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Tuesday, March 31, 2009
LIKE A DRAGON...il videogames si adatta a Miike o viceversa?
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Monday, March 30, 2009
L' età dell' ORO
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Basteranno quasi quindici anni di fedeltà Marvel per considerarmi "lettore di vecchia data"?
O forse, considerata l'anzianità della grande casa statunitense, mi serve qualche annetto ancora per fregiarmi di tale titolo?
Qualsiasi sia la risposta, è sempre stato mio interesse recuperare le vecchie storie, quelle classiche, andando alla ricerca di arretrati, ristampe ecc. Visto che da qualche anno le raccolte in volumetto stanno prendendo fortunatamente piede, la Marvel Italia ha deciso di dare alle stampe la serie Marvel Gold. Eleganti albi brossurati contenenti saghe complete o cicli narrativi particolarmente datati o comunque di indiscutibile valore artistico visti i nomi coinvolti.
Al momento sono stati pubblicati i volumi che raccolgono lo scontro Vendicatori - Difensori (di Englehart, Buscema e Brown), quello sulla guerra Kree - Skrull (eccezionale team work di Thomas, Neil Adams, Jon e Sal Buscema) e la raccolta del Capitan Bretagna di quel geniaccio di Alan Moore supportato dalle matite di Alan Davis. Al momento in cui scrivo si aspetta il volume dedicato ai Fantastici Quattro contro i Terribili Quattro.
Nel consigliare l'acquisto a chi come me non ha avuto la fortuna di leggere queste storie mi sembra inutile dire che si spera una vita lunga e sempre così interessante per questa collana.
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Sunday, March 29, 2009
Lyric of the Week + Video / THE LONELY ISLAND - I'M ON A BOAT
**Nuovo singolo, nuovo video. Non ho più aggettivi ^__^**
Aww shit, get your towels ready it's about to go down (shorty, yeah)
Everybody in the place hit the fucking deck (shorty, yeah)
But stay on your motherfucking toes
We running this, let's go
I'm on a boat (I'm on a boat)
I'm on a boat (I'm on a boat)
Everybody look at me 'cause I'm sailing on a boat (sailing on a boat)
I'm on a boat (I'm on a boat)
I'm on a boat
Take a good hard look at the motherfucking boat (boat, yeah)
I'm on a boat motherfucker take a look at me
Straight flowing on a boat on the deep blue sea
Busting five knots, wind whipping out my coat
You can't stop me motherfucker cause I'm on a boat
Take a picture, trick (trick)
I'm on a boat, bitch (bitch)
We drinking Santana champ,
Cause it's so crisp (crisp)
I got my swim trunks
And my flippie-floppies
I'm flipping burgers, you at Kinko's
Straight flipping copies
I'm riding on a dolphin, doing flips and shit
The dolphin's splashing, getting everybody all wet
But this ain't Seaworld, this is real as it gets
I'm on a boat, motherfucker, don't you ever forget
I'm on a boat and
It's going fast and
I got a nautical themed
pashmina afghan
I'm the king of the world
On a boat like Leo
If you're on the shore,
then you're sure not me-oh
Get the fuck up, this boat is REAL!!!
Fuck land, I'm on a boat, motherfucker (motherfucker)
Fuck trees, I climb buoys, motherfucker (motherfucker)
I'm on the deck with my boys, motherfucker (yeah)
This boat engine make noise, motherfucker
Hey ma, if you could see me now (see me now)
Arms spread wide on the starboard bow (starboard bow)
Gonna fly this boat to the moon somehow (moon somehow)
Like Kevin Garnett, anything is possible
Yeah, never thought I'd be on a boat
It's a big blue watery road (yeah)
Poseidon
Look at me, oh (all hands on deck)
Never thought I'd see the day
When a big boat coming my way
Believe me when I say
I fucked a mermaid
I'm on a boat
I'm on a boat
Everybody look at me 'cause I'm sailing on a boat (woaah)
I'm on a boat
I'm on a boat
Take a good hard look at the mothafuckin' boat (sha-sha-shorty, shorty, yeah)
Friday, March 27, 2009
Dicono di Ponyo
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Navigando per la grande Rete si possono trovare tantissime recensioni sull' ultimo capolavoro di Miyazaki. Non l'ho mai fatto prima di oggi ma, ho voluto riportare in questo post cinque citazioni, o brevi estratti, tratti da altrettanti post dedicati a Ponyo sulla Scogliera, scritti da diversi cinebloggers: alcuni conosciuti da pochissimo, altri che leggo già da tempo, ed altri ancora amici di WELTALL'S WOR(L)D di vecchia data. Non li sto riportando qui per rafforzare la mia opinione positiva su questo bellissimo film ma, più che altro, per sottolineare uno di quei rari casi in cui tante persone diverse riescono a guardare un film con gli stessi occhi.
E con il suo Ponyo il Mastro Miyazaki accantona quasi del tutto il conflitto e l'inquietudine profonda presente nei suoi ultimi lavori per rappresentare una vera e propria apoteosi elementale, una stupenda fiaba che rappresenta una riappacificazione e insieme un canto di speranza, in cui l'uomo e la natura ricominciano a vivere insieme, si stringono la mano, si abbracciano, si baciano, si amano. - Kekkoz
La struttura narrativa è semplice ed efficacissima, riesce a commuovere proprio per la sua purezza di fondo e per la rappresentazione autentica di valori e sentimenti che sembrano sempre più scomparsi. - Chimy
Forse per apprezzare a dovere quest’ultimo lavoro del Maestro bisognerebbe riuscire a osservarlo con gli occhi di un bambino e “pensarlo” col cervello di un adulto. - Honeyboy
Miyazaki è il pifferaio magico delle nostre coscienze, ha il coraggio – e soprattutto il talento – di risciacquare i nostri occhi e il nostro animo nella lievità, e può permettersi di raccontare l’amore incondizionato per l’altro, anche se diverso, sostituendo per quasi due ore l’opacità del nostro mondo con la tavolozza dai colori pastello del suo. - Noodles
Trasmette serenità l’ opera di questo sublime autore, pronto a risvegliare il bambino che c’ è in noi, grazie ad una meraviglia di colori e ad un estro visionario incontaminato. - Schegge
(Se qualcuno dei "citati" non vuole che le sue parole compaiano su questo post, me lo scriva che provvederò a toglierle immediatamente ^__^)
La struttura narrativa è semplice ed efficacissima, riesce a commuovere proprio per la sua purezza di fondo e per la rappresentazione autentica di valori e sentimenti che sembrano sempre più scomparsi. - Chimy
Forse per apprezzare a dovere quest’ultimo lavoro del Maestro bisognerebbe riuscire a osservarlo con gli occhi di un bambino e “pensarlo” col cervello di un adulto. - Honeyboy
Miyazaki è il pifferaio magico delle nostre coscienze, ha il coraggio – e soprattutto il talento – di risciacquare i nostri occhi e il nostro animo nella lievità, e può permettersi di raccontare l’amore incondizionato per l’altro, anche se diverso, sostituendo per quasi due ore l’opacità del nostro mondo con la tavolozza dai colori pastello del suo. - Noodles
Trasmette serenità l’ opera di questo sublime autore, pronto a risvegliare il bambino che c’ è in noi, grazie ad una meraviglia di colori e ad un estro visionario incontaminato. - Schegge
(Se qualcuno dei "citati" non vuole che le sue parole compaiano su questo post, me lo scriva che provvederò a toglierle immediatamente ^__^)
Thursday, March 26, 2009
MY BOSS MY HERO
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TITOLO ITALIANO: N.D.
NUMERO EPISODI: 10
-TRAMA-
Sakaki Makio è un giovane Yakuza che aspira a succedere al padre nella guida del clan di famiglia. Il problema è che, ad una straordinaria forza fisica, non corrisponde un' altrettanta forza intellettiva, deficit che porta Makio a mandare all' aria diversi affari. Il padre allora gli pone un ultimatum: tornare a scuola e conseguire il diploma. In caso contrario Makio sarà costretto a rinunciare al titolo di boss in favore del fratello Mikio.-COMMENTO-
Approfondendo sempre più il discorso serie TV ed esplorando con i miei compagni di visioni, il cinema asiatico, era impossibile non imbattersi prima o poi nei "dorama". Si intende per "dorama", serie TV o film (ma la prima definizione è la più calzante) di nazionalità asiatica dalle tematiche più disparate che arrivano addirittura ad essere trasposizioni di famosi manga o anime.My Boss My Hero, ad esempio, è ispirato al film coreano omonimo e si compone di dieci episodi della durata di quarantacinque minuti circa ciascuno. La serie si propone in maniera abbastanza originale ed accattivante dividendosi tra atmosfere da film Yakuza e commedia a tema scolastico. Se da una parte, la componente Yakuza della storia è piuttosto soft e sopra le righe (trattandosi di una commedia non sarebbe potuto essere diverso) dall' altra, la parte "scolastica", è forse troppo carica di messaggi che inneggiano all' amicizia, all' amore e alla gioventù che nel finale raggiungono l' apoteosi della stucchevolezza violenta e forzata, sottolineata da fiumi di lacrime che sgorgano ad ogni buona occasione.
Eppure, nonostante questi difettucci (dovuti probabilmente anche al target al quale la serie è rivolta), My Boss My Hero non è affatto male, anzi, mi spingo a dire che sono quasi del tutto soddisfatto da questa mia prima esperienza con i dorama e i motivi sono presto detti: innanzi tutto, come spesso accade in produzioni che abbiano come ambiente la scuola o il periodo scolastico (si vedano ad esempio Linda Linda Linda o La Ragazza che Saltava nel Tempo), le atmosfere sono cariche di nostalgia, come se quello fosse il confine tra la spensieratezza della giovinezza e le responsabilità dell' età adulta. In secondo luogo c'è una componente comica veramente irresistibile, merito soprattutto dell' attore Tomoya Nagase che interpreta il ruolo di Makio. Irresistibile la sua comicità espressa soprattutto grazie ad una esilarante mimica facciale, sia quando veste i panni di un rude Yakuza che quelli dello studente impacciato e un po' tonto.
Indubbiamente una piacevole sorpresa, speriamo solo che i prossimi dorama si mantengano a questo livello.
-DVD-
Esiste un cofanetto Regione 2 giapponese abbastanza caro e per il quale sottotitoli comprensibili non sono confermati. Lo trovate su YesAsia qui.
Wednesday, March 25, 2009
Il ritorno di John Woo in Madre Patria: RED CLIFF
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Tuesday, March 24, 2009
Ponyo OVVERO l' ultimo (si spera non letteralmente) miracolo di Miyazaki
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Monday, March 23, 2009
FAR EAST FILM FESTIVAL XI - IL TRAILER
Ora le cose cominciano a farsi serie!!!
(Il trailer avrebbe dovuto anticipare la proiezione di Ponyo in tutte le sale italiane ma nella mia...nada!)
(Il trailer avrebbe dovuto anticipare la proiezione di Ponyo in tutte le sale italiane ma nella mia...nada!)
Sunday, March 22, 2009
Lyric of the Week + Video / JAMIE CULLUM - GRAN TORINO
Realign all the stars above my head
Warning signs travel far
I drink instead on my own Oh! how I've known
The battle scars and worn out beds
Gentle now a tender breeze blows
Whispers through a Gran Torino
Whistling another tired song
Engines humm and bitter dreams grow
Heart locked in a Gran Torino
It beats a lonely rhythm all night long
These streets are old they shine
With the things I've known
And breaks through the trees
Their sparkling
Your world is nothing more than all the tiny things you've left behind
So tenderly your story is
Nothing more than what you see
Or what you've done or will become
Standing strong do you belong
In your skin; just wondering
Gentle now a tender breeze blows
Whispers through the Gran Torino
Whistling another tired song
Engines humm and bitter dreams grow
A heart locked in a Gran Torino
It beats a lonely rhythm all night long
May I be so bold and stay
I need someone to hold
That shudders my skin
Their sparkling
Your world is nothing more than all the tiny things you've left behind
So realign all the stars above my head
Warning signs travel far
I drink instead on my own oh how I've known
The battle scars and worn out beds
Gentle now a tender breeze blows
Whispers through the Gran Torino
Whistling another tired song
Engines humm and better dreams grow
Heart locked in a Gran Torino
It beats a lonely rhythm all night long
It beats a lonely rhythm all night long
It beats a lonely rhythm all night long
Friday, March 20, 2009
Presto, molto presto su WELTALL'S WOR(L)D...
Thursday, March 19, 2009
From My Personal Library: ANIME PERDUTE - IL CINEMA DI TAKASHI MIIKE (a cura di Dario Tomasi)
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Si parla di Takashi Miike o più precisamente di una monografia a lui dedicata edita da Il Castoro. Anime Perdute - Il cinema di Takashi Miike, edizione curata da Dario Tomasi, Stefano Boni e neo(N)eiga, venne presentato nella primavera del 2006 al Museo del Cinema di Torino in occasione di un' approfonditissima retrospettiva a lui dedicata.
Dopo un' introduzione dello stesso Tomasi, il volume si divide in sezioni:
RADICI divisa tra una biografia curata da Mark Schilling e le origini del V-Cinema descritte da Tom Mes.
PERCORSI, che è anche la parte più corposa, dove si parla del cinema di Miike, le influenze e i temi ricorrenti nelle sue pellicole.
TESTIMONIANZE invece raccoglie le parole di Shiota Tokitoshi, critico cinematografico divenuto casualmente attore in diverse pellicole del regista e un' intervista allo stesso Miike.
STRUMENTI è la parte migliore per tutti i Miike fan. Una filmografia completa (fino a Big Bang Love), una guida a tutti i suoi film pubblicati in DVD nel mondo e una bibliografia dove trovare saggi e recensioni.
Ad impreziosire il volume poi, nella parte centrale, si possono trovare alcune fotografie prese dai suoi film più famosi.
Un volume (a quanto ne so almeno) unico per un regista unico. Un must per chi vuole approfondine la conoscenza o per chi volesse avvicinarsi al suo cinema. Non serve aggiungere altro.
Wednesday, March 18, 2009
"Although not born together, we must die together"
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Tuesday, March 17, 2009
"Quello che tormenta di più un uomo sono gli ordini che non gli sono stati dati"
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Ed è proprio la macchina, che da anche il titolo al film, l' espediente narrativo che mette in moto gli eventi, il cui tentato furto avvicina un vecchio testardo e un po' razzista ai suoi nuovi vicini asiatici. Una vicinanza forzata che distoglie un americano vecchio stampo dalle sue convinzioni, che gli mostra come sia possibile ancora fare ammenda, che la redenzione non è impossibile, che un uomo giunto all' ultimo traguardo come lui può ancora tramandare valori importanti, che non è mai tardi per essere un padre, sia con i proprio figli naturali che con un giovane Hmong o con un prete troppo giovane per aver compreso a fondo la vita e la morte.
Tocca ad un grande vecchio del cinema americano come Clint Eastwood portare sul grande schermo questa pellicola così piena di temi a lui cari e ricorrenti nella sua filmografia. La serie positiva di bellissimi film, ininterrotta da Mystic River, prosegue con questo Gran Torino, una storia di redenzione che tocca il cuore, un racconto di padri e figli di una sincerità disarmante, permeato da atmosfere che riportano alla mente il western classico.
Non spenderò parole per la regia inattaccabile o per la solidità di un film dove nulla sembra fuori posto. Preferisco dedicare un po' di spazio a ciò che da una marcia in più a questa pellicola, l'interpretazione dello stesso Clint che riveste i panni del vecchio Walt Kowalsky. Una recitazione fatta di sguardi, di grugniti, di gesti. Un' espressività unica resa ancora più speciale, e non di certo appannata, dagli anni che porta sulle spalle. Se poi dovesse per davvero essere il suo ultimo ruolo come attore, ce la teniamo stretta il suo Walt e lo conserviamo gelosamente come una delle cose più preziose che ci siano.
Monday, March 16, 2009
Tokyo gronda sangue!
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Sunday, March 15, 2009
Lyric of the Week + Video / BOB DYLAN - THE TIMES THEY ARE A-CHANGING
Come gather round people
Wherever you roam
And admit that the waters
Around you have grown
And accept it that soon
You'll be drenched to the bone.
If your time to you
Is worth savin'
Then you better start swimmin
Or you'll sink like a stone
For the times they are a-changin.
Come writers and critics
Who prophesize with your pen
And keep your eyes wide
The chance won't come again
And don't speak too soon
For the wheels still in spin
And there's no tellin' who
That it's namin.
For the loser now
Will be later to win
For the times they are a-changin.
Come senators, congressmen
Please heed the call
Don't stand in the doorway
Don't block up the hall
For he that gets hurt
Will be he who has stalled
There's a battle outside
And it is ragin.
It'll soon shake your windows
And rattle your walls
For the times they are a-changin.
Come mothers and fathers
Throughout the land
And dont criticize
What you cant understand
Your sons and your daughters
Are beyond your command
Your old road is
Rapidly agin.
Please get out of the new one
If you cant lend your hand
For the times they are a-changin.
The line it is drawn
The curse it is cast
The slow one now
Will later be fast
As the present now
Will later be past
The order is
Rapidly fadin.
And the first one now
Will later be last
For the times they are a-changin.
**BONUS**
WATCHMEN OPENING CREDITS
CAPOLAVORO!!!
Se non fosse possibile riprodurre il video, lo si può trovare anche qui.
Friday, March 13, 2009
FOR THOSE WHO WANT TO WATCH THE WATCHMEN
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A distanza di un paio di giorni do una rilettura al post sul film Watchmen e rimango impressionato dalla sua lunghezza e mi immagino quanti annoiati siano arrivati devastati a fine lettura. Cercherò pertanto in questa sede di riassumere brevemente quello che ho espresso (ma anche no) in quella valanga di parole:
1) Snyder non fa il tamarro
2) La sceneggiatura l'ha scritta la voce di Solid Snake
3) I titoli di testa oltre ad essere geniali nel riassumere, in 5 minuti, 40 anni di attività supereroistica, sono proprio un capolavoro
4) Il film dura tre ora ma poteva durarne anche quattro
5) I costumi ridisegnati sono veramente una ficata
6) Spettro di Seta è una gran figa
7) Rorshach è un personaggio enorme
8) Il Comico è un personaggio gigantesco
9) Alla faccia della censura, Dr Manhattan ha spesso il pisello al vento
10) Il film parla del presente pur essendo ambientato nel 1985...e grazie al cielo è ambientato nel 1985!!!
Ma è giusto avvisarvi di quello che vi aspetta soprattutto nei multisala (generalizziamo va, chi se ne frega!!!):
1) C'è sempre uno stronzo che deve sottolineare con un commento tutte le scene
2) C'è sempre uno stronzo che non può fare a meno di usare il cellulare
3) La gente ride se Gufo Notturno fa cilecca con Spettro di Seta
4) La gente ride se Gufo Notturno si tromba spettro di Seta
5) Alla prima inquadratura ravvicinata nella scena di sesso, qualcuno si chiede se il regista ha intenzione di entrare nel culo degli attori
6) La gente ride quando vede il pisello di Dr. Manhattan
7) La gente ride perché il pisello di Dr. Manhattan è blu
8) Dopo due ore e mezza di visione, qualcuno si chiede quando inizia il film
9) Un sonoro "ANCORA?!?" si solleva dalla sala durante il secondo ed ultimo finale del film
10) Le luci si riaccendono e qualcuno si domanda "Ma il succo del film qual'è?"
10 MOTIVI SEMI-SERI PER I QUALI WATCHMEN NON E' SOLTANTO UN OTTIMO FILM MA ANCHE UN ADATTAMENTO MOLTO RIUSCITO
1) Snyder non fa il tamarro
2) La sceneggiatura l'ha scritta la voce di Solid Snake
3) I titoli di testa oltre ad essere geniali nel riassumere, in 5 minuti, 40 anni di attività supereroistica, sono proprio un capolavoro
4) Il film dura tre ora ma poteva durarne anche quattro
5) I costumi ridisegnati sono veramente una ficata
6) Spettro di Seta è una gran figa
7) Rorshach è un personaggio enorme
8) Il Comico è un personaggio gigantesco
9) Alla faccia della censura, Dr Manhattan ha spesso il pisello al vento
10) Il film parla del presente pur essendo ambientato nel 1985...e grazie al cielo è ambientato nel 1985!!!
Ma è giusto avvisarvi di quello che vi aspetta soprattutto nei multisala (generalizziamo va, chi se ne frega!!!):
10 MOTIVI PER I QUALI LA PIACEVOLE VISIONE AL CINEMA DI WATCHMEN POTREBBE VENIRE COMPROMESSA (BASATO SU UNA STORIA VERA)
1) C'è sempre uno stronzo che deve sottolineare con un commento tutte le scene
2) C'è sempre uno stronzo che non può fare a meno di usare il cellulare
3) La gente ride se Gufo Notturno fa cilecca con Spettro di Seta
4) La gente ride se Gufo Notturno si tromba spettro di Seta
5) Alla prima inquadratura ravvicinata nella scena di sesso, qualcuno si chiede se il regista ha intenzione di entrare nel culo degli attori
6) La gente ride quando vede il pisello di Dr. Manhattan
7) La gente ride perché il pisello di Dr. Manhattan è blu
8) Dopo due ore e mezza di visione, qualcuno si chiede quando inizia il film
9) Un sonoro "ANCORA?!?" si solleva dalla sala durante il secondo ed ultimo finale del film
10) Le luci si riaccendono e qualcuno si domanda "Ma il succo del film qual'è?"
Thursday, March 12, 2009
"I'm an old broken down piece of meat"
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Nella prima c'è Randy che gioca insieme ad un bambino con un vecchio NES della Nintendo, ad un gioco di lotta ispirato alla sua carriera sportiva. Il bambino non tarda a far notare quanto il gioco sia antiquato rispetto a quelli più moderni come Call of Duty 4. Eppure negli anni '80, epoca d'oro del Wrestling, non era raro trovare titoli ispirati ai grandi campioni del tempo (tendenza seguita ancora oggi ma, a mio avviso, non con la stessa forza), come non stupisce la diffusione della console Nintendo, un vero must in quel decennio. Ma se guardiamo con attenzione all' interno della casa, l'auto o in generale la vita di Ram possiamo notare tanti piccoli particolari che riconducono a quegli anni: le cassette audio analogiche, vecchie VHS, un poster degli AC/DC, l'action figure che ne riproduce le fattezze. Gli anni '80 rivivono intorno a Randy "The Ram" perché per lui il tempo si è fermato vent'anni prima, allo storico incontro con l' Ayatolla che ha segnato la vetta più alta della sua carriera e l'inizio della fine. E si aggrappa a quel momento con tutte le forze, guidato da un ossessione pari solo al desiderio di poter un giorno tornare a brillare tra le stelle più luminose del wrestling.
Nella seconda sequenza vediamo il protagonista ad un incontro con i fan insieme ad altre glorie del passato come lui. Dietro sorrisi, strette di mano, autografi, resta lo sguardo triste prima e terrorizzato poi, di un Ram che si guarda intorno e vede i suoi amici di un tempo come dei vecchi reduci della guerra più dura di tutte, la vita. Anche lui è un reduce e porta sul corpo i segni di mille battaglie. Ogni cicatrice racconta una storia, ogni ferita è un passo verso il collasso di un corpo distrutto dall' abuso di farmaci, palliativo alla vecchiaia, almeno tanto quanto l'elisir di vita eterna lo era per la morte in The Fountain.
Un vecchio reduce degli anni '80 che lentamente scompare per lasciare spazio al suo interprete, un Mikey Rourke la cui vita, il cui stesso corpo, si sovrappongono in maniera impressionante con quella di The Ram. Ed Aronofsky non può che stargli alle spalle, seguirlo costantemente mentre affronta la vita come se fosse un' incontro. L'amore di una figlia o quello per una spogliarellista non tengono lontana la solitudine che lo attanaglia lontano dal ring, lontano dal vero amore che cerca, quello del pubblico che lo acclama. Quel pubblico per il quale è pronto a dare tutto, anche la vita. Ed un attimo prima è sulle corde del ring che si esibisce nel suo colpo migliore ed un attimo dopo è andato.
One, two, three, Ram.
Wednesday, March 11, 2009
"Are you trying to save my soul?"
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Tuesday, March 10, 2009
"Congress is pushing through some new bill that's gonna outlaw masks. Our days are numbered."
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Zack Snyder. Io stesso mi sono trovato a muovere qualche critica (contenuta) al modo di girare un po' tamarro del regista americano, specialmente per quel che riguarda le sequenze d' azione gonfiate con ralenty e accelerazioni, diventate quasi una firma. Ma se c'è una cosa sulla quale non lo si può attaccare è la mancanza di coraggio, perché di quello ne ha da vendere. La sua carriera dietro la macchina da presa è segnata da progetti, non solo difficili ma potenziali suicidi artistici. Pensiamo al remake di Zombi di Romero o alla discusissima trasposizione della graphic novel di Frank Miller, 300. Entrambe le pellicole non sono completamente riuscite a mio parere, ma mostrano in diversi frangenti le potenzialità del regista. Arrivato al suo terzo film, Snyder si butta su di un' altra graphic novel, anzi, forse LA graphic novel più importante di tutte, la cui trasposizione da molti indicata come impossibile è diventata realtà. Dopo interminabili mesi di attesa, Watchmen rinasce nella sua nuova incarnazione cinematografica diretto da un Zack Snyder forse abbastanza maturo da sapere quando è il caso di piegare la propria personalità registica in favore del materiale imponente che sta alla base del film. Certo, le sequenze di combattimento non mancano (e ci mancherebbe considerato che il target al quale la pellicola è rivolta) e nonostante siano un tantino troppo lunghe e a volte fuori luogo, non disturbano più di tanto proprio perché contenute nei succitati "snyderismi". La regia insomma, seppur con qualche riserva, convince soprattutto quando va alla ricerca della riproduzione al dettaglio delle tavole di Gibbons. Ma è solo un ingranaggio del meccanismo e considerato che è di Watchmen che parliamo, non possiamo che prendere in esame un altro elemento fondamentale: l'adattamento.
From Hell, V per Vendetta, La Leggenda degli Uomini Straordinari, tutte trasposizioni di opere di Alan Moore disconosciute dall' autore stesso. Anche Watchmen non ha potuto contare sull 'apporto del suo creatore, cosa che ha messo in allarme tutti gli estimatori della graphic novel, tutti quelli che l' hanno letta e riletta fino ad impararla a memoria, tutti quelli che ne hanno colto l' importanza, la profondità, la stratificazione narrativa. Le stesse persone che sanno come il dorato universo hollywoodiano se ne stra-sbatta di queste cose e pensi soprattutto a coprire con gli incassi le spese di produzione. Eppure Watchmen è un film che va controcorrente: la sceneggiatura inizialmente scritta da David Hayter (la voce di Solid Snake nella saga videoludica di Metal Gear Solid) e ripresa da Alex Tse è quanto di più fedele ci si potesse immaginare o desiderare. Innanzitutto è ambientata nel corretto contesto storico/sociale (anche se fittizio) fortuna che non è toccata a V per Vendetta ad esempio. Se alcuni dialoghi sono riportati quasi alla lettera, stupisce come anche lo svolgersi degli eventi segua il più fedelmente possibile la graphic novel con delle piccole differenze che conducono a quella che può essere considerata l'unica grande significativa modifica rispetto al testo originale, il finale. Forse quello originale non risultava "cinematograficamente adatto" ad essere rappresentato, perciò si è scelta una via alternativa, secondo me molto coerente comunque. Tutti contenti allora? Non ne sono del tutto convinto. Il fatto di strizzare l'occhio a chi ha una propria venerazione per il fumetto di Moore, porta a sacrificare il pubblico da blockbuster che forse non si aspetta una narrazione così fitta e prolungata (il film dura la bellezza di tre ore), la montagna di gustosi particolari sparsi per tutto il film (si vedano i meravilgiosi titoli di testa dove in cinque minuti si racconta l'ascesa e la caduta degli eroi mascherati) in sfavore dell' azione pura e semplice. Questo non vuol dire che chi non ha letto Watchmen non apprezzerà il film a priori, tutt'altro, anche perché le tematiche di fondo (il ruolo ambiguo del vigilante nella società, la rappresentazione di eroi tutt'altro che "super", lo sguardo impietoso sulla natura umana) sono tutt'altro che banali. Detto questo, vediamo ti tirare un po' le somme.
Watchmen mi ha convinto. Nonostante le aspettative stellari mischiate alla paura di una delusione anche prevedibile, il film di Snyder è un piccolo miracolo nonostante le sue imperfezioni. I centosessanta minuti infatti sono tanti (e necessari), ma sembra che in certi momenti manchi qualcosa, un po' più di respiro. Mi spiego meglio: tutta la prima parte, fino all' arresto e alla carcerazione di Rorshach funziona a meraviglia. Da qui in poi gli eventi si susseguono un po' rapidamente e l' incastrarsi delle scene appare un po' "rigido" e non fluido come prima. Ma magari è stata una mia impressione da prima visione (come l'aver trovato qualche accostamento musicale un po' sopra le righe) o soltanto quella pignoleria che contraddistingue noi lettori di fumetti. Se poi alla sua uscita in home video Snyder ci vuole regalare una versione più lunga e completa, sono pronto anche a ritrattare queste ultime righe. Per il momento quindi pollice in su, tanti complimenti a Snyder ed una domanda: che fine a fatto il sogno americano?
"Il sogno americano? Si è realizzato. Ce l'abbiamo davanti agli occhi in questo momento".
Monday, March 09, 2009
"Non possono arrestarti per omicidio a 13 anni. E' come avere una licenza d' uccidere"
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Sunday, March 08, 2009
Lyric of the Week + Video / OASIS - FALLING DOWN
**TERZO SINGOLO!!!**
The summer sun, it blows my mind
Is falling down on all that I've ever known
Time will kiss the world goodbye
Falling down on all that I've ever known
Is all that I've ever known
A dying scream makes no sound
Calling out to all that I've ever known
Here am I, lost and found
Calling out to all
We live a dying dream
If you know what I mean
All that I've ever known
It's all that I've ever known
Catch the wheel that breaks the butterfly
I cried the rain that fills the ocean wide
I tried to talk with God to no avail
Calling Him in and out of nowhere
Said if You won't save me, please don't waste my time
All that I've ever known
All that I've ever known
It's all that I've ever known
Catch the wheel that breaks the butterfly
I cried the rain that fills the ocean wide
I tried to talk with God to no avail
Calling my name and out of nowhere
Said if You won't save me, please don't waste my time
The summer sun, it blows my mind
It's falling down on all that I've ever known
Time will kiss the world goodbye
Falling down on all that I've ever known
Is all that I've ever known
Saturday, March 07, 2009
A STANLEY...
Un Capodanno di non so più quanti anni fa. Credo molti comunque.
2001 Odissea nello Spazio trasmesso in TV proprio quella notte.
Un film al di là della mia comprensione a quel tempo.
Un film che mi affascinò e mi mise i brividi addosso.
Il film con cui iniziai ad amare Stanley Kubrik ed il suo cinema.
Ed oggi son dieci anni che se n'è andato.
Thursday, March 05, 2009
La radice quadrata di ONG BAK
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Wednesday, March 04, 2009
"We could make a porno"
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Tuesday, March 03, 2009
Scene da un matrimonio
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Il matrimonio, cerimonia che celebra l' unione, diventa così occasione per ricucire, almeno parzialmente, strappi profondi. Jonathan Demme torna al cinema e porta con se per questo suo Rachel Gettin Married, tutto il bagaglio d'esperienze accumulato con i documentari. Ed eccolo imbracciare la telecamera a spalla e instancabile riprendere dai preparativi, alla cerimonia, dai festeggiamenti, al giorno dopo la festa, ogni momento di quei giorni frenetici. Come se si trattasse per davvero del video documentario sul matrimonio, Demme si prende tutto il tempo a riprendere pranzi, discorsi e preparativi. Ma non perde neanche momenti d' intimità, momenti privati di una famiglia che non può nascondere, neanche in occasione di un giorno di festa, i propri traumi. Demme non ha bisogno di scavare nel passato dei protagonisti, perché quello che riprende, esce fuori spontaneamente come l' infezione in una ferita mai rimarginata, mai disinfettata. I volti di Kim, di Rachel, del padre non possono nascondere alla telecamera quei sentimenti che le parole non esprimono, rabbia, dolore, senso di colpa. Parole che comunque troveranno la loro strada in più di un' occasione.
Tempi dilatati, immagini traballanti, possono scoraggiare chi si avvicina a questa pellicola senza l'interesse, o la voglia, di immergersi nella storia con tutti i suoi risvolti, anche quelli (apparentemente) insignificanti. Eppure mi sembra che si sia davvero poco che non vada nel film di Demme, ed ogni momento raccontato non è fine a se stesso ma utile nel mostrare anche solo uno sguardo, un sorriso dei protagonisti che, da soli, raccontano un tassello di trascorsi familiari solamente accennati.
E se l'insieme funziona è anche merito degli splendidi interpreti ma soprattutto di una bellissima e "stropicciata" Anne Hathaway, probabilmente al suo ruolo migliore.
Monday, March 02, 2009
Achilles and the Tortoise OVVERO Kitano raggiunge la sua "tartaruga"?
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Sunday, March 01, 2009
Lyric of the Week + Video / LILY ALLEN - THE FEAR
I want to be rich and I want lots of money
I don’t care about clever I don’t care about funny
I want loads of clothes and fuckloads of diamonds
I heard people die while they are trying to find them
I’ll take my clothes off and it will be shameless
‘Cuz everyone knows that’s how you get famous
I’ll look at the sun and I’ll look in the mirror
I’m on the right track yeah I’m on to a winner
I don’t know what’s right and what’s real anymore
I don’t know how I’m meant to feel anymore
When do you think it will all become clear?
‘Cuz I’m being taken over by The Fear
Life’s about film stars and less about mothers
It’s all about fast cars cussing each other
But it doesn’t matter cause I’m packing plastic
and that’s what makes my life so fucking fantastic
And I am a weapon of massive consumption
and its not my fault it’s how I’m programmed to function
I’ll look at the sun and I’ll look in the mirror
I’m on the right track yeah we're on to a winner
I don’t know what’s right and what’s real anymore
I don’t know how I’m meant to feel anymore
When do you think it will all become clear?
‘Cuz I’m being taken over by The Fear
Forget about guns and forget ammunition
Cause I’m killing them all on my own little mission
Now I’m not a saint but I’m not a sinner
Now everything's cool as long as I’m getting thinner
I don’t know what’s right and what’s real anymore
I don’t know how I’m meant to feel anymore
When do you think it will all become clear?
‘Cause I’m being taken over by fear
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