Tuesday, May 28, 2013

...e la pillola va giù.

Regista indecifrabile Steven Soderbergh, amato ed odiato forse in egual misura. Capace ci saltare di genere in genere, passare da produzioni praticamente indipendenti (Bubble) a vere e proprie macchine per soldi (i vari Ocean's), dedicarsi al cinema impegnato socialmente (Erin Brokovich) e a remake "pesanti" al limite del suicidio artistico (il Solaris di Tarkovski). Neanche il suo tanto annunciato ritiro dalle scene sembra aver avvicinato le due parti nonostante ci si trovi quasi tutti concordi nel trovare gli ultimi lavori del regista tutt' altro che banali anzi, piuttosto interessanti e ricchi di spunti. Si può identificare l' inizio di questa fase con Contagion, film che con la sua ultima fatica, Effetti Collaterali, condivide la spina dorsale di pellicola di genere  intrisa però di riflessioni e critiche piuttosto mirate. Ma dove in Contagion era il genere a veicolare il contenuto, in Effetti Collaterali avviene esattamente il contrario perchè fin da subito la storia di una giovane coppia, lui appena uscito di galera dopo aver scontato quattro anni per insider trading e lei pubblicitaria affetta da depressione, sembra voler puntare il dito contro la condotta delle case farmaceutiche, la loro disumanizzazione che ha portato la cura a diventare esperimento ed il malato una mera cavia da laboratorio. Ma dalla seconda metà in poi il film svela i suoi intenti mostrandosi come un efficace thriller a sfondo medico costruito su di un inaspettato twist narrativo il cui svelamento graduale coinvolge e convince, almeno fino a quando l' azzeccato stillicidio di dettagli non sfora nella necessità di dire troppo e al momento sbagliato. Si tratta effettivamente di un piccolo neo che arriva però in un momento chiave e fa stridere un meccanismo perfettamente funzionante, al quale contribuisce un cast di nomi importanti sui quali spicca sicuramente una Rooney Mara che dimostra di sapersela cavare anche in un ruolo certamente meno vincolante e iconico come quello di Lisbeth Salander in Uomini che Odiano le Donne di Fincher. Un risultato positivo insomma, che si spera convinca Soderbergh a riconsiderare la sua decisione in virtù anche di una ritrovata ispirazione.

Recensione già pubblicata su CINE20.

2 comments:

Davide CervelloBacato said...

Il trailer mi ha attirato, questa recensione pure, Rooney Mara mi fa sbavare... Non vedo altri motivi per attendere ancora la visione ;)
Spero quel neo di cui parli non sia troppo grosso, odio i buoni film che vengon rovinati da delle ''piccolezze''.

Weltall said...

@CervelloBacato: non ti curare di quel neo, è un appunto talmente soggettivo che potresti pure non notare! Quindi vai e goditelo senza pensieri ^^