Non si faccia l'errore di scambiare l' undicesimo film cinematografico di Star Trek, per il classico blockbuster sci-fi tutto botti, esplosioni ed effetti speciali. Ci sono anche quelli ma non solo. Insomma, non è un evento da poco quando il più importante e longevo serial fantascientifico si incontra con la persona che, forse pari solo a Joss Whedon, ha reinventato e ridefinito il concetto stesso di serie televisiva moderna, J.J. Abrams (i titoli Alias, Lost e Fringe dovrebbero parlare da soli).
Passato e presente si incontrano insomma, ma viene da chiedersi come mai tra tutti i nomi possibili, sia stato pescato proprio quello di Abrams che, per sua stessa ammissione, non è mai stato particolarmente legato a Star Trek. A parte il suo già citato legame con il mondo dei serial televisivi, pare chiaro che lo scopo principale fosse quello di allegerire Star Trek dai tanti anni che si porta sulle spalle utilizzando collaudate fondamenta per costruire qualcosa di nuovo e più in linea con i tempi. Un processo di "svecchiamento" questo, ben noto a chi segue i comics americani per esempio, che ha visto coinvolti tutti i personaggi storici della Marvel (Capitan America, Iron Man, Vendicatori ecc.), processo che certe volte si rende necessario per avvicinare nuovo possibile pubblico e non solo i fan irriducibili. Considerati i risultati al botteghino (almeno per quel che riguarda l' Italia) forse Star Trek non riesce ad elevarsi oltre il fenomeno di nicchia ma non si può dire che Abrams non abbia lavorato per accontentare sia i suoi fan che i Trekkies.
Per rinarrare le origini della storica saga, il varo dell' Enterprise, la formazione dello storico equipaggio, la definizione delle figure di Kirk e Spock (la cui complementarità è quanto mai messa in evidenza in questo film), Abrams si porta dietro il suo collaudato team produttivo della Bad Robot e mette insieme una storia fuori continuity, e perciò universalmente fruibile da chiunque, nella quale non rinuncia ad un gustoso auto-citare le sue precedenti creature (i paradossi temporali alla Lost, le didascalie dei luoghi che ricordano quelle di Fringe e nessuno mi venga a dire che il mostro nel pianeta ghiacciato non ricorda moltissimo quello di Cloverfield). Ma il vero merito che bisognerebbe riconoscere ad Abrams è quello di non chiudere la porta alle origini, al cuore della saga, ma anzi tenerli ben vivi e presenti nei costumi, così nostalgicamente retrò, o nelle scenografie in equilibrio tra futuro e passato. Ma è soprattutto la presenza dello Spock originale, interpretato sempre da Leonard Nimoy, a costituire il collegamento fondamentale tra l'immortale e originale Star Trek, scolpito a fuoco nell' immaginario fantascientifico, e la nuova e rispettosa visione del buon JJ. Qualche purista potrebbe comunque storcere il naso di fronte a quello che a mio parere è un riuscito film di Star Trek e un gran spettacolo fantascientifico e d'intrattenimento.
Passato e presente si incontrano insomma, ma viene da chiedersi come mai tra tutti i nomi possibili, sia stato pescato proprio quello di Abrams che, per sua stessa ammissione, non è mai stato particolarmente legato a Star Trek. A parte il suo già citato legame con il mondo dei serial televisivi, pare chiaro che lo scopo principale fosse quello di allegerire Star Trek dai tanti anni che si porta sulle spalle utilizzando collaudate fondamenta per costruire qualcosa di nuovo e più in linea con i tempi. Un processo di "svecchiamento" questo, ben noto a chi segue i comics americani per esempio, che ha visto coinvolti tutti i personaggi storici della Marvel (Capitan America, Iron Man, Vendicatori ecc.), processo che certe volte si rende necessario per avvicinare nuovo possibile pubblico e non solo i fan irriducibili. Considerati i risultati al botteghino (almeno per quel che riguarda l' Italia) forse Star Trek non riesce ad elevarsi oltre il fenomeno di nicchia ma non si può dire che Abrams non abbia lavorato per accontentare sia i suoi fan che i Trekkies.
Per rinarrare le origini della storica saga, il varo dell' Enterprise, la formazione dello storico equipaggio, la definizione delle figure di Kirk e Spock (la cui complementarità è quanto mai messa in evidenza in questo film), Abrams si porta dietro il suo collaudato team produttivo della Bad Robot e mette insieme una storia fuori continuity, e perciò universalmente fruibile da chiunque, nella quale non rinuncia ad un gustoso auto-citare le sue precedenti creature (i paradossi temporali alla Lost, le didascalie dei luoghi che ricordano quelle di Fringe e nessuno mi venga a dire che il mostro nel pianeta ghiacciato non ricorda moltissimo quello di Cloverfield). Ma il vero merito che bisognerebbe riconoscere ad Abrams è quello di non chiudere la porta alle origini, al cuore della saga, ma anzi tenerli ben vivi e presenti nei costumi, così nostalgicamente retrò, o nelle scenografie in equilibrio tra futuro e passato. Ma è soprattutto la presenza dello Spock originale, interpretato sempre da Leonard Nimoy, a costituire il collegamento fondamentale tra l'immortale e originale Star Trek, scolpito a fuoco nell' immaginario fantascientifico, e la nuova e rispettosa visione del buon JJ. Qualche purista potrebbe comunque storcere il naso di fronte a quello che a mio parere è un riuscito film di Star Trek e un gran spettacolo fantascientifico e d'intrattenimento.
21 comments:
sottoscrivo tuttissimo, a me, che star trek m'ha sempre smucinato le balle, sto film é proprio piaciuto, ed ho pure avuto la prova del nove di un super geek (più di me?? sì ebbene sì) venuto con me che ha approvato tutto, e già prima di entrare in sala era già lì a dire... "guarda che l'Enterprise prima era comandato dal Capitano Spike..."
unica obbiezione:
le spaceship si costruiscono/assemblano nello spazio e non a terra... un "cosone" del genere nell'atmosfera non si solleva manco per un cazzo...
è vero!!! il mostro sul pianeta ghiacciato è simile a quello di Cloverfield!!
Star Trek è un ottimo prodotto di intrattenimento, e si distacca parecchio dalle origini. ma è un bene, perchè hanno saputo reinventare una storia, anche se(e l'hai letto sul mio blog) c'è fin troppa scontatezza all'interno della narrazione... ma va bene così
E' un film per me riuscitissimo sotto ogni punto di vista.
Quasi un miracolo (e non sarebbe il primo) di J.J.Abrams che, come hai detto, ha rinnovato l'immaginario fantascientifico moderno rispettando e omaggiando quello classico.
I camei di Nimoy sono memorabili secondo me.
Un saluto :)
Bhe...sono daccordo con quello che hai scritto...
Questo film si presenta secondo me come il meglio fra tutti quelli realizzati finora...
gli attori del cast poi mi piacciono da morire...
Venerdi', in ritardo clamoroso per un trekker come me , ma per motivi di forza maggiore, lo vedro', e poi leggero' il tuo commento ...
@Eazye: eh eh eh bè mi fa piacere che siamo d'accordo, tra l'altro trovo la tua obiezione abbastanza condivisibile ^__*
@Riccardo: (si si è proprio Cloverfield ^__^) te l'ho detto che a parte lievi sfumature siamo praticamente d'accordo su tutto ^__*
@Chimy: JJ ne ha combinata un' altra delle sue e non si può che esserne soddisfatti!
La presenza di Nimoy poi, è la ciliegina sulla torta ^__^
@Killo: grande! Sono molto contento che sia piaciuto anche a te ^__*
@Kusanagi: aspetto un tuo commento allora ^__*
@ Weltall: Ma figurati! E' parso strano anche a me, tanto è vero che mi sono chiesto - ed ho chiesto - chi fosse il gentile blogger che mi aveva inserito.
Spero prossimamente di entrare a far parte della Connection.
Io l'ho visto due volte, ma non perché ne sia entusiasta ma perché ci sono talmente tante cose che scorrono così velocemente che una sola visione secondo me è poco. Nonostante ciò, quando mi si propone un film di fantascienza, che sia Star trek, Terminator o matrix, vorrei anche una bella fantascienza. Posso anche rinunciare a qualche effetto speciale e la storia è intrigante, ma quel tipo di fantascienza con il tizio, per giunta quasi decrepito, che da solo vorrebbe salvare un pianeta non la vedevo dai film anni '50, poi anche altre cosette ridicole, insomma... sì, due orette simpatiche:-)
Che bello, sono rimasto senza parole...
@Drewes: io ci sono entrato dopo due anni di vita del mio blog...quindi c'è sempre tempo ^__*
@recenso: l'approccio di Abrams alla materia mi è parso votato alla spettacolarità e all' intrattenimento con più di un' occhio di riguardo a quello che Star Trek ha rappresentato in passato e la presenza di Nimoy (o la sua funzione nella storia) serve a rafforzare questo collegamento (presente-passato). Poi sul "tipo" di fantascienza che piace, non si discute: a me, ad esempio, piacciono da impazzire le battaglie nello spazio e anche in questo sono stato accontentato ^__*
@Nick: grande cugino!
mmmmmmmh
non lo so se mi hai convinta ...
non mi entusiasma star trek pur essendo una fan accanita di lost...
;-)
@Pupottina: bè, se sei una fan di Lost una possibilità gliela devi dare ^__*
Visto ieri sera: bello, mi è piaciuto molto, storia scorrevole, buone interpretazioni, spettacolare, e molto molto ironico... adesso ci vuole per forza un sequel cinematografico e una nuova serie televisiva!
Un film che mi ha piacevolmente sorpreso e sottoscrivo la tua interessante e precisissima analisi.
Si, il film è bello, ben fatto, travolgente, divertito, spettacolare, citazionista, e mostra di conoscere bene la materia ...
Tranne che (come tutto ciò che tocca Abrams, IMHO) è freddo, non comunica nulla a livello emotivo.
Almeno questa è stata la mia sensazione.
E quindi da trekker posso dire che con Star Trek c'entra veramente poco, almeno per quanto riguarda l'anima della serie.
@Vagabond: e chi sa che non arrivino pure quelli ^__*
@Luciano: ti ringrazio e naturalmente ora passo a leggere da te ^__^
@kusanagi: "Tranne che (come tutto ciò che tocca Abrams, IMHO) è freddo, non comunica nulla a livello emotivo" ARGH!!! Bestemmia!!! ^__*
Scherzo ovviamente e devo dire che attendevo il tuo giudizio da Trekker. Per quanto io sia legato alla prima serie originale, i miei sono giudizi non nascono da una profonda passione per la saga cosa che, se non ho mal interpretato (^__*), tu hai invece ben radicata.
Quanto alla comunicabilità a livello emotivo di lavori di Abrams, bé quello è un fattore del tutto soggettivo (come sottolinei anche tu) e visto quanto sono invischiato in Lost e compagnia cantante, non credo che riuscirei ad essere obiettivo ^__*
Weltall: In realta' io sono piu' legato alla Next Generation, che non alla Classica.
E per me e' una bestemmia veder accostati Whedon e Abrams nella stessa frase, anche se mi rendo conto che Whedon e' molto piu' "imperfetto" ... ;D
Per dire, ieri sera mi son rivisto Serenity, e l'ho trovato decisamente piu' "vivo" del film di Abrams, anche se molto meno "perfetto".
Ma e' questione di gusti personali, come hai giustamente detto tu ...
E c'e' da dire che anche i film precedenti raramente hanno colto lo spirito della serie, quindi non e' che si possa accusare JJ di aver fatto diversamente dai suoi predecessori.
Abrams ha quanto meno dimostrato di conoscere bene la materia e di trattarla con il dovuto rispetto, anche se rielaborandola a modo suo e inserendo alcune sue ossessioni personali.
@kusanagi: ah ah ah in pratica siamo due bestemmiatori ^__*
Tralasciando il fatto che io apprezzo sia i lavori di Whedon che di Abrams, fa piacere vedere che il buon JJ ha fatto un film che non separa i suoi sostenitori dai fan di Star Trek ma anzi li avvicina.
E' un ottimo risultato secondo me ^__^
Beh, con la partecipazione di Nimoy in Fringe, il più era già fatto ...
Quel che meraviglia a me è che malgrado il nome di Abrams il film sia andato lo stesso così male qua da noi , mentre in USA sta facendo sfracelli ... e secondo me li merita anche, qualitativamente.
Evidentemente i fan di Abrams non sono tanto più numerosi di quelli di Star Trek ...
@kusanagi: effettivamente...quello che risulta è che il pubblico italiano conosce Star Trek, ne accosta il nome alla vecchia serie e snobba il film. Abrams in pochi sanno chi sia effettivamente, anche quelli molto legati a Lost ma non al mondo seriale in generale.
Non si spiega altrimenti il risultato al botteghino italiano...
imparato molto
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