ALL ABOUT WOMEN
Regia di Tsui Hark
Avevo lasciato Tsui Hark con Seven Swords e lo ritrovo al FEFF con una commedia tutta al femminile dove è proprio l'universo “rosa” ad essere esplorato attraverso le tre protagoniste: la manager realizzata che cerca di dimostrare che il suo successo dipende dalle sue capacità e non dalla sua bellezza. La dottoressa che cerca di superare la sua particolare sclerosi, che la paralizza quando entra in contatto con gli uomini, studiando il modo di attrarli a se usando i ferormoni. La giovane cantante punk che sin da bambina si è costruita, con la sua fantasia, una relazione con un famoso divo di Hong Kong per sopperire alla totale mancanza di affetto dei genitori. Tre personaggi decisamente sopra le righe, le cui storie e i cui destini finiscono per incrociarsi in una serie di situazioni, spesso paradossali, che le porterà ognuna, non ad un proprio lieto fine, ma ad una realizzazione personale. Fa divertire in principio questo lavoro di Hark, specie quando si definiscono le tre figure femminili, per poi andare lentamente in calando fino alla fine quando ti accorgi che non c'è un gran che da ricordare in questo film, nessuna particolare riflessione e un p(i)attume crescente...e forse non è neanche poi così divertente.
ONE MILLION YEN GIRL
Regia di Tanada Yuki
La giovane regista esordiente, Tanada Yuki, arriva al FEFF con un road movie da non sottovalutare e, trattandosi di un' opera prima, da non giudicare troppo severamente. Tutto è lasciato sulle spalle della bella Yu Aoi che interpreta la protagonista Suzuko, che dopo qualche guaio con la legge decide di non pesare più sulla famiglia e, una volta racimolato un milione di Yen per pagarsi le spese di trasferimento, mettersi in viaggio e vivere per conto proprio, guadagnare un' altro milione e spostarsi ancora . Un peregrinare che la porterà al mare, in montagna e di nuovo in città. Un viaggio che diventa una collezione di esperienze votate alla scoperta di se stessi e della propria strada da seguire più che alla ricerca di un posto dove stare perché, nelle intenzioni della protagonista, quel luogo non esiste: più rimane in un posto nuovo e più c'è la possibilità che il suo passato ingombrante si ripresenti. Uno sguardo piuttosto critico alla società giapponese (dove le "macchie" personali rimangono indelebili quasi come tatuaggi) nel quale è d'obbligo segnalare, in positivo, un finale per nulla scontato e accomodante, cosa non da poco per certo cinema giapponese.
THE BEAST STALKER
Regia di Dante Lam
E' il film di Dante Lam il primo dei due rappresentanti dell' action made in Hong Kong in questo festival, un genere molto amato da queste parti. The Beast Stalker è una pellicola ad ambientazione urbana, una serrata caccia all' uomo da parte di un poliziotto che, dopo aver ucciso accidentalmente una bambina durante un inseguimento, vuole riscattare se stesso e mettere a tacere la sua coscienza salvandone un'altra, rapita per costringere la madre a far scomparire alcune prove che porterebbero all' incriminazione di un noto criminale. Un plot che si sviluppa tutto attorno ad un incidente d'auto (tra l'altro, a prova di smentite di sorta, questa è una delle sequenze migliori viste/ che si vedranno in questo Far East) e che prosegue con un ritmo piuttosto serrato a fasi alterne, accompagnato dalla regia esperta di Lam e dagli attori protagonisti, nomi molto noti a chi segue la cinematografia dell' ex-colonia britannica (Nick Cheung anche ospite insieme al regista). Forse non il film di riferimento per il genere e un po' al di sotto delle aspettative (altissime, forse troppo, devo ammetterlo) ma da vedere.
CHOCOLATE
Regia di Prachya Pinkaew
L'avevo già visto (e ne avevo anche già scritto qui) ma non è stato possibile resistere alla tentazione di vedere il film di Pinkaew, secondo titolo del focus sul thai action movie, sul magnifico schermo del Teatro Nuovo. E' impossibile anche, almeno per me, giudicare questo film in maniera obiettiva o mantenere un giudizio contenuto come dopo la prima visione. Perché, diciamocela tutta, chi se ne frega della sceneggiatura.Guardare questi film per la sceneggiatura vuol dire castrare il puro intrattenimento. Chi se ne stra-frega se in una particolare scena c'è un uso di effetti speciali talmente ridicolo da far sbellicare. Quel che conta e che nello coreografie effetti non se ne usano. Son tutte cose poi, che si dimenticano in fretta quando entra in scena Jeeja che non si risparmia certo nel mettere in mostra tutte le sue capacità atletiche. Forse è l'atmosfera del FEFF ad amplificare le sensazione, ma questo è un film che, se liberi da pregiudizi di sorta, è una vera e incontrollabile goduria. Tra l'altro Pinkaew, visto dal vivo, ha una bella faccia pacioccona che fa simpatia.
Regia di Tsui Hark
Avevo lasciato Tsui Hark con Seven Swords e lo ritrovo al FEFF con una commedia tutta al femminile dove è proprio l'universo “rosa” ad essere esplorato attraverso le tre protagoniste: la manager realizzata che cerca di dimostrare che il suo successo dipende dalle sue capacità e non dalla sua bellezza. La dottoressa che cerca di superare la sua particolare sclerosi, che la paralizza quando entra in contatto con gli uomini, studiando il modo di attrarli a se usando i ferormoni. La giovane cantante punk che sin da bambina si è costruita, con la sua fantasia, una relazione con un famoso divo di Hong Kong per sopperire alla totale mancanza di affetto dei genitori. Tre personaggi decisamente sopra le righe, le cui storie e i cui destini finiscono per incrociarsi in una serie di situazioni, spesso paradossali, che le porterà ognuna, non ad un proprio lieto fine, ma ad una realizzazione personale. Fa divertire in principio questo lavoro di Hark, specie quando si definiscono le tre figure femminili, per poi andare lentamente in calando fino alla fine quando ti accorgi che non c'è un gran che da ricordare in questo film, nessuna particolare riflessione e un p(i)attume crescente...e forse non è neanche poi così divertente.
ONE MILLION YEN GIRL
Regia di Tanada Yuki
La giovane regista esordiente, Tanada Yuki, arriva al FEFF con un road movie da non sottovalutare e, trattandosi di un' opera prima, da non giudicare troppo severamente. Tutto è lasciato sulle spalle della bella Yu Aoi che interpreta la protagonista Suzuko, che dopo qualche guaio con la legge decide di non pesare più sulla famiglia e, una volta racimolato un milione di Yen per pagarsi le spese di trasferimento, mettersi in viaggio e vivere per conto proprio, guadagnare un' altro milione e spostarsi ancora . Un peregrinare che la porterà al mare, in montagna e di nuovo in città. Un viaggio che diventa una collezione di esperienze votate alla scoperta di se stessi e della propria strada da seguire più che alla ricerca di un posto dove stare perché, nelle intenzioni della protagonista, quel luogo non esiste: più rimane in un posto nuovo e più c'è la possibilità che il suo passato ingombrante si ripresenti. Uno sguardo piuttosto critico alla società giapponese (dove le "macchie" personali rimangono indelebili quasi come tatuaggi) nel quale è d'obbligo segnalare, in positivo, un finale per nulla scontato e accomodante, cosa non da poco per certo cinema giapponese.
THE BEAST STALKER
Regia di Dante Lam
E' il film di Dante Lam il primo dei due rappresentanti dell' action made in Hong Kong in questo festival, un genere molto amato da queste parti. The Beast Stalker è una pellicola ad ambientazione urbana, una serrata caccia all' uomo da parte di un poliziotto che, dopo aver ucciso accidentalmente una bambina durante un inseguimento, vuole riscattare se stesso e mettere a tacere la sua coscienza salvandone un'altra, rapita per costringere la madre a far scomparire alcune prove che porterebbero all' incriminazione di un noto criminale. Un plot che si sviluppa tutto attorno ad un incidente d'auto (tra l'altro, a prova di smentite di sorta, questa è una delle sequenze migliori viste/ che si vedranno in questo Far East) e che prosegue con un ritmo piuttosto serrato a fasi alterne, accompagnato dalla regia esperta di Lam e dagli attori protagonisti, nomi molto noti a chi segue la cinematografia dell' ex-colonia britannica (Nick Cheung anche ospite insieme al regista). Forse non il film di riferimento per il genere e un po' al di sotto delle aspettative (altissime, forse troppo, devo ammetterlo) ma da vedere.
CHOCOLATE
Regia di Prachya Pinkaew
L'avevo già visto (e ne avevo anche già scritto qui) ma non è stato possibile resistere alla tentazione di vedere il film di Pinkaew, secondo titolo del focus sul thai action movie, sul magnifico schermo del Teatro Nuovo. E' impossibile anche, almeno per me, giudicare questo film in maniera obiettiva o mantenere un giudizio contenuto come dopo la prima visione. Perché, diciamocela tutta, chi se ne frega della sceneggiatura.Guardare questi film per la sceneggiatura vuol dire castrare il puro intrattenimento. Chi se ne stra-frega se in una particolare scena c'è un uso di effetti speciali talmente ridicolo da far sbellicare. Quel che conta e che nello coreografie effetti non se ne usano. Son tutte cose poi, che si dimenticano in fretta quando entra in scena Jeeja che non si risparmia certo nel mettere in mostra tutte le sue capacità atletiche. Forse è l'atmosfera del FEFF ad amplificare le sensazione, ma questo è un film che, se liberi da pregiudizi di sorta, è una vera e incontrollabile goduria. Tra l'altro Pinkaew, visto dal vivo, ha una bella faccia pacioccona che fa simpatia.
8 comments:
film tutti interessanti, ma il primo che vedrò sarà THE BEAST STALKER
Il film che mi è piciuto di più in questa seconda giornata è stato CHOCOLATE :-) è sempre unpiacere vedere una donna che sussa gli uomini ;-)
Rosuen
ciao. bentornato. interessanti i film che proponi.
mentre eri via ho visto Lasciami entrare, che hai recensito un bel po' di tempo fa... e mi è molto piaciuto. Uscirà anche il seguito oppure ho capito male?
@Vision: bene! Recupera anche Chocolate appena puoi ^__^
@Rosuen: "sussa" è molto caratteristico ^__^
Comunque si, Chocolate è stato il miglior film del giorno ^__^
@Pupottina: mi fa molto piacere che Lasciami Entrare ti sia piaciuto! Su di un eventuale seguito, al momento non so nulla ^__^
Io prendo appunti...ma quanti di questi riuscerò a trovare??
Io segno...
@Dirk: Beast Stalker e Chocolate dovresti riuscire a trovarli senza troppi problemi (almeno con i sottotitoli in inglese) ^__^
Giornata piena, questa :)
All About Women: Non ho mai amato il cinema cinese, e solo "If You Are The One" mi ha fatto cambiare idea...
One Million Girl: Io amo Yuu Aoi, e in questo film è fantastica come al solito! Un filmetto carino e profondo, delicato e silenzioso, temi duri da trattare e grande coraggio della Tanada nell'imporsi per un finale anormale. Bello!!
The Beast Stalker: Cavoli, anche questo è bello, gli ho dato 5, e io non ho mai dato 5 se non ad un film Giapponese! Che emozione Nick Cheung in sala!!
Chocolate: non l'avevo visto, bella sorpresa, grande fascino la ragazza. Che divertimento!!
@Nick: eh si, prima giornata piena ^__^
Chocolate è stato il top della giorno ma anche Beast Stalker e One Million Yen Girl si sono rivelati parecchio validi (Yu Aoi è fantastica come sempre ^__*)
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