Tuesday, December 13, 2011

Caccia al Troll

Un gruppo di studenti universitari sta girando un documentario su di un possibile cacciatore di frodo. Decisi a seguirlo e a coglierlo sul fatto finiscono per scoprire la sua vera attività, una sorta di guardia forestale per conto dello Stato che si occupa di cacciare e tenere arginati nelle loro riserve i Troll. Anche la Norvegia si getta nel mockumentary, genere che negli ultimi anni sta davvero spopolando con risultati non sempre esaltanti. Questo Troll Hunter di André Øvredal si piazza, diciamo, a metà di una ipotetica scala di valutazione: quello che gli impedisce di essere un film più che sufficiente è forse una sceneggiatura buttata un po' li che semplifica eccessivamente certi passaggi. Verissimo che una didascalia ci avvisa che quello che stiamo per vedere è un montato del totale girato dai ragazzi, ma è davvero difficile digerire certi passaggi narrativi (la semplicità con la quale due degli studenti si lasciano alle spalle il cameraman appena perduto, ad esempio) nonchè lo stra-abusato espediente del filmato ritrovato che di originale ha veramente il nulla assoluto. Detto questo però non si può che appaludire per una realizzazione tecnica davvero notevole. Si sa, la regia in questo tipo di film ha pregi e difetti, le riprese "reali" spesso per necessità narrative non sembrano tali ma l'effetto è convincente sopratutto perchè rispetto ad altri film come Blair Witch Project (il paragone viene naturale visto che molte sequenze sono girate nel buio di una foresta) si mostra tutto invece di nascondere: i troll sono imponenti, addirittura giganteschi e realizzati davvero bene rispettando, nelle fattezze, l' immaginario fantastico e favolistico norveggese. Ottimo anche il personaggio del cacciatore, triste, disilluso, solitario, che si affida alla telecamera dei ragazzi un po' per far sapere a tutti cosa il Governo lo ha costretto a fare ed un po' per liberarsi la coscienza. E forse mi sbaglierò ma Øvredal si diverte un bel po' a ridicolizzare Governo e autorità, valore aggiunto ma non elemento portante di un film che vale comunque la pena scoprire.

4 comments:

Babol said...

Appena mi sarò disintossicata dai Mockumentary (in meno di un mese ho guardato My little eye, Apollo 18 e Cloverfield) tenterò anche questo. L'idea dei Troll mi incuriosisce come la tua recensione!

Weltall said...

@Babol: si è una interessante variazione al solito mockumentary. Leggerò da te quando l'avrai recuperato ^^

persogiàdisuo said...

Ne ho sentito parlare bene, può essere interessante anche se i mockumentary non mi fanno impazzire

Weltall said...

@perso: è un' alternativa che bisognerebbe prendere in considerazione anche perchè tecnicamente è piuttosto curato ^^