Rapper con il pallino per il cinema, RZA, leader dei Wu-Tang Clan, sono anni che cercava invano di portare in sala un suo progetto cinematografico. Ma fallimenti, delusioni e porte in faccia sbattute dai distributori, gli hanno permesso di stringere amicizia con personaggini del calibro di Eli Roth e Quentino Tarantino con i quali il nostro ha una certa infinità. Infatti, proprio come i due signori di poco sopra, anche RZA è un cinefilo compulsivo con una spiccata passione, maturata fin da piccolo, per i film di kung fu della storica casa di produzione Shaw Brothers, da qui il suo desiderio di fare un film ispirandosi ed omaggiando quel cinema con cui è cresciuto. Ed è proprio grazie a Eli Roth, che produce ed in parte scrive, ed il marchio di "qualità" Quentin Tarantino Presenta, che arriva nelle sale L' Uomo con i Pugni di Ferro. La storia prende piede nella Cine feudale dove un uomo di colore, schiavo fuggito con una nave dal continente americano e naufragato in Asia, lavora come fabbro producendo armi letali per due clan rivali, i Leoni e i Lupi. Il suo desiderio di fuggire con una prostituta di cui si è innamorato, si infrange quando, un importante carico d' oro, infiamma maggiormente la contesa tra i due clan e lui finisce per rimanerci coinvolto suo malgrado. Appare piuttosto evidente che, alla base di un progetto come L' Uomo con i Pugni di Ferro c'è, non soltanto una sincera passione per un genere, ma anche una conoscenza davvero profonda di una cinematografia sicuramente di nicchia: sono elementi che emergono fin dall' incipit, la cui immagini si alternano ai caratteristici titoli di testa. Ma anche da un' attenta scelta del cast (sia tecnico che artistico) che, oltre ai nomi di richiamo (un Russel Crowe extra large, Lucy Liu ed il wrestler Dave Bautista), vanta tutta una serie di attori orientali di tutto rispetto. Spettacolare (le coreografie sono di Corey Yuen) e sanguinolento (pregevoli effetti visivi di Greg Nicotero) L' Uomo con i Pugni di Ferro è un film che diverte, indubbiamente, ma che soccombe sotto il peso dell' omaggio. Perchè oltre a quello c'è poco, sia nella storia, scritta allo stesso RZA e tenuta insieme a fatica, che nei personaggi, soprattutto il protagonista, quasi tutti poco accattivanti e privi di spessore. Funziona, poco, il gioco dei contrasti "occidente / oriente" soprattutto nella colonna sonora ma è davvero difficile trovare nel complesso un minimo di personalità. Certo, non tutti sono in grado di metabolizzare il cinema e rendere l' omaggio riconoscibile, ma anche nuovo ed unico, come fa Tarantino, ma un qualcosa in più, vista l' attesa, ce lo si aspettava.
Recensione già pubblicata su CINE20.
2 comments:
Divertente e tamarro ma poteva essere un cult invece, come ben dici tu, la storia è risibile e RZA come attore è davvero un cane XD
Non potremo davvero essere più d' accordo!!!
Ho incredibilmente apprezzato Russel Crowe invece, nonostante pesi 500 chili ^__*
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