Tuesday, April 01, 2008

"This is my home. My country. Frank Lucas don't run from nobody. This is America"

Frank Lucas è cresciuto sotto l'ala del boss Bumpy Johnson di cui è stato per anni la guardia del corpo e l'esattore, dal quale ha imparato tutto e del quale ha fatto quasi una figura paterna. Bumpy, rispettato e temuto da amici e nemici, ha tenuto le strade sotto il suo controllo per anni, ma alla sua morte questo delicato equilibrio rischia di cessare. Lucas ai assume la responsabilità di ereditare quanto Bumpy ha lasciato e costruisce un nuovo impero criminale sulle ceneri del precedente, riunendo attorno a se tutta la sua famiglia. Importando eroina direttamente dal Vietman senza passare per intermediari, riesce ad immetterla sul mercato pura al 100% e ad un prezzo nettamente inferiore rispetto ai suoi concorrenti. Facile in questa situazione farsi dei nemici importanti sia tra le altre famiglie della malavita che tra i poliziotti corrotti.
Richie Roberts è un poliziotto dai solidi principi che studia per diventare avvocato. Durante un' operazione di polizia sequestra quasi un milione di dollari, ma invece di tenerli nascosti e spartirli con i colleghi, li denuncia creandosi l'inimicizia di tutto il dipartimento. Il momento del riscatto arriva quando l' FBI lo ingaggia per trovare chi spaccia l'eroina purissima, la Blue Magic, per le strade di New York e smantellarne l'organizzazione partendo dai "piani alti".
Per forza di cose i destini di Lucas e Richie dovranno incrociarsi.
Un malavitoso profondamente legato alla sua famiglia e un poliziotto tanto dedito al suo lavoro da tagliare fuori moglie e figlio dalla sua vita. A leggerla così sembra che si stia parlando di Heat ma qui non c'è ne la classe di Michael Mann ne due attori mostruosi come Pacino e DeNiro. Ma non è solo questo. In American Gangster, l'ultimo film di Ridley Scott, si respirano anche un po' le atmosfere dello Scarface di De Palma (l' ascesa di Frank Lucas ricorda quella di Tony Montana ma molto meno kitsch) che quelle di Serpico di Lumet (il poliziotto onesto ripudiato dall' intero corpo di polizia corrotto). Questo è il problema di American Gangster: un film ben girato (Ridley Scott è pur sempre Ridley Scott) ben interpretato (più da Danzel Washington che da Russel Crowe) ma che fatica a trovare una sua identità precisa nonostante sia tratto da una storia vera, sempre all' ombra dei capolavori di poco sopra.
Ottima la collocazione storica (le vicende iniziano nel '68 con l' America in pieno incubo Vietnam) e la ricostruzione scenografica del periodo. La sceneggiatura è ben scritta, anche se concentrata sui due personaggi principali (ci sono una moltitudine di comprimari talmente poco approfonditi che si dimenticano in fretta), e la durata di due ore e mezza non si avverte più di tanto. Nonostante questo, il film non mi ha proprio conquistato ma merita comunque una bella sufficienza piena. Caro Ridley, quest' anno si è visto molto ma molto di meglio.

9 comments:

Killo said...

Maledette quella volta che non sono andato a vederlo al cinema....azz

Appena esce il dvd...MIO

Cineserialteam said...

A me invece è piaciuto parecchio. La prova di Washington è stata davvero valida, mentre la trama in parallelo è stata sviluppata perfettamente. Bravo Ridley! ^_^

Anonymous said...

Ricordo che quando uscì gli diedi ben più che la sufficienza piena. Un film che mi conquistò!

Straordinaria poi la prova di Washington!

Weltall said...

@killo: non credo manchi molto alla sua uscita in versione noleggio ^__*

@cineserialteam: sostanzialmente la pensiamo alo stesso modo allora. Anche a me è piaciuta l'interpretazione di Washington (che ha messo decisamente in secondo piano il buon Russel) e la trama è molto ben raccontata tanto da non annoiare nonostante il film abbi una durata considerevole.
Il fatto è che non mi ha proprio conquistato perchè non sono riuscito a trovargli una sua identità. Mi è sembrato di vederci sempre tante piccole parti di altrettanti film che adoro ^___^

Weltall said...

@Mr. Hamlin: ma infatti il discorso è tutto li. A me il film non ha conquistato ma non posso negare i pregi di questa pellicola e infatti non l'ho fatto ^__*
Però la sufficienza piena è il massimo che posso dare questa volta...e poi non sono proprio bravo a dare voti ai film ^__^

nicolacassa said...

Washington è sicuramente una garanzia, ma lo odio quando fa il cattivo. Non so se qui sia cattivo o buono, dovrei vederlo!

Cineserialteam said...

In effetti mi trovo d'accordo con te riguardo la "poca originalità", in senso lato, del genere. Certo che Ridley Scott, secondo me, riesce a metterci del suo per renderlo più "lontano".

Weltall said...

@cineserialteam: forse il problema è che ci troviamo con un genere abbastanza inflazionato. Comunque questo è uno dei migliori Scott (Ridley ^__^) degli ultimi anni!

Weltall said...

@Nick: cacchio!!! Mi sono accorto solo ora di non aver risposto al tuo commento!!!
In questo film Washington non è proprio buono ma neanche totalmente cattivo ^__*