E' un grande piacere per me, come blogger e come lettore, parlarvi di un libro ancora inedito in Italia del quale ho ricevuto una copia in anteprima dalla Mondadori che, in collaborazione con Alphabet City, si occupa della promozione del libro attraverso la Rete. Hunger Games di Suzanne Collins, primo capitolo di una trilogia, raggiungerà le librerie italiane entro Ottobre 2009 ma lo scopo del gruppo editoriale Mondadori, come ampiamente spiegato dalla responsabile Fiammetta Giorgi in una lettera ricevuta insieme al libro, è di replicare quanto avvenuto in America dove il tam-tam nato spontaneamente via internet ha portato Hunger Games a diventare in breve tempo un best seller. Se già questa importanza riconosciuta alla comunità web è parecchio stimolante, bisogna dire anche che il libro della Collins si merita l'interesse suscitato e che spero susciterà. Ma andiamo con ordine:
Le vicende prendono piede in un non lontano futuro, in quel che resta del continente nord americano, devastato da sconvolgimenti climatici, ora conosciuto come Panem. La sua capitale, Capitol City, è circondata da dodici distretti i cui abitanti vivono alle soglie della povertà producendo e coltivando solo ed esclusivamente per i cittadini della capitale. Queste condizioni disagiate portarono i Distretti alla rivolta ma la superiorità strategica e militare di Capitol City ebbe la meglio sui ribelli che non solo dovettero arrendersi ma subire dalla capitale la più dura delle rappresaglie: per evitare altre rivolte e per ricordare agli abitanti di Panem chi detiene il potere assoluto, Capitol City indice ogni anno dalla fine delle ostilità gli Hunger Games, un reality trasmesso in tutta il continente dove, ventiquattro ragazzi tra i dodici e i diciotto anni estratti a sorte, un maschio ed una femmina per ogni distretto, vengono chiusi in un arena e devono ammazzarsi tra di loro fino a quando uno solo rimane in vita.
Una protagonista adolescente ed una scrittura chiara, semplice e mai prolissa, un racconto che riesce ad essere inquietante, appassionante e commovente allo stesso tempo, fanno di Hunger Games un perfetto libro per ragazzi ma non solo. Per le tematiche trattate e per alcune riflessioni che scaturiscono dalle pagine della Collins, il libro può essere tranquillamente apprezzato senza limiti e fasce d'età. Suggestioni da "La Lunga Marcia" di Stephen King o, spostandoci sul fronte cinematografico, paralleli neanche troppo forzati con l'ultimo grande film di Fukasaku "Battle Royale" si possono trovare in Hunger Games che, con le due opere sopracitate, condivide anche una visione critica della nostra società, rappresentata in una sua proiezione futuribile profondamente pessimista, tra problemi climatici, una sempre più profonda disparità tra ceti ricchi e quelli poveri, ma soprattutto il mezzo televisivo come strumento di controllo del regime. Ed è proprio in quest' ultimo aspetto che l'autrice fa centro, utilizzando il reality nella sua forma più estrema, abbattendo l'ultima barriera, facendo della morte il massimo dell' intrattenimento. La Collins non si dimostra certo clemente verso quest' "arma di voyeurismo di massa" ed in un' unica frase (capitolo 3 pagina 45) ne coglie la vacuità dimostrando che di reale c'è poco o niente: "Prima di salire sul treno dobbiamo fermarci qualche istante affinché le telecamere trangugino le nostre immagini". Non usa il verbo "trangugiare" a caso, così come non è stato scelto a caso il nome del programma dove hunger significa fame, appetito. Le telecamere divorano tutto quello che finisce nei loro obiettivi e lo digeriscono per renderlo assimilabile dal pubblico affamato. Così le persone diventano personaggi. Le emozioni e i sentimenti dei semplici surrogati tanto da rendere indistinguibile il vero dal falso sia per chi sta da una parte o dall'altra dello schermo.
E si protrebbe continuare ancora ma credo di essermi dilungato anche troppo. Naturalmente questa è una lettura consigliata e si aspetta con interesse il secondo libro da poco uscito negli Stati Uniti dal titolo "Catching Fire".
Le vicende prendono piede in un non lontano futuro, in quel che resta del continente nord americano, devastato da sconvolgimenti climatici, ora conosciuto come Panem. La sua capitale, Capitol City, è circondata da dodici distretti i cui abitanti vivono alle soglie della povertà producendo e coltivando solo ed esclusivamente per i cittadini della capitale. Queste condizioni disagiate portarono i Distretti alla rivolta ma la superiorità strategica e militare di Capitol City ebbe la meglio sui ribelli che non solo dovettero arrendersi ma subire dalla capitale la più dura delle rappresaglie: per evitare altre rivolte e per ricordare agli abitanti di Panem chi detiene il potere assoluto, Capitol City indice ogni anno dalla fine delle ostilità gli Hunger Games, un reality trasmesso in tutta il continente dove, ventiquattro ragazzi tra i dodici e i diciotto anni estratti a sorte, un maschio ed una femmina per ogni distretto, vengono chiusi in un arena e devono ammazzarsi tra di loro fino a quando uno solo rimane in vita.
Una protagonista adolescente ed una scrittura chiara, semplice e mai prolissa, un racconto che riesce ad essere inquietante, appassionante e commovente allo stesso tempo, fanno di Hunger Games un perfetto libro per ragazzi ma non solo. Per le tematiche trattate e per alcune riflessioni che scaturiscono dalle pagine della Collins, il libro può essere tranquillamente apprezzato senza limiti e fasce d'età. Suggestioni da "La Lunga Marcia" di Stephen King o, spostandoci sul fronte cinematografico, paralleli neanche troppo forzati con l'ultimo grande film di Fukasaku "Battle Royale" si possono trovare in Hunger Games che, con le due opere sopracitate, condivide anche una visione critica della nostra società, rappresentata in una sua proiezione futuribile profondamente pessimista, tra problemi climatici, una sempre più profonda disparità tra ceti ricchi e quelli poveri, ma soprattutto il mezzo televisivo come strumento di controllo del regime. Ed è proprio in quest' ultimo aspetto che l'autrice fa centro, utilizzando il reality nella sua forma più estrema, abbattendo l'ultima barriera, facendo della morte il massimo dell' intrattenimento. La Collins non si dimostra certo clemente verso quest' "arma di voyeurismo di massa" ed in un' unica frase (capitolo 3 pagina 45) ne coglie la vacuità dimostrando che di reale c'è poco o niente: "Prima di salire sul treno dobbiamo fermarci qualche istante affinché le telecamere trangugino le nostre immagini". Non usa il verbo "trangugiare" a caso, così come non è stato scelto a caso il nome del programma dove hunger significa fame, appetito. Le telecamere divorano tutto quello che finisce nei loro obiettivi e lo digeriscono per renderlo assimilabile dal pubblico affamato. Così le persone diventano personaggi. Le emozioni e i sentimenti dei semplici surrogati tanto da rendere indistinguibile il vero dal falso sia per chi sta da una parte o dall'altra dello schermo.
E si protrebbe continuare ancora ma credo di essermi dilungato anche troppo. Naturalmente questa è una lettura consigliata e si aspetta con interesse il secondo libro da poco uscito negli Stati Uniti dal titolo "Catching Fire".
9 comments:
Mi sembra una recensione chiara ed esustiva, mi hai fatto venire la curiosità di leggerlo e penso anche a tutti coloro che leggeranno questo post :-)
Ho postato la tua interessantissima recensione sul mio sito: http://thehungergames.splinder.com/post/21454222/No-News
PS: ci puoi trovare la copertina italiana ^^
@Rosuen: grazie ciccia, spero che sia come dici tu ^__^
@Everjay: ti ringrazio tanto per la segnalazione! Ora faccio un salto da te ^__^
Ciao
sono l'amministratore della fan page di Hunger Games su facebook: http://www.facebook.com/home.php?#/pages/Hunger-Games-ITALIA/155251522186?ref=ts ... per chi volesse iscrivere
http://www.hungergames.it/ è invece il sito ufficiale del libro dove potete leggere il primo capitolo gratuitamente o comprarlo..
Sul sito ufficiale del libro trovate anche questo un gioco / scherzo da fare ad un'amico..: http://www.hungergames.it/experience/form/
al tuo amico gli arriverà una chiamata sul cel dagli Hunger Games.. questo è l'audio: http://soundcloud.com/hungergames/hunger-games-scherzo-gioco
provatelo!
fate girare :)
Luca
@Pejore: ottima segnalazione, provvederò a diffondere, grazie ^__^
Hei ciao Well! Stavo pensando di prendermelo, cercavo recensioni su google e mi esci te.
Non lo sapevo che l'avevi recensito. Insomma me lo devo leggere.
Come mai la mondadori ti manda i libri in anteprima? Anche io li voglio. Cosa devo fare?
Ciao da Testadicinema
Hei ciao Well! Stavo pensando di prendermelo, cercavo recensioni su google e mi esci te.
Non lo sapevo che l'avevi recensito. Insomma me lo devo leggere.
Come mai la mondadori ti manda i libri in anteprima? Anche io li voglio. Cosa devo fare?
Ciao da Testadicinema
@Testadicinema: eh eh eh non so se è una cosa che si ripeterà in futuro ^__^
Mi ha contattato l'agenzia che ha si occupava della promozione del libro e mi hanno chiesto, in quanto proprietario di un blog, se volevo riceverlo e scriverne un post, tutto qui ^__^
Peccato, speravo in un futuro di letture gratis... :(
Comunque me lo sono comprato, finisco di leggere Fatherland, e lo comincio... Spero mi piaccia.
Di contro ti cosniglio sullo stesso genere anche "luomo in fuga" sempre di stephen king, da cui ci hanno tratto "l'implacabile" col palestrato governatore della California.
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