissimi segreti. Zeng Jing (interpretata dall’ intramontabile Michelle Yeoh), assassina affiliata alla Pietra Nera, ruba la metà superiore del cadavere ma invece di tenerla per se,decide di restituirne i resti e iniziare una nuova vita cambiando perfino i propri connotati. A due anni dalla presentazione al Festival di Venezia, è uscito ufficialmente nelle sale italiane La Congiura della Pietra Nera (Reign of Assassins il titolo internazionale), la cui notorietà è stata trainata dal nome accreditato come regista, John Woo. Ad onor del vero John Woo, il cui indiscutibile contributo anche a livello produttivo è percepibile e riconoscibile in singoli elementi della storia, gira il film a quattro mani con il meno conosciuto Choi-Bin Su che pone la sua firma anche su di una sceneggiatura che si muove liberamente tra dramma, romanticismo, melò, umorismo ma sopratutto tanta azione che il genere richiede. Il film della coppia Woo / Su si rifà infatti alla tradizione del cinema wuxia il che si traduce in acrobatici combattimenti e complesse coreografie che, nel caso specifico, sono anche di ottima fattura valorizzate da una regia attenta a coordinare efficacemente movimenti di macchina e stacchi di montaggio, con un uso quasi sempre calibrato di effetti speciali. A differenza del recente (sempre nell' ottica del panorama distributivo italiano) Detective Dee di Tsui Hark, dove il contributo della CG diventava spesso ingombrante, qui ha invece la funzione di "coprire" il trucco ed in pratica nascondere i cavi alla base delle evoluzioni ed acrobazie, fiore all' occhiello di un film che si pone come obiettivi primari quello di divertire ed intrattenere. Aspetti che emergono anche dalla scrittura del film, non certo debole ma di sicuro semplice, sia nel definire personaggi contraddistinti da una propria unicità ma certamente poco profondi, che negli snodi narrativi all' apparenza un po' forzati ma che riservano qualche piacevole ed inaspettata sorpresa: le motivazioni che spingono il leader della Pietra Nera, ad esempio, potrebbero anche apparire ridicole ma danno invece il senso di una compiaciuta libertà narrativa. Guardando il risultato finale nel suo complesso, La Congiura della Pietra Nera è un film wuxia più che sufficiente, certamente adatto ad avvicinare al genere anche palati non proprio avvezzi ai gusti cinematografici orientali.
Recensione già pubblicata su i-filmsonline.
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